L’Europa che ha perso la cognizione del male

Secondo André Glucksmann il nichilismo europeo (non quello di cui favoleggiano i filosofanti politicamente corretti ma quello realmente operante nell’Europa d’oggi) non consiste, come generalmente si suppone, nel non credere più nell’esistenza del «bene» bensì nel non credere più in quella del «male». Questa sua idea sul nichilismo europeo come misconoscimento e negazione non del bene ma del male, dopo averla esposta in molti lucidi saggi, Glucksmann è tornato nei giorni scorsi a illustrarla nelle conferenze con cui, prima a Roma e poi a Milano, scortato da Armando Verdiglione, suo amico ed editore, ha presentato la traduzione italiana della sua autobiografia (Una rabbia di bambino, Spirali, 25 euro). Ed è un’idea – occorre ammetterlo – difficilmente contestabile. La nostra cara Europa è infatti anche oggi sempre pronta a votarsi a qualche causa per lei equivalente al «bene»: pacifismo, ecologismo, laicismo, multiculturalismo, solidarismo e simili… Nonché, all’occorrenza (perché no?) a qualche più antico ma sempre «caro ideale»: comunismo, socialismo, riformismo… Qualche suo frammento non ha poi mai smesso di apprezza il «bene» racchiuso in qualche altra vecchia causa decisamente più nera che rossa, tipo razzismo o antisemitismo… È ormai chiaro, tuttavia, che la delicata signora non è più minimamente disposta a credere che possa esistere un «male» degno di questo antichissimo nome e perciò di essere combattuto. Ed è proprio questa mancanza di fede nel «male» la vera profonda ragione dell’atteggiamento che essa ha assunto verso la minaccia del terrorismo islamista, oscillante, com’è noto, fra l’indifferenza, la viltà, la sotterranea intesa o l’aperta complicità.
Questa idea ha fra l’altro ricevuto molto di recente la più clamorosa delle conferme. È avvenuto quando tutte le cancellerie europee, nessuna esclusa, hanno deciso di lasciare solo papa Ratzinger alle prese con le minacce di morte che gli sono piombate addosso quando a Ratisbona, discorrendo del rapporto fra il cristianesimo e l’islam, si è permesso di fare il suo mestiere di capo di rappresentante di una fede fondata sul simbolo della croce, ossia sul dovere di testimoniare la verità anche a costo della propria vita, chiamando il male col proprio nome.
Essa è del resto un’idea perfettamente conforme al vecchio adagio secondo il quale il diavolo non è mai così soddisfatto e felice come quando riesce a farci credere che non esiste. E tuttavia si direbbe smentita, proprio nel nostro Paese, da un’eccezione che da sola basta a dimostrare che la via italiana al nichilismo non esclude del tutto una certa capacità di riconoscerlo, il diavolo. […]

L’articolo integrale è raggiungibile sul sito del Giornale

19 commenti

Barbara Monea

Non ce l’ho fatta a leggerlo fino in fondo… quando è saltato fuori il diavolo non ho retto più… ^_^
Il Giornale spesso pubblica notizie deliranti, a volte invece si trovano notizie culturali che non si trovano da altre parti. Spesso e volentieri gli articoli si contraddicono: uno iper-religioso, un altro + razionale..
Mah!

MARJA

Il primo male da combattere,in Europa e particolarmente in Italia, è la religione cattolica e non pochi lo riconoscono, quindi c’è ancora qualcuno in Europa che ha fede nell’esistenza del Male.

Daniele Gallesio

Il Giornale, pur avendo una linea editoriale destro-clericale, spesso e volentieri ospita al suo interno voci “fuori dal coro” di liberisti non baciapile e razionalisti.
Certo, sono una goccia di razionalità nell’oceano di clericalismo e di “destra della nonnina”, ma diamogliene atto.

netzer

Secondo il Giornale, Ratzinger a Ratisbona a chiamato il Male col suo nome mentre parlava di Islam.
Il Gatto che da del ladro alla Volpe….

Faccio notare che gli aspetti criticati all’Europa da parte del giornale sono pace, solidarietà, ecologia, laicità, pluralismo culturale.
Tutta roba del diavolo…..

Emilio Gargiulo

Ho detto più volte che non concordo con il fatto di pubblicare le fregnacce che scrivono “Il Giornale” e “Avvenire”. Magari, si potrebbe fare una pagina a parte come “Bestiario Cattolico e ClericoFascista”.

Marco G.

Be’, intanto abbiamo trovato qualcosa da far fare ai lettori del Giornale: leggere Glucksmann. Questo dovrebbe tenerli occupati per un po’… se non basta li facciamo dibattere sulla demonologia… sempre con Glucksmann. Per il resto, sugli articoli del Giornale e di Avvenire, rimando a quanto scritto in un commento precedente: descrivono una Europa che semplicemente non esiste al fine esclusivo di manipolare quella parte di opinione pubblica, esclusivamente nostrana ed esclusivamente intenta a contemplare il proprio italico (o padano) ombelico, sulla quale hanno ancora presa

Marco G.

P.S.: sempre restando in tema, un altro dibattito interessante che i lettori del Giornale potrebbero fare con Glucksmann è: tra Prodi e Berlusconi, qual’è il “male” minore?

Daniele Gallesio

«tra Prodi e Berlusconi, qual’è il “male” minore?»

Questa è una domanda difficile…
…è un po’ come mi chiedessi se è migliore il mio testicolo sinistro o il destro! 🙂

Marco G.

La differenza è che di Prodi e Berlusconi potremmo fare a meno… 😉

RazionalMENTE.net

Il Diavolo cerca in tutti i modi di farci credere che non esiste. E ci riesce benissimo. Proprio come Dio!! 🙂

Fortuna che c’è Ratzinger, il Van Helsing, il Ghostbuster dei giorni nostri 🙂

davide

se, come è ovvio, bene e male sono posti unicamente dall’individuo questo non indica un profondo avanzamento culturale dell’Europa secondo cui come scriveva Protagora l’uomo è misura di tutte le cose?

Giuseppe

@netzer “Faccio notare che gli aspetti criticati all’Europa da parte del giornale sono pace, solidarietà, ecologia, laicità, pluralismo culturale.”

In realta’ fa una distinzione piu’ fine, si fa per dire… sono le stesse cose ma declinate in -ismi, e gli -ismi come si sa sono cose cattive, cioe’ sono il Male: pace -> pacifismo, solidarieta’ -> solidarismo, ecologia -> ecologismo, laicita’ -> laicismo, pluralita’ -> pluralismo.

Tristissimo articolo, comunque.

Infine un appunto, se mi e’ permesso, ai curatori del sito: la mancata segnalazione del discorso di Ratzinger di ieri, sulla necessita’ di cambiare la politica economica mondiale. Un argomento un po’ piu’ problematico del solito, che avrebbe forse stimolato un dibattito piu’ articolato del solito lancio di freccette contro ratzi 🙂

Barbara Monea

@ Giuseppe:
hai ragione, ma era volontaria la cosa. Alcuni articoli sono interessanti… ma ritrovarci ogni lunedi mattina a commentare l’angelus del papa mi fa sentire ai livelli della gente che ogni lunedi mattina si scanna nei bar perchè hanno rubato un rigore o hanno finto di non vedere un fuorigioco.
Cmq, se ci tieni…

PS se ti sembra che ci “perdiamo” alcune notizie, puoi segnalarle a ultimissime@uaar.it . Naturalmente sia io che Raffaele non siamo tutto il giorno attaccati a internet…
Ciao ^^

Emi

Penso che chi propaganda l’esistenza del diavolo sia corresponsabile delle azioni di coloro che lo adoreranno. Se affermi l’esistenza di satana dovresti essere perfettamente conscio che questo possa influire sulla credulita’ popolare: ci sara’ chi ne avra’ paura e chi lo adorera’. Si torna al solito discorso che si possa perseguire legalmente i maghi, ma non i religiosi.

Germano

Devo dire che ha ragione su Berlusconi: il comunismo italiano si è rivelato una sorta di neo-manicheismo, con tanti ingenui appresso a pochissimi baroni; baroni della sinistra ricca, quella che non ha mai preso in mano un arnese da lavoo che non sia una penna Cartier.

gianni

bisognerebbe citare in tribunale la chiesa per istigazione a delinquere ad ogni processo contro satanisti

RazionalMENTE.net

Il problema di fondo è che l’esistenza del diavolo è un dogma fondamentale per la dottrina cattolica. Il Catechismo dice che Dio, essendo infinitamente buono, ha creato l’uomo buono, mai avrebbe potuto creare qualcosa di cattivo. E se l’uomo compie il male, è perché cede alla tentazione messa in atto dal diavolo. Il diavolo in origine era un angelo creato buono da Dio, ma senza un motivo valido (solo per invidia, gelosia nei confronti di Dio), si è trasformato in diavolo (senza che vi fosse bisogno di qualcuno che lo tentasse). Com’è potuto avvenire ciò? Il Catechismo ha una spiegazione anche per questo: “E’ un mistero”.

Perfetto. Bastava dire allora che è un mistero il fatto stesso che l’uomo commetta il male. Bisognava tuttavia riallacciarsi a quanto è scritto nei testi sacri, che come sappiamo non si prendono molta cura di far quadrare le cose dal punto di vista logico.

Molto probabilmente, se facessimo un’indagine, scopriremmo che la maggior parte dei sedicenti cattolici non crede nel diavolo o lo considera solo un simbolo.

Daniele Gallesio

Concordo.

E rilancio.

Molto probabilmente molti dei sedicenti cattolici considera anche Dio solo un simbolo.

Se credessero in quello in cui dicono di credere, dovrebbero essere felici quando muore un innocente, perché di lui è il Regno dei Cieli (non dico i parenti stretti, ma almeno i conoscenti).

Invece alla vita terrena ci tengono quasi più di quanto ci teniamo noi…
…vuoi vedere che alla fin fine, anche loro hanno il vago sospetto che questa vita sia l’unica?

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