Parroco di Borgarello (PV) condannato per pedofilia

L’ex parroco di Borgarello (PV) don Abbiati è stato condannato a sei anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti di tre minorenni. I ragazzini avevano all’epoca 13, 14 e 15 anni, e due di loro sono fratelli. In concomitanza dell’episodio più grave, un rapporto sessuale quasi completo, la difesa ha presentato un alibi, ma il giudice dell’udienza preliminare Fabio Lambertucci non ha avuto dubbi. Il parroco era stato arrestato nel dicembre 2004, dopo che i ragazzini erano stati interrogati dai carabinieri su richiesta dei genitori, e avevano ammesso i fatti: il sacerdote li conduceva in piena campagna e lì otteneva prestazioni sessuali. L’avvocato del parroco ha già annunciato che faranno ricorso alla Corte di Appello.

La notizia è stata pubblicata dal numero odierno della Provincia Pavese

40 commenti

Steve

Finalmente iniziano le condanne, ma immagino che con la condizionale questo prete non adrà mai in galera.

E in ogni caso i risarcimenti sono irrisori e non si sa quando arriveranno.

Mica come negli USA, dove la giustizia è una cosa seria e un mostro del genere sarebbe già a marcire in galera.

Steve

Pensandoci bene con 6 anni credo che don Giuseppe Abbiati (così pare che si chiami) non eviterà la galera. Finalmente.

Stefano

La pena pura e semplice, senza aggravanti per il reato di violenza sessuale va da 6 a 12 anni. Questo prete di violenze sessuali ne ha commesse non solo più di una ma con anche più di un minorenne quindi dire che gli è andata di lusso è un eufemismo. Anche in questo caso si può dire che è stato graziato!

Steve

Se ho capito bene il prete ha avuto lo sconto di pena perché ha fatto ricorso al giudizio abbreviato. Infatti la condanna è stata impartita dal GUP e non dal giudice del dibattimento.

statolaico

I genitori dovrebbero sapere che mandare i propri figli al catechismo significa esporli ad altissimi rischi. Bisognerebbe lanciare una vera e propria campagna informativa. Nel caso di due genitori, uno ateo e l’altro cattolico, io credo che il genitore ateo debba imporsi perchè si tratta di tutelare la sicurezza personale del minore, non è semplicemente far passare un’idea piuttosto che un’altra. Mia moglie è cattolica, io ateo: abbiamo deciso che il ns. bambino (che ha 4 anni e mezzo), seguirà l’ora di religione se rinunciare ad essa significherà per lui emarginazione (questo lo dovro’ verificare a tempo debito, parlando con il dirigente scolastico), ma sul catechismo non si discute, sono irremovibile e tuttavia non mi sento un “impositore”: tutelo mio figlio, che a mia moglie piaccia o no.

davide

ma che cosa aspettano i cattolici laici ad aprire gli occhi sui mostri che “governano le loro anime”?

Steve

A proposito di quello che dice Statolaico ricordo che qualche anno fa le propaggini europee di non so quale organizzazione religiosa americana lanciarono una campagna che più o meno faceva così “Salvate i vostri bambini, non mandateli in parrocchia.”

Questa chiesa vinse una causa di diffamazione in Belgio contro delle associazioni cattoliche. Il giudice affermò che è statisticamente accertato che i preti cattolici sono più inclini alle violenze pedofile di altri individui. Ricordo di aver letto questa notizia in un sito svizzero di questa chiesa, ma non ricordo di quale si tratta.

Roberto Grendene

statolaico:
> Mia moglie è cattolica, io ateo: abbiamo deciso che il ns. bambino (che ha 4 anni e mezzo),
> seguirà l’ora di religione se rinunciare ad essa significherà per lui emarginazione (questo lo
> dovro’ verificare a tempo debito, parlando con il dirigente scolastico)

L’IRC (insegnamento della religione cattolica) nella scuola pubblica e’ una indecenza.
Da genitore che ci sta passando, e che si e’ posto come te il problema della possibile emarginazione, posso solo dirti che al momento piu’ che emarginazione e’ stata una premiazione. Il figlio che ancora frequenta la materna non fa religione inseme ad una compagna: loro rimangono con le insegnanti a fare i lavoretti, mentre gli altri si uniscono ad un’altra classe ma con invidia dei pochi che hanno le insegnanti tutte per loro. Mia figlia, quando andava alla materna, era invece premiata perche’ andava in altre classi a giocare con amici e giocattoli nuovi (alla materna questo e’ sentito come premio, dalle elementari in su sarebbe giustamente sentito come umiliazione)
Ora che mia figlia no fa religione in seconda elementare, in accordo con l’altra famiglia che non frequenta abbiamo suggerito e comprato un testo ricco di figure e che interessasse i bimbi (multicultura, cosa fanno i bimbi nelle varie parti del mondo): le insegnanti hanno accettato di usarlo come traccia e mia figlia non vede l’ora che ci sia religione per andare con la sua amichetta con la sua insegnante a leggere quel bel libro e sentire cosa ne traggono le maestre. Spero che vada avanti ancora cosi’, sicuramente potra’ esserci qualche momento in cui sara’ schernita… ma al momento il danno maggiore per me e’ rappresentato da un indottrinamento/reclutamento che l’insegnante di religione effettua su questi bimbetti.

Ciao
Roberto Grendene
Circolo UAAR di Bologna

statolaico

Cero Roberto, concordo pienamente sul fatto che sia una vera indecenza. Mia moglie, pur essendo cattolica, riconosce questo abuso. Per quanto riguarda la scuola materna io, sinceramente, non sto dando molto peso al discorso dell’irc, ritengo che il bambino sia ancora troppo piccolo… (è vero, alcune volte l’ho sentito abbozzare qualche frase di preghiera, stasera per esempio mi ha raccontato a modo suo la storia di s. martino con il mantello, cose queste che vengono con evidenza dall’asilo che frequenta… ecco io stasera ho continuato la storia di s.martino e gli ho detto che era una bella favola, proprio come tante altre che lui conosce e gli ho portato l’esempio di biancaneve, di bambi ecc…). Per le elementari mi informero’ certamente… io spero di trovare un ambiente equilibrato e professionale, ma sono consapevole di quello che la mia realtà (di piccola provincia), potrà riservarmi. Ho avuto anche qualche remora per il fatto che, piu’ in la, mio figlio percepirà l’esclusione (per motivi che, in fondo, non sarà in grado di capire appieno), dalle “cerimonie festose” -comunione e cresima- e mi rendo conto che per un bambino esse siano davvero appaganti (tutti lo festeggiano e gli fanno dei regali perchè è il “suo” giorno, in suo onore), ma per non fargli pesare troppo questa sua > rispetto agli altri ho pensato che gli organizzerò comunque un giorno, per lui, tutto speciale. Ti ringrazio per aver condiviso con me la tua esperienza, i tuoi sono piccoli spunti di cui faro tesoro.

statolaico

intemdevo dire “…per non fargli pesare questa sua >…”

statolaico

ops … diversità! ma se lo scrivo tra virgolette non esce… 🙂

fabio

Distruggere la vita di 3 persone è pagato con 6 anni di reclusione. Povera Italia! Tante parole, ma poi… solo fumo!

cartman666

Si poi visto che c’e’ l’indulto, quest’infame non si fa neppure un giorno

Andrea A

@ Roberto Grendene

Non sempre un bambino identifica come una “premiazione” l’essere separato dai propri compagni, anche alla materna, anzi è più facile che avvenga il contrario, te lo dico per esperienza personale, quindi capisco le preoccupazioni di statolaico in merito, se ho ben capito, tua figlia ora che frequenta le elementari ha un’insegnante messa a disposizione dalla scuola, ma è ben raro che ciò avvenga, il più delle volte la non frequentazione dell’ora di religione viene risolta con il “parcheggio” in un’atra classe, il problema è che ogni singola situazione è una storia a sè che varia molto da un contesto all’altro a seconda di come viene gestita la situazione in ogni singolo istituto e da ogni singolo insegnante, in ogni caso la disciminazione (qualora potesse anche essere vissuta in maniera positiva dal bambino) rimane un dato di fatto.

Roberto Grendene

@ statolaico e Andrea A

Vero, ogni caso e’ una storia a se stante.
Ho riportato la mia esperienza positiva, ma sono conscio che cio’ sia raro.
Vero anche che la discriminazione esista e obblighi “chi non ci sta” a darsi da fare.

Quello che volevo trasmettere, in ogni caso, era di non cedere subito al luogo comune che sia meglio iscrivere il proprio figlio all’IRC perche’ altrimenti e’ emarginato.
A volte accade che invece si senta fortunato. Come ho detto mia figlia alcune al momento e’ molto contenta. L’anno scorso, dietro sua richiesta e piena d’aspettativa, l’ho portata a messa (io le sono stato al fianco). Inutile dire che si e’ annoiata a morte e non ha visto che una sola compagna di scuola (non di classe). Io sono stato molto neutrale, le ho detto che se vuole tornare la riaccompagnero’, viceversa facciamo qualcos’altro insieme, la domenica. Non me l’ha piu’ chiesto.
Dinamiche diverse ma egualmente positive per mio figlio (materna). Alla riunione di classe le insegnanti hanno parlato della didattica. Ho chiesto di parlare dell’attivita’ alternativa, e loro hanno detto che c’e’ un po’ di invidia per i due che rimangono con loro mentre gli altri vanno a fare religione (si’, lo so, e’ una eccezione che escano quelli di IRC per accorparsi con quelli di un’altra classe…). Comunque diversi genitori hanno comnciato a dire che se lo avessero saputo non avrebbero fatto fare ai bimbi IRC…

Il parcheggio in un’altra classe per chi fa attivita’ alternativa e’ una violazione di legge.
Lo so che la scuola e’ messa male, ma e’ un diritto avere l’insegnante dedicata ai bimbi che fanno attivita’ alternativa!
Protestare in questi casi col dirigente scolastico, chiedere la solidariata’ degli altri genitori, scrivere ai giornali… Lo so, facile a dirsi…
Comunque, per chi e’ interessato a questi argomenti, c’e’ il nostro http://www.oraalternativa.it

Infine, sulle ricorrenze per comunione e cresima.
La festa sara’ anche un bel momento per via dei regali ecc., ma volete mettere la palla di doversi fare sabati a cateschismo e domeniche a messa solo perche’ “cosi’ fan tutti”??
Io li sento i genitori che si lamentano si continuo. Immagino i bimbi.
Ai miei figli risparmiero’ questa cosa: quando saranno piu’ grandi magari si battezzeranno e tutto il resto, ma quando saranno piu’ grandi!!!
E se dopo tanti sacrifici (perche’ generalemente cosi’ sono sentiti) gli amichetti avranno la loro festa, i miei avranno un bel week-end a Gardaland o simili, una bici nuova, una vacanza speciale… naturalmente se si saranno “comportati bene”, non se avranno giurato obbienza ad una associazione religiosa e ai suoi dogmi.

Ciaooo
Roberto Grendene

Andrea A

@Roberto Grendene

>”Il parcheggio in un’altra classe per chi fa attivita’ alternativa e’ una violazione di legge […]
Protestare in questi casi col dirigente scolastico, chiedere la solidariata’ degli altri genitori, scrivere ai giornali… Lo so, facile a dirsi…[…]”

Lo so, e hai ragione, ma a volte per il quieto vivere si lascia perdere, si può anche pretendere l’applicazione di un diritto, il problema è che poi corri il rischio di creare situazioni poco amichevoli e a farne le spese sono poi i figli…
conosco il progetto oraalternativa dell’UAAR, e spero che si arrivi perlomeno ad una situazione in cui non manchi un’insegnante che segua i bambini che non partecipano all’ICR, ma temo che ci vorrà molto tempo.
Accanto ai titoli delle ultimissime c’è il link News Ora Alternativa, nella discussione “Ora di religione: discriminazione di fatto”, troverai il riassunto della mia esperienza (49.esimo commento).
ciao.

febo

Ho una coppia di amici che ha il vostro stesso problema e hanno deciso di non battezzare la figlia, ma sono anche preoccupati per la discriminazione che potrebbe avere, sono credente, ma come ho detto in un’altra occasione credo che i genitori hanno giustamente la tutela e la responsabilità dei loro figli per qusto ogni scelta che fanno devono assumersene le responsabilità e le conseguenze, quindi così com’è giusto che un genitore che ha battezzato il proprio figlio gli faccia conoscere Cristo per lo stesso motivo chi non lo ha battezzato deve spiegargli i motivi della sua scelta. Vivo in un piccolo paese dove ci sono bambini non battezzati, ma nessuno li discrimina e li vedo tranquilli e sereni.
@statolaico, ma ti sei sposato in chiesa?
@Per Roberto Grendene comprendo pienamente la reazione di tua figlia e anzi mi trova d’accordo: tra il partecipare ad un rito che nessuno mi spiega e di cui non conosco niente e fare qualcos’altro anch’io avrei scelto la seconda ipotesi. Se un genitore non è credente i casi per me sono due: o non porta il figlio alla messa dicendo che quando sarà grande sarà libero di scegliere, oppure se lo porta oltre che stargli accanto per prevenire “traumi” dovrebbe spiegargli il significato di certi gesti, come in qualsiasi altra occasione.

statolaico

X Febo: si mi sono sposato in chiesa per inerzia, credo di essere sempre stato ateo “latente” (come credo moltissime persone)… era il 2001, poco dopo mi sono iscritto all’uaar, e da 1 mesetto circa sono fresco di sbattezzo! 🙂

febo

Complimenti per il tempismo! Scherzi a parte comunque durante la cerimonia nuziale gli sposi promettono di accogliere ed educare in Cristo la futura prole capisco che per un ateo è una promessa scritta nella sabbia ma per un credente come mi sembra di aver capito ,dovrebbe essere tua moglie tale promessa dovrebbe essere rispettata. Due miei amici si sono sposati l’anno scorso e sono nella vostra stessa condizione: lui è ateo lei cattolica, hanno fatto il rito misto (ossia tra un credente e un non credente) anche se lui aveva comunque ricevuto i sacramenti perchè giustamente non se la sentiva di dichiarare cose per lui false comunque anche in questi casi è previsto che gli sposi si impegnino ad educare o meglio a far conoscere Cristo ai figli. Quindi mi stupisce l’atteggiamento di tua moglie nonntanto per non rispettare un dovere come può apparire algi occhi di un non credente, quanto per il fatto che se si conosce Cristo si tende a comunicare a tutti questa gioia prima tra tutti naturalmente i figli.

statolaico

Si, ma per esperienza personale ti assicuro che per un cattolico vivere con un ateo rappresenta un beneficio!! Metto da parte gli scherzi anch’io… ma molte idee piano piano passano, davvero! Prima ho scritto che mia moglie riconosce l’abuso dell’indottrinamento effettuato sui bambini in una scuola statale… beh, non voglio prendermi meriti… ma forse c’entro un po’ anch’io … o no? 😉

febo

Sono d’accordo con te che il confronto è necessario e che spesso mettersi in gioco con chi la pensa in modo diverso è un modo per vedere se vivi veramente ciò che credi, io infatti navigo spesso sul sito dell’uaar proprio perché ci sono delle problematiche che mi mettano in gioco come credente e mi obbligano ad indagare sulle radici della mia fede. Personalmente ne esco rafforzato e sono felice di questo. Per quanto riguarda l’abuso di indottrinamento come lo chiami tu devo dire che se ti riferisci alla preparazione di alcuni insegnanti di religione sono d’accordo con te ( ma del resto riguardano anche quelli di altre materie) se invece ti riferisci ad un eventuale “plagio” riguardante la volontà del bambino quello avviene comunque sia da parte degli insegnanti (che ad esempio in base alle loro preferenze culturali e politiche privilegeranno determinati aspetti della materia che insegnano) sia da parte dei genitori (per gli stessi motivi), ho una coppia di amici che avevo citato in un altro intervento sposati in chiesa hanno deciso di non battezzare la loro bimba perché “deciderà quando sarà grande, noi daremo un’educazione neutrale”, a parte la contraddizione che ti dicevo prima sull’impegno assunto con il matrimonio è impossibile che ciò avvenga perché ad esempio lui appena accende la televisione e vede il papa inizia ad inveire contro lui e la chiesa quindi la bimba avrà comunque una visione di parte. Anche il portarla alla messa “perché possa giudicare” è comunque una scelta di parte perché il genitore restando asettico e non spiegandole niente fa sì che per il bambino restano solo dei riti incomprensibili e soprattutto noiosi, la stessa cosa si può sperimentare anche in campi più laici il silenzio e il disinteresse di un genitore per qualcosa sono già una scelta di parte visto che questi è il punto di riferimento del bambino.
E’ per questo che non credo molto nella neutralità.

kees

Carissimi
premetto che sono di Borgarello e malgrado non conosca personalmente don Abbiati ho la fortuna di conoscere bene le persone della sua famiglia.
Il processo di primo grado si e’ concluso cosi, certamente andranno in appello e la vicenda sara’ ancora lunga. I familiari sono certi dell’innocenza di don Abbiati, anche coloro con i quali il mio rapporto di amicizia e’ piuttosto stretto e che, per loro sincera ammissione, sono atei.
Premetto anche che, per interesse personale, vorrò leggere gli atti del processo, dei quali tuttavia posso darvi un paio di notizie che, quantomeno, alimentano il dubbio. Dei tre bambini uno ha ritrattato la confessione, sostenendo di avere dichiarato quello che gli ha suggerito la madre. Un altro sembra sia caduto in contraddizioni sulle date (contraddizioni che il pm ha giustificato con la giovane eta’ del bimbo).
Don Abbiati ha accettato, ad oggi, di seguire tutti i consigli arrivati dalla chiesa, certo di un non luogo a procedere che invece non e’ arrivato. Insomma, i lati oscuri, o almeno non chiari sono molti, a partire dal fatto che le famiglie che denunciano il don sono in passato state aiutate da lui economicamente ed hanno, per quello che sono, precedenti con la giustizia…
Per tutto questo, nella liberta’ che ognuno ha di espressione, mi piacerebbe che i commenti fossero meno severi, almeno fino a compimento dell’iter processuale.

febo

Sono d’accordo con te che il confronto è necessario e che spesso mettersi in gioco con chi la pensa in modo diverso è un modo per vedere se vivi veramente ciò che credi, io infatti navigo spesso sul sito dell’uaar proprio perché ci sono delle problematiche che mi mettano in gioco come credente e mi obbligano ad indagare sulle radici della mia fede. Personalmente ne esco rafforzato e sono felice di questo. Per quanto riguarda l’abuso di indottrinamento come lo chiami tu devo dire che se ti riferisci alla preparazione di alcuni insegnanti di religione sono d’accordo con te ( ma del resto riguardano anche quelli di altre materie) se invece ti riferisci ad un eventuale “plagio” riguardante la volontà del bambino quello avviene comunque sia da parte degli insegnanti (che ad esempio in base alle loro preferenze culturali e politiche privilegeranno determinati aspetti della materia che insegnano) sia da parte dei genitori (per gli stessi motivi), ho una coppia di amici che avevo citato in un altro intervento sposati in chiesa hanno deciso di non battezzare la loro bimba perché “deciderà quando sarà grande, noi daremo un’educazione neutrale”, a parte la contraddizione che ti dicevo prima sull’impegno assunto con il matrimonio è impossibile che ciò avvenga perché ad esempio lui appena accende la televisione e vede il papa inizia ad inveire contro lui e la chiesa quindi la bimba avrà comunque una visione di parte. Anche il portarla alla messa “perché possa giudicare” è comunque una scelta di parte perché il genitore restando asettico e non spiegandole niente fa sì che per il bambino restano solo dei riti incomprensibili e soprattutto noiosi, la stessa cosa si può sperimentare anche in campi più laici il silenzio e il disinteresse di un genitore per qualcosa sono già una scelta di parte visto che questi è il punto di riferimento del bambino.

statolaico

Scusa Febo, ma noi tutti abbiamo stretto un patto sociale: ci riconosciamo in questo stato, che è di tutti, perchè rispetta e garantisce tutti. Quando metto piede negli edifici pubblici so che sono una zona franca (sono di tutti), e so che questa grande conquista è proprio quella che ci permette di vivere civilmente. Anche la scuola pubblica è di tutti, allora perchè un insegnante cattolico? L’insegnante cattolico fa dottrina cattolica. Sta bene a te, e a tanti come te, ma non a tutti. Tutto qui. Ps ora nn posso piu’ postare, vado al lavoro. ciao!

statolaico

Velocemente aggiungo: se sono attento nell’educazione di mio figlio, nn considerarmi poi talmente stupido da inveire in tv se c’è’ il papa e magari vicino a mio figlio. Sono ateo, non sciocco.

Andrea A

@ febo

Se permetti ai propri figli un genitore trasmette le proprie credenze e la proropria educazione, “la scelta di parte” a cui tu accenni è proprio quella della chiesa, che attraverso l’insegnamento della religione nella scuola vuol indottrinare i bambini per “integrare” il compito dei genitori e assicurarsi che all’educazione cattolica non sfuggano i figli dei non credenti, evidentemente gli atei non sembrano essere liberi di trasmettere una visione atea e “di parte” della vita ai propri figli senza che essi subiscano discriminazioni.
I credenti sono liberi di trasmettere i loro valori ai loro figli e lasciare che subiscano l’indottrinamento cattolico attraverso il catechismo o altre partecipazioni ad attività cattoliche, nessuno glielo impedisce, e da parte mia non voglio impedirglielo.
Occupatevi dei vosti figli che dei nostri ce ne occupiamo noi, o forse ritieni che dovrebbe democraticamente venire concessa l’opportunità di insegnare anche l’ateismo come materia di studio nelle scuole?

febo

il mio era un esempio tratto dal mio amico comunque è impossibile avere un atteggiamento neutrale 24 ore al giorno 365 giorni l’anno in un modo o nell’altro trasmetterai sempre la tua opinione a tuo figlio anche non dicendo niente o dicendo qualcosa che non ti appare come critica, ma che comunque tuo finglio la recepisce come tale, non ti considero stupido tutti noi abbiamo opinioni proprie e in un modo o nell’altro le lasciamo trasparire non siamo stupidi siamo semplicemente esseri umani. Per quanto riguarda la famosa ora di religione sono pienamente favorevole all’ora alternativa per chi non si avvale e è giusto che non sia discriminatoria e ben strutturata misembra che l’esempio che ha riportato Roberto Grendene sia una buona proposta

febo

@Andrea A
Forse non mi sono spiegato i genitori sono pienamente liberi di educare i figli con i loro valori personali siano questi cattolici, islamici o atei quello che volevo dire (ma rileggendo mi sembra di essere stato chiaro) è che non è possibile trasmettere un’educazione neutrale sia per il cattolico che per l’islamico che per l’ateo (vedi la risposta a statolaico). Se c’è l’ora alternativa alla religione perché non studiare anche l’ateismo? Io sono d’accordo. Comunque questa partecipazione ad attività cattoliche non capisco in cosa si concretizzi se togli il catechismo, la messa, l’ora di religione, forse il presepe a scuola? Bè gli puoi sempre raccontare che si tratta di una bella favola al pari di Biancaneve per dare un senso al Natale e giustificare i regali tutto è risolto. Se poi guarda la televisione sei in una botte di ferro.

Andrea A

@ febo

Certo che non è possibile trasmettere un’educazione neutrale, ed è proprio per questo che la religione viene insegnata nelle scuole infatti come ho scritto:

>”[…] attraverso l’insegnamento della religione nella scuola vuol indottrinare i bambini per “integrare” il compito dei genitori e assicurarsi che all’educazione cattolica non sfuggano i figli dei non credenti[…]”

anche a me sembra di essere stato chiaro, quanto alle partecipazione alle attività cattoliche o filocattoliche c’è solo l’imbarazzo della scelta, gli oratori per esempio,

>”Se poi guarda la televisione sei in una botte di ferro.”

a “quale botte di ferro ti riferisci?” ai TG che quotidianamente trasmettono il bollettino papale o ai vari (ctrl+c ctrl+v da un’altra discussione)
don matteo, settimo cielo, un ciclone in convento, l’angelus del papa, le messe, le vie crucis, a sua immagine, sulla via di damasco, le fiction su tutti i papi degli ultimi 50 anni, le fiction sulla bibbia, le fiction su padre pio, ecc…

febo

Ok ne prendo atto però allora mi chiedo (supportato dagli articoli di questo sito) come mai le chiese non sono strapiene di fedeli e la gente non segue gli insegnamenti della chiesa visto che hanno questo bombardamento di immagini che in continuazione rimandano a Cristo e alla Chiesa che ci sia una stretta connessione tra atei i gli italiani che non hanno in casa il televisore?Mi sembra moooolto strano. Per qunto riguarda invece il primo punto ribadisco, non mandi tuo figlio all’oratorio, alla messa, gli fai fare l’ora alternativa e non vedo come potrà essere indottrinato per quanto riguarda Don Matteo etc. gli rimangono simapatici? Idem come sopra gli ricordi che è tutto falso e che preti così non esistono e questo vale anche per tutti i vari papi e padri pii una folla di esaltati. cavolo ma ti devo insegnare a fare l’ateo?
Un saluto

Andrea A

@ febo

I miei figli non verranno indottrinati perchè li tengo quanto più mi è possibile alla larga dal pretume, e non solo perchè non vengano indottrinati (e mi riferisco al problema citato nell’articolo iniziale…), ciò non vuol dire che non subiscano discriminazioni, ed è questo il motivo che mi fa ritenere che l’insegnamento della religione nella scuola deve essere abolito così come lo è nella maggior parte dell’Europa, se poi le chiese non sono strapiene di fedeli e la gente non segue gli insegnamenti della chiesa nonostante tutta la propaganda clericale non è certo con me che te ne devi lamentare, evidentemente c’è qualcosa che non và giù alla gente nelle vostre proposte di vita, ma questo mi riguarda relativamente, sulla tua affermazione >”[…] gli ricordi che è tutto falso e che preti così non esistono e questo vale anche per tutti i vari papi e padri pii una folla di esaltati […]” , ti sbagli di grosso se credi che io gli faccia vedere i don matteo e compagnia bella, quel che non è giusto è che la TV di stato debba privilegiare il pensiero cattolico su quello ateeo, non mi sembra che gli sia dato ugual spazio (non ci sono rappresentanti ateii quotidianamente sui Tg), inoltre il papa non è un rappresentante italiano nè è un cittadino italiano, ha il suo stato, compaia quotidianamente nella sua televisione.

Lorenzo

Non ho molta voglia di buttare sentenze e giudizi, come vedo che invece qui fanno molti. Ma quanti di quelli che qui hanno scritto conoscono il don Giuseppe? Quanti conoscono veramente la storia? Io lo conosco il mitico don Giuseppe…e non mi importa cosa ne pensiate voi che lo avetye già condannato prima di conoscerlo…ma vi dico solo che vorrei essere anche solo un millesimo di com’è quell’uomo…perchè è davvero una persona straordinaria. Grazie per l’attenzione. Lorenzo

statolaico

Vedi febo, io sono ateo ma in linea di principio sono contrario ad un’ora di ateismo nelle scuole pubbliche. Come ho avuto modo di scrivere in altri post, io sono per nessun simbolo alla parete, non per tutti. Riconosco la laicità dello stato sulle basi di quanto ho scritto prima. Sono molto piu’ propenso ad un’ora (ma a questo punto anche a due ore settimanali visto che la materia sarebbe piu’ complessa), dedicata ad una materia che mettesse in luce le diverse concezioni della vita, dalla storia delle religioni alle teorie atee ed agnostiche, tenuta da docenti statali nelle strutture pubbliche. Pura e benvenuta informazione. Quindi febo, se anche tu riconosci il valore supremo di uno stato al di sopra di tutti i cittadini proprio perchè “è” di tutti i cittadini che ai suoi occhi sono tutti perfettamente uguali e con gli stessi diritti, non ti sembra una forzatura sostenere la presunta leggittimità dell’irc?

febo

@Andrea A
Guarda che non me ne stavo lamentando con te dicevo semplicemente che il teorema “tante trasmissione sul cattolicesimo in televisione uguale aumento dei fedeli” fa un po’ acqua per ovvi motivi, anzi la famosa frase della Monroe “parlatene anche male basta che ne parliate” non vale per la Chiesa nel senso che tante trasmissioni ne parlano e male e non è che i fedeli accorrono in difesa. Per lo stesso motivo sono ultra sicuro che” proteggi” tuo figlio da tutti questi sceneggiati e trasmissioni ti dicevo semplicemente come puoi tutelarti qualora incorra in una di queste trasmissioni “fuorvianti”. Non riesco proprio a spiegarmi o tu a capirmi.
@ Statolaico
Bene o male la religione fa parte della nostra vita anche quando non si accetta, magari sono d’accordo con te che non deve essere catechismo, sarebbe molto più utile e formativo qualcosa sulla storia delle varie religioni anche per sfatare tanti pregiudizi che ci condizionano.

Andrea A

@ febo

Non credo proprio che tante trasmissioni sul cattolicesimo facciano abbassare il numero di fedeli, altrimenti non vedo proprio per quale motivo vengano trasmesse, e per quale motivo le trasmissioni critiche sul cattolicesimo siano praticamente inesistenti, la propaganda attraverso l’informazione, anche quella legata allo spettacolo, è da sempre la priorità assoluta di ogni forma d’indottrinamento, non solo religioso, senza il controllo dei mass media qualsiasi politica fa ben poco, ma in assoluto uno può anche non guardare la tv, anche se mi sembra piuttosto forzata come risoluzioe, ciò che proprio non posso tollerare è l’insegnamento della religione nelle scuole, non perchè sia obbligatorio frequentarlo, ma perchè nel momento in cui un alunno viene separato dai propri compagni, senza per altro aver commesso nulla in propria persona, crei una differenza, una discriminazione, una segregazione all’interno di una struttura pubblica che ha lo scopo di formare l’individuo e che, non dimentichiamo, è obbligatoria, e che dovrebbe invece favorire l’integrazione e la civile convivenza, con ciò non voglio dire che la scuola non debba insegnare l’esistenza della religione, o meglio, delle religioni, ma dovrebbe semplicemente far parte del programma di storia.

febo

Credo che la questione vada affrontata anche in termini di delicatezza e rispetto sia da parte degli insegnanti che dei compagni, basta far capire loro che non c’è niente di male: alle medie sia per ginnastica sia per educazione tecnica eravamo divisi in due gruppi e seguivamo due programmi diversi, al liceo è accaduto per la lingua straniera, alle elementari e alle medie c’era una bambina che non faceva l’ora di religione e faceva un programma differenziato con un’altra insegnante per noi non aveva niente di più e niente di meno da noi, mai è stata presa in giro o fatta sentire diversa, semplicemente non era cattolica, come io non sono biondo, per un bambino spesso la differenza è questa, tutto, ripeto, dipende da come viene affrontata la questione da genitori e insegnanti.Il corso di storia che ho fatto alle elementari, medie, superiori e un esame all’università parla della storia in termini socio economici però non si sofferma a parlare delle varie religioni in se stesse (che comunque anche nell’ottica di un non credente fanno parte della storia dell’umanità) sui loro principi di vita come sono nate e le inserisce bruscamente nella loro epoca senza dire altro, un’ora a parte servirebbe anche per rendere più chiaro questo aspetto anche all’interno del quadro storico, senza parlare dell’importanza per spiegare parole come “relativismo” che ormai sono entrate nell’uso comune per questo credo che si dovrebbe parlare anche di ateismo perché spesso abbiamo una visione distorta sia delle religioni che dell’ateismo questo renderebbe tutto molto più chiaro e sarebbe comunque un grosso arricchimento culturale da parte dei ragazzi.

Andrea A

@ febo

c’è del vero in ciò che dici, tuttavia, non è pensabile che tutti gli insegnanti affrontino con delicatezza la questione e riescano a far capire ai bambini che non c’è niente di male, nel venir separati, tantopiù se in numero esiguo e non in una percentuale del50%, questo può avvenire con i ragazzini, ma come puoi pensare che un bambino di tre anni lo possa capire? come fa a non sentirsi comunque discriminato? e poi non è affatto impensabile che ci siano insegnanti di religione “vecchio stampo” che invece adottino volontariamente, un atteggiamento discriminatorio, magari sostenuti dal preside e dai colleghi, (puoi leggere su questo sito alcuni esempi tra cui il mio), ancora più utopistico è pensare di poter evitare a priori gli atteggiamenti discriminatore tra compagni, per questo che dovrebbero essere abolite le ore di religione, tolta la materia eliminato il problema, anche noi venivamo separati tra maschi e femmine in educazione tecnica e fisica, ma il paragone mi sembra un po’ forzato, non solo, nella scuola elementare che frequenta mia figlia maschi e femmine fanno ginnastica assieme, tante cose nella scuola sono cambiate proprio per eliminare le differenze, ma per la religione invece questa regola sembra non debba valere, non sono d’accordo neanche sull’ora a parte per gli stessi motivi, come puoi pensare che in materia religiosa, seppur insegnata in una visione storica, un’insegnante specifico non insegni la materia con faziosità?

archibald.tuttle

“come puoi pensare che in materia religiosa, seppur insegnata in una visione storica, un’insegnante specifico non insegni la materia con faziosità?”

ci sono gia insegnanti faziosi anche negli altri insegnamenti, ho assistito a casi clamorosi. basterebbe che quelli di storia delle religioni fossero nominati con le stesse procedure degli altri, poi si puo pensare a come migliorare la qualita dell’insegnamento in generale.

Andrea A

@ archibald.tuttle

Non sono certo così utopista da ipotizzare che non ci possano essere insegnanti non faziosi anche nelle atre materie, anch’io ne ho avuti, la religione però si presta in modo particolare, e poi credi che se venisse “trasformata” in “storia delle religioni” sarebbe possibile evitare influenze di parte nelle nomine? io non credo proprio, queste cose funzionano solo in teoria, in pratica poi si sa come va a finire, la chiesa dovrebbe starne del tutto al di fuori, in ogni caso non vedo perchè la storia delle religioni non debba far parte del programma di storia, su come migliorare la qualita dell’insegnamento in generale si potrbbe discuterne, ma sarebbe una cosa troppo lunga.

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