Quei capitoli innati del libro mastro sull’evoluzione

La cultura è fondamentale per comprendere il comportamento umano: gli esseri umani acquisiscono credenze e valori da coloro che li circondano e non è possibile spiegare il loro comportamento senza tenerne conto. Ma la cultura fa parte della biologia: da un lato, perché i meccanismi psicologici che si sono formati nel corso dell’evoluzione giocano un ruolo rilevante nel modellare quel che impariamo; dall’altro, perché la cultura influenza il successo e la sopravvivenza degli individui e dei gruppi e in questo modo concorre alla formazione di ambienti che, a loro volta, influenzano quali geni vengono favoriti dalla selezione naturale. Sono queste le due tesi centrali presentate da Peter J. Richerson e Robert Boyd nel loro ultimo, ambizioso lavoro (Non di soli geni. Come la cultura ha trasformato l’evoluzione umana, Codice edizioni, pp. 392, € 29), che vorrebbe offrire «un’introduzione completa all’intero problema della comprensione del comportamento umano» e, per questa via, «un contributo importante all’unificazione delle scienze sociali» In effetti, benché sia ormai abbastanza comune l’idea che la cultura ha modellato la nostra psicologia «innata» tanto quanto la seconda ha influenzato la prima, di fatto accade che la gran parte degli scienziati sociali ignora almeno un aspetto del problema: «Alcuni studiosi, tra cui la maggior parte degli economisti, molti psicologi e molti ricercatori delle scienze sociali influenzati dalla biologia evoluzionistica, danno poco rilievo alla cultura. Altri, specie gli antropologi, i sociologi e gli storici, sottolineano l’importanza della cultura e delle istituzioni nel plasmare le questioni umane, ma di solito non ne considerano la connessione con la biologia». Invece, ad avviso dei due antropologi, «gli interrogativi in merito al modo in cui gli esseri umani sono arrivati a essere gli animali che sono possono trovare risposta soltanto grazie a una teoria in cui la cultura abbia il ruolo adeguato e sia intimamente legata ad altri aspetti della biologia umana». […]

L’interessante articolo, molto approfondito, è raggiungibile sul sito del Manifesto

3 commenti

Daniele Gallesio

«gli interrogativi in merito al modo in cui gli esseri umani sono arrivati a essere gli animali che sono possono trovare risposta soltanto grazie a una teoria in cui la cultura abbia il ruolo adeguato e sia intimamente legata ad altri aspetti della biologia umana»

Per quel che vale l’opinione di un profano, sono pienamente d’accordo!

La biologia e la cultura dell’animale Uomo si influenzano reciprocamente e formano un “tutto unico” che non è riducibile alla semplice somma delle parti. Una Gestalt. (Si dice così, no? Spero di non aver usato il termine a sproposito. Se c’è qualcuno più esperto, eventuali correzioni sono benvenute.)

Non si può comprendere cosa è la specie umana, né chi è un simgolo esemplare, se si analizzano i vari aspetti a compartimenti stagni.

Ernesto

Che natura e cultura nella specie umana si siano influenzate reciprocamente non è una novità né un’affermazione controversa.
Questo ovviamente non vuol dire che l’uomo sia totalmente plasmabile dalla sola cultura-società, sfortunatamente per l’ideale comunista…

tadeo

Sono d’acordo con Ernesto:L’uomo non e’plasmabile dalla sola cultura-societa nell campo
cientifico:evoluzione.

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