Da oggi i monaci buddisti della provincia di Narathiwat, nel sud, non andranno più a chiedere la carità per le strade come erano soliti fare ogni mattina. Il pericolo è troppo alto nella zona, dove negli ultimi anni i militanti separatisti hanno ucciso numerosi buddisti. Prakru Papassom Sirikhun, abate del tempio di Kao Kong, spiega che la decisione è stata presa lo scorso 10 novembre, in un incontro dei decani dei monaci. E’ tradizione dei monaci andare ogni mattina per le vie di città e villaggi a chiedere l’elemosina. Ma negli ultimi mesi i religiosi sono stati bersaglio di attentati da parte della rivolta islamica, che chiede la separazione delle province meridionali da Bangkok. Già da tempo soldati dell’esercito fanno da scorta ai religiosi, ma gli attacchi non sono cessati. A ottobre i ribelli hanno ferito cinque monaci mentre chiedevano la carità e ucciso due soldati, che li proteggevano. […] Nelle tre province meridionali di Yala, Narathiwat e Pattani la maggioranza musulmana della popolazione chiede l’indipendenza dal resto del Paese, buddista, più avanzato e con lingua e tradizioni differenti. Le violenze, iniziate negli anni ’80, sono diventate sistematiche dal 2004 e colpiscono in particolare insegnanti e monaci, oltre che polizia ed esercito. Il bilancio delle vittime è di oltre 1.400 morti
L’articolo completo è raggiungibile sul sito cattolico AsiaNews
Bene, la carità è solo accattonaggio edulcoranto nella forma….la confessioni religiose hanno di che sfamare i poveri…..se servono più soldi vadano a lavorare 16 o 17 ore al giorno…come fanno tante oneste persone che non si sognano neppure di vivere una vita da parassiti….altro che ore di preghiera……troppo facile…
Scusami Paul ma sono d’accordo fino a un certo punto: tra l’accattonaggio dei monaci buddisti e l’integralismo islamico preferisco di gran lunga il primo.
Non che sia un bene ma di sicuro, allo stato delle cose, è decisamente il male minore..
Francamente…. Tra tutte le religioni (e forse non e’ nemmeno tale) il buddismo e’ quella che mi sta piu’ simpatica. Perlomeno loro non inventano strane favolette su dei scesi in terra o su profeti a cui sarebbe stata dettata la verita’. Sono d’accordo con netzer, per di piu’ i monaci buddisti non predicano ne’ indottrinano e trovare un buddista fanatico e’ molto difficile, mentre di islamici e cristiani integralisti e’ pieno il mondo.
Conord con Carlo. Il Buddismo è, tra le religioni, quella che si salva di più.
@ netzer concordo sul fatto che il buddismo sia piuttosto pacifico, tuttavia mi sono stancato di un mondo dove si deve sempre scegliere il male minore…..
@ carlo le favolette i buddisti le inventano, altrochè…Karma, reincarnazione, incontri mentali con alieni (parola di dalai lama.. e marco columbro 🙁 ) Da razionalista rifiuto un pò indignato queste cose, come voi immagino rifiutiate la resurrezione di Gesù, l’immacolata concezione, la verginità di maria etc…
Il mio essere ateo non ha derivazioni polotiche od ideologiche, cosicchè qualsiasi pretesa paranormale viene da me malvista, anche se si tratta di soggetti relativamente tranqulli e vittime di persecuzione politica come i buddisti.
Ah..Ovviamente condanno anche l integralismo religioso, ci mancherebbe…
@ paul: su questo sono con te.
però non sarei troppo pessimista perchè penso che in Italia, sebbene ci sia tantissimo da fare e da migliorare, godiamo comunque di un discreto livello di libertà se ci confrontiamo con quei buddisti che le prendono dagli integralisti islamici.
@Paul: sono d’accordo che molti buddisti si inventano favolette ridicole quanto quelle di cristiani e islamici. Pero’ secondo la differenza e’ che il fondatore di tale religione/filosofia non ha mai detto di possedere la verita’ rivelata da qualche dio ma ha affermato (per quanto ne capisco) di averla trovata da solo grazie alla meditazione e all’analisi. E questo e’ secondo me da rispettare.
Faccio anche notare che per seguire il nocciolo dell’insegnamento buddista non c’e’ bisogno di credere in alcun dio. E anche questa mi sembra una differenza di tutto rispetto con le altre religioni.
e poi il buddismo da quanto ne sappia io è una via individuale a misura d’uomo che si fonda sui principi della convivenza civile + elementare e sull’equlibrio tra le componenti umane cosa che è impossibile trovare tra le religioni monoteiste
Premetto che sono una persona piuttosto scettica, non mi faccio fare le carte, non credo agli oroscopi, e quando vedo medium e maghi in televisione mi assale l’impulso di lanciarla dalla finestra… tuttavia non capisco perche’ essere ateo implichi un netto rifiuto del paranormale. Ateo significa senza dio, ma con paranormale si intende tutto quanto trascenda la norma o non sia, con le attuali conoscenze, comprensibile e spiegabile. Una mente razionale per prima dovrebbe riconoscere di non essere onnisciente. Inoltre non e’ detto che essere possibilisti verso un certo fenomeno significhi avvallare una credenza religiosa. Le religioni sono solo ipotesi in mezzo a miliardi di miliardi di altre ipotesi. Per spiegarmi: prendete le madonnine piangenti, di solito ci sbatte per dimostrare se di fenomeno paranormale si tratti o meno. Giustissimo, ci mancherebbe, ed ogni volta che viene fuori che si tratta di un imbroglio ne gioisco sentitamente. Il punto e’, e se non esistesse una spiegazione scientifica? Se in qualche modo ci si dovesse arrendere al fatto che di paranormale si tratta non esisterebbe comunque nessuna prova che si tratti di un paranormale cristiano. Potrebbe trattarsi di david gnomo in vena di prendere per per il sedere qualche pensionata. Ovvero potrebbe trattarsi di qualcosa che non conosciamo ancora ma che non ha nulla a che vedere con dio, la madonna e tutti i santi.
Il paranormale ed il mistero sono venuti molto prima delle religioni organizzate, ed a differenza di queste ultime che si pongono come risposte definitive e pretendono di non venir ne’ indagate ne’ messe in discussione, sollevano piu’ che altro domande e spingono l’uomo alla ricerca.
Accomunarli sempre e comunque mi pare sbagliato.
Non mi piace l’idea di lasciare alle religioni il diritto di gestione di un territorio cosi’ vasto che si estende trasversalmente attraverso tutte le culture e tutte le epoche.
Quoto in tutto Pessimista Cosmica.
L’accattonaggio dei monaci buddisti non fa del male a nessuno: anche in India, quando si raggiunge una certa età, alcuni uomini lasciano i beni materiali e vivono di quello che la gente offre loro. Secondo me è un modo di cercare se stessi. Anche essere atei non significa non credere proprio in nulla, ognuno ha dei valori e vorrebbe seguire un proprio cammino di maturazione (quello che altri definirebbero il “cammino spirituale”).
Io sono contro tutte le religioni, penso sia meglio non esistessero.. ma il buddismo è una storia a parte: io lo vedo più come una filosofia. Non sono espertissima, ma so che si dice che il Budda è dentro ognuno di noi, e dobbiamo migliorare per risvegliare questo Budda. Apprezzo questa concezione: una volta tanto non dobbiamo stare a mani giunte, o a chinarci sopra un tappetino, aspettando che qualcun altro faccia per noi, ma ci assumiamo la nostra responsabilità.
Come le diverse filosofie mi incuriosiscono, allo stesso modo il buddismo mi incuriosisce, e non mi piace vedere quanto le altre religioni più aggressive riescano spesso a schiacciarlo.
Non credo per niente nel paranormale e penso essere vaccinato contro qualsiasi credenza .
Inoltre penso che credere nel paranormale è la strada migliore che un giorno o l’alltro ti porta verso una religione qualsiasi ….
E che dire allora del continuo accattonaggio televisivo della chiesa cattolica? Mi pare che la cosa sia fin troppo simile, solo che quei monaci buddisti lo fanno per strada e non tentano di fare proselitismo allo stesso tempo, mentre noi siamo subissati di “accattoni” vaticani che oltretutto ci rifilano continuamente opinioni e panzane sul come dovremmo vivere la nostra vita.
Se dovessi scegliere donerei più volentieri qualche euro ai buddisti.
il monaco buddhista altro non fa che seguire una pratica in voga in india 2500 anni fa, oggi è praticata solo in alcuni paesi asiatici, in giappone ad esempio no, in quanto a pratiche esoteriche e paranormali sono solo del buddhismo tibetano e quasto dalai lama mi sembra abbastanza scettico in materia tanto è vero che recentemente ha detto che alla sua morte il suo successore sarà meglio eleggerlo che non cercarlo con gli indovini come si faceva un tempo, vorrei anche ricordare che sempre l’attuele dalai lama è un sostenitore della scienza al punto di dire ” se scopriamo che qualche nozione della tradizione buddhista è superata dal progresso scientifico, cambiamo i testi buddhisti”. secondo me il buddhismo non deve essere considerato una religione ma una pratica di vita e per inciso il commandamento buddhista “non ammazzare” non ammette deroghe a differenza di quanto accade nelle religioni del libro.
Beh sicuramente il buddismo e’ piu’ interessante concettualmente, rispetto alla religione cattolica, non fosse per il fatto della negazione dell’inferno o del paradiso,pero’ purtroppo e’ decisamente sessuofobica anch’essa come religione, e questo non mi puo’ far certo piacere.
“Inoltre penso che credere nel paranormale è la strada migliore che un giorno o l’alltro ti porta verso una religione qualsiasi ….”
Se credo alla pranoterapia o alla telepatia, devo per forza tirare fuori dal cappello un dio per motivare il tutto?
Buddismo: non dimentichiamoci che ciò che arriva in occidente è la versione edulcorata del buddismo. Come del resto in Asia del cattolicesimo arriva l’ ”amatevi gli uni e gli altri..”.
Ho sentito due volte parlare dal vivo il Dalai Lama e tra molte ovvietà dice pure parecchie stronzate;
Paranormale: consiglio una approfondita visita al sito del CICAP (http://www.cicap.org) , comitato dove la nostra Margherita Hack è membro onorario..
DF
Conosco il cicap e Ritengo molto interessanti le loro indagini. Non sono una credulona ma ho istintivamente orrore degli assolutismi dogmatici e ritengo che l’uomo sia una creatura di mezzo in grado di funzionare al meglio solo quando istinto e ragione collaborano. Inoltre credo che siamo limitati, esattamente come tutti gli animali, non credo in dio e per tanto non vedo perche’ dovrei attribuire una caratteristica divina come l’onniscienza al genere umano. Questo mi porta ad affrontare certe questioni con un pizzico di possibilismo, cosa ben diversa dall’essere terreno fertile per il germe di religioni che considero nefaste, violente e malsane propugnatrici di una trascendenza antivitalistica! Mi pare che quanto ho scritto non sia stato capito.
Paranormale:
1 agg. TS med., di fenomeno, che non rientra pienamente nella normalità pur non essendo anomalo
2 agg. TS parapsic., di fenomeno, esperienza, conoscenza, non spiegabile in base alle normali forme di percezione sensoriale e non riconducibile a leggi fisiche o a criteri scientifici propri della psicologia e della psichiatria: percezioni, esperienze, fenomeni paranormali; capacità, facoltà paranormali, quelle attribuite ai medium | s.m., tutto ciò che non rientra nei fenomeni fisici e psichici normali
La scienza e’ evoluzione, dubbio ed indagine. Asserire per principio che tutto quanto sia attualmente definibile come pranormale sia totalmente irreale assomiglia tanto ad un dogma ed il dogma e’ cosa che lascio felicemente ai religiosi.
Quello contro cui mi sono espressa e’ l’accomunare grossolanamente ogni questione non razionalmente spiegabili secondo i termini delle attuali conoscenze umane alla religione. Non esiste nessun nesso dimostrabile, solamente la labilita’ intellettuale e la mancanza di fantasia di chi non e’ in grado di gestire la molteplicita’ delle ipotesi.
Ed ho detto che considero pericoloso lasciare che tutto quanto rientra nella sfera del paranormale diventi appannaggio delle religioni, tanto piu’ che il paranormale e’ di sicuro piu’ legato al paganesimo, da sempre mal visto dai grandi monoteismi.
L’indagine che svela la natura fittizia di un evento ritenuto paranormale non e’ da me mal vista, anzi. Ma l’indagine, per essere seriamente scientifica, deve essere imparziale e non viziata dal pregiudizio.
Capisco quello che vogliono dire Barbara M. come pure Cosmica P. però ho nottato che la maggiore parte di quelli che vanno cercare ” qualcosa ” ( non capisco nemeno cosa ) nei fenomeni chiamati paranormali sono delle persone abbastanza labili e che un giorno o l’altro cadono nella trapola di una credenza qualsiasi . Quando ho letto ” paranormale ” non mi è venuto in mente la pranoterapia e la telepatia . So che esiste la pranoterapia ( le poche persone che ho conosciuto che praticavano questa ” terapia ” non mi hanno mai convinto ) ma nel caso di malattia, non mi verebbe mai in mente di andare cercare un altra soluzione che quella del medico .
Si’, capisco. E’ innegabile che esistano molti casi limite e che vengano automaticamente in mente quando si pronuncia la parola paranormale, volevo solo sottolineare che gli approcci superficiali e dogmatici sono sempre sbagliati.
Per il resto… io non fido neppure dell’omepatia!
Pardon, omeOpatia.
Pessimista Cosmica scrive: “La scienza e’ evoluzione, dubbio ed indagine. Asserire per principio che tutto quanto sia attualmente definibile come paranormale sia totalmente irreale assomiglia tanto ad un dogma ed il dogma e’ cosa che lascio felicemente ai religiosi”.
In linea teorica il tuo ragionamento “antidogmatico” è condivisibile ma in pratica di paranormale non esiste niente perché niente finora è stato dimostrato come paranormale.
Quando non sono trucchi o truffe sono effetti ottici, allucinazioni, effetti placebo, suggestioni, autoguarigioni, eccetera, eccetera. Oppure fatti troppo lontani nel tempo (guarda caso) per poterli investigare.
Quindi perché porsi in una posizione “possibilista”? Pur non escludendo nulla ci si dovrebbe porre semmai in un modo fortemente “scettico”.