Napolitano in visita al Vaticano

Domattina alle 11 il primo colloquio formale e diretto fra Giorgio Napolitano e Joseph Ratzinger. Fra un papa e un presidente sarà il quattordicesimo incontro in Vaticano dal 1946. Il dialogo che metterà di fronte il primo presidente della Repubblica italiana ex comunista (accompagnato dal ministro degli Esteri Massimo D’Alema, che fu il primo presidente del Consiglio ex comunista a essere ricevuto in Vaticano) e il primo papa tedesco sarà anche l’occasione giusta per misurare prossimità e distanze fra due personaggi culturalmente piuttosto lontani e per valutare una volta di più i rapporti tra Stato e Chiesa in Italia, rapporti concepiti, come disse Napolitano nel suo discorso d’insediamento in Parlamento “ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”, secondo un “essenziale disegno laico”. Sicuramente nel colloquio tra papa e presidente (accompagnato dalla moglie Clio) ritornerà il tema, tanto caro a Karol Woytjla, delle radici cristiane dell’Europa, che inutilmente il papa recentemente scomparso si sforzò di far inserire nella costituzione europea. Alla questione Napolitano dedicò, nel maggio scorso, alcune righe del suo messaggio d’insediamento. Per dire che “si deve laicamente riconoscere la dimensione sociale e pubblica del fatto religioso e lo svilupparsi concreto della collaborazione in Italia tra Stato e Chiesa cattolica”. […] A poche ore dall’incontro nel Palazzo Apostolico l’Osservatore Romano definisce quello di domani come un “evento ricco di buoni auspici sia per la Chiesa sia per lo Stato”. Il giornale vaticano ricorda poi il “particolarissimo rapporto che esiste tra Italia e Vaticano, anche attraverso Roma, sede concentrica di due capitali”, aggiungendo che “quanto è stato solennemente sancito dai patti lateranensi trova concreta e quasi quotidiana attuazione in diverse forme, grazie al fedele adempimento degl’impegni internazionalmente assunti dallo Stato italiano”. E lo stesso presidente, ricorda ancora il giornale vaticano alla vigilia della visita, ha mandato un telegramma al papa per dirgli del “dovere dello Stato di riconoscere la dimensione sociale e pubblica del fatto religioso”. Naturalmente, oltre a una legittima curiosità di parlarsi e conoscere meglio il presidente italiano, il papa sa bene d’aver a che fare con un laico che tiene molto all’autonomia della politica. Un assertore tenace del dialogo e del confronto pur nel rispetto di posizioni diverse e lontane. E di queste posizioni si avvertirà traccia già nel saluto ufficiale che Napolitano rivolgerà a Ratzinger, dopo l’incontro privato nello studio del pontefice. Come avvenne già in passato per Carlo Azeglio Ciampi, che ricordò a Giovanni Paolo II – con il quale stabilì poi un intenso rapporto personale – l'”indomabile volontà della Chiesa cattolica, durante gli anni della guerra fredda, di respingere la divisione dei continenti”. Tra i due nacque poi un intenso rapporto personale. Come avvenne per Oscar Luigi Scalfaro che toccò il cuore dello stesso papa (in una precedente visita ufficiale) indicando nel “senso della famiglia il patrimonio da preservare gelosamente per il bene delle future generazioni”.

Fonte: Repubblica.it 

12 commenti

davide

chiunque abbia poteri decisionali in Italia si piega sempre alla volontà di quello stato estero che merita solo di sparire dalla carta geografica

RazionalMENTE.net

Ma… un astrofilo anticlericale che scoprisse un meteorite che sta per cadere sul Vaticano e che preveda un’energia d’impatto pari a 50 bombe come quelle di Hiroshima e Nagasaki… sarebbe tenuto ad avvisare il Papa?

I sogni son desideri chiusi in fondo al cuor…

darkzero

@RazionalMENTE.net

C’è solo il piccolo problema che un impatto simile cancellerebbe anche Roma e forse tutto il centro Italia… Possiamo accontentarci di meno, no? Penso che un asteroide grosso come la mia stanza da letto basterebbe a radere al suolo Natzingerlandia…

guido giachetti

@Razionalemente
Puntroppo un meteorite del genere cancelerebbe anche Roma, sarebbe meglio un asteroide grande quanto un grosso sasso che cascasse dirattamente in camera del papa beccandolo sulla santa testa…

Paolo Profita

Per coerenza, i comunisti, i socialisti, i postcomunisti e i post socialisti dovrebbero scrivere a Napolitano solo una parola: VERGOGNA!
E magari aggiungere: ANCHE TU SERVO DELLA CHIESA!

Kris

mah, se si limita ad un incontro tra due capi di stato….per me va bene!

RazionalMENTE.net

Basterebbe anche un sassolino che piova da debita altezza. Sì, mi sono buttato un po’ all’ingrosso con le 50 bombe di Hiroshima, ma sapete… nei sogni la mente vacilla 🙂

Comunque questo sarà un pontificato breve. Almeno spero, aho’!!!

Sarà il caso di dire dei rosarioni in sala mensa in stile fantozziano? 🙂

Mauro

per RazionalMENTE

nella tua prima ipotesi, basterebbe che l’astrofilo avvisasse solamente i soci UAAR del Circolo di Roma e quegli altri (pochi temo) romani che non hanno nulla a che vedere col Naticano, ops, pardon, Vaticano o col Parlamento et similia 😉

“e verrà l’alba di un giorno radioso” 😀

Mattia

NAPOLITANO VERGOGNATI !!!!!

Perché non dici a quel nazista di Razzinga di muovere quel c..lo secco e venire lui da te
se ha qualcosa da dirti.

Un po di dignità cavolo !!

Antonio Sgarbossa

Scusate ma mi sembrate un po’ troppo pessimisti, probabilmente va a trovarlo semplicemente per dirgli che con noi (l’Italia) ha chiuso!!!
Aspettiamo e vediamo.

netzer

@Antonio Sgarbossa:
magari!
credo però che tu sia un po’ troppo ottimista..

certo, se il tuo è un sogno, lo condivido in pieno

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