Fini: «Sì alle lezioni di Corano nelle scuole»

E se un bambino musulmano volesse studiare il Corano a scuola? «Penso — dice Gianfranco Fini — che avrebbe tutto il diritto di farlo, come materia facoltativa». È la frase chiave di un’intervista del presidente di An a Panorama, in edicola questa mattina. Fini raccoglie consensi nel suo partito e nel centrosinistra. Freddezza fra gli alleati del centrodestra, con l’eccezione, significativa, di Rocco Buttiglione. Fini precisa: «Abbiamo bisogno di immigrati, che sono un’opportunità, non un rischio. Integrazione vuol dire innanzitutto garantire agli immigrati dei diritti, il diritto di credere nel loro Dio e di professare il loro culto. Al tempo stesso, si deve pretendere che accettino la nostra cultura e adempiano precisi doveri». Quali valori devono rispettare gli immigrati in Italia? «Quello della separazione tra la sfera religiosa e la sfera pubblica».

[..] Spiega Andrea Ronchi, portavoce di An: «Le dichiarazioni a Panorama
vanno intese all’interno della nostra linea per l’integrazione degli immigrati regolari. Linea che passa attraverso la battaglia contro le scuole coraniche di Milano e per la reciprocità di diritti e doveri, anche nei Paesi musulmani. Quindi, sì al Corano per i bimbi musulmani che lo richiedano, ma rigorosamente nelle scuole italiane». Spiega Ronchi che la proposta è anche un messaggio agli islamici moderati: «Battete un colpo, dateci una mano. La reciprocità non è un ricatto, andremo avanti lo stesso. Ma vinciamo insieme la battaglia contro il fondamentalismo».

L’articolo completo é consultabile sul sito del Corriere della Sera

Una diversa visuale sull’argomento é disponibile sul sito della Padania

52 commenti

Filippo Proietti

Prendo atto della posizione di Fini che però rimane solo di principio: chi dovrebbe insegnare il Corano a scuola? Un imam (e quale confessione dovrebbe designarlo), come per l’IRC oppure dovrebbe essere una scelta laica? Nel secondo caso ovvio ci sarebbe un’evidente asimmetria rispetto al cattolicesimo. Inoltre lo studio sarebbe un’alternativa all’IRC, una sorta di IRI (Insegnamento Religione Islamica) oppure una sorta di ora di religione multiconfessionale (sempre in asimmetria rispetto all’IRC)? Se fosse un’IRI allora per par condicio bisognerebbe prevedere un’IRE (Insegnamento Religione Ebraica). E questo senza contare la questione delle altre confessioni critsiane (valdesi, protestanti, etc). E poi, chi pagherebbe l’insegnate? Insomma le solite questioni a cui nonostante le buone intenzioni di Fini (sempre più pecora bianca, o meglio nera, del polo quasi tutto interamente clerico-devoto) .

archibald.tuttle

«Quello della separazione tra la sfera religiosa e la sfera pubblica»

vallo a spiegare a storace, poi ne riparliamo.

Franco Siccardi

Io propongo invece l’insegnamento obbligatorio della “smorfia” durante la cosiddetta ora di religione, in tutte le scuole di Napoli se dintorni.

A parte gli scherzi, la scuola deve essere insegnamento di cose vere e provate, non di favole dell’eta’ del bronzo.

Le mitologie giudaiche, cristiane e musulmane si studiino nei corsi di storia, cosi’ come la mitologia greca, latina e germanica; dicendo chiaramente quello che sono, un utile aiuto ai ciarlatani per farsi mantenere dagli altri senza lavorare.

Alessandro Masini

non sono d’accordo con Fini in linea di principio ma se questo serve a diversificare e indebolire l’egemonia della religione cattolica ben venga…

lik

@ Proietti
Continuo ad essere stupito dai suoi commenti. Vorrei ricordare che certi influenti esponenti del Vaticano si sono già espressi in favore dell’insegnamento della religione islamica nelle scuole. Dunque la posizione di Fini non è andare contro i “clerico-devoti”. A leggerla si ha l’impressione che esiste una religione di destra, il cattolicesimo ed una di sinistra l’islam (che è in realtà l’ideologia più di destra in circolazione in questo momento). Comunque si andrà inevitabilmente verso quello cioé verso la parità tra insegnamento della religione cattolica e islamica, la Chiesa sa benissimo che è un ottimo alleato per mandare con le gambe all’aria definitivamente il desiderio dei laci di una scuola veramente laica e libera da confessionalismi. Quanto all’insegnamento della religione ebraica, sarebbe logisticamente molto difficile, dovrebbe essere fatto per corrispondenza o videoconferenza, perché gli Ebrei in Italia sono solo 30.000 e quindi difficilissimo costituire delle classi nei licei, non siamo a New York o a Parigi. Gli ortodossi invece potrebbero essere circa mezzo milione, dunque più probabile la possibilità di organizzare una classe. Comunque ritornando alla religione islamica, in Germania l’insegnamento è possibile ed è l’imam a provvedervi, in Spagna sono stati fatti tentativi in Andalusia non molto felici perché gli insegnanti di religione islamica incitavano le ragazze a mettere il velo.

lik

@ masini
quando leggo dei commenti come il suo mi sento gelare la schiena, innazitutto per ora l’affermazione della religione islamica in Italia non ha fatto che rafforzare il vaticano e l’identità cattolica. Va in questo senso l’appoggio di alcuni esponenti del vaticano nei confronti dell’ora di religione islamica. Cioé ma il suo obiettivo qual’è, l’odio della chiesa cattolica fine a se stesso? Cioé se domani al posto della chiesa cattolica ci fosse una teocrazia islamica tipo Iran lei sarebbe più felice? Gli integralismi non si annullano si sommano. Purtroppo, non so se sia il suo caso, esiste una buona parte della sinistra terzomondista e/o radicale che è anticlericale perché antioccidentale, ma non ha come obiettivo una società laica e libera da superstizioni religiose. Da qui la simpatia nella mullacrazia iraniana.

lik

Con il temine ortodossi mi riferivo ovviamente ai cristiani ortodossi.

Mangiapreti

E’ logico!
Se è possibile introdurre nell’istruzione altre religioni nessuno può obiettare sull’educazione cattolica che, quindi, viene difesa con questa mossa!
Si potrebbe obiettare di non volere alcuna religione a scuola, ma ciò non risolve alcun problema!
Infatti c’è un secondo scopo nell’intervento di Fini ma, forse, più importante del primo. Cioè quello di definire le linee guida dell’istruzione religiosa dato che lo Stato ha un certo controllo sui programmi scolastici.
Per cui se l’educazione fosse esclusivamente privata sarebbe possibile indottrinare i bambini con idee fondamentaliste, mentre a scuola riceverebbero comunque un punto di vista moderato.
Se passasse questa possibilità sarebbe ancor più difficile sostenere l’esclusione della religione dalla scuola. Questo ne è proprio l’intento!
L’argomento che la scuola debba insegnare solo fatti oggettivi mi sembra ancora più debole. Le interpretazioni della letteratura, dell’arte, della storia, ecc. non sono affatto oggettive! Non parliamo della scelta di cosa insegnare in queste come in altre materie …
Dopotutto lo scopo dell’istruzione non è l’oggettività ma la formazione dei futuri cittadini che devono conoscere il necessario per comprendere la realtà materiale e sociale. Opinioni comprese! L’importante è che non sia imposto un particolare punto di vista ma ne sia difesa la pluralità.
La mia posizione è quella di introdurre uno studio delle religioni che dia una panoramica sulla varietà esistente. Uno studio basato sull’analisi, la critica, il confronto che faccia sviluppare il pensiero e non si limiti ad imporre cosa pensare.
Non ho dubbi che le religioni siano opinioni ma tali opinioni esistono, sono diffuse nella società ed è importante conoscerle per capirla e parteciparvi in modo consapevole.
Quello che auspico è un mondo dove il bambino di famiglia cattolica non sia costretto a conoscere solo la dottrina cattolica ma possa indagare liberamente in ogni direzione e questa possibilità deve essere garantita dalla scuola (chi altro?). Solo così potrà formarsi liberamente una propria opinione (altrimenti come si fa ad avere un autentica libertà di opinione?).
Questa è la ricetta verso un mondo migliore perché incoraggia alla comprensione e alla tolleranza. Un mondo alla Fini avrà l’ovvio risultato di ghettizzare la società. Come non vogliamo una teocrazia non dovremmo volere nemmeno un multiculturalismo a compartimenti stagni: dove le tensioni posso essere ben maggiori.

raphael

E perchè solo il corano? Non vale il principio maggioritario nelle questioni di fede….
Ho il diritto di credere nel nulla e di esprimere al mondo questa mia posizione
Solo nella laicità vi è un incontro che limita vicendevolmente gli spazi di ciascuno
In altri termini i ragazzi vanno educati alla condivisione di spazi comuni e non a pensare che il proprio credo sia superiore perchè insegnato a scuola

Andrea A

La posizione di Fini non mi sorprende affatto, sono dell’opinione di

@ Mangiapreti quando afferma che >”Se è possibile introdurre nell’istruzione altre religioni nessuno può obiettare sull’educazione cattolica che, quindi, viene difesa con questa mossa!”

introducendo l’insegnamento di altre religioni si vuol solo difendere l’IRC, altro che palle,

>” [..] Spiega Andrea Ronchi, portavoce di An: «Le dichiarazioni a Panorama
vanno intese all’interno della nostra linea per l’integrazione degli immigrati regolari. Linea che passa attraverso la battaglia contro le scuole coraniche di Milano”

dall’articolo del corriere:

>[…]”Quindi, sì al Corano per i bimbi musulmani che lo richiedano, ma rigorosamente nelle scuole italiane». Spiega Ronchi […] ”

e ancora,

>”D’accordo Daniela Santanché […] giusto prevedere che un bimbo musulmano studi il Corano. Basta che non lo faccia nelle loro scuole[…]”

altro che “le buone intenzioni di Fini”, insegnamento del corano si, ma nelle nostre scuole, d’accordo anche su ciò che sostiene

@lik >”la Chiesa sa benissimo che è un ottimo alleato per mandare con le gambe all’aria definitivamente il desiderio dei laci di una scuola veramente laica e libera da confessionalismi”

questo è l’obiettivo, non sono invece d’accordo che debba esserci una materia specifica per la o le religioni, perchè come ho già precedentemente sostenuto
>” […]sarebbe possibile evitare influenze di parte nelle nomine? io non credo proprio, queste cose funzionano solo in teoria, in pratica poi si sa come va a finire, la chiesa dovrebbe starne del tutto al di fuori, in ogni caso non vedo perchè la storia delle religioni non debba far parte del programma di storia, […]”

lik

“Non vale il principio maggioritario nelle questioni di fede”

Nella pratica invece vale, perché c’è tutto questa agitazione intorno all’ora di religione islamica dal momento che è diventata la seconda religione in Italia e soprattutto diventerà un elettorato nei prossimi anni. Da qui l’interesse di certi partiti come rifondazione ma soprattutto il pdci verso questo potenziale di voti. Ma non solo anche la destra si potrebbe presto piegare a certe richieste. Emblematico il caso Olandese dove un deputato democristiano ha detto in sostanza che se due terzi dei musulmani vogliono la sharia, bisogna applicarla, questo per sedurre il suo elettorato musulmano.

Marco G.

Corano, Bibbia, Bhagavad-Gita, la questione è sempre la stessa: chi paga?

Giuvà

Condivido la posizione di Mangiapreti.
L’insegnante di antropologia religiosa dovrebbe essere un ateo – equidistante da tutte le religioni. Poi se gli allievi , in privato, vogliono approfondire una religione in particolare affari loro.
A scuola però se desiderano la promozione devono essere sufficienti in antropologia religiosa o storia delle religioni.

lik

Giuvà, non sono per nulla d’accordo, perché dovrebbe essere ateo? L’ateismo non garantisce l’equidistanza ci sono atei filocristiani e atei filoislamici. E poi questa è una discriminazione, tra l’altro vi sono altre materie che possono diventare fonte di indottrinamento, la filosofia e soprattutto la storia.

marco musy

A me sembra che ci siano argomenti di insegnamento molto piu’ interessanti e intelligenti della religione, e anche della storia della religione. Se certi genitori vogliono erudire i loro pargoli sulle varie favole, che si paghino di tasca loro quelli che le raccontano. Niente religione nella scuola pubblica!

Umberto

A scuola non si dovrebbe perdere tempo ad insegnare religione, nè cattolica, nè di altra confessione, per questo c’è la chiesa, la moschea, la sinagoga o quant’altro, le due ore di religione settimanali utilizziamole per insegnare educazione civica e formare così dei cittadini e non dei papaboys.

Andrea A

@ lik

Pretendere che non vi siano visioni di parte nell’insegnamento di qualsiasi materia è un’utopia, personalmente credo solo in un possibile arginamento del problema, una soluzione definitiva non la troverai mai, è per questo che non credo nell’insegnamento della religione inteso come una materia, deve essere integrata nel programma di storia come maggior garanzia di equidistanza e laicità possibile, e poi a che età si dovrebbe insegnare religione o storia delle religioni? ti ricordo che attualmente inizia alla scuola materna.

Marja

Nella scuola pubblica non andrebbe insegnata alcuna religione,quindi niente lezioni né di Corano, né di Talmud, né di Vangelo,né di qualsiasi altro libro sacro, ma è ovvio che Fini tira acqua al suo mulino, perché se nella scuola pubblica si insegna la religione islamica è chiaro che si dovrà insegnare e a maggior ragione quella cattolica,in fondo la religione islamica come strumento per la costruzione di una società autoritaria non è da meno rispetto alla religione cattolica! Quanto alle lezioni di storia della religione o di antropologia religiosa, sono materie troppo specialistiche per essere insegnate nella scuola elementare e media, il punto invece è che bisognerebbe educare gli studenti al principio della laicità delle istituzioni, la religione è un fenomeno culturale come la musica, l’arte che ognuno se vuole coltiva da sè o con altri che sono parimenti interessati, questo concetto dovrebbe essere trasmesso!

Mangiapreti

Il problema, come facevo notare, è che non insegnare niente sulle religioni a scuola lascia capo totalmente libero all’indottrinamento privato, che può anche essere estremista.
Che il minore non subisca l’imposizione di una religione dentro le mura scolastiche ma la subisca fuori non cambia niente!
Gradirei sapere le soluzioni proposte dai sostenitori del “niente religione” … tenendo conto del nostro modello di democrazia liberale che riconosce inviolabili diritti individuali e ci protegge da possibili dittature della maggioranza (ad es. non sarà mai possibile far passare democraticamente la sharia proprio in virtù del liberalismo e dei principi costituzionali).
Se uno stato liberale difende il diritto dei genitori a “pubblicizzare” le proprie idee ai figli deve difendere anche il diritto dei minori a conoscere e far proprie altre opinioni.
Dove i bambini dovrebbero venire in contatto con diversi punti di vista?
Lo stato liberale ha il compito di difendere la libertà di opinione, di religione, ma tale libertà non può esistere se una particolare opinione viene imposta fin dalla più tenera età, soprattutto nel senso di impedire l’accesso ad altri punti di vista. Non è possibile abbandonare i minori ad ogni sorta di prepotenza intellettuale! Ma poiché deve restare possibile promuovere privatamente una posizione l’unico modo per garantire tale accesso è remare contro gli eccessi del condizionamento familiare o di una comunità.
Ci si può riuscire solo facendo conosce diversi punti di vista sfruttando l’analisi, la critica e il confronto.
Ribadisco che questo è fattibile solo tramite la scuola pubblica.
Infine ogni insegnamento deve affrontare delle difficoltà pratiche: basta pensare a come insegnano storia o filosofia certi professori “di parte” …
Ma questo non è un motivo per eliminare o ridurre un argomento: le difficoltà vanno affrontate!
Forse sono ineliminabili ma sicuramente sono riducibili e tanto basta.
Anche se un professore insegna storia (es.) come gli pare i ragazzi hanno sempre un testo (la cui approvazione non dipende dal prof.) dove possono controllare quello che gli viene detto. Inoltre, nella loro carriera scolastica, verranno in contatto con diversi professori: improbabile che siano tutti dalla stessa parte. Infatti non è possibile discriminare in base alle opinioni proprio perché stiamo ragionando all’interno di un sistema liberale (e per questo non è possibile neanche imporre che un ipotetico insegnante di religione sia agnostico).

Mangiapreti

Non vorrei essere frainteso: l’ipotetico insegnante della materia religiosa (qualunque denominazione gli si dia) non dev’essere certo un seminarista od uno che ha seguito un corso di teologia (cioè preparato su una sola religione). Come per tutte le materie sarà richiesta una specifica preparazione universitaria che possa garantire l’adeguatezza all’insegnamento. Nel caso direi una laurea in antropologia culturale come suggeriva Giuvà … ma la scelta religiosa individuale non c’entra.

Andrea A

@ mangiapreti

A prescindere dal fatto che non puoi impedire l’indottrinamento privato, non sono altrettanto ottimista riguardo all’l’introduzione nell’insegnamento pubblico dell’eventuale materia “storia delle religioni”, ritengo anzi che sarebbe controproducente, questo perchè non vedo la possibilità concreta di un’isegnamento veramente laico della religione a causa delle inevitabili influenze che si determinerebbero nella scelta degli insegnanti e nella stesura di un libro di testo di riferimento, siamo in Italia, non dimentichiamocelo, e per motivi di “inquinamento” politico, una scelta laica nell’insegnamento religioso è una pura utopia, non solo, così facendo rimarrebbe da stabilire se tale materia dovesse essere obbligatoria o come è adesso l’ICR facoltativa, non è una questione da poco, se infatti l’alunno dovesse seguire obbligatoriamente la materia “storia delle religioni” allora non potrebbe sottrarsi all’indottrinamento che inevitabilmente si determinerebbe a causa dei fattori di cui sopra.
Da parte mia la integrerei nel programma di storia ma non certo a partire dalle elementari.

Giuvà

A Andrea A

Obbligatoria e gli scolari per essere promossi devono ottenere la sufficienza altrimenti
ripetere l’ anno. Ciò vuol dire che debbono conoscere le varie religioni. Cosi potranno
eventualmente sviluppare un senso critico verso le stesse.
Non dimentichiamoci che per le religioni la gente si sbudella da quando l’uomo è sulla terra.

Andrea A

@ Giuvà

>”Obbligatoria e gli scolari per essere promossi devono ottenere la sufficienza altrimenti ripetere l’ anno.”

Si certo, così quelli che non si dimostrerarro sufficientemente indottrinati verranno bocciati!!!
Ma come fate a pensare che in un paese come il nostro la religione possa essere insegnata in modo laico? credete che “storia delle religioni” possa mai essere veramente insegnata da un’insegnante con una laurea in antropologia culturale???
Credete che possa mai passare una cosa del genere in Italia? si trasformerebbe solo in una trappola per non far sfuggire nessuno all’indottrinamento occulto!
Rimaniamo con i piedi per terra per favore! e cerchiamo di guardare con obiettività il mondo che ci circonda, io so benissimo che una battaglia per l’ABOLIZIONE
dell’insegnamento della religione sarà lunga e difficilissima, tuttavia le motivazioni
reali che possono essere portate per discuterne ci sono, la discriminazione e l’integrazione o la mancanza di poter comprendere queste tematiche da parte di un bambino ad esempio, e non dimentichiamoci che siamo in Europa, ci sono stati in cui la religione non viene insegnata e che possono essere presi come ispirazione, “storia delle religioni laica” è solo una bella favola, che verrebbe colta al balzo dai cattolici per far passare l’indottrinamento sottobanco e obbligatorio per tutti, e lo dico PER ESPERIENZA PERSONALE, lo scorso anno le maestre di mia figlia ci hanno posto il problema del natale… ci hanno chiesto il nostro consenso a farla partecipare all’apprendimento delle canzoncine natalizie, e non nell’ora di religione (che non frequenta), abbiamo acconsentito, non voglio “talebanizzare” il mio ateismo nè escluderla da tutto, con l’occasione poi si è affrontato l’argomento partecipazione all’IRC… ” in fondo il maestro non insegna solo religione cattolica, ma anche le altre religioni seguendo le linee del programma di storia” ci è stato detto… “ma non mi dire!” ho pensato… eccovela lì la fine che farebbe la vostra materia caro Giuvà, semplicemente una scusa per non far sfuggire nessuno e nulla più.
Prudenza ragazzi che non è mai troppa…

raphael

ripeto
in uno stato laico
“Non vale il principio maggioritario nelle questioni di fede”

raphael

per trovare una soluzione si deve necessariamente partire da questo assunto

Marco G.

Togliere l’insegnamento della religione dalla scuola pubblica significa inevitabilmente scontrarsi con quelli che lo vogliono. Un obiettivo molto più semplice e realistico sarebbe quello di non essere obbligati a finanziarlo. Chi non vuole avvalersi di nessun insegnamento religioso dovrebbe avere il diritto ad un rimborso sulle tasse di iscrizione. Oltretutto, è evidente che la Chiesa cattolica non rispetta il concordato perchè non rende conto ai dirigenti scolastici e a tutti gli utenti della scuola di cosa viene fatto durante l’ora di IRC. In più, la pubblica istruzione non è in grado di garantire una attività alternativa che soddisfi le esigenze di tutti i non avvalentisi. Per cui la cosa più semplice è chiedere indietro i soldi.

statolaico

Laicità stuprata e sminuita!! Che abominio… piu’ che la mamma degli dioti mi sembra quella dei soliti volpini ad essere sempre incinta! Spero che la nostra associazione protesti formalmente…

statolaico

XAndrea a: Andrea, proprio non seguo il senso di quello che hai scritto… cosa significa insegnare la religione in modo laico? Il discorso è uno solo: lo stato non è laico se permette che nelle sue strutture pubbliche dedicate all’istruzione l’insegnamento di una religione specifica. Quell’ora va abolità, non ci deve essere e basta: si potrà poi sostituire con storia delle religioni o qualunque altra materia ma l’obiezione “come si fa ad insegnare in modo laico (?), la materia X al posto della Y ?” è, semplicemente, insensata.

statolaico

Incominciamo, intanto, a far funzionare l’istruzione pubblica nel modo corretto che è, certamente, quello giusto. Storia delle religione e delle teorie atee ed agnostiche, sarebbe la materia ideale. Insegnata da professori statali e non certo nominati dalle gerarchie. Slegare, in pratica, la scuola dalla chiesa. Certo, potrà esserci il docente cattolico che spinge un po’ su certi aspetti piuttosto che su altri ma dovrà comunque rendere conto di un programma stabilito dal ministero della pubblica istruzione e non dalla chiesa. E comunque farà testo tanto quanto, oggi, un professore di storia di destra o di sinistra (per portare gli esempi piu’ estremi), che puo’ permettersi battute ed osservazioni sui fatti stroici in un modo piuttosto che in un altro… siamo umani, pero’ il prof comunista non ha un programma cucito su misura dal soviet supremo e quello di destra non ha il programma del gran consiglio del fascismo…

statolaico

Oppure il prof. di scienze cattolico? Come puo’ insegnare l’evoluzione se crede nel disegno intelligente? Come puo’ insegnare scienza in “modo laico” (?). Come vedi sono osservazioni che lasciano il tempo che trovano…

Andrea A

@ statolaico

>”proprio non seguo il senso di quello che hai scritto…”

… infatti mi sa proprio che devi rileggertelo tutto in modo più accurato

>”cosa significa insegnare la religione in modo laico?”

infatti… se proprio non lo hai capito è quello che mi chiedo anch’io…

>”Quell’ora va abolità”

scusa ma lo dici a me ??? rileggiti ciò che ho scritto, e pure in maiuscolo.

>”“come si fa ad insegnare in modo laico (?), la materia X al posto della Y ?” è, semplicemente, insensata.”

quel che sostengo è che io non credo che “storia delle religioni” possa diventare una materia di studio che possa CONCRETAMENTE venir insegnata nelle scuole italiane in modo LAICO, mi sembra abbastanza chiaro, rileggiti meglio tutto.

Andrea A

@ statolaico

Scusa ma tu ci sei, ci fai o proprio non sai leggere?

>”[…]Pretendere che non vi siano visioni di parte nell’insegnamento di qualsiasi materia è un’utopia, personalmente credo solo in un possibile arginamento del problema, una soluzione definitiva non la troverai mai[…]

CHI HA SCRITTO QUESTA FRASE?

statolaico

Ma ritieni che sia un passo avanti rispetto all’irc o no? Perchè tu scrivi anche “storia delle religioni laica è solo una bella favola, che verrebbe colta al balzo dai cattolici per far passare l’indottrinamento sottobanco e obbligatorio per tutti”. Mi chiarisci la tua posizione?

statolaico

In pratica se dici una cosa, e poi il contrario della stessa non sei molto chiaro…

statolaico

In soldoni: rispetto al sistema attuale -che prevede l’irc-, tu ritieni che sia piu’ giusto eliminarla o mantenerla?

Andrea A

@ statolaico

forse io non mi saprò esprimere al meglio…
ma tu però…
comunque, >”Ma ritieni che sia un passo avanti rispetto all’irc o no?” evidentemente no!
l’ICR non è obbligatoria, ovvero mia figlia può non seguirla, “storia delle religioni” SE obbligatoria dovrebbe essere obbligata a seguirla, ora, per me è meglio non seguire l’ICR che seguire una fasulla “storia delle religioni”, il mio è un punto di vista non è contrario al principio, semplicemente non vedo una CONCERTA possibilità che in Italia “storia delle religioni” possa venir insegnata in maniera non faziosa, tutto qui.

statolaico

Quindi tu ritieni che sia migliore mantenere -nella scuola dello stato italiano- un’ora di religione cattolica, tenuta da docenti matematicamente cattolici e nominati dalla curia piuttosto che restituire per intero la scuola allo stato inserendo una materia generale che preveda la panoramica di tutte le religioni e, anche, delle teorie atee ed agnostiche tenuta da docenti statali di qualunque estrazione sociale ed assunti per mezzo di concorso pubblico? Se è cosi’ ne prendo atto, è una tua opinione… un po’ strana per un ateo, permettimi, ma va bene.

Andrea A

@ statolaico

>”In soldoni: rispetto al sistema attuale -che prevede l’irc-, tu ritieni che sia piu’ giusto eliminarla o mantenerla?”

Scusa ma se non leggi proprio non ci siamo.
ciao.

statolaico

Quindi tu ritieni che sia migliore mantenere -nella scuola dello stato italiano- un’ora di religione cattolica, tenuta da docenti matematicamente cattolici e nominati dalla curia piuttosto che restituire per intero la scuola allo stato inserendo una materia generale che preveda la panoramica di tutte le religioni e, anche, delle teorie atee ed agnostiche tenuta da docenti statali di qualunque estrazione sociale ed assunti per mezzo di concorso pubblico? Se è cosi’ ne prendo atto, è una tua opinione… un po’ strana per un ateo, permettimi, ma va bene.

Gérard

Non riesco a capire questa uscita di Fini ( come pure la sua sul voto agli stranieri ) Forse risente del cambiamento del clima ??!!
I musulmani non sono ancora una forza elettorale come in altri paesi e poi non credo che i loro voti andrebbero ad un partito come il suo ….
Allora perché l’insegnamento del Corano quando si sa che può essere fatto soltanto in lingua araba … ?!

Andrea A

@ statolaico

ABOLIRE= sopprimere, annullare; cancellare con un atto d’autorità-una legge, la pena di morte | più gener., eliminare, rinunciare a ql.co.: ha dovuto -le sigarette e il caffè|dal lat. abolère, per il più ant. abolescere.

statolaico

Hai aperto il vocabolario. Stabilto questo (anche se non capisco cosa vuoi dire), non hai risposto al mio post.

statolaico

Ti assicuro non ci avevo pensato! Non avevo pensato che saresti giunto al punto di bacchettarmi per quello che è -chiaramente- un mero errore di digitazione. Ho già avuto modo di scrivere che i post vengono battuti velocemente e, peraltro, non ho ritenuto necessaria la correzione visto che il senso di quello che ho scritto era, comunque, chiaro. Quindi risparmiati il ruolo del correttore di bozze e rispondi nel merito che mi sembra piu’ dignitoso rispetto al tuo ultimo, goffo, intervento.

Andrea A

@ statolaico

Proprio non riusciamo a capirci, non c’è niente da fare, ci provo un’ ultima volta, nonostante con te abbia già affrontato l’argomento in un’altra discussione:

http://www.uaar.it/news/2006/11/11/parroco-borgarello-pv-condannato-per-pedofilia/

#comments

non ti bacchetto certo per un mero errore di digitazione, figurati ne faccio molti più di te,
ma mi sorge il dubbio che tu voglia fare solo delle strerili polemiche, attribuendomi
concetti che non fanno parte del mio pensiero, ti ho scritto la definizione di ABOLIRE
perchè proprio non riesco più a farti capire, che IO SONO FAVOREVOLE ALL’ABOLIZIONE
DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE! è chiaro questo concetto? l’ho anche scritto
nell’altra discussione e in un’altra ancora:

http://www.uaar.it/news/2006/10/22/ora-religione-discriminazione-atto/#comments

e in un’altra ancora che ora non ho voglia di andare a cercare;
come ho scritto qualche post più in sù

>” io so benissimo che una battaglia per l’ABOLIZIONE dell’insegnamento della religione
sarà lunga e difficilissima, tuttavia le motivazioni reali che possono essere portate per
discuterne ci sono, la discriminazione e l’integrazione o la mancanza di poter comprendere
queste tematiche da parte di un bambino ad esempio, e non dimentichiamoci che siamo in
Europa, ci sono stati in cui la religione non viene insegnata e che possono essere presi
come ispirazione,”

per farti un esempio in Francia semplicemente religione NON VIENE INSEGNATA, punto e
basta, non c’è in SOSTITUZIONE “storia delle religioni”, almeno non alle elementari (e
ovviamente alla materna), cioè negli anni che considero più critici per un bambino, in Italia sarà molto più difficile arrivare ad una sitazioni simile, OK? siamo d’accordo? ritengo molto più facile invece, che l’abolizione dell’IRC possa avvenire se venisse SOSTITUITA dalla materia “storia delle religioni”, questo perchè ritengo molto più probabile (anche questo l’ho scritto nell’altra discussione alla quale anche tu hai partecipato) che se venisse sostituita “storia delle religioni” non sarebbe insegnata come dici tu da

>”[…]docenti statali di qualunque estrazione sociale ed assunti per mezzo di concorso
pubblico[…]

oppure come gia scritto da @mangiapreti

>”La mia posizione è quella di
introdurre uno studio delle religioni che dia una panoramica sulla varietà esistente. Uno
studio basato sull’analisi, la critica, il confronto che faccia sviluppare il pensiero e non si
limiti ad imporre cosa pensare.
Non ho dubbi che le religioni siano opinioni ma tali opinioni esistono, sono diffuse nella
società ed è importante conoscerle per capirla e parteciparvi in modo consapevole”

o come scritto da

@Giuvà >”L’insegnante di antropologia religiosa dovrebbe essere un
ateo – equidistante da tutte le religioni.”

e questo NON perchè non lo ritenga giusto in linea di principio, ma perchè lo ritengo
UTOPICO, non realizzabile in questi termini, credo invece che potrebbe passare la materia
in sè e di per sè, con il rischio che poi NON venga EFFETTIVAMENTE insegnata, da laici o
paralaici, antropologi, sociologi, filosofi o da chi vuoi tu, in maniera non faziosa, questo è il significato della frase che tu mi hai quotato >“storia delle religioni laica è solo una bella favola, che verrebbe colta al balzo dai cattolici per far passare l’indottrinamento sottobanco e obbligatorio per tutti”,

o come ho già scritto

>”[..]per motivi di “inquinamento” politico, una scelta laica nell’insegnamento religioso è una pura utopia[…]”,

e ancora

>”Credete che possa mai passare una cosa del genere in Italia?”

inoltre ritengo che “storia delle religioni”

>”Da parte mia la integrerei nel programma di storia ma non certo a partire dalle elementari.”

dall’altra discussione

>”non sono d’accordo neanche sull’ora a parte per gli stessi motivi, come puoi pensare che in materia religiosa, seppur insegnata in una visione storica, un’insegnante specifico non insegni la materia con faziosità? ”

fermo restante che

>”Pretendere che non vi siano visioni di parte nell’insegnamento di qualsiasi materia è un’utopia, personalmente credo solo in un possibile arginamento del problema, una soluzione definitiva non la troverai mai, è per questo che non credo nell’insegnamento della religione inteso come una materia, deve essere integrata nel programma di storia come maggior garanzia di equidistanza e laicità possibile, e poi a che età si dovrebbe insegnare religione o storia delle religioni? ti ricordo che attualmente inizia alla scuola materna.”

e di nuovo dall’altra discussione

>”Non sono certo così utopista da ipotizzare che non ci possano essere insegnanti non faziosi anche nelle altre materie, anch’io ne ho avuti, la religione però si presta in modo particolare, e poi credi che se venisse “trasformata” in “storia delle religioni” sarebbe possibile evitare influenze di parte nelle nomine? io non credo proprio, queste cose funzionano solo in teoria, in pratica poi si sa come va a finire, la chiesa dovrebbe starne del tutto al di fuori, in ogni caso non vedo perchè la storia delle religioni non debba far parte del programma di storia”

ovvero: MEGLIO L’IRC FACOLTATIVA CHE “STORIA DELLE RELIGIONI” OBBLIGATORIA
e NON PER PRINCIPIO MA PER EVITARE MAGGIORI FAZIOSITA’ NELLO STUDIO DELLA MATERIA E L’OBBIGO DI FREQUENTARLA A TUTTI

questo è ciò che penso nel senso che è ciò che ritengo più probabile che possa accadere. ok?

cosa devo fare? riquotare tutto per fartelo capire?

concludo ribadendoti per l’ennesima volta CHE SONO FAVOREVOLE ALL’ ABOLIZIONE DELL’IRC! ed è per questo che -utopicamente- mi batto, ma nel lungo periodo, nel breve, iniziative come quella dell’UAAR progetto ora alternativa, le vedo difficili, ma meno di altre, e possono dare risultati concreti in tempi minori, se ad esempio venisse assicurata l’effettiva presenza dell’insegnante della materia alternativa, i bambini proverebbero minor disagio, non solo, altri potrebbero optare per questa scelta che è molto più attraente di quella adottata in molti istituti, ovvero il “parcheggio” in un’altra aula senza partecipare alla lezione in corso.

mi scuso se la proprietà del linguaggio attraverso cui mi esprimo non è di buon livello e quindi rende difficile la comprensione dei concetti che esprimo, ma più di così non posso fare.
ciao.

statolaico

Sei contrario all’irc ma lo dici chiaramente solo adesso: le mie domande non volevano alimentare sterili polemiche, tutt’altro. Siccome sei tu -e non io- a scrivere di essere favorevole all’abolizione dell’irc in “linea di principio” ma, nei fatti, l’irc non è obbligatoria mentre storia delle religioni lo diventerebbe, che tu ora ritieni migliore non far frequentare a tua figlia l’irc, mentre se fosse ora delle religioni dovrebbe frequentare per forza, concludi dicendo “Prudenza ragazzi che non è mai troppa”… ecco a fronte di questo sono nate le mie domande. Tutto qui e senza volontà di polemica alcuna.

Andrea A

@ statolaico

>”Sei contrario all’irc ma lo dici chiaramente solo adesso”

??? ragazzo mio ma con te che devo fare?

statolaico

Senti Andrea, non accetto di passare per matto: ripeto per l’ennesima volta: tu hai scritto che eri in linea di principio favorevole all’abolizione dell’irc, ma nei fatti ritenevi migliore l’irc in quanto non obbligatoria. Questo hai scritto, questo io ho capito. Ti ho chiesto in buona sostanza: ma se domani dovessimo votare a favore o contro tu come voteresti: per tenerla o per abolirla? Stai facendo un sacco di giri di parole, postando e ripostando le parti dei tuoi interventi dove dici che sei contrario, eliminando quelle che ti contraddicono (e che rendono lecità la mia domanda). Si, hai scritto che sei contrario ma hai anche scritto quello che ti ho riportato prima. Non sono un ragazzo tuo e continuo a ritenere valide le mie osservazioni alle quali potevi rispondere normalmente in maniera chiara.

Andrea A

@ statolaico

Forse non sei matto ma di sicuro non sai leggere: io sono favorevole all’abolizione dell’irc, ma non alla sua sostituzione con un’altra materia, ma ti è proprio così difficile capirlo?
ma scusa tanto ma che razza di domanda è
>”Ti ho chiesto in buona sostanza: ma se domani dovessimo votare a favore o contro tu come voteresti: per tenerla o per abolirla? ” ?

me lo chiedi proprio TU dopo che alcuni giorni fa ne abbiamo parlato nella discussione che ti ho linkato? e dove ho scritto

>”[…]ciò non vuol dire che non subiscano discriminazioni, ed è questo il motivo che mi fa ritenere che l’insegnamento della religione nella scuola deve essere abolito così come lo è nella maggior parte dell’Europa […]

lo leggi??? -l’insegnamento della religione nella scuola deve essere abolito- !!!

e scrissi inoltre

>”con ciò non voglio dire che la scuola non debba insegnare l’esistenza della religione, o meglio, delle religioni, ma dovrebbe semplicemente far parte del programma di storia.”

e prima ancora rispondendo a Roberto Grendene

>”Accanto ai titoli delle ultimissime c’è il link News Ora Alternativa, nella discussione “Ora di religione: discriminazione di fatto”, troverai il riassunto della mia esperienza (49.esimo commento).”

se segui il link ti porta alla discussione in cui scrivo

>”[…]Il motivo principale per cui l’insegnamento della religione nelle scuole, e in particolar modo in quelle materne, deve essere ABOLITO, è perchè nonostante tutto crea differenze[…]”

scusa ma COSA VUOI CHE TI SCRIVA ANCORA per risponderti in “maniera chiara”?

statolaico

Andrea, ho letto il tuo intervento (il 49) e ne prendo pienamente atto, pensando che tra un po’ anch’io mi trovero’ nella tua situazione… ma io non capisco una cosa: se i bambini che non si avvalgono dell’irc, hanno il diritto ad avere un’insegnamento alternativo (e a non essere, sopratutto discriminati), dinanzi a questa richiesta da parte dei genitori la scuola cosa fa …spallucce? E’ questo che hanno fatto con voi? Insomma mi rattrista pensare che dobbiamo considerarci già “fortunati” se l’ambiente non è particolarmente ostile… Purtroppo ci sono i figli di mezzo ed è una situazione delicata, capisco. Io, per esempio, alle urne ero convinto e pronto nel seguire le indicazioni dell’associazione in caso di presenza del crocifisso nella sala (non c’e’ ne stato bisogno, per fortuna), ma so che in quel caso avrei fatto tutto sulle mie spalle, a mie spese… Mettermi “contro” la scuola (se contro significa solo cercare di vedere rispettati i propri diritti), significa non rischiare tutto sulla mia pelle, ma mettere in mezzo mio figlio rischiando di creare pregiudizi nei suoi confronti e, questo, non mi sento autorizzato a farlo. Sinceramente mi sento le mani un po’ legate… (per me se ne parlera tra 1 anno e mezzo alle elementari).

Andrea A

@ statolaico
>”dinanzi a questa richiesta da parte dei genitori la scuola cosa fa …spallucce?”

Il problema è proprio questo, in teoria dovrebbe essere garantita l’ora alternativa, ma di fatto ciò avviene solo in alcune scuole, personalmente, alla situazione del “parcheggio” in un’altra aula durante una normalissima lezione in corso di un’altra classe (in pratica non partecipa alla lezione, disegna sul proprio banco e basta), ovvero alla mancanza di un’aula e un insegnante per l'”ora” alternativa, non abbiamo espresso particolari dissensi per evitare situazioni conflittuali con le maestre, in nostro timore è sostanzialmente di veder nostra figlia coinvolta suo malgrado in una “disputa” di cui non ha colpa, tantopiù che eravamo solo noi e un’altra coppia di genitori a rinunciare all’IRC…, sostanzialmente l’ambiente non è particolarmente ostile, ma neanche così favorevole, per darti un’idea nelle aule è presente il crocifisso, e le maestre sono cattoliche, ma non si prega mai nè ci sono messe, o manifestazioni religiose di sorta; quest’anno l’orario di religione coincideva con la fine delle lezioni, essendo compatibile con la possibilità di poter andare a prenderla lo stiamo facendo, in ciò non abbiamo trovato ostacoli, ci è stato concesso senza discuterne, quanto alla non frequentazione all’IRC, l’unico episodio che ci è capitato è quello che ho citato sopra, >”in fondo il maestro non insegna solo religione cattolica, ma anche le altre religioni seguendo le linee del programma di storia ecc…”, per fartela breve ha provato a farci “riconsiderare” la nostra scelta, ma non è stata particolarmente insistente… insomma una situazione che considero una sorta di “via di mezzo”, se vuoi una terra di nessuno, che non vogliamo “turbare” nè noi nè loro per il quieto vivere.
Sinceramente non saprei proprio che consigli darti, anche perchè ogni situazione va valutata per ciò che è nella sua singolarità, in alcune scuole è in voga l’ora alternativa e il problema non si pone, (almeno non nei termini del mio caso), forse potresti informarti prima e cercare di capire quale possa essere l’ambiente in cui ti troverai, ma naturalmente un po’ di discrezione credo che sia d’obbligo, inoltre non puoi sapere quanti altri genitori rinunceranno all’IRC, e anche il fattore numero in questi casi ha la sua importanza.
La speranza è che un’eventuale pressione politica renda obbligatoria l’ora alternativa con docenti che seguono gli alunni in tutte le scuole, e non che ogni singolo genitore debba risolvere da sè la situazione restando in balia delle circostanze, e spero che almeno nelle materne venga abolita al più presto.

Gérard

Il Corano a scuola vuol dire per Fini
– Piu religione in Italia…
– Più oscurantismo …
Il che significa :
– limitare la libertà di coscienza e cosi togliere la libertà di espressione e criticare
– togliere tutto quanto è stato conquistato con tante lotte dalla fine dell’ ultima guerra .

Commenti chiusi.