Due tipi austeri, due freddi. Ma il ghiaccio si rompe, quasi subito, all’ingresso della biblioteca pontificia: «Santità, è questa la stanza dove lavora?». «Eh, no. È stato l’ufficio dei Papi fino a Pio X, adesso non più. Meglio così, non potrei lavorare in un ambiente così principesco». «La capisco. Anch’io al Quirinale ogni tanto sono in imbarazzo».
[..] «In Italia – insiste il presidente – l’armonia dei rapporti tra Stato e Chiesa è stata e resta garantita dal principio laico di distinzione sancito dal dettato costituzionale e insieme dall’impegno, proclamato negli accordi di modifica al Concordato, alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e per il bene del Paese». Roma quindi crede «profondamente a questa collaborazione, guardando alla tradizione di vicinanza, aiuto e solidarietà verso i poveri e i sofferenti che è propria della Chiesa». E cita la Caritas, il volontariato cattolico, le parrocchie, «la missione educativa che arriva laddove è ferito e lacerato il tessuto sociale», il senso delle istituzioni, il costume civico, l’«ordine morale». Insomma, «conosciamo e apprezziamo la dimensione sociale e pubblica del fatto religioso». Su questo terreno sono «possibili e auspicabili» nuove forme di collaborazione.
Il Capo dello Stato dovrebbe invece domandarsi perche’ certe istituzioni economiche cattoliche arrivino sempre e costantemente prima dello Stato. Evidentemente autorita’ statali compiacenti lavorano a quello scopo, in modo che l’ opera Pia (qui in Piemone significa “prendi”) razzii tutti i quattrini disponibili!!!
La chiesa non è mai stata dalla parte della gente dal giorno in cui è stata formata. Quello che è venuto fuori dall’incontro tra Ratzingere Napolitano a me da l’idea di una creazione per ora ufficiosa di uno stato confessionale. In ogni caso le dichiarazione fatte dai due verranno utilizzate puntualmente come giustificazione per parlamentari di stampo fondamentalista. D’altra parte è un sistema di comunicazione che si è già visto con il fallimento del referendum sulla procreazione assistita.
la religione arriva sempre dove la società è ferita perchè è proprio là che si fanno proseliti….
Io spero che Napolitano non includesse tra i volontari cattolici la cui la missione educativa arriva laddove è ferito e lacerato il tessuto sociale», il senso delle istituzioni, il costume civico, l’«ordine morale», anche quei criminali liberticidi del Movimento per la Vita che in alcune regioni hanno già ottenuto il diritto di andare a molestare negli ospedali e nei consultori le donne che hanno deciso di sottoporsi ad IVG. Perché questa tipologia di volontario cattolico non ha nessun rispetto per la personalità e per la libertà altrui.
La fede trova maggiori consensi tra la gente povera e ignorante. Non è un caso che laddove c’è maggior benessere c’è meno senso religioso. Nei paesini poveri invece dominano ignoranza, superstizioni e un forte senso religioso, si fanno stranissime processioni che sono quasi un misto di religione e superstizione.
Lo Stato dovrebbe risanare il tessuto sociale riducendo i dislivelli sociali, aumentando il benessere di chi ne ha maggiormente bisogno e di conseguenza la longa manus della Chiesa potrebbe tornarsene nelle proprie mutande.
Peccato che la “missione educativa” si esplichi con assunzione del vescovo a spese dello Stato….. con immissione in ruolo , non licenziabilità a vita e , in caso di mancanza di adepti/studenti, col transito su altra materia sempre a spese dello Stato , passando davanti a tutti in graduatoria . Questo è il vero volontariato cattolico………. ma per favore………
a marja
invece io temo di sì
ai vecchi comunisti e socialisti come il nostro capo dello stato rimprovero una cosa: quando ero bambino (anni 50) era inevitabile andare a giocare all’oratorio perchè i vari circoli socialisti e comunisti niente facevano per avvicinarsi al mondo dell’infanzia e , secondo me, ne avrebbero avuto i mezzi. Se lo avessero fatto forse oggi la chiesa avrebbe meno potere in quanto dovrebbe fare i conti con generazione cresciute col senso della laicità dello stato,e sentirei molto meno miei coetanei dire “la chiesa ha sempre comandato e non ci si può fare niente”