BBC: gallo abbraccia Islam e salva la vita

La BBC riferisce dal Kirghizistan, nell’Asia centrale, che un gallo si è salvato dalla macellazione quando, mentre il coltello scendeva sul collo, ha cantato due volte il nome di Allah. Il Sig. Ibragim Ismatullayev l’aveva destinato alla pentola, in quanto troppo aggressivo per restare insieme con gli altri polli, quando il figlioletto gli ha fatto notare che il volatile aveva invocato il nome del Profeta. Il canto disperato è stato poi registrato su un telefono cellulare e il gallo ha avuto salva la vita.

Fonte: BBC 

Traduzione a cura di Essential News 

44 commenti

Carlo

Beh, interessante che il gallo che cantava allah sia proprio quello piu’ aggressivo :).

Mattia

He! cosa non si farebbe per portare a casa la pellaccia.

Io una volata ho visto un agnello che a Pasqua recitava il “padre nostro”,
i proprietari hanno gridato al miracolo e poi se lo sono mangiato.

RazionalMENTE.net

Una domanda per i credenti on-line:

Nel Vangelo, Gesù guarisce alcuni malati, ma resuscita anche i morti. E’ nota la resurrezione di Lazzaro, quella di una bambina e quella di un ragazzo figlio di una vedova. Quindi almeno tre volte ha resuscitato persone che erano morte. Dulcis in fundo ha resuscitato anche se stesso.

Non è in contraddizione col fatto che la vita vera è quella dopo la morte? Insomma se queste persone finalmente erano giunte al cospetto di Dio, nell’eterna contemplazione della sua gloria, perché Gesù le ha riportate in questa vita terrena? Sembrerebbe che lo stesso Gesù consideri la morte come una cosa negativa in contraddizione con quanto egli stesso predicava.

annarosa

x Razionalmente: Gesù non ha mai predicato la morte come una cosa positiva, anzi, secondo quanto insegna la Chiesa è venuto per liberare l’uomo dalla morte e la sua resurrezione è l’anticipo di quello che succederà alla fine dei tempi. Per quanto la cosa vi faccia sorridere (o sghignazzare..) la Buona Notizia è questa. Quasi nessuno (le eccezioni ci sono sempre) si augura di morire per andare all’altro mondo! Quello in cui credono i cristiani (non solo i cattolici) è che la resurrezione di Gesù sia la promessa della vita eterna per tutti (anche per voi, pensa che risate che vi farete quando vi incontrerete nell’aldilà!)
Quanto alla domanda che poni sul perchè Gesù abbia resuscitato alcune persone “storraendole” alle gioie dell’aldilà credo che la risposta sia che Gesù l’ha fatto come negli altri miracoli raccontati nel Vangelo. I miracoli vogliono essere segni dell’amore di Dio e quindi vanno visti non in senso della loro “utilità” ma del significato che hanno. Per esempio il miracolo di Cana (l’acqua che diventa vino) non ha una grande valenza altruistica, cioè non vuole risolvere un problema importante per davvero. Il suo significato sta proprio nell’essere un segno dell’inizio della vita “pubblica” di Gesù, dell’amore di Dio per gli uomini, anche quando si tratta di far riuscire bene una festa di nozze. Questo non vuol dire che Dio è buono qualche volta e se ne infischia tutte le altre.
Ogni tanto, per chi vuol vedere, dà dei segni.
La resurrezione del figlio della vedova di Naim e della figlia di Giairo rientrano in quest’ottica, mentre quella di Lazzaro è anche l’occasione per Gesù di parlare della Resurrezione “definitiva” e di come sia nell’adesione a Lui che si realizzi (io sono la resurrezione e la vita, dice Gesù e le sorelle di Lazzaro dicono di credere che il fratello risorgerà nell’ulimo giorno).
Immagino che a questo punto ne avrai già abbastanza e che se continuo rischi un malore dal ridere e mi fermo…se invece ti interessa…ripasso fra un po’. ciao

robi

Meno male che ogni tanto c’è qualcuno che spiega il pensiero del santissimo e che , alla fine delle moltissime righe che non possono che far sbellicare, arriva fuori la frase vera :
“Ogni tanto, per chi vuol vedere, dà dei segni.”
E’ questo il problema delle religioni , il voler vedere il segno. La logica del segno non c’è , l’importante è voler vedere ! Ma il voler vedere dipende dal visionario (nel senso di colui che vede) e da nessun altro.
A me fa piacere che vi siano persone credenti che ti dicono ridi ridi che poi vediamo quando ti troverai nell’aldilà…. vorrei che però ridessero anche loro quando forse si troveranno di fronte uno su un cavallo bianco e la scimitarra, oppure un serpente cobra….. ridi ridi…

annarosa

x robi: non mi permetterei mai di dirvi “ridi ridi che poi vediamo nell’aldilà”: vovelo dire che, siccome sono convinta che un aldilà ci sarà, chi non ci credeva gli verrà da ridere… se non c’è niente io non potrò neanche ridere! E sinceramente spero non ci siano ragazze vergini ad aspettarmi…
Voglio farti un esempio musicale. Io di musica non capisco granchè, se sento Mozart mi piace e punto. Se lo sente mio cognato, che insegna in conservatorio, ci sente cose che io non sono in grado di sentire. Sa dirmi se un’esecuzione è migliore di un’altra, se qualcuno ha saltato qualche nota e via discorrendo ma io continuo a non sentire niente di più che un bel motivo. Non è che lui è visionario e io no: lui ha un orecchio più fino del mio. Senza nessuna presunzione credo che qualcuno veda i segni che ci sono molto più spesso dei “miracoli” e qualcuno no.

Mirko Pace

x annarosa
l’esempio che fai è improprio.
tuo cognato, non sente qualcosa che tu non senti. sente qualcosa che tutti sentiamo (la musica) e ne tira fuori cose, coerenti con delle teorie scientifiche (musicali). ma il segno divino, cosa è se non qualcosa visto solo da alcuni, senza criterio scientifico. è il criterio che fa la differenza. da una parte abbiamo uno studio della musica, dall’altra superstizione.

Mateo

X annarosa
il fatto è che tuo cognato può anche spiegarti e dimostrarti se un musicista ha saltato o sbagliato una nota, se è bravo oppure un improvvisato. Chi vede dei segni invece non può dimostrare nulla, può solo credere che siano, appunto, dei segni. E visto che non esistono prove a supporto delle fantasie dei visionari, la logica vuole che anche un ateo possa dire: “senza nessuna presunzione credo che qualcuno veda la realtà oggettiva delle cose e che i cosiddetti segni sono solo alienzioni di bisogni da soddisfare”. Quindi chi ha ragione? Senza prove il tuo pensiero non ha + significato di quella di un ateo. In più c’è da sottolineare il fatto che l’ateo accetta la realtà che osserva, mentre il credente propone “teorie” senza fondamento. L’onere della prova spetta a chi propone la “teoria”.

RazionalMENTE.net

Cara annarosa, Gesù in croce promette ai due ladroni che sono ai suoi fianchi che quel giorno stesso saranno in Paradiso vicino a lui. Vorrei capire questo fatto del Paradiso. La Chiesa dice che il Paradiso è la contemplazione eterna della gloria di Dio. In che modo tale contemplazione eterna è compatibile con la nostra resurrezione? Avremo nuovamente un corpo, potremo ancora peccare o non avremo più il libero arbitrio? Avremo il libero arbitrio, ma non ci sarà più il diavolo? E come mai? Che fine farà? Dio l’onnipotente sarà finalmente riuscito a sconfiggerlo?

Dici poi che Gesù ha compiuto dei miracoli non perché avessero una qualche utilità, ma semplicemente pour épater les bourgeois, insomma per sorprendere la gente e fare in modo che fossero maggiormente indotti a credere in lui. Ricordo che Luciano De Crescenzo disse che i miracoli di Gesù gli sembravano poco in sintonia con uno che si fa portatore di una così importante dottrina, anzi, addirittura controproducenti (roba da saltimbanchi, per intenderci). Non posso dargli torto.

Concludi dicendo che credere conviene, è la scommessa di Pascal. A me tale scommessa è sempre sembrata una grande sciocchezza. Io non posso sforzarmi di credere a ciò che non credo così come non posso sforzarmi di farmi piacere il cioccolato se non mi piace. Quindi se un Dio esiste terrà conto di ciò e non mi biasimerà certo per non aver creduto. Se Dio voleva che credessimo in lui, avrebbe fatto un po’ meno il misterioso. In cosa dovremmo credere? Nelle palesi menzogne della Chiesa? Non conviene.

Tornando a quanto detto prima sulla resurrezione di Lazzaro, praticamente Gesù lo ha tolto dalla contemplazione di Dio per riportarlo nella terra del peccato. Lo ha tolto dal Paradiso per riportarlo qui in questo mondo di ladri (anche se comunque solo provvisoriamente). Gesù quindi ha fatto il male ed è stato anche incoerente.

RazionalMENTE.net

Potresti poi spiegarmi che senso ha la nostra vita terrena?

Insomma questo Dio eterno crea il mondo, crea l’uomo, permette all’uomo di commettere il male. Punisce i cattivi e premia i buoni.

Ma cos’è, un gioco? Questo Dio infinitamente buono è talmente sadico da divertirsi con le nostre sofferenze?

In un certo momento poi, esattamente 2000 anni fa, scende sulla Terra sotto mentite spoglie per “redimerci”.

Fa parte del gioco anche questo? Insomma siamo i suoi burattini?

Ma non ti sorge mai il legittimo dubbio che tutta ‘sta storiella sia una gran presa per i fondelli?

Il Papa che dice alla gente in che modo fare sesso e lui non lo fa. In che modo educare i figli e lui non li ha.

Ma possibile che tu viva in un mondo di fantasie così assurde?

Lo so che non sei l’unica, ma il mondo è pazzo, lo sappiamo. Altrimenti non ci faremmo la guerra gli uni con gli altri ed avremmo cura dell’ambiente, rispetteremmo i diversi, i deboli, gli emarginati, ecc. Più o meno quel che diceva Gesù. Cose banali e scontate che tutti già sapevano.

E Gesù che ha realizzato? Dopo la sua venuta il mondo è cambiato in meglio? Non mi pare. Anzi, proprio in nome suo si sono fatte altre guerre e violenze. E lui che era onnisciente non lo sapeva?

In India c’è una religione che dice che il mondo poggia sulla schiena di un elefante che a sua volta è sulla schiena di una tartaruga. E se qualcuno chiede dove poggia la tartaruga loro rispondono “cambiamo discorso”.

kimba

la mia papera da un po’ di tempo grida PACS PACS PACS! c’è il rischio che me la facciano esorcizzare?

annarosa

Io non chiedo di cambiare discorso. A te sembra che il mondo sia pazzo e come spiegazione ti basta? A me no. Io non credo che l’evoluzione abbia prodotto un essere così adatto all’ambiente da volerlo distruggere, credo in un Dio che ha amore in abbondanza da creare l’uomo simile a lui (un po’ come quando due si amano e vogliono mettere al mondo un figlio per “concretizzare” il loro amore). Il guaio è che l’uomo, non essendo Dio, non solo ha la libertà ma ha anche la fragilità e sceglie più spesso di fare il male che non il bene. Gesù non ha fatto la rivoluzione come qualcuno si aspettava da lui, ha “solo” cercato di dimostrare l’amore di Dio per gli uomini e, morendo e risorgendo, restituire la speranza che non siamo su un pazzo mondo per nessun motivo ma per una vita piena e felice che, se riusciamo a seguire i suoi insegnamenti, può essere già migliore anche in questo mondo.
Io credo in questo e, più o meno, è quello che credono tutti i cristiani.

annarosa

x robi. Guarda che io ho scritto perchè qualcuno ha lanciato una domanda, se ti faccio ridere, ridi pure ma non sei obbligato a leggere. ciao

Giuseppe

@annarosa

Sì ma perché credi in queste cose? Cosa ti fa credere che ciò che tu dici corrisponda a verità e non credi, ad esempio, alla storia del mondo sulla schiena di una tartaruga? Su quali basi credi al dio cristiano e non a quello islamico (e poche palle sul fatto che sia lo stesso, visto che le due religioni sono palesemente diverse e inconciliabili, così come pure l’ebraismo)? E perché la tua visione del mondo dovrebbe essere più probabile di quella degli antichi pagani? Perché invece non sei animista, buddista, scintoista?

E quando dici: “Io non credo che l’evoluzione abbia prodotto un essere così adatto all’ambiente da volerlo distruggere”, cosa vuoi dire, che credi che l’evoluzione sia un’entità dotata di volontà, di sentimento? Cosa significa la parola amore? Cosa significa attribuire quel sentimento a un’entità astratta?

Perché Dio ci avrebbe creati? Perché farebbe questi giochetti: sei libero, ma occhio che c’è il bene e c’è il male, se sbagli ti rendo mortale e faccio soffrire come una bestia tua moglie quando partorisce?

Tu dici: io credo credo credo. C’è uno stramaledettissimo motivo per cui qualcuno sarebbe autorizzato a credere ciecamente in una qualsiasi delle concezioni religiose del mondo, compresa la tua? Sai darcelo questo motivo?

annarosa

x Giuseppe e RazionalMENTE:
Io credo prima di tutto perchè vedo il dolore che c’è nel mondo e faccio veramente fatica a credere che sia per niente. Penso che l’uomo da sempre abbia creduto in una qualsiasi divinità o essere superiore perchè vedeva il dolore e faceva fatica a credere che fosse per niente. Il Gesù che la Chiesa mi ha fatto conoscere mi ha dato la speranza che un senso c’è. E “ciecamente” non è il mio modo di credere.
A voi invece chiedo se il dolore innocente ha un qualche senso e una qualche speranza o no: voi come lo riuscite a spiegare? Guardate che io non voglio essere ironica, è una domanda sincera; davvero mi domando spesso come chi non crede si spieghi queste cose e, mi sembra, che il rischio sia la disperazione. Spero in una risposta altrettanto sincera e non troppo “velenosa”…

archibald.tuttle

“Io credo prima di tutto perchè vedo il dolore che c’è nel mondo e faccio veramente fatica a credere che sia per niente.”

che intendi con dolore? non la sensazione fisica, visto che la provano anche gli animali. forse intendi l’ingiustizia che sembra esserci nel mondo, ad esempio uno tsunami che fa 300mila morti innocenti in un colpo solo?

“A voi invece chiedo se il dolore innocente ha un qualche senso e una qualche speranza o no”

non capisco che speranza dovrebbe venirmi vedendo morire annegate 300mila persone, a parte sperare che non capiti anche a me.
non capisco neanche che senso abbia massacrare 300mila persone per avvertire i superstiti sulla fugacita della vita o altro, quando un dio onnipotente poteva sicuramente convincermi senza ammazzare nessuno.

Giuseppe

@annarosa

Non c’è nulla di “velenoso” nelle mie domande, che secondo me meritavano una risposta e che invece sono rimaste inevase.

Tu dici che credi in Dio, in *quel* Dio, perché nel mondo c’è dolore e Dio da’ un senso al dolore.

Ti potrei ribattere, anzi ti ribatto, che il fatto che l’esistenza comporti il dolore non implica in alcun modo che quel dolore abbia un senso, un Senso Alto intendo.
Ciò vuol dire solo, tautologicamente, che tu hai bisogno di dare un senso a quel dolore. Ogni altra assunzione è del tutto arbitraria, a meno che non porti qualche argomento valido a sostegno della tesi che il dolore, ma io direi più generalmente la vita umana, abbiano un senso. Il fatto che non riusciamo a tollerare che non ci sia, non è da solo un motivo per credere che quel senso al contrario ci sia, non ti pare?

Il fatto che io veda volare gli uccelli e avverta come profondamente ingiusto il fatto di non poter volare, non significa che io possa volare.

Allo stesso modo, io potrei non rassegnarmi mai ad accettare l’idea che un giorno dovrò morire come tutti gli esseri viventi di questo pianeta, compresi quelli della mia specie, ma questa mia speranza alla fine mi dimostra solo che sono incapace di accettare l’idea della morte. E non che, dato che non riesco accettarlo, allora vuol dire che non muoio. Oppure se muoio non è per sempre.

Ma ammettiamo pure che la vita umana abbia un senso. Ammesso e non concesso occorre che, chi sostiene che ci sia un senso, ce lo spieghi questo dannato senso.

E ci spieghi perché la sua spiegazione sia più attendibile a quella degli altri, degli altro-credenti o dei non credenti. Perché altrimenti siamo sempre allo stesso punto: io non so perché dovrei fidarmi di te piuttosto che di un musulmano piuttosto che di un ebreo piuttosto che di un animista piuttosto che di uno sciamano piuttosto che di un raeliano piuttosto che di un cialtrone qualsiasi.

Tu dici che non credi “ciecamente” in Cristo figlio di Dio che è venuto a salvarci. Bene, se non ciecamente allora in base a quali prove? Come mai queste prove non convincono miliardi di altri ciechi che credono in cose diverse? Loro sono ciechi e tu ci vedi? Non pensi che loro siano convinti anch’essi di avere la corretta visione delle cose? Sono solo stati così sfortunati da non ricevere gli insegnamenti della Chiesa? O sei stata invece tu la sfortunata?

P.S.:
Ovviamente la mia risposta è, per quanto ne sappiamo, il “dolore innocente” non ha un senso. Ma proprio come espressione, prima ancora che come fatto.

Vassilissa

@ annarosa:
1) se per i cristiani Gesù è il modello da seguire (e guarda che anche x i non credenti la sua figura non è affatto da buttare) perchè continuano ad affidarsi in branco a una gerarchia di stampo monarchico che, è ampiamente dimostrato nel corso dei secoli, ha falsificato le scritture (lo fa anche adesso) si è macchiata dei più orrendi crimini, è immersa nell’ipocrisia, fa sempre e solo politica e ha a cuore la sua sopravvivenza e i suoi privilegi.
Questo perchè non lo riconoscete ? Perchè non date una bella spallata ai VOSTRI tiranni, che vi ingannano ogni giorno, ai loro rituali ormai vuoti. Che c’entra l’amore verso il prossimo con le tuniche ricamate d’oro, lo sfarzo papalino, la connivenza con i poteri (dittatori sudamericani, presidenti guerrafondai, politicanti in odor di mafia ecc.)?
2) A me sembra che i disperati dovreste essere voi. (scusa il tono un po’ acceso, ma sono veramente stufa di sentir dire che i non credenti sono poveretti disperati, così come i gay. Si vive benissimo, la nostra vita è serena, ricca e interessante) Allora: cancro, aids, stupri e tortura, l’ambiente che agonizza, guerre, fame, sfruttamento, morte . Tu dici “vedo il dolore che c’è nel mondo e faccio veramente fatica a credere che sia per niente.” Se invece c’è un dio o un’intelligenza superiore tutto questo è più accettabile?! O ha più senso?
Sai perchè il cristianesimo ha avuto successo nell’antichità? Perchè prometteva un aldilà bello, ricco e luminoso A TUTTI. (I regni dei morti delle altre religioni non erano posticini tanto ameni. Ma forse era più onesto…)
Poi è diventata la religione del potere , ma questa è un’altra storia.

Giuseppe

«sia più attendibile a quella degli altri»

sia PREFERIBILE volevo dire…

RazionalMENTE.net

annarosa scrive: Io credo prima di tutto perchè vedo il dolore che c’è nel mondo e faccio veramente fatica a credere che sia per niente.

Tu sei come quei musulmani della striscia di Gaza o dell’Iraq sui quali ogni giorno piovono bombe e che in mezzo al sangue e alla distruzione esclamano “Allah akbar” (Dio è grande).

Immagina se era piccolo!!

Leggi “I fratelli Karamazov di Dostoevskij”.

RazionalMENTE.net

Oppure come quegli ebrei che dopo la schiavitù in Egitto, 40 anni dispersi nel deserto, la cattività babilonese, l’olocausto, persecuzioni di ogni tipo, l’intifada che va avanti da 40 anni e non accenna a finire… ancora credono di essere “il popolo eletto”.

Figurati se erano il popolo disprezzato da Dio…

RazionalMENTE.net

Conclusioni: se vedi morte e distruzione pensi che un Dio esiste. E se vedi gioia e felicità cosa pensi? Insomma la bontà di Dio consiste nel farci soffrire?

Woody Allen dice: “Se Dio esiste, spero abbia una scusa valida”

annarosa

Che vi devo dire? Voi pensate che nè la bellezza nè il dolore abbiano senso, mentre io credo di sì. Penso che la differenza principale sia questa.

x Vassilissa:
il cristianesimo promette le stesse cose da 2.000 e sempre per tutti, non è cambiato niente in questo. Per quanto riguarda il potere sicuramente non è la parte migliore del cristianesimo (non solo cattolico, però) xchè facilmente corrompe. Ma il cristianesimo e la Chiesa non è solo quello nè una serie di divieti…checchè ne possiate pensare.
Per quanto riguarda la disperazione io non ho detto che siete dei disperati ma che non capisco come facciate a trovare il senso dell’esistenza. Forse non c’è un senso ed è solo per il caso che siamo qua (certo non ho prove “scientifiche” che quello in cui credo sia vero!) ma, allora sì, mi sentirei come un giocattolo nelle mani del Caso. E IO sarei disperata perchè ho dei genitori, un marito, dei figli che prima o poi perderò e che non voglio credere spariranno nel nulla. Quello che volevo sapere è come VOI riuscite a non esserlo, non che lo siete; e di nuovo seza polemica.

x razionalmente
Guarda che è esattamente il contrario: se vedo morte e distruzione penso che l’uomo spesso sceglie il male e ciò porta il dolore, se vedo gioia e felicità penso che Dio esiste.

Comunque auguro a tutti una vita serena e senza rabbia nei confronti di nessuno perchè chi vive male è chi non è in pace con gli altri, con sè stesso e, se ci crede, con Dio.

annarosa

p.s. comunque l’intuizione dell’esistenza di Dio (cioè del fatto che non siamo frutto del caso) è comune a tutti gli uomini di tutte le epoche. Chi, come voi, è così SICURO che sia una domanda assurda è davvero una sparuta minoranza. Dico questo non per dire che “dunque” avete sicuramente torto ma per portare alla vostra attenzione il fatto che un’intuizione così diffusa nello spazio e nel tempo potrebbe valer la pena di ressere presa in considerazione. Non so come spiegare che l’intelligenza dell’uomo, se esiste solo la materia, possa così frequentemente sentire nostalgia per qualcosa di diverso.

archibald.tuttle

“Voi pensate che nè la bellezza nè il dolore abbiano senso, mentre io credo di sì.”

ho capito che per te hanno un senso, ma non ho capito quale.

“se vedo morte e distruzione penso che l’uomo spesso sceglie il male e ciò porta il dolore”

tsunami -> 300mila morti annegati.
quale era il male scelto dall’uomo che ha portato il dolore? non dirmi che e’ stata una punizione divina… ho capito che non e’ possibile capire i disegni di dio (guarda caso e’ impossibile anche capire i disegni di qualcosa che non esiste), ma allora anche per te non e’ possibile capire il senso di questa cosa, che non e’ molto diverso dal ritenere che non ne abbia alcuno.

“Non so come spiegare che l’intelligenza dell’uomo, se esiste solo la materia, possa così frequentemente sentire nostalgia per qualcosa di diverso.”

sappiamo che in un ambiente e in una cultura pervasa da elementi religiosi la maggioranza della gente crede in qualcosa di soprannaturale, mentre una minoranza, piu o meno sparuta, non ci crede. sappiamo che la pescentuale di ateismo nei paesi dell’est europeo, dove questo e’ stato imposto con la forza dal regime (es repubblica ceca, ungheria, ecc…), e’ piu elevata che nei paesi in cui e’ rimasta forte la tradizione religiosa. io ipotizzo che se potessimo idealmente educare 100 bambini evitando accuratamente di insegnar loro concetti religiosi o soprannaturali solo una sparuta minoranza svilupperebbe una credenza in qualcosa di soprannaturale. quanti di loro svilupperebbero credenze in qualcosa di soprannaturale? forse una percentuale paragonabile a quella degli atei nella nostra societa, o forse anche meno.
non direttamente collegate a questa ipotesi ci sono ricerche comunque interessanti sulla percentuale di non credenti in varie categorie: http://en.wikipedia.org/wiki/Religiosity_and_intelligence
in pratica ritengo che sia una forzatura considerare una prova indiziaria dell’esistenza del soprannaturale il fatto che la maggioranza delle persone sia in qualche modo religiosa, visto che non e’ possibile negare l’influenza della cultura e delle tradizioni nella loro credenza (altrimenti non servirebbe indottrinare il prima possibile i bambini col catechismo), e visto che le tradizioni religiose si sono sviluppate in epoche in cui molte delle cose che oggi spieghiamo grazie alla scienza erano considerate soprannaturali.
c’e dibattito anche nella comunita scientifica su queste questioni, ad esempio alcuni sono alla caccia del gene della religiosita, sospettando che sia stata una caratteristica che ha portato a un vantaggio evolutivo. io ne dubito, ma e’ comunque un’idea interessante.

RazionalMENTE.net

# annarosa scrive:

1) Io credo prima di tutto perchè vedo il dolore che c’è nel mondo e faccio veramente fatica a credere che sia per niente.

2) Guarda che è esattamente il contrario: se vedo morte e distruzione penso che l’uomo spesso sceglie il male e ciò porta il dolore, se vedo gioia e felicità penso che Dio esiste.

Rispondo:

Mi sembra che in poco tempo tu abbia cambiato la tua tesi. In un messaggio affermi di credere in Dio perché c’è molta sofferenza nel mondo, nell’altro affermi di credere in Dio perché c’è gioia e felicità. Insomma se ho capito bene tu credi in Dio a prescindere da qualunque cosa accada. Ci credi e basta. Ok, hai fatto bene a comunicarcelo, ora ci sentiamo tutti meglio.

Dici poi che il male dipende dall’uomo. Spiegami… in che modo un terremoto dipende dall’uomo? O un’eruzione vulcanica? E ti faccio notare che terremoti ed eruzioni vulcaniche avvenivano anche quando l’uomo non aveva fatto ancora la sua comparsa sulla Terra.

Se un terremoto ammazza centinaia di persone, tra cui tanti bambini innocenti, dov’è la bontà di Dio?

Per quanto riguarda le intuizioni, l’uomo ha anche “intuito” un rapporto tra posizione degli astri e comportamento umano. Si tratta dell’astrologia, pseudoscienza che esiste da molto prima del cristianesimo e che è palesemente falsa.

Purtroppo le intuizioni dell’uomo non sempre corrispondono a verità.

Anche le altre religioni, così differenti dalla cristiana, sono intuizioni dell’uomo. Ma quale di queste è quella giusta? Ce ne sono attualmente migliaia (centinaia solo in India) e migliaia sono esistite. Hanno ragione i cristiani? I musulmani? Gli ebrei? Gli induisti? I pagani dell’antica Roma? Gli Etruschi? I Maya?

Il fatto che in quasi tutte le culture esista il senso del sacro, del soprannaturale, non significa che il soprannaturale esiste. Molti credono al malocchio, questo significa che esiste? Molti credono ai numeri ritardatari del lotto, questo significa che esistono? Molti credono all’omeopatia, ma non esistono prove che funzioni realmente. Molti credono ai Fiori di Bach (Barbara Palombelli, ad esempio). C’è chi crede ai santoni indiani, chi crede a Wanna Marchi.

L’uomo ha bisogno di certezze, per questo non ama il dubbio. Ma certezze non ce ne sono, c’è solo tanta voglia di credere in qualcosa che ci dia sicurezza.

annarosa

x razionalmente:
difficile comunicare con chi non ammette neanche il dubbio di non essere nella più totale verità. Tu evidentemente, SAI con certezza che Dio non esiste, te lo ha rivelato la tu capacità razionale. Io, invece, che Dio esista non ne ho la certezza. Beato te, hai una fede ben più salda della mia!

x archiabald:
del gene della poesia si hanno notizie? e di quello del romanticismo (suppongo sia legato alla doppia X delle donne)? e il gene del dolore perchè ti è morto il gatto (dove sarebbe il vantaggio evolutivo?)
Dai, non penserai che siano stati il 2 % dei geni che Mozart non ha in comune con lo scimpanzè a fargli scrivere la musica. Scusa l’ironia, qualche volta divento acida a furia di sentirmi dare dell’idiota, ma la genetica non può spiegare la complessità dell’uomo.
Quanto all’eliminare la cultura religiosa da una ipotetica società ti sorprenderà sapere che in Cina (ma anche in altre società “ateizzate” a forza) il cristianesimo (e anche altre religioni) è in aumento, forse perchè, comunque un essere umano viene educato, l’esigenza metafisica non sparisce del tutto. Hai mai letto “Il signore delle mosche”? Meglio che niente gli uomini adorano gatti o feticci ma l’esigenza di affidarsi a un’entità “superiore” o di ingraziarsela per paura c’è e ci sarà sempre. Per come la vedo io Gesù è venuto a fare chiarezza. Ma ovviamente è la mia opinione.

archibald.tuttle

“del gene della poesia si hanno notizie? e di quello del romanticismo (suppongo sia legato alla doppia X delle donne)? e il gene del dolore perchè ti è morto il gatto (dove sarebbe il vantaggio evolutivo?)”

non c’e il gene della poesia, ma ci sono certamente dei geni che determinano la capacita di sviluppo di pensiero astratto, che ha avuto di sicuro un grande vantaggio evolutivo, e anche qualche svantaggio, ad esempio non esistono animali che si suicidano volontariamente come fanno alcuni umani.
dispiacersi perche ti muore il gatto non sarebbe neanche un grande svantaggio evolutivo, ma gli animali addomesticati sono arrivati solo nelle ultime decine di migliaia di anni, probabilmente troppo poco per sviluppare (o inibire) il gene del dolore per il gatto morto. l’antropomorfizzazione che spesso viene fatta degli animali domestici credo si possa farla rientrare tranquillamente tra le capacita del pensiero astratto dell’uomo.

“Dai, non penserai che siano stati il 2 % dei geni che Mozart non ha in comune con lo scimpanzè a fargli scrivere la musica.”

il cervello umano e’ straordinariamente complicato, ed e’ l’organo che conosciamo meno bene. solo perche non sappiamo come mai kim peek (il tizio di rain man) e’ cosi bravo a fare i conti bisogna per forza ricorrere a una spiegazione divina? e non parlo solo di genetica, ma anche e soprattutto dello sviluppo del cervello in eta giovanile. mozart probabilmente aveva un cervello buono in partenza, e’ cresciuto in una famiglia di musicisti, ha lavorato sodo (il flauto magico non lo ha scritto a 4 anni), e ha avuto anche un po di culo.

“Scusa l’ironia, qualche volta divento acida a furia di sentirmi dare dell’idiota, ma la genetica non può spiegare la complessità dell’uomo.”

non ho detto che la genetica puo spiegare la complessita dell’uomo, anzi, se vai a rileggere ho scritto che DUBITO che la scoperta di un gene possa spiegare la diffusa religiosita. inoltre non ti ho dato dell’idiota, ho solo sostenuto che per me hai torto.

“Quanto all’eliminare la cultura religiosa da una ipotetica società ti sorprenderà sapere che in Cina (ma anche in altre società “ateizzate” a forza) il cristianesimo (e anche altre religioni) è in aumento, forse perchè, comunque un essere umano viene educato, l’esigenza metafisica non sparisce del tutto.”

o forse perche in realta non era certo possibile imporlo con la forza l’ateismo e le vecchie usanze continuavano di nascosto.
o forse perche in cina sono un po piu permissivi nei confronti del cristianesimo rispetto a qualche decennio fa.
o forse perche eleggere un papa polacco e’ un modo molto efficace per rafforzare il cristianesimo in polonia.
eccetera.

” Hai mai letto “Il signore delle mosche”? Meglio che niente gli uomini adorano gatti o feticci ma l’esigenza di affidarsi a un’entità “superiore” o di ingraziarsela per paura c’è e ci sarà sempre. Per come la vedo io Gesù è venuto a fare chiarezza. Ma ovviamente è la mia opinione.”

forse gesu e’ esistito davvero, forse ha davvero cercato di fare “chiarezza”, e forse proprio l’esigenza di molta gente di affidarsi a una entita superiore lo ha trasformato ai loro occhi in un dio. per me e’ piu sensato cosi.

Giuseppe

@annarosa

Tralascio la risposta al mio intervento perché ti hanno obiettato esaurientemente archibald.tuttle e Razionalmente.

A quest’ultimo tu dici:
«difficile comunicare con chi non ammette neanche il dubbio di non essere nella più totale verità. Tu evidentemente, SAI con certezza che Dio non esiste, te lo ha rivelato la tu capacità razionale. Io, invece, che Dio esista non ne ho la certezza. Beato te, hai una fede ben più salda della mia!»

Cosa ti fa sostenere che lui sappia con certezza che non esiste? E tu, che appena ieri mi hai sciorinato tutti i dogmi in cui credi, d’un tratto non ne hai più la certezza? Sei diventata un’agnostica?

Credere nel senso religioso di “avere fiducia, esser convinti” non si concilia con il non avere certezza.

Il punto è: in assenza di evidenze, perché io dovrei credere o negare l’esistenza di Dio e poi di quel particolare Dio connotato in maniera così precisa dal cristianesimo? Tu stai proponendo un’ipotesi non da poco: l’esistenza di un’entità soprannaturale che “crea” l’uomo a sua immagine e somiglianza (e Lui chi l’avrebbe creato?), che gli lascia la libertà di scegliere tra il bene e il male (tralasciando la difficoltà di stabilire in maniera assoluta cos’è bene e cos’è male, il Bene e il Male esistevano a prescindere da Dio? li ha creati Lui? E se sì perché?), lo ama ma lo fa vivere nella sofferenza (anche quella non causata dall’uomo verso l’uomo, parlo di quella connaturata all’esistenza) perché Gli ha disobbedito (ma allora perché lo ha “creato” se alla fine non gli ha lasciato la vera libertà di scegliere?), gli parla diverse volte lanciandogli messaggi contraddittori, poi a un certo punto gli manda Suo figlio per salvarlo e per far questo fa sì che glielo uccidano.

MA CHE SENSO HA? E’ questo per te il modo più semplice di dare un senso alla vita dell’uomo? Ma siamo ammattiti?

Questa storia del dare dei fondamentalisti ai non credenti poi è una delle argomentazioni più trite che si possano fare, è incredibile come tanta gente ancora la utilizzi in maniera così scriteriata.

L’onere della prova spetta sempre a chi sostiene un’ipotesi complessa per dare spiegazione a un fenomeno o, in questo caso al Senso della Vita, non allo scettico! Se ti dico che credo nell’Invisibile Unicorno Rosa, che è rosa ma è invisibile, tu che fai, neghi l’esistenza? E in base a quale prova, visto che NON PUOI DIMOSTRARE che l’Invisibile Unicorno Rosa non esiste così come io non posso dimostrare l’inesistenza del tuo Dio?

Se vuoi fare l’agnostica devi farlo fino in fondo e sospendere il giudizio su TUTTE le teorie indimostrabili, anche quelle che a te sembrano le più strampalate e che magari agli altri non lo sembrano, come ad esempio ai credenti di altre religioni.

Troppo comodo, come fai tu, accusare di sicumera chi rifiuta una teoria che non lo convince, anche se non può neppure dimostrare che è falsa. Sta a te dimostrare che non è falsa, perché sei tu che la proponi.

annarosa

Io non voglio fare l’agnostica dico solo che, evidentemente, non ho “prove” certe per esserne sicura al 100%. Mi scuso se qualche volta rispondo a uno di voi (siete parecchi e comunque vi ringrazio per il tono più o meno cordiale e civile con cui mi rispondete) e in realtà rispondo un po’ a tutti e quindi magari non “miro” bene la risposta.
Cerco di fare il punto un po’ su tutti gli spunti che mi avete dato.
Mi si dice di aver cambiato versione. Non mi pare: io affermo che la domanda che tutti gli uomini con un po’ di sensibilità si pongono quando vedono il male (fatto da altri uomini o anche dalla natura) è: PERCHE’ succede questo, che colpa ne hanno (chi lo subisce)? Ovviamente è una domanda che non nasce solo dall’intelligenza “scientifica” perchè la risposta “scientifica” non è sufficiente a placare la nostra indignazione. Io non credo che un bambino che muore “scenda muto nel gorgo” (Pavese dice qualcosa del genere sulla morte) e sparisca come una goccia d’acqua che evapora e non lascia traccia. Così non credo che chi compie il male consapevolmente e magari rimanendo impunito (preti pedofili compresi) se la può cavare senza pagare. Quindi io, fin dal mio primo intervento, dico che tutto ciò non può essere fine a sè stesso e credere che esista Dio mi fa sperare in un’altra vita dove il dolore, il male e la morte saranno vinti perchè, che nell’uomo c’è il senso di “ingiustizia” non me lo spiego nè con i geni nè con l’intelligenza (Mengele non era certo meno intelligente o evoluto di me o di voi).
D’altra parte la bellezza e l’amore gratuito che tante persone sanno dare a genitori, figli, innamorati, amici ecc. mi spingono a pensare che nell’uomo ci sia la possibilità di quel bene che tanto spesso invece non fa. E che tutto questo sparisca con la morte non soddisfa di nuovo il cuore dell’uomo (almeno il mio).
C’è un desiderio di bene e di felicità che nell’oggi è insoddisfatto che, o è una fregatura dell’evoluzione (che senso ha star male per qualcosa che non puoi modificare anche se scientificamente la puoi spiegare come la morte), o è quella che molti chiamano la nostalgia di Dio.
Quanto a credere che questo Dio sia quello rivelato da Gesù è perchè, per me (ma ovviamente non per chi crede in altre divinità) è la faccia più “umana” che Dio abbia mai mostrato e, secondo quanto Gesù ha detto, è attraverso la Chiesa di Pietro che (con tutti gli errori anche terribili) continua a parlarmi.
Quanto alla domanda di Razionamente sul paradiso e la resurrezione non è che sono ferratissima. Ti posso dire quello che so dal “Credo”. I cristiani credono nella resurrezione dei corpi che diventeranno come quello di Gesù dopo la resurrezione: liberi dal dolore, dalla morte, dal peccato. Come sarà non credo te lo potrebbe dire neanche il papa in persona. Bisognerà aspettare!…sempre che non abbiate ragione voi!!
Spero di aver “riassunto” quello che volevo esprimere su questi temi per niente facili da “sviscerare” soprattutto con i tempi di un dialogo via web.
Ora però voi mi dovreste rispondere su come voi mi spiegate quella domanda di giustizia e di bellezza che ogni uomo ha nel cuore e su che senso date alla vita se finirà tutto con una sepoltura o una cremazione. Perchè ci deve dispiacere che muore qualcuno? Perchè ci si affeziona anche a un gatto? E non mi parlate di dopamina e serotonina…quelle sono solo secrezioni dei neuroni mentre soffriamo o siamo felici, non il motivo.

Giuseppe

«Ora però voi mi dovreste rispondere su come voi mi spiegate quella domanda di giustizia e di bellezza che ogni uomo ha nel cuore e su che senso date alla vita se finirà tutto con una sepoltura o una cremazione. Perché ci deve dispiacere che muore qualcuno? Perché ci si affeziona anche a un gatto? E non mi parlate di dopamina e serotonina…quelle sono solo secrezioni dei neuroni mentre soffriamo o siamo felici, non il motivo.»

Il senso della giustizia direi che si possa ricondurre alla facoltà di distinguere bene e male, vale a dire ciò che può essere utile o dannoso all’individuo o alla comunità. Penso che questa facoltà nell’uomo sia solo più sviluppata rispetto ad altre specie, perché da esse lo distingue la capacità di produrre una cultura e di trasmetterla alle generazioni successive, laddove negli animali (anche quelli socialmente più evoluti) vengono trasmessi alla discendenza, per via genetica, solo un insieme di comportamenti e di istinti che permettono alla specie di sopravvivere.

Questo per dire che bene e male essenzialmente derivano da lì, solo che l’uomo, per la sua complessità, ha questa tendenza a dar vita a forme di socialità diverse, da tribù a tribù, da clan a clan, da nazione a nazione, e quindi di culture e di regole sociali (ovvero di etiche) diverse. Spiegazione migliore non saprei dartela, non essendo né un etologo, né un antropologo, né un sociologo.

Il senso estetico, boh, chi lo sa perché certe forme, certi suoni, certe armonie ci provocano raffinate forme di piacere. La risposta potrebbe essere nello studio del funzionamento di quell’oggetto molto complesso che si chiama cervello, anche se capisco che una spiegazione di tipo poetico è molto più attraente proprio in virtù di quel senso estetico di cui parliamo (ma anche la spiegazione scientifica ha un fascino estetico che fisici e matematici ti possono confermare).

Il dispiacere per la morte di qualcuno, l’affezionarsi ad un altro, l’amore, sono anch’essi meccanismi di coesione sociale che ci spingono alla collaborazione, alla difesa reciproca e quindi, in ultima istanza, ancora alla conservazione della specie.

Infine il significato della vita…

C’è un simpatico film dei Monty Python intitolato appunto “Il senso della vita”…

Scherzi a parte, un Senso assoluto, esterno all’uomo non c’è, non c’è uno scopo nella Vita in sé. C’è che l’uomo agisce e vive quotidianamente perseguendo degli scopi e attribuendo così un significato alle proprie azioni. Da qui, credo, la tendenza ad assumere che l’Universo in sé sia la messa in atto di un progetto e che in esso risieda il suo senso. E’ difficile per noi “disumanizzarci” e convincerci che le cose accadono senza un Perché. E tuttavia quel ‘Perché’ potremmo solo tirare a indovinarlo.

Il senso alla fine ce lo mettiamo noi, in un modo o nell’altro, inventandoci delle religioni o delle filosofie o più semplicemente, quotidianamente, vivendo l’oggi senza l’assillo continuo del Senso. Anche perché generalmente sono abbastanza impegnativi gli obbiettivi che ci prefissiamo, che sono poi ciò che con cui riempiamo di significato la nostra vita (la famiglia, il lavoro, una vita serena per noi e i nostri cari… non mi pare ci sia una gran differenza tra credenti e non credenti, in questo).

Personalmente ritengo che tutto ciò non sia sufficiente, o meglio che si tratti solo di una forma “allargata” di egoismo che cerca di nascondersi il fatto che un gruppo sociale (individuo, famiglia, classe, stato) tende a perseguire il proprio bene sempre a scapito di altri gruppi sociali. Insomma si dovrebbe pensare un po’ più in grande al bene comune di tutti gli uomini, mirare a un egualitarismo sostanziale. Cosa complicata da far accettare, a coloro che stanno meglio degli altri…

Spero di non averti delusa, non ti aspettavi mica perle di saggezza filosofica, vero?

annarosa

x Giuseppe.
Come immaginavi, non mi convinci del tutto. E non perchè i tuoi pensieri non siano “perle di saggezza” (chissà se altri credenti troverebbe le mie esternazioni “perle di teologia”..) ma perchè dire che cercare il “Senso” della vita è sì una domanda che l’uomo si pone, ma che è senza “senso” la domanda stessa, non mi convince. Razionalisticamente non capisco come un elemento fisico come il cervello umano abbia potuto “produrre” domande “meta-fisiche”, mi aspetterei di più un’intelligenza alla dr Spok…

Usi una frase che secondo me è molto significativa: ” E’ difficile per noi “disumanizzarci” e convincerci che le cose accadono senza un Perché. E tuttavia quel ‘Perché’ potremmo solo tirare a indovinarlo.” Qui tu tocchi un punto che io trovo essenziale: porsi queste domande è UMANO cioè rivelano il significato dell’essere uomo. E per me il significato è che l’uomo cerca un “Senso” proprio perchè senza quel “Senso” sarebbe meno uomo.

Quanto al film l’ho visto un paio di volte (un po’ cinico e per niente carino coi cattolici, anche se per lo meno fanno sesso, diversamente dai protestanti che parlano solo del tempo!..) e qualche volta mi sembra che ci comportiamo tutti come i pesci nella boccia: saluti formali, cordiali sorrisi ma senza nessun Perchè!
Caro Giuseppe, purtroppo non credo che quello che tu chiami egualitarismo esisterà mai su questa terra proprio perchè l’uomo è diverso dal dr Spok e pur avendo l’intelligenza ha anche la capacità di usarla per il bene o per il male (che di solito è più comodo) e anche questo è un bel mistero dell’evoluzione! La spiegazione che mi dai sull’altruismo e l’amore come coesivi del gruppo posso anche accettarlo per la sua logica, ma l’egoismo e la malvagità come li possiamo spiegare con questo tipo di ragionamento?

Io, alla fine di tutto il discorso, sono comunque perplessa che ci si possa “accontentare” del fatto che si possa “vivere l’oggi senza l’assillo continuo del Senso”…. io sono contenta di avere la speranza che la mia vita e quella delle persone che amo abbia un senso e un giorno non svanisca nel nulla. Se penso alla morte non posso accontentarmi di pensare, come Pavese, che “scenderemo nel gorgo muti”. Il mio cuore (perchè la ragione nell’uomo non è tutto) dice che non può essere così.
Ti ringrazio comunque della cordialità della tua risposta.

archibald.tuttle

“Qui tu tocchi un punto che io trovo essenziale: porsi queste domande è UMANO cioè rivelano il significato dell’essere uomo.”

e’ un assurdo. ci sono ritardati mentali non in grado di porsi queste domande. significa che per te sono meno “uomini”?

“pur avendo l’intelligenza ha anche la capacità di usarla per il bene o per il male (che di solito è più comodo) e anche questo è un bel mistero dell’evoluzione!”

per niente. tu credi nell’esistenza di un bene e di un male a prescindere (cosa che basterebbe da sola a negare logicamente l’esistenza di un dio infinitamente buono), quando nel migliore dei casi sono soggettivi. l’evoluzione non centra niente di niente.

annarosa

x archibald:
>
Assolutamente no! possedere o meno tutte le facoltà (ovviamente potenziali) umane non include o esclude uno specifico uomo dall’essere considerato tale. Per la Chiesa è così ovvia questa cosa che include tra gli esseri umani a pieno titolo anche chi queste potenzialità non le ha ancora sviluppate (embrioni umani), non le svilupperà mai (handicappati), non le ha più (persone in stato vegetativo, pazzi o dementi) per il semplice fatto OGGETTIVO di essere comunque ESSERI UMANI. Cosa che per molti bioeticisti “laici” non è così ovvia (conosci Singer? Sostiene che un neonato dovrebbe essere dichiarato “persona” solo dopo attenta valutazione medica che ne escluda patologie gravi, 30 gg circa).
Quanto alla relazion evoluzione-malvagità dell’uomo mi domandavo, semplicemente, visto che Giuseppe parlava di vantaggio evolutivo dei comportamenti altruistici nei confronti dei membri del proprio gruppo, com’è che ci sono individui (e spesso sono “vincenti”) che sono malvagi (giudicare malvagio Mengele credo sia oggettivo e non soggettivo): che vantaggio evolutivo per il gruppo apportano? Mi sembra contraddittorio con quello sostenuto da Giuseppe.
Anch’io trovo che l’evoluzione non c’entri niente e che la risposta deve essere qualcos’altro.

Però non ho ancora trovato nessuno che mi risponda a come vi state preparando (toccatevi pure, ma non è per portare sfiga – tanto voi non dovreste essere superstiziosi!..) alla morte vostra o di qualcuno che amate. A parte la spiegazione razionale di cos’è la morte come fatto biologico, come la “vivete” ?(scusate il gioco di parole, non voglio fare dell’ironia, ma è una cosa che davvero mi interessa)

Giuseppe

“… dire che cercare il “Senso” della vita è sì una domanda che l’uomo si pone, ma che è senza “senso” la domanda stessa, non mi convince. Razionalisticamente non capisco come un elemento fisico come il cervello umano abbia potuto “produrre” domande “meta-fisiche”, mi aspetterei di più un’intelligenza alla dr Spok…”

Forse mi sono espresso male. Non sto dicendo che non abbia senso chiedersi il Senso. Sto dicendo che la risposta e’ comunque arbitraria, e per di piu’ terribilmente soggettiva, al contrario di quanto si voglia far credere.

Chiedersi se l’universo si espande o si contrae; se i neutrini hanno massa o non ne hanno; se i nostri comportamenti, sentimenti, gusti estetici, il giudizio del bene e del male abbiano una qualche origine organica o siano spiegabili geneticamente o mediante un’opportuna “scienza del cervello”, tutto questo si’, HA SENSO chiederselo perche’ possiamo mettere alla prova ipotesi e teorie.

La risposta mitico-religiosa alla questione metafisica del Perche’, invece, sfugge per definizione a qualsivoglia verifica, pretende di porsi su un piano di assolutezza e di universalita’ pur negandosi orgogliosamente al vaglio della sua consistenza, reclama la sua indipendenza e persino la sua superiorita’ sul sapere prettamente scientifico.

In cio’ non ci sarebbe nulla di male se tale risposta rimanesse confinata all’ambito privato. Se io di notte mi ritiro solo soletto nella mia cripta ad adorare il gallo sacro che invoca Allah e recitando strane preghiere in una lingua da me inventata, non influisco sulla vita di annarosa ne’ di nessun altro. Ma nel momento in cui la pretesa di possedere la risposta a quel famoso Perche’ diventa la pretesa di imporlo agli altri, di informare la vita di un’intera comunita’, ecco che tale risposta (la religione) cessa di essere innocua. Perche’ tu hai tutto il diritto di darti le tue risposte arbitrarie, fideistiche, ma non quello di chiedere a chi non le accetta di basare la propria esistenza su quelle risposte, ne’ quello di costruirci delle regole sociali di convivenza. Non su una risposta irrazionale a una domanda di per se’ superflua.

“Quanto alla relazione evoluzione-malvagità dell’uomo mi domandavo, semplicemente, visto che Giuseppe parlava di vantaggio evolutivo dei comportamenti altruistici nei confronti dei membri del proprio gruppo, com’è che ci sono individui (e spesso sono “vincenti”) che sono malvagi (giudicare malvagio Mengele credo sia oggettivo e non soggettivo): che vantaggio evolutivo per il gruppo apportano? Mi sembra contraddittorio con quello sostenuto da Giuseppe.
Anch’io trovo che l’evoluzione non c’entri niente e che la risposta deve essere qualcos’altro.”

Secondo me non se ne esce se si continua a ritenere bene/male, giusto/sbagliato, buono/malvagio come concetti assoluti, esterni all’uomo, inscritti nella natura e non come valutazioni prettamente umane dei comportamenti umani. Malvagio e’ cio’ che noi diciamo malvagio, non lo e’ in se’. L’individuo A che sopraffa’ l’individuo B sta operando il male per l’individuo B o il bene per se’ stesso? Guarda che dare una spiegazione scientifica-evoluzionistica al Bene come “cio’ che giova alla comunita'” non contraddice le spinte verso il Bene dell’individuo, quello che potremmo definire egoistico. Cioe’ non e’ che siccome siamo animali sociali cio’ significa che siamo semplici come le api per le quali il singolo non conta nulla e la comunita’ e’ tutto. E poi esiste anche una competizione interna alla comunita’: il maschio “vincente” assicura alla sua prole uno status migliore rispetto a quello degli altri maschi. Tra l’altro questa relativita’ del Bene viene fuori anche nel comportamento sociale nel momento in cui siamo ben predisposti a perseguire il Bene della nostra comunita’ anche se questa comporta il Male per una comunita’ rivale.

“Però non ho ancora trovato nessuno che mi risponda a come vi state preparando (toccatevi pure, ma non è per portare sfiga – tanto voi non dovreste essere superstiziosi!..) alla morte vostra”

Penso che mi faro’ cremare… o forse lascero’ il mio corpo ai giovani medici tirocinanti. Prendero’ disposizioni perche’ non si facciano funerali religiosi ma ti confesso che non ho ancora fatto testamento in tal proposito, spero che mi sara’ vicino rispetti questa mia volonta’. Ma anche se non lo facesse, non e’ che sia cosi’ importante.

” o di qualcuno che amate.”

Tutto cio’ che possiamo fare per loro e’ in questa vita.

annarosa

x Giuseppe: ti ringrazio per la risposta, che come immaginerai, non può convincermi del tutto. Continuo a non capire perchè ci domandiamo “perchè”. Nè mi basta la lotta per la sopravvivenza per “giustificare” chi non solo è un po’ egoista (e lo siamo tutti, chi più chi meno) ma distrugge col sorriso le vite altrui (e sai quanto me quante volte succede). E sai anche che ci sono persone che fanno il bene (anche con la “b” minuscola) davvero senza nessun tornaconto. Beh, nessuna spiegazione razionale spiega “tutto” l’uomo, per me.
Ovviamente non penso che sia giusto imporre le proprie idee e convinzioni al prossimo (si capiva il contrario dai miei interventi? Spero di no!). Ma tu non saresti stato disposto a uscire da casa tua per “lottare” in qualche modo contro, chessò, l’apartheid in Sud Africa? Penso (spero) di sì perchè c’è pure qualcosa che ti permette di vedere differenza tra “bene/male, giusto/sbagliato, buono/malvagio”. Chi ha una convinzione su cosa sia questa differenza (ovviamente relativa al proprio senso etico e visione antropologica) cerca di portarla avanti e di “convincere” gli altri della bontà delle proprie idee. Vivendo in una società civile le leggi si fondano su valori condivisi (dovrebbero) e a seconda del periodo storico i valori condivisi ovviamente variano. Non si può chiedere a chi crede in qualcosa di rimanere in cantina! I credenti (mi riferisco non solo a religioni ma a qualsiasi “antropologia”) sono anche cittadini e hanno il diritto di difendere i valori etici in cui credono. Sta al confronto culturale e politico modificare il pensiero “generale” di un popolo come è successo negli USA per la segregazione razziale negli anni 50 e 60 e, sempre negli USA, NON è ancora successo per la pena di morte. E come, purtroppo secondo me, è successo in Italia con la legge 194, che il popolo italiano ha deciso essere “giusta” o per lo meno “utile”: permetterete che se io penso che uccidere un feto umano sia una grave ingiustizia (tra l’altro razionalmente mi sembra quasi banale dire che tra un feto di 3 mesi e uno di 9 mesi ci sia solo una differenza di tipo “incidentale” e non “essenziale”) possa esprimere il mio pensiero e fare una battaglia culturale per farlo condividere? Senza IMPORRE niente a nessuno, ovviamente. (Guarda che nel Sud degli States molta gente è convinta che gli Yankees del nord gli abbiano imposto il loro modo di pensare proibendo loro di considerare i Negros inferiori)

annarosa

x Giuseppe: ti ringrazio per la risposta, che come immaginerai, non può convincermi del tutto. Continuo a non capire perchè ci domandiamo “perchè”. Nè mi basta la lotta per la sopravvivenza per “giustificare” chi non solo è un po’ egoista (e lo siamo tutti, chi più chi meno) ma distrugge col sorriso le vite altrui (e sai quanto me quante volte succede). E sai anche che ci sono persone che fanno il bene (anche con la “b” minuscola) davvero senza nessun tornaconto. Beh, nessuna spiegazione razionale spiega “tutto” l’uomo, per me.
Ovviamente non penso che sia giusto imporre le proprie idee e convinzioni al prossimo (si capiva il contrario dai miei interventi? Spero di no!). Ma tu non saresti stato disposto a uscire da casa tua per “lottare” in qualche modo contro, chessò, l’apartheid in Sud Africa? Penso (spero) di sì perchè c’è pure qualcosa che ti permette di vedere differenza tra “bene/male, giusto/sbagliato, buono/malvagio”. Chi ha una convinzione su cosa sia questa differenza (ovviamente relativa al proprio senso etico e visione antropologica) cerca di portarla avanti e di “convincere” gli altri della bontà delle proprie idee. Vivendo in una società civile le leggi si fondano su valori condivisi (dovrebbero) e a seconda del periodo storico i valori condivisi ovviamente variano. Non si può chiedere a chi crede in qualcosa di rimanere in cantina! I credenti (mi riferisco non solo a religioni ma a qualsiasi “antropologia”) sono anche cittadini e hanno il diritto di difendere i valori etici in cui credono. Sta al confronto culturale e politico modificare il pensiero “generale” di un popolo come è successo negli USA per la segregazione razziale negli anni 50 e 60 e, sempre negli USA, NON è ancora successo per la pena di morte. E come, purtroppo secondo me, è successo in Italia con la legge 194, che il popolo italiano ha deciso essere “giusta” o per lo meno “utile”: permetterete che se io penso che uccidere un feto umano sia una grave ingiustizia (tra l’altro razionalmente mi sembra quasi banale dire che tra un feto di 3 mesi e uno di 9 mesi ci sia solo una differenza di tipo “incidentale” e non “essenziale”) possa esprimere il mio pensiero e fare una battaglia culturale per farlo condividere? Senza IMPORRE niente a nessuno, ovviamente. (Guarda che nel Sud degli States molta gente è convinta che gli Yankees del nord gli abbiano imposto il loro modo di pensare proibendo ai poveri sudisti di considerare i Negros inferiori: anche questo può essere il rischio di dire che tutto è relativo!)

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