Il silenzio è sacro

Il papa si è rivolto ai vescovi irlandesi ed è intervenuto più volte nello scandalo statunitense, ma nessuno conosce l’estensione del problem pedofilia nella Chiesa italiana. Eppure dal 2000 le cronache giudiziarie hanno segnalato le vicende di 40 sacerdoti finiti sotto inchiesta per questi reati. Pochi statisticamente, ma indicativi di un malessere dai confini inesplorati. Perché alla discrezione che giustamente protegge indagini con vittime minorenni, si aggiunge un rispetto verso le gerarchie ecclesiastiche che porta a tutelare il segreto istruttorio in modo eccezionale. Una cortina di riservatezza che, secondo molte denunce, incentiva anche una spinta al silenzio da parte delle curie. Dove la preoccupazione non è punire i colpevoli ma evitare la pubblicità negativa, tentando ogni strumento per delegittimare chi trova la forza di ribellarsi alla violenza. All’età di 12 anni, nel 1994, Marco Marchese è stato violentato nel seminario minore vescovile di Favara, nell’Agrigentino. Don Bruno, il sacerdote che ha abusato di lui e di altri sei minorenni, nel 2004 ha patteggiato ed è stato condannato a due anni e sei mesi. La prossima settimana inizierà il processo anche in sede civile contro don Bruno, il seminario e la curia della città siciliana, a cui i legali di Marco Marchese, l’avvocato Salvino Pantuso e Giuseppe Di Bella, chiedono 65 mila euro di risarcimento per danni biologici e una cifra ancora da quantificare per i danni morali. Non una grossa somma, per una violenza che ha accompagnato tutta l’adolescenza e che è costata a Marco gravi problemi di salute, lunghe terapie in analisi e un tentativo di suicidio. […] Non si è fatta attendere la contromossa della curia che chiede un risarcimento di 200 mila euro a Marco, colpevole di aver infangato l’immagine del vescovado. La controcitazione recita: “La curia vescovile di Agrigento ha subìto e continua a subire, a causa del comportamento offensivo e oltraggioso tenuto dal Marchese, pesanti danni che si ripercuotono sull’immagine, sul decoro e sul prestigio che la curia riveste nell’opinione pubblica”. […] Insomma, anche se un dodicenne è stato stuprato nel seminario, non c’è bisogno di alzare tanto polverone. […] Marco soffriva di coliche, non riusciva a dormire e aveva frequenti attacchi d’asma. Ora racconta che tutti i malesseri sono scomparsi quando scappò dal seminario e trovò il coraggio di denunciare tutto al padre rettore, al suo parroco e al vescovo. Quelle denunce però sono servite solo a lenire i sintomi psicosomatici. Non è stato preso alcun provvedimento nei confronti di don Bruno, che ancora oggi, dopo aver patteggiato, esercita il ministero sacerdotale. Nella sentenza di condanna, emessa dal giudice Luigi Patronaggio, al sacerdote venivano concesse le attenuanti generiche perché “la complessa vicenda che ha visto protagonista il religioso va inscritta in quel particolare clima che caratterizza le comunità chiuse come il carcere, i collegi, le navi durante lunghe navigazioni, dove spesso si instaurano, tra soggetti deboli ed esposti, dinamiche a sfondo omosessuale”. Marco, che oggi ha 23 anni, nel dolore ha trovato la forza di laurearsi in psicologia, di fondare un’associazione che si occupa di minori molestati e gira l’Italia per testimoniare il suo calvario. […]

Fonte: Espresso 

11 commenti

Steve

Il caso del seminario di Agrigento dovrebbe far riflettere su questa associazione a delinquere denominata chiesa cattolica romana.

Lethe

Io mi stupisco che i bigotti cattolici, che si scandalizzano di qualsiasi cosa, davanti a QUESTE cose diventano reticenti.

Marco G.

Non dovrebbe stupire più di tanto visto che la chiesa diffonde sempre più un messaggio identitario accanto, o addirittura precedente, a quello etico. “Identitarismo” significa difendere sempre e ad ogni costo i “nostri” contro gli “altri”.

ric86

A differenza di molte altre religioni, il cattolicesimo, ha una fonte viva di diritto divino, il papa. Mentre è democratico e spiritualmente liberarle poter discutere e interpretare i testi sacri per molte delle altre religioni, è impensabile l’idea stessa di criticare il papa, perchè è dio in terra. Non possiamo leggere il vangelo e farci un’idea, dobbiamo leggere il vangelo e stare a sentire come tassativamente va interpretato, altrimenti si è fuori dalla chiesa. Per questo basta essere contrari a un solo tema per chiamarsi fuori dalla chiesa, questo è un bene per le persone critiche, un male per le persone accondiscendenti che credono di poter scendere a compromessi sull’etica. La libertà più grossa che la chiesa cattolica dà ai suoi fedeli è poter credere o meno alle apparizioni della madonna. Per il resto c’è una risposta assoluta che non va contraddetta.

Marco G.

A proposito del papa, questo articolo dimostra come a tutt’oggi non sta mantenendo nessuna delle promesse che ha fatto in materia, ne’ per quanto riguarda i provvedimenti nei confronti dei preti pedofili, ne’ per quanto riguarda il sostegno alle vittime

davide

ad andrea e netzer
il rovinare per sempre la vita a una persona e oltretutto cercare di metterla a tacere quando questa denuncia il fatto che lo ha segnato, non è forse un crimine enorme contro quella persona, quasi paragonabile (scusate la possibile esagerazione) a un crimine contro l’umanità? Solitamente per tali crimini, nella storia recente, ci si domandava come poteva stare in vita chi li aveva commessi. oppure se non proprio la pena di morte una pena esemplare. dico queste cose non per scherzare, ma perchè questo articolo mi fa tornare alla mente le umiliazioni, anche se di gravità nettamente minore, che ho subito nei quattro anni di seminario che ho frequentato, perchè avevo paura di reagire sia con i compagni sia con i prefetti, gente che poi sarebbe diventata prete

Marco G.

In effetti nei paesi dalla cultura giuridica più sviluppata, come gli USA, tutto questo è riconosciuto per cui i danni morali vengono risarciti spesso con cifre assai elevate (con la conseguenza che alcune diocesi d’oltreoceano sono state “sbancate”). Da noi questo concetto ha sempre fatto fatica a farsi strada ( una delle possibili ragioni è che in questo modo si sia voluto tutelare la pubblica amministrazione dalla possibilità di dover risarcire cifre troppo elevate per le sue disfunzioni…). In ogni caso tutto ciò è evidenziato in modo interesante anche dal testo completo della contro-citazione della curia, che è stata pubblicata sul sito di Adista:
http://www.adistaonline.it/?op=articolo&id=25419&PHPSESSID=38153e6ea5202fd7ee322ce8a128fccb

Mi chiedo cosa penserebbero di tutto questo gli americani , o anche gli altri paesi europei se avessero l’opportunità di misurare in modo adeguato quanto dista dalla loro la giustizia che viene praticata in uno dei paesi del G8, fondatori della CEE, e ora anche membro temporaneo del Consiglio di sicurezza dell’ONU

Rossella

Sono una compaesana di Marco Marchese, e in tutta franchezza dico che il vescovo dovrebbe vergognarsi sia del silenzio tenuto fino ad ora, sia dell’indifferenza avuta su questa storia. E’ veramente ignobile da parte sua chiedere il risarcimento danni a Marco, la brutta figuara che sta facendo la chiesa non è dovuta al coraggio di Marco la chiesa perde prestigio per il non fare del vescovo per la sua indifferenza. spero vivamente che questa storia si concluda presto e con un altro risvolto positivo per Marco.

domenico dalla calabria

anni fa , io maggiorenne venni avvicinato dal mio parroco al quale piacevo sessualmente e per un mio rifiuto comincio ad odiarmi ,a mettermi contro i compaesani del mio piccolo paese ,a farmi perdere sempre piu’ clienti fino a farmi chiudere l’attivita’. il vescovo a conoscenza dei fatti non fece nulla anzi lo ha sempre coperto. contattato da altre due persone che avevano subito le stesse avances abbiamo scritto alle alte gerarchie del vaticano che fecero indagini e ci chiamarono per confermare i fatti ma non successe nulla.solo quando l’ amministrazione comunale al completo ando a protestare in curia dal vescovo per chiedergli di allontanare il prete in questione perche stava molestando sempre piu ragazzini allora fu spostato.questo prete vi assicuro che e’ una persona diabolica che usa le persone per i suoi scopi di utilita personale e di potere.
intanto ha rovinato la mia vita perche chiedeva ai parrocchiani di non chiamarmi a lavorare in chiesa ( io sono fotografo ) perche non avrebbe fatto sposare i propri figli se avessero chiamato me per il servizio fotografico, le persone naturalmente per non aver problemi chiamavano il pupillo del prete che era da lui raccomandato.per 13 anni non ho potuto fare foto ai miei clienti che mi chiamavano ne per le cresime e ne per le comunioni. Una volta andai con una bolletta telefonica presso la curia affinche mi venisse da loro pagata visto che facevano di tutto per rovinarmi economicamente e per tutta risposta chiamarono due carabinieri i quali messi al corrente da me sui fatti accaduti mi consigliavano di denunciare alle autorita competenti i fatti . Secondo voi e’ facile denunciare ? in un’ occasione parlando con un prete mi disse in confidenza che se avessi parlato la chiesa mi avrebbe schiacciato come un pidocchio. Sono stato minacciato di morte dal prete in questione,altrettanto mia madre la quale e stata minacciata sulla pubblica via brandendo un bastone e inveiendo contro di lei chiamandola ” PUTANA TROIA “. QUESTA E LA CHIESA E MI CHIEDO SE SIAMO NEL 2006 O NEL MEDIOEVO.QUANDO SI RACCONTANO QUESTI FATTI TROVI SEMPRE UN SACCO DI GENTE BIGOTTA PRONTA A DAR CREDITO AD UN PRETE CORROTO PIUTTOSTO CHE AD UN COMUNE MORTALE . FORSE DENUNCERO’ TUTTO A LIVELLO NAZIONALE TRAMITE I MEDIA PERCHE VI ASSICURO CHE E INSOPPORTABILE ESSERE CREDENTI ED ASSISTERE AL MARCIUME DELLA CHIESA CHE STO VIVENDO SULLA MIA PELLE . FORZA MARCO MARCHESE VAI FINO IN FONDO ,FALLO PER AMORE DI GIUSTIZIA , PER TUTTI QUELLI CHE COME ME NON HANNO LE SPALLE COPERTE E CHE VERREBBERO ROVINATI PER SEMPRE E FORSE ANCHE PER IL BENE IN UN CERTO SENSO DELLA CHIESA CHE MESSA CON LE SPALLE AL MURO SAREBBE COSTRETA CON TANTE DENUNCE A FARE PULIZIA DI GENTE CHE FA IL PRETE MA CHE MAF
GARI NON CREDE NEMMENO A DIO . UN SALUTO DA DOMENICO .

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