Mostra a Pavia: “Golgi, l’architetto del cervello”

Il 1906 è un anno eccezionale per la cultura italiana. A Stoccolma vengono insigniti del premio Nobel due rappresentanti del nostro paese: Giosué Carducci per la letteratura e Camillo Golgi per la medicina. All’opera scientifica di quest’ultimo e ai riflessi che ebbe sull’evoluzione della medicina fino ai nostri giorni è dedicata la mostra Golgi, architetto del cervello che il Sistema Museale dell’Università degli Studi di Pavia organizza dal 9 settembre al 19 dicembre 2006 negli spazi dei Nuovi Istituti Universitari. La mostra affronta temi più che mai attuali e affascinanti, che furono oggetto delle ricerche di Golgi neglianni di attività a Pavia presso l’Istituto di Patologia Generale dell’Università: il funzionamento del cervello, la struttura della cellula, e l’infettivologia. Le scoperte dello scienziato in questi campi rappresentano dei capisaldi delle scienze mediche, tanto che ancora oggi portano il suo nome: l’apparato di Golgi, componente fondamentale della cellula, così presente nella letteratura scientifica che non vi è studente liceale che non lo abbia studiato; la legge di Golgi, che descrive lo sviluppo nel sangue del microrganismo che provoca la malaria, sulla base della quale fu possibile somministrare correttamente il chinino, rendendo efficace il trattamento dei malati; lareazione nera”, o “metodo di Golgi” tecnica istologica ideata dallo scienziato, che permise di osservare la fine struttura del sistema nervoso centrale, presupposto indispensabile per i successivi sviluppi delle neuroscienze.

Informazioni su sedi e orari sono reperibili sul sito dell’Università di Pavia 

5 commenti

Franco Siccardi

Siate seri, non perdete tempo per un lenzuolo strappato del 1200, non e’ degno di un solo secondo, usate la vostra intelligenza per cose piu’ utili!

Tanto, davanti all’evidenza, per i ciarlatani in sottana prevale sempre la “fede”; se non fosse cosi’ come farebbero a vivere, poveretti??

Allora, via, si continuino a vendere pezzi della tonaca di sanpio (ma quante tonache aveva? Evviva il voto di poverta’!), le piume del violentatore della vergine, gli stinchi dei vari santi, le visite ai lenzuoli ammuffiti… basta che entrin soldi…

Franco Siccardi

scusate, il commento e’ relativo al post della Sindone, e’ finito qui per sbaglio.

Daniele Gallesio

A quanto pare non sono l’unico che dimentica i tag di chiusura! 😉

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