Università, scatta il piano assunzioni

Sarà bandito un piano straordinario per l’assunzione di ricercatori sia nelle Università sia negli Enti di Ricerca. E saranno anche fissati criteri per le valutazioni che terranno conto dei titoli conseguiti e delle attività svolte. È quanto prevede un emendamento alla Legge Finanziaria presentato dal Governo che stanzia, nel prossimo triennio, complessivamente 177,5 milioni: 140 milioni per le assunzione nelle università e 37,5 milioni per quelle di ricercatori in enti di ricerca. L’emendamento cambia anche le norme relative al turn over nelle università: per il 2007 c’è un paletto al 90% e le ulteriori assunzioni (pari al 10%) che potranno essere autorizzate dal governo. In attesa della riforma dello stato giuridico dei ricercatori – è scritto nell’ emendamento – il ministro dell’Università, sentite le rappresentanze degli atenei, avvia un reclutamento straordinario di ricercatori, con «criteri di valutazione dei titoli didattici e dell’attività di ricerca, garantendo celerità, trasparenza e allineamento agli standard internazionali». Anche per i ricercatori degli enti di ricerca pubblici ci sarà un bando di concorso straordinario che valuterà «i pregressi rapporti di lavoro, i titoli scientifici e l’ attività di ricerca svolta». È inoltre prevista una deroga alle assunzioni a tempo: se il ricercatore ha già un contratto temporaneo, ma ha già vinto un concorso per l’ assunzione dal 2008, potrà vedersi rinnovare nel 2007 il contratto a tempo.Il governo stanzia 20 milioni di euro nel 2007 e 30 nel 2008 per la «stabilizzazione di ricercatori, tecnologi e personale impiegato in attività di ricerca» e per l’assunzione di coloro che hanno già vinto un concorso. È un emendamento del governo a prevedere la costituzione di un apposito fondo contro la «fuga dei cervelli» ma anche dei precari che lavorano negli enti di ricerca. […]

Fonte: Corriere.it 

4 commenti

Stefano

Bella notizia, peccato che in Italia, concorsi come questi, sono sistematicamente truccati!

Emilio Gargiulo

In questa triste nazione una notizia così ci tocca considerarla buona.

robi

In mezzo a tanti giovani di valore con la passione per la ricerca, vi sono moltissimi nullafacenti restati in Università per mancanza di alternative. Non li vuole nessuno. Grazie alle leggine sul precariato entreranno tutti al posto fisso inquinando sempre più l’ambiente universitario. Infatti la garanzia di una equa selezione si affida a gente che spesso è entrata in università allo stesso modo e con le stesse motivazioni.
Ha ragione Grillo : reset!

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