L’orco sotto la tonaca

Ai vescovi dell’Irlanda riuniti davanti a lui in Vaticano, lo scorso 28 ottobre, Benedetto XVI ha detto chiaro che questo è un “tempo di purificazione”. Di purificazione da quella “sporcizia” da lui denunciata nella memorabile Via Crucis al Colosseo del venerdì santo di due anni fa, pochi giorni prima d’essere eletto papa, e che è fatta dai “molti casi, che feriscono il cuore, di abusi sessuali sui minori, particolarmente tragici quando colui che abusa è un prete”. Papa Joseph Ratzinger su questo terreno è molto severo ed esigente, più del suo predecessore Giovanni Paolo II. In un anno e mezzo di pontificato non ha esitato a calare la scure anche su uomini di Chiesa dal precedente papa ritenuti intoccabili. Con gli Stati Uniti, l’Irlanda è la nazione dove la Chiesa ha più fatto scandalo. L’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, 61 anni, ha confermato che Benedetto XVI, ricevendo i vescovi irlandesi, non ha soltanto denunciato l’orrore, ma ha dettato loro “indicazioni precise” su come far pulizia. Con sanzioni talora più rigide di quelle comminate dai tribunali civili. In Irlanda, i vescovi hanno accertato che in sessant’anni, dal 1945 al 2004, i sacerdoti implicati in abusi sessuali su minori di 18 anni sono stati 105, quasi il 4 per cento del totale dei preti, con circa 400 vittime. Di quelli tuttora in vita otto sono stati condannati al carcere dopo un processo penale, altri 32 hanno in corso un processo civile. Altri ancora non hanno avuto una condanna giudiziaria per l’impossibilità di provare azioni troppo lontane nel tempo. Ma anche con questi la gerarchia della Chiesa oggi reagisce escludendoli dall’attività pastorale. E a tutti i preti colpiti da accuse chiede in ogni caso di autosospendersi da ogni incarico, prima ancora che inizino gli accertamenti. Può quindi accadere che tali sanzioni puniscano temporaneamente anche persone che poi risultano innocenti: “Purtroppo però l’esperienza del passato ci ha obbligati a questi provvedimenti dolorosi ma indispensabili”, afferma l’arcivescovo Martin. La linea vigente è che è meglio eccedere in severità che rischiare l’opposto. Negli Stati Uniti è lo stesso. Anche lì si è accertato che sono stati circa quattro ogni cento, nell’ultimo mezzo secolo, i sacerdoti che hanno commesso abusi sessuali su minori: 4.392 su un totale di 110 mila preti diocesani e religiosi. I tre quarti dei crimini si sono avuti negli anni tra il 1960 e il 1984, quando la prassi usuale era semplicemente di trasferire il colpevole da un incarico all’altro, magari inframmezzando sedute di psicoterapia che in realtà non cambiavano nulla. Questa prassi irresponsabile e indulgente, pur col fenomeno in calo, si è protratta fino ad anni molto recenti, finché nel 2002 è esploso sui media lo scandalo e tutto si è scoperchiato. I vescovi degli Stati Uniti hanno reagito alle proprie stesse precedenti debolezze con una nuova politica di ‘tolleranza zero’. Un numero molto alto di cause hanno invaso i tribunali civili e sulle diocesi sono cadute ingenti richieste di risarcimento. Anche qualche vescovo ne è uscito travolto, non solo per aver coperto gli abusi ma per averne personalmente commessi. Uno di questi, Anthony O’Connel di Palm Beach in Florida, fece nel 2002 un’ammissione rivelatrice. Disse che nel compiere tali atti si sentiva influenzato dallo spirito di quegli anni Settanta: “Nei quali dettava legge il rapporto Masters & Johnson e imperava un clima di trasgressione sessuale”. In alcune corti di giustizia, negli Stati Uniti, si è arrivati a citare in giudizio la Santa Sede come corresponsabile dei crimini in esame. L’ultima richiesta del genere è venuta lo scorso maggio da un tribunale dell’Oregon. Ma finora sono state tutte bloccate in forza dell’immunità della Santa Sede come stato sovrano. L’8 febbraio 2005, ricevendo in Vaticano Condoleezza Rice, l’allora segretario di Stato Angelo Sodano chiese alla sua omologa negli Stati Uniti di intervenire in difesa dell’immunità della Santa Sede, chiamata in giudizio da un tribunale del Kentucky. Il che avvenne. In Italia, come è raccontato per esteso nelle pagine seguenti, le cifre degli abusi sessuali commessi da preti sono meno impressionanti che negli Stati Uniti e in Irlanda. Ma anche qui c’è una crescente severità da parte della gerarchia della Chiesa. Il segretario generale della Conferenza episcopale, Giuseppe Betori, che nel 2002 definiva il fenomeno “talmente minoritario da non meritare attenzione specifica”, oggi promuove in ogni diocesi la costituzione di un centro Meter, l’associazione fondata dal sacerdote Fortunato Di Noto per combattere la pedofilia.  […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito dell’Espresso 

20 commenti

Carlo

Il 4% di pedofili tra i preti (casi accertati)… Non mi risulta che questa percentuale sia nemmeno lontanamente vicina a quella dai casi accertati in tutta la popolazione di un paese. Per esempio, ci sono stati circa 400 casi di pedofilia nel 2003 in italia. Ora, considerando una popolazione diciamo di 40 milioni di adulti, fa 1 caso ogni 100000 abitanti. Che e’ piu’ di mille volte meno. Spero che i credenti e soprattutto i genitori riflettano…

Franco Siccardi

Fan solo quel che dice il vangelo: lasciate che i pargoli vengano a me…..

RazionalMENTE.net

La colpa è tutta degli anni ’70… i capelloni… le minigonne… il grammofono 🙂

Mah, che io sappia Ratzinger i pedofili li ha coperti. C’è anche un noto documentario della BBC.

statolaico

Scusa carlo, ma che c’entra rapportare i casi da te indicati (400, lo prendo per buono tanto -o piu’ o meno- è irrilevante ai fini di quello che sto per dire), con la popolazione adulta italiana?? 4.392 è stato rapportato, giustamente, sul totale dei PRETI (110 mila), non sulla popolazione adulta degli stati uniti, perchè tale rapporto non sarebbe indicativo di nulla. Osservazioni, certo, ma fatele almeno attinenti…

Steve

Accanto a queste statistiche del 4% ndi preti pedofili USA e Irlanda (Eire + Irlanda del nord) c’è una sttistica ben più inquietnte sui preti brasiliani coinvolti in abusi sessuali, 1.700 su 17.000, ossia il 10%.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/11_Novembre/21/preti.shtml

Queste percentuali così abonormi rispetto al tasso di pedofili nella popolazione normale la dice lunga sul fatto che la pedofilia ecclesiastica è una diretta conseuenza della sessuofobia e della repressione dell’affettività tra i preti.

statolaico

E’ vero Steve, sono dati impressionanti! Il 10% vuol dire migliaia e migliaia di vittime…

Stefano

Hanno cominciato a fare qualcosina soltanto quando è esploso lo scandalo mediatico, altrimenti non avrebbero fatto niente ed anzi si sa che hanno coperto sempre tutto.

Il Rospo

Ma che ca__o dice ‘sto articolo.
Sembra di leggere Il Giornale e invece e’ Repubblica/Espresso.

Cavoli. Se uno guarda il filmato della BBC (e’ scaricabile da Google Video cercando “BBC” ) : Sex Crimes and the Vatican .

Rimane in stato di stasi per mezz’ ora. … E questi fanno passare B16 per il paladino della lotta contro la Pedofilia. …
http://video.google.com/videoplay?docid=-1869539365648274355&q=bbc&hl=en
Ma che vadano a ciappare i ratti. …

statolaico

Si, ma in Italia invece ci distinguiamo per il contrario… qui non scoppierà mai uno scandalo mediatico, i media “osannano” e basta! Se invece di cantare messa all’unisono martellassero, invece, con queste notizie in maniera incessante l’opinione pubblica si desterebbe eccome dal torpore…

statolaico

x Il Rospo: grazie per il link, il vero scandalo è che l’opinione pubblica italiana è tagliata fuori da questi documenti… io ne avevo sentito parlare forse proprio qui, non ricordo bene, ma non credo che le reti televisive nazionali ne abbiano parlato… mi sbaglio?

Daniela

ma ancora non ho capito quali sarebbero queste fantomatiche punizioni che starebbero applicando. Qualcuno potrebbe dirmele?

Lethe

Daniela, è meglio che non le rendano note, li stanno massacrando.

Steve

Avete mai letto di qualche prete pedofilo denunciato da un altro ecclesiastico cattolico? Questa è la prova provata del fatto che né Ratzinger né qualsiasi altro vescovo ha fatto mai nulla per impedire che questi maniaci facciano altre vittime.

Complici e protettori dei criminali, come sempre.

Carlo

@Statolaico: la mia osservazione era per rapportare i casi di pedofilia tra la popolazione di non-preti con quella dei preti. Ammetto che avrei dovuto controllare il numero di casi negli strati uniti o in irlanda, rapportandolo con il totale della popolazione adulta di quei paesi. Comunque, era una cosa piu’ qualitativa che quantitativa….

statolaico

E che rapporto sarebbe? Se vuoi vedere in percentuale, non so, per esempio su numero X di mele quante sono bacate, devi trovare il rapporto percentuale tra le mele bacate e le mele dello stesso insieme e non tra le pere di un altro fruttivendolo, e quel rapporto è già indicativo: il 4% dei preti significa che su 100 preti 4 abusano dei ns. figli, ed è un dato gigantesco (certamente in difetto) e grave. Un rapporto tra il 4% (di per se risultato indicativo e sufficiente) e l’intera popolazione è errata da questo punto di vista e serve solo a diluire senza alcuna logica la percentuale.

Steve

Se tra le persone normale il 4% (o il 10%, come in Bralise) fossero beccati a violentare bambini (oltre quelli che la fanno franca) le carceri sarebbero stracolme di pedofili.

Tra la popolazione normale l’incidenza dei pedofili sarà forse 100 volte inferiore che tra i preti

Rocco

Mettiamola da un punto di vista “teologico”: questa cosa dimostra in modo lampante la non esistenza di dio.
Se dio esistesse non potrebbe tollerare che a nome suo vangano fatti i soprusi più odiosi che il genere umano possa concepire.
Se dio esistesse non potrebbe esimersi dal farli morire di morte violenta, come la bibbia narra di sodoma e gomorra, o come nel caso del diluvio universale.

Peccato che dio non esiste e che questi ultimi esponenti di una struttura medioevale siano ancora accolti a braccia aperte dal popolo bue.

filo

Desidererei che qualcuno mi rispondesse…

Dai dati sopraelencati circa la pedofilia dei “sacerdoti” è ben noto che il tasso con il passare del tempo aumenta.
Mi viene spontaneo chiedermi: Perchè gli enti ecclesiastici non vengono maggiormente controllati? e soprattutto perchè codesti usupratori non vengano puniti in proporzione ai loro reati? C’è qualcosa che ci sfugge?

Grazie, Filo

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