Aborto, polemica sull’obiezione di coscienza

Un colpo basso al diritto dei medici di fare obiezione di coscienza alla legge 194 sull’aborto. La riforma in corso del codice deontologico, che si concluderà a metà dicembre, potrebbe infatti obbligare i medici obiettori a produrre comunque la certificazione necessaria per l’interruzione volontaria di gravidanza. Un passaggio formale e burocratico, ma comunque essenziale nel percorso che conduce all’aborto. Un adempimento dal quale finora erano esentati i camici bianchi non abortisti. A lanciare l’allarme sul rischio di erosione di un principio riconosciuto dalla stessa legge sull’interruzione di gravidanza è l’Amci, l’Associazione nazionale dei medici cattolici, riunita a Loreto per il proprio consiglio nazionale. Le proposte di modifica del codice deontologico, avanzate dagli ordini provinciali, verranno vagliate e votate il 14 e 15 dicembre dal consiglio nazionale della Fnomceo, la federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. Vincenzo Saraceni, presidente nazionale Amci, conferma: «Sì, siamo molto preoccupati dalla nuova formulazione dell’articolo 43 del nuovo codice, che se venisse approvata, intaccherebbe in modo serio il diritto all’obiezione». La proposta al vaglio della Fnomceo recita testualmente: «L’obiezione di coscienza del medico può esprimersi nell’ambito e nei limiti della legge vigente e comunque non lo esime – ecco il passaggio incriminato – dagli atti certificativi e dall’assistenza della donna nelle fasi precedenti e successiva all’intervento». Esentati dall’intervento abortivo, certo, non dai passaggi amministrativi che lo rendono possibile.

Il testo integrale dell’articolo di Luca Liverani è stato pubblicato sul sito di Avvenire

Duro il commento del professor Carlo Flamigni, ginecologo di fama internazionale: «È vero che la legge 194 esime i medici obiettori dal firmare i certificati di gravidanza per le donne che intendono abortire, ma questi colleghi potrebbero almeno adoperarsi per diffondere i metodi anticoncezionali che evitano gravidanze non volute che poi magari portano all’aborto». Flamigni afferma: «Ho dei dubbi sulla rivendicazione degli obiettori. Se una donna per un intervento di gravidanza ha bisogno, magari per un’emorragia, di un intervento del medico e rischia la sua salute, cosa fa il medico obiettore? Rifiuta le cure e si assume la responsabilità di lasciarla morire? Stiamo diventando un paese molto strano, che rischia di tornare indietro e la sinistra si nasconde».

Da “Repubblica” di oggi

17 commenti

Marja

Un altro modo ci sarebbe, si potrebbe abolire la necessità della certificazione preventiva, permettendo alla donna di effettuare la IVG dopo un colloquio con lo stesso medico che eseguirà l’intervento. Inoltre, bisognerebbe sanzionare i medici che fanno obiezione di coscienza relativamente ai mezzi contraccettivi come lo IUD e la pillola del giorno dopo. La legge 194 infatti non prevede l’obiezione di coscienza per la contraccezione.

Micky

I medici cattoli hanno tutto il diritto di rifiutarsi di applicare la legge mediante l’obiezioni di coscienza. Al tempo stesso il cittadini ha il diritto di usufruire dei servizi per cui si pagano le tasse, compreso, se necessario, l’interruzione volontaria della gravidanza. Ergo: i medici obiettori sono incompatibili con il servizio che lo stato deve offrire alla popolazione e quindi non possono essere assunti in ginecologia. Che lascino spazio ai colleghi che oggi sono costretti a sobbarcarsi anche del loro lavoro. Se sono davvero obiettori, allora devono essere coerenti con il loro ideale, anche a costo di rifiutare un posto di lavoro. Ma è mai possibile che anche in corsia ci devono essere parassiti cattolici che lavorano meno, creano disservizio, fanno carriera (perchè il più delle volte i primari di ginecologia sono sponsorizzati da CL) e sono pure protetti? Non si possono raccogliere firme per un referendum sul conflitto di interessi fra servizio pubblico per il quale si è assunti e obiezione di coscienza? Sarei il primo firmatario!

Germano

E’ una questione ideologica perché, come si scrive nello stesso articolo, nei consultori non possono esservi medici obiettori.

RazionalMENTE.net

D’accordo con Micky. Una cosa è l’obiezione, altra è l’ostruzionismo. I medici obiettori non debbono intralciare l’applicazione della legge. Quindi vengano spostati ad altri incarichi.

Umberto

Continuo a dire che un cattolico dovrebbe astenersi da studiare medicina, è una materia che prima o poi ti porta a conflitti di coscienza, meglio per loro studiare lettere o meglio ancora matematica.

davide

per un medico la cosa + importante sarebbe quella di agire nell’interesse del paziente. mi sembra che sia già un passo avanti, sperando che non si inganni sulla certificazione…

Germano

Non sono d’accordo col mettere da parte i medici obiettori. Un’ipotesi simile ricorda quando, nel mondo della fisica, Oppenheimer passò guai perché si oppose alle ricerche sulla bomba a idrogeno. Eppure la bomba a idrogeno doveva esser costruita per tanti buoni motivi: anzitutto presto l’avrebbe avuta Stalin, poi perché le armi nucleari potevano mantenere la pace con l’equilibrio del terrore ed impedire una terza Guerra Mondiale, ecc.
Eppure secondo me Oppenheimer, finita l’emergenza della guerra aveva tutto il diritto di dire “voi fate quel che volete, ma io sono per la vita” senza che gli venisse ritirata la laurea o venisse allontanato da qualunque laboratorio di fisica.

davide

a germano
ma sono due cose ben diverse: da un lato la bomba H poteva distruggere il mondo, dall’altro è in gioco la libertà di una donna o di una coppia di essere liberi di decidere se portare avanti o no una gravidanza. E poi che io sappia la decisione di abortire si radica sempre in un contesto particolare per nulla secondario del tipo rischio di vita della madre, violenza sessuale o gravi malformazioni del feto che possono giungere dei genitoria non farlo nascere o perchè non se la sentono di addossarsi un certo peso sulle spalle o perchè queste malformazioni garantirebbero al bambino una vita breve. Può sembrare strano ma dietro alla decisione di abortire se presa liberamente senza forti pressioni esterne secondo me è celata una specie di “amore tragico” come quello di Medea

Micky

a Germano
io non ho detto che un obiettore non può fare il medico ne’ tantomeno il ginecologo. Ribadisco, però, che se è diritto di una cittadina recarsi in ospedale ed ottenere i servizi che le spettano, compreso l’IVG è chiaro che non può sentirsi dire che il reparto non può adempiere ai propri compiti perchè non ci sono medici disposti a farlo. Un diritto è un diritto e va garantito. Se ci sono persone che per motivi religiosi non possono fare determinate cose (es. IVG, lavorare di sabato, lavorare di domenica, sono contrari alle trasfusioni di sangue ecc..) queste risultano incompatibili con quel tipo specifico di attività. Punto! Che facciano altro nella vita. Oppenheimer non c’entra niente! Lui non voleva costruire la bomba, non lo ha fatto, non ha preso lo stipendio che avrebbe percepito ed è stato coerente con la sua etica. L’obiettore non condivide che si faccia l’IVD, ma lavora in un posto dove si pratica l’IVD, percepisce lo stipendio come se avesse svolto il suo dovere nei confronti delle mansioni che è tenuto a svolgere ed in più fa quello che vuole. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: o una cosa o l’altra!

RazionalMENTE.net

Germano scrive: Non sono d’accordo col mettere da parte i medici obiettori. Un’ipotesi simile ricorda quando, nel mondo della fisica, Oppenheimer passò guai perché si oppose alle ricerche sulla bomba a idrogeno.

Scusa Germano, ma esiste una legge cui tutti i cittadini italiani debbono obbedire. Non credo sia lecito intralciare una legge che non si ritiene giusta. Altrimenti io potrei decidere di superare i limiti di velocità con la mia macchina o non indossare le cinture o il casco con la moto se ritenessi tali leggi ingiuste. Se lo facessi mi beccherei delle multe.

Quando il servizio militare era obbligatorio esisteva il servizio civile per gli obiettori. Era quindi contemplata l’obiezione di coscienza, non era permesso però che un obiettore stesse in caserma a intralciare il lavoro degli altri.

dav80

mah io sono per la libertà di obiezione di coscienza per i macellai.
Voglio farmi assumere in una macelleria e poi dire che siccome sono animalista e vegetariano mi rifiuto di lavorare e devono pagarmi per non fare nulla!

matteo

Vi dirò di più, gli obiettori al servizio militare erano ben consapevoli che in futuro non avrebbero mai più potuto fare qualunque lavoro che prevedesse l’uso di armi. Quindi non possono fare i poliziotti, le guardie giurate, i vigili urbani, le guardie forestali ecc…
I primi obiettori facevano anche 20 mesi invece che 12. Quando si fa una scelta di coscienza è giusto pagarne il prezzo. Gandhi diceva che si poteva disobbedire alla Legge a patto di essere pronti a pagare la pena prevista per tale mancanza. Insomma, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

netzer

è sbabliato e ipocrita definire obiezione di coscienza il rifiuto di un medico di assistere una donna o di un farmacista di vendere anticoncezionali.
l’obiezione di coscienza si può fare quando si viene obbligati a fare qualcosa, com’era una volta per il servizio di leva militare.
nesuno è obbligato a fare il medico, lo fa per propria scelta e magari perchè paga meglio che fare l’operaio. per fare il medico, però, si deve rispettare la legge e se questa legge è in contrasto con i propri valori si può sempre andare a fare l’operaio….

Giuseppe

«Vi dirò di più, gli obiettori al servizio militare erano ben consapevoli che in futuro non avrebbero mai più potuto fare qualunque lavoro che prevedesse l’uso di armi. Quindi non possono fare i poliziotti, le guardie giurate, i vigili urbani, le guardie forestali ecc…»

E’ vero. Ciononostante i nati dall ’87 in poi sono esentati dall’obbligo di leva. Questo comporta una palese disparità in quanto chi è nato prima di allora e ha fatto obiezione di coscienza non potrebbe oggi diventare poliziotto, guardia giurata, vigile urbano, guardia forestale ecc. Cosa che mi pare decisamente discriminatorio.

Germano

Come detto, i medici obiettori son già esclusi dai consultori. Torniamo all’esempio della bomba a idrogeno: non si può vietare di fare il mestiere di fisico a chi si oppone agli esperimenti nucleari e non vuole studiare per uccidere; basta non farlo lavorare con le bombe.

cristina rossi

Sono un medico ed ho scelto questo lavoro per curare, per aiutare le persone a curarsi, a guarire, e se non c’è più cura a non soffrire, con le terapie palliative e con l’amore, che ad un certo punto conta più di tutte le cure. Non fa parte del compito del medico uccidere, a volte bisogna decidere chi salvare tra madre e figlio, ma questa è una cosa ben precisa, ben definita e questo è un atto “medico”.
La legge 194 spesso si applica dichiarando il falso, perchè le vere motivazioni di chi decide di abortire sono ben diverse da quelle previste dalla legge, ma il vero problema è questo: quando una donna arriva all’aborto perchè spinta da problemi gravi dovuti a povertà, abbandono, disperazione io come medico non me ne devo lavare le mani con un bell’aborto, ma la devo aiutare inviandola a uno dei centri di aiuto alla vita (per fortuna ce ne sono tanti) che le permetteranno di trovare casa, lavoro, aiuto, affetto e ad avere suo figlio, perchè un figlio non è un cancro che va estirpato, e quello che tanti credono sia un aiuto in realtà è egoismo e menefreghismo.
Poi c’è chi chiede di abortire pur avendo benessere economico, famiglia pseudo mulino bianco, perchè “volevo un figlio solo”, “ormai quello che ho già è grande”, “non me la sento di ricominciare con i pannolini”, “non ho la casa grande abbastanza” e queste cose le ho sentite uscire dalla bocca di mie pazienti, sono testimonianza diretta, non fantasie, e qui forse merita chiedersi quale etica c’è in certe persone e come e perchè la nostra società produce questi mostri.
Poi c’è chi vuole abortire perchè il figlio deve essere sano e non sa che in medicina per quanti esami fai , non c’è la certezza che tuo figlio sia sano, e spesso sembra malato ed invece non lo è, personalmente ho convinto alcune madri a non fidarsi di ginecologi superficiali e adesso hanno i loro figli (sani) che altrimenti sarebbero stati degli aborti. Perchè se ti nasce un figlio sano che poi si ammala, lo ami lo stesso, forse ancora di più, e se invece ha un problema dalla nascita lo vuoi buttare via? e chi ha detto che un figlio sano, valga di più di uno malato? Io ho conosciuta tanta gente sana e squallida e persone con handicap fisici, malattie ereditarie ma persone “speciali”. Il medico obiettore è quello che in coscienza rifiuta di assecondare tutto questo, che non può prestarsi ad essere il “mezzo ” di chi fa finta di risolvere un problema, e magari ha voglia di perdere un pò di tempo con la donna che gli chiede l’aborto ma in realtà vuole aiuto, l’aiuto vero, anche a guardarsi dentro, a capire quale è il vero bene.
Ci sono donne che dopo si portano dentro il dolore di aver rifiutato quel figlio e l’amarezza di non aver trovato l’aiuto vero.
L’obiettore non è uno scansafatiche che non vuole responsabilità, di lavoro negli ospedali ce n’è fin troppo, per fortuna non si fanno solo aborti, l’obiettore è una persona che ha un’etica, dei valori a cui crede e che da medico non può credere altro che in un atto di amore e non di morte .
Uccidere non fa parte delle mansioni di un medico!!!!!
Mi rendo conto che pur avendo scritto troppo di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante, l’importante è non essere mai affrettati e superficiali, questo è un argomento troppo serio.

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