Riflessione sul comportamento della Montalcini

Rita Levi Montalcini non doveva esporsi al mercanteggiamento dei voti necessari al governo per far passare la finanziaria. Non doveva farlo neanche per una ragione apparentemente nobile come l’aumento dei fondi per la ricerca. Ha sbagliato, lo diciamo con il massimo rispetto. Perché così ha messo in gioco il suo prestigio personale in una partita che non merita una posta così alta. Una cosa è, dalla sua posizione, porre il problema dei tagli all’Università, un’altra è entrare nella sfida pienamente politica sulla sopravvivenza del governo, minacciando di non votare la manovra economica. La senatrice ha sbagliato, cercando di giocare a un gioco non suo, il governo e la maggioranza se ne sono subito, vergognosamente, approfittati. Hanno fatto finta di accontentarla, sperando di arrivare almeno a far votare la legge. Ma c’è voluto meno tempo del previsto perché si scoprisse, e per bocca di un ministro, Fabio Mussi, che quei tagli restavano, seppure sotto altra forma. La senatrice Montalcini è stata trattata come uno di quei rompiscatole che infilano richieste scritte nelle tasche dei politici di passaggio nei paesi, come uno che chiede un favore e viene tenuto a fare qualche ora di anticamera per poi liquidarlo con una falsa promessa. Ora non sappiamo se voterà o no la finanziaria, certo è che ha subito un grave affronto personale. La sua esperienza di studiosa e la sua conoscenza del mondo della ricerca dovrebbero essere preziose e essere trattate come tali, non dovrebbero finire tra i cavilli di un emendamento alla finanziaria. E il governo avrebbe dovuto risparmiarci questo spettacolo. La vicenda potrebbe servire da promemoria anche agli altri senatori, come l’eletto degli italiani d’Argentina, Luigi Pallaro, che si sono cimentati nel mercanteggiamento del voto. Se pensano di essere più furbi di Prodi e compagni hanno perso in partenza. Il governo ha mille strumenti per promettere e ne ha altri mille per poi non mantenere. Non è con un voto estemporaneo che conquisteranno i loro obiettivi.

Fonte: ilTempo.it

21 commenti

paolo

lo scienziato che cade nella politica, dimostra che la sua “stagione scientifica” è ormai tramontata.

Mangiapreti

Rita Levi Montalcini: «Se la finanziaria taglia i fondi per la ricerca il paese è distrutto ed io non potrei votarla. L’Italia ha tanto capitale umano e se non si finanzia la ricerca, il Paese affonda. Noi siamo un paese povero di materia prima, ma ricchissimo di capitale umano. E la ricerca è il vero motore di un Paese moderno, sia per le ricadute a livello sociale sia per quella a livello economico»
La senatrice non mercanteggia! Fa quello che dovrebbe fare ogni persona onesta e coerente che non può restare impassibile di fronte al suicidio dell’Italia.
C’è una bella differenza tra la Montalcini e Pallaro. Francamente, se l’autore di questo articoletto non se ne accorge, forse si può ravvisare un po’ di malafede e la volontà, politica o ideologica, di dare contro alla senatrice.
Ma d’altronde questa è la pseudo-informazione in Italia:
http://www.internazionale.it/home/primopiano.php?id=13701

Umberto

I leccapiedi del vaticano del “empo” si occupino di teologia, la ricerca scientifica è un terreno minato per loro. Come può un microcefalo che scrive su un simile giornale a giudicare una persona come la Montalcini?

Guido Noceti

La Montalcini non è un senatore eletto, è un senatore a vita, non risponde a schieramenti, risponde alla sua coscienza individuale. E non riesco ad immaginare uno scienziato che voti una legge che leva fondi alla ricerca. Ha fatto non bene, ma benissimo!

valeria

continuo a non capire il grave dilemma “dovre prendiamo i soldi per finanziare la ricerca?”.Sarebbe così semplice se il governo devolvesse TUTTO l’otto per mille a questo fine……..dopotutto quando la gente sta male va dal medico,non dal prete, e temo che i traguardi raggiunti dalla ricerca siano centomila volte più utili rispetto a quelli raggiunti dalla religione……insomma,vogliamo paragonare l’efficacia dei vaccini contro la polio o la penicillina con quella di un rosario?

Daniela

la montalcini ha fatto bene a difendere i finanziamenti e la ricerca scientifica, lei che ancora adesso si dedica alla divulgazione e alla ricerca, come può il governo non investire nella ricerca? Ha tutto il diritto di difendere e di pretendere i finanziamenti per la ricerca visto che questa è indispensabile per il futuro di questo paese.

Giuvà

Siamo un paese povero di materie prime.
Noi dobbiamo importare materie prime, LAVORARLE e possibilmente esportare i prodotti
finiti. Quindi, la ricerca e indispensabile se vogliamo competere.
Se non curiamo la ricerca vuol dire che abbiamo già rinunciato a competere.
Non è che i vari governi fanno il gioco di qualcun altro?
Saremmo quindi dei venduti.

Franco Siccardi

Dove prendiamo i soldi per la ricerca scientifica?

Semplice:
Primo: si aboliscano tutti i finanziamenti alle varie religioni, e li si dirottino alla ricerca scientifica. E’ di sicuro un impiego molto piu’ utile.
Secondo: si eliminino tutte le esenzioni e agevolazioni fiscali alle varie Chiese. Facciano anche loro la dichiarazione dei redditi, e paghino le tasse – TUTTE le tasse – su quanto guadagnano dai loro traffici. Si grida tanto all’vasione fiscale degli autonomi, ma si tollera e si protegge il piu’ grande evasore legale, la Chiesa Cattolica.

Guido Noceti

Non si possono dire cose del genere senza incorrere nello stesso errore degli integralisti religiosi. La Caritas, per dire, che è una organizzazione religiosa, sfama, veste e ospita centinaia e migliaia di persone che altrimenti sarebbero alla disperazione. Lo Stato offre la possibilità di dare il denaro alla chiesa perchè eroga dei servizi che altrimenti sarebbero sulle spalle dello Stato, con ben altri costi di personale, essendo quelli religiosi per lo più su basi volontarie. Una riforma del concordato è più che doverosa, ma non dobbiamo dimenticarci che la chiesa non è solo la gerontocrazia sessuofoba di Roma ma anche dei preti in manche di camicia e di fianco alla gente che soffre come il mio concittadino Don Gallo. E quelli come Don Gallo bisogna avere la possiblità di finanziarli, così come i ricercatori. Mi rendo conto che non è facile discrimnare, ma dare un giudizio tranchant come “aboliamo l’otto per mille” rischia di essere un “buttare via il bambino con l’acqua sporca”.

netzer

a Guido:
per quanto riguarda i preti, penso che molti atei concedano loro il beneficio del dubbio perchè non sempre il soldato semplice è a conoscenza della verità. Spesso i soldati sono spudoratamente sfruttati dai loro superiori.

Giuseppe Murante

@Guido Noceti:
E perche’ mai lo stato dovrebbe “delegare” la chiesa ad “erogare dei servizi”, con l’inevitabile ricarico finanziario necessario alla chiesa per mantenere in piedi la sua struttura e l’altrettanto inevitabile ed intenso sfruttamento pubblicitario di tale erogazione di servizi da parte delle chiesa stessa?
Ti ricordo che i valdesi, ad esempio, “erogano” lo stesso tipo di “servizi” dei preti cattolici, ma lo fanno SENZA usare l’otto per mille per sostentare il loro clero.
Evidentemente e’ possibile. Bisogna solo volerlo. La chiesa romana non vuole. Chi ne fa parte avalla questo ed altri suoi errori: perche’ dovremmo “concedere il beneficio del dubbio”?? L’unico beneficio del dubbio che vedo e’ tra malafede ed ignoranza/stupidita’, scusate.

Umberto

X Guido – Il concordato non è da rivedere, è semplicemente da abolire.

paolo

e abolitelo noooo? Prima però dovete chiedere il parere di b16. Non troccate nulla se prima b16 non vi ha dato il benestare.
Scomettiamo che il concordato non si tocca, e che questo governo viene cestinato al più presto, grazie alle possenti zampate della Chiesa?
Voglòiamo vedere chi ha ragione su questo?

paolo

e allora mi aspetto che sarà abolito.
Hi hi hi hi….
Se credi una cosa del genere, allora te lo dico in sincerità. Vivi in un mondo tuo.

Francesco M.Palmieri

E’ vero, ci sono molti religiosi che svolgono meritoria opera di carità, ma da ateo non posso non dire che si confonde la Religione con la Protezione Civile.
Non solo ma mi pare una bella conferma, per noi atei, vedere che, in fondo, le persone migliori si occupino più di questa vita che dell’altra, ossia degli elementari bisogni materiali piuttosto che di quelli spirituali.

mauro cassano

Sembra strano notare come il grado di paranoia stia passando livelli di guardia tra molti italiani politici o giornalisti che siano: che si pensi costantemente al danaro e al modo per farne di più excludendo alios e mercanteggiando è un fatto , ma che questa condotta sia riferita a persone come la Montalcini che non sa che farsene dei mercanteggiamenti è contro ogni logica.

La Montalcini ha fatto benissimo ad intervenire anche mettendo alle strette il governo…anche usando quel tono (ma cosa sarà mai in un tempo in cui il linguaggio nei media e nelle aule parlamentari oscilla tra letamaio e lupanare, il sussurro di una fragile, ma indomita quasi centenaria?)…anche minacciando di non votare la finanziaria con i tagli.

Con il suo piglio deciso ha stupito gli increduli e fatto storcere il naso ai “professionisti” della “politica” dimostrando di essere più politica dei suoi tanti indegni colleghi, una donna che ha a cuore le sorti di un Paese e non ha interessi personali da tradurre in provvedimenti ad personam.

Credo che dinanzi a una simile dimostrazione di alta politica e tanto profondo senso di uno Stato che non merita evidentemente persone simili non si possa che seguire il consiglio che Einstein dava a chi volesse ascoltare Bach: ascoltare e tapparsi la bocca.

E se possibile darsi una mossa a trovare più soldi da dare alla gente che lavora e non ai lunatici fannulloni che vogliono fissare “limiti etici” alla ricerca!

karlmarx

Credo che sia una brutta abitudine degli italiani dire sempre che cosa gli altri devono o non devono fare. Peggio ancora se chi dà giudizi è un giornalista di terza categoria e chi dovrebbe riceverli è un premio Nobel della levatura della Montalcini. Rita Levi Montalcini ha la lucidità e l’intelligenza per fare le proprie scelte, e mi sembra che siano giustamente motivate. Se poi , come si sotiene nell’articolo, il governo è più furbo e con l’inganno non darà i soldi alla ricerca, significherà che la senatrice ha fatto ciò che era in suo potere per la ricerca, mentre la responsabilità dei fondi mancati ricadrà sul governo. Che cosa vorrebbe suggerire l’autore dell’articolo? Che per non fare brutta figura la Montalcini doveva starsene zitta??

armando sala

Chi me tocca la vecchietta more.
Incomincio io: sotto quella montagna de capelli nasconde il segreto del suo Nobel.

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