Ora alternativa:Presentata interrogazione parlamentare

Questo è il testo dell’interrogazione parlamentare presentata da alcuni deputati LAICI al Ministro della Pubblica Istruzione. L’UAAR non si ferma di fronte alle ingiustizie!
Un grazie all’ amico ON, Grillini che ha subito accolto la nostra richiesta e agli altri deputati che lo hanno appoggiato.
Rosalba Sgroia
responsabile Progetto Ora alternativa
Camera dei Deputati

Seduta n. 73 del 16/11/2006

GRILLINI, PORETTI, BANDOLI, PETTINARI, POLETTI e TURCO. – Al Ministro della pubblica istruzione.- Per sapere – premesso che:

il progetto «ora alternativa», recentemente avviato dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – UAAR, ha cominciato a raccogliere testimonianze in merito all’applicazione della normativa sull’insegnamento della religione cattolica (IRC) e sulle attività alternative da parte di genitori, insegnanti e studenti, testimonianze pubblicate in internet alla pagina http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/ora-alt-lettere.html;

da tali testimonianze emergono con chiarezza delle discriminazioni nei confronti di chi non si avvale dell’insegnamento dell’ora di religione cattolica: una messa organizzata dal dirigente scolastico in orario di lezione e la pretesa impossibilità di non svolgere alcuna attività per chi decide di non avvalersi dell’IRC;

risulta che in alcune scuole pubbliche la frequentazione dell’ora di religione venga considerata come credito formativo per gli studenti che se ne avvalgono, producendo così un’oggettiva discriminazione fondata sulle convinzioni personali;

la laicità dello Stato è un supremo principio costituzionale;

lo svolgimento di atti di culto nei locali scolastici, in orario scolastico, non è consentito, come risulta da molte decisioni dei giudici amministrativi (TAR Emilia Romagna 250/1993, TAR Veneto 489/1995 e 2478/1999);

è un diritto degli studenti non svolgere alcuna attività, qualora decidano di non avvalersi dell’IRC (Corte cost., sentenze nn. 203/1989 e 13/1991);

il numero degli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica si aggira intorno a 650.000 -:

se intenda diramare una circolare allo scopo di ribadire, a tutti i livelli dell’ordinamento scolastico, l’illegittimità degli atti di culto del tipo summenzionato;

se intenda confermare il contenuto della direttiva del Ministro, n. 2666 del 3 ottobre 2002, che al punto 2 stabilisce che «ogni istituzione scolastica, nell’ambito della propria autonomia e su delibera dei competenti organi collegiali, rende disponibile un apposito ambiente da riservare, fuori dagli obblighi ed orari di servizio, a momenti di raccoglimento e di meditazione dei componenti della comunità scolastica che lo desiderino»; e in caso affermativo, come intenda garantire tale diritto all’universalità degli studenti;

se intenda nel contempo ribadire che l’assenza durante lo svolgimento dell’IRC, senza che si svolga una attività formativa alternativa, non influisce in alcun modo sul monte-ore scolastico obbligatorio;

se intenda, esporre la sua opinione sul decreto legislativo n. 59 del 2004, del quale alcune autorità scolastiche hanno dato un’interpretazione palesemente incostituzionale, sancendo de facto l’impossibilità di non svolgere alcuna attivìtà formativa;

se non ritenga che la pratica di attribuire un credito formativo agli studenti che frequentino l’ora di religione, con la possibilità di influenzare per questo il credito scolastico e quindi la valutazione finale degli studenti, non produca un intervento discriminatorio sulla base delle convinzioni personali e quindi contrario all’articolo 3 della Costituzione italiana;

se intenda riaffermare con forza, di fronte a tutto il mondo scolastico, che l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di religione, sancita dall’articolo 3 della Costituzione, deve essere applicata in tutte le scuole della Repubblica di ogni ordine e grado.

(4-01678)

9 commenti

davide

tutte belle parole che come sempre purtroppo verranno messe nel dimenticatoio

Andrea A

@ davide

>”tutte belle parole che come sempre purtroppo verranno messe nel dimenticatoio”

Mi raccomando non travolgerci d’ottimismo!
battute a parte, forse non dobbiamo essere tanto ottimisti, ma neanche così pessimisti, in fondo qualche istituto che applica l’ora alternativa c’è, non saranno molti ma è pur sempre qualcosa, e poi da qualche parte bisogna pur iniziare.

davide

ad andrea a
scusa ma vedendo la maggior parte dei politici sono molto pessimista che qualcuno si azzardi a voler rilegare la religione come fatto personale che ognuno è libero di vivere secondo le sue convinzioni. comunque se dici che qualche istituto la applica vuol dire che nonostante tutto tra i tempi cupi in cui viviamo con la chiesa sempre + affamata e desiderosa di controllo e di dominio sulle persone c’è qualche raggio di sole che filtra tra le nebbie

Roberto Grendene

Complimenti a Rosalba, per il lavoro svolto.

L’oggetto dell’interrogazione e’ essenzialmente lo stato di discriminazione nel quale vivono tantissimi alunni e genitori che rifiutano l’ora di cattolicesimo nella scuola pubblica.
Questa ora (in realta’ alle materne e alle elementari sono due ore la settimana) dovrebbe essere per le leggi in vigore attualmente, facoltativa.
Gia’ piazzandola all’interno dell’orario scolastico si limita la liberta’ di scelta dei genitori.
Ma negando o creando forti difficolta’ per l’attivita’ didattica facoltativa il gioco e’ ancora piu’ sporco.
L’ora di religione cattolica nella scuola pubblica va abolita.
Per farlo occorre modificare/abolire il concordato, oppure basta che la Santa Sede rinunci di sua iniziativa. Entrambe le modalita’ sembrano irraggiungibili in tempi brevi.
Allora una forte pressione affinche’ vengano garantiti i diritti civili di chi non vuole far indottrinare i propri figli ad una religione nella scuola pubblica e ad opera di insegnanti scelti dai vescovi e’ indispensabile.
Lo sta tentando di fare l’UAAR con il progetto http://www.oraalternativa.it da cui e’ nata questa interrogazione.
Vediamo cosa risponde il ministro…

Roberto Grendene

Rosalba

Caro forzalube…l’interrogazione è stata presentata il 15, da come mi ha riferito Grillini. Ora dovrà essere letta, suppongo. Già avevo prospettato la questione alla Vice Ministro Bastico, in occasione di un convegno organizzato dalla Gilda Insegnanti, il 5 ottobre, giornata mondiale dell’insegnante. Quindi erano informati della nostra iniziativa…Staremo a vedere.
Comunque, pessimismo, ottimismo…mah, per me, l’importante è proporre, agire, esporre i quesiti, migliorare il possibile…Guardare in faccia alla realtà e non continuare solo a sognare di smantellare un apparato pachidermico con un gesto o con un imprecazione vacua.
U n grazie a Grillini, a Turco e a tutti quelli che hanno presentato l’interrogazione.
Teniamoli a mente…Sono perle rare, tra tanti pezzi di vetro…
Grazie anche a Roberto Grendene, a Carcano e a tutti quelli che mi sostengono…perché da sola non farei nulla!
Ciao
R

forzalube

Comunque appena la si conosce, mi raccomando pubblicate anche la risposta di Fioroni.

pippo

mah… io sono ateo, ma sarei favorevole ad un’ora di religione (solo alle superiori, però: prima si è troppo piccoli) alla settimana, purchè:

-si parli di tutte le religioni (non sia solo “l’ora di religione cattolica”)
-si evidenzi cosa di buono facciano queste religioni e cosa di male facciano (e non un semplice “indottrinamento”)

Così facendo si dà la possiblità allo studente di formare una propria cultura in quel campo, di studiare, conoscere, sapere…

Ricordiamo che solo conoscendo cosa la religione propina essa stessa diventa attaccabile. Altrimenti, sarebbe solo parlare per sentito dire, senza idee e riferimenti precisi.

Silvano Madasi

Rosalba scrive:
“Guardare in faccia alla realtà e non continuare solo a sognare di smantellare un apparato pachidermico con un gesto o con un imprecazione vacua.”
Concordo pienamente, questo è lo spirito giusto al di là dell’esito: l’azione ecclatante, presunta risolutiva, è pura illusione.
Ottimo lavoro, Rosalba.

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