“E’ un giorno storico per il Pakistan e il motivo è che è stata approvata una legge a favore delle donne”. Con queste parole il presidente pachistano Pervez Musharraf ha annunciato l’approvazione in parlamento di un emendamento alla legge islamica che introduce una distinzione fra violenza sessuale e adulterio, un primo passo verso una maggiore tutela dei diritti delle donne. Il ‘Women protection bill’, approvato con 188 voti a favore su 300 dalla Camera bassa, per divenire operativo dovrà passare al vaglio della Camera alta.
La legge islamica, nota come le ‘Ordinanze Hudood’, istituite nel 1979 sotto la giunta militare del generale Zia ul-Haq, non distingueva fra stupro e adulterio e costringeva le donne a procurarsi quattro testimoni – maschi e “buoni musulmani” – per dimostrare in tribunale di aver subito una violenza sessuale. Qualora la donna non fosse in grado di portare i quattro testimoni, veniva automaticamente accusata e condannata per adulterio. Il ‘Women protection bill’ invece stabilisce che l’esistenza o meno di una violenza sessuale vada decisa sulla base di prove. Inoltre i casi di stupro non verranno più giudicati dai tribunali religiosi, ma tutta la materia dovrà passare sotto la competenza dei tribunali civili.
[..] I partiti islamici hanno invece accusato Musharraf di voler “laicizzare” il Pakistan sotto la pressione americana. Le Ordinanze di Hudood, sostengono, sono basate sugli insegnamenti del Corano e pertanto non andrebbero toccate. I sei partiti del MMA (che costituiscono l’alleanza di opposizione islamica) hanno boicottato il voto, sostenendo che incoraggia “il sesso libero”.
