Prove generali di ‘testamento biologico’ all’ ospedale San Martino di Genova. ‘Se dovessi aggravarmi, voglio essere lasciato morire’ ha chiesto un paziente posto di fronte all’ eventualita’ di un imminente intervento chirurgico. Sollecitato dal medico che lo seguiva, il comitato bioetico del nosocomio ha dato il suo parere fornendo indicazioni per formulare la richiesta. Poi l’intervento non c’ e’ stato, ma l’esperienza e’ un utile precedente. Tutto ha inizio ai primi di luglio, quando un genovese, ultrasettantenne, affetto da una grave malattia che rende necessario il delicato intervento alle carotidi, esprime il desiderio di anticipare il suo no ad eventuali terapie di sopravvivenza qualora l’esito intervento fosse stato tale da comportargli una menomazione forte a livello cerebrale. Il medico curante chiede un parere al comitato bioetico dell’ ospedale, presieduto da Francesco Meloni, magistrato in pensione ed ex procuratore capo della Repubblica a Genova, e composto da 11 membri, tra clinici, rappresentanti del Tribunale per i diritti del malato, farmacisti, medici di base e un medico legale con competenze di bioetica. A fine luglio la risposta. Il comitato fornisce le indicazioni necessarie per tradurre la volonta’ del paziente in una formulazione tecnica che, precisa il presidente, la renda ‘compatibile e applicabile dal punto di vista medico, illustrando le varie possibilita’ e ipotesi cliniche’. In assenza di una legge in materia, il Comitato, consapevole della volonta’ di morte del malato, e deciso a rispettarla, ha fatto riferimento sia alla norma del codice etico medico che vieta l’ accanimento terapeutico, sia alla Convenzione di Oviedo, firmata nelle Asturie il 4 aprile 1997, e ratificata dall’ Italia con la legge 145 del 28 marzo 2001, secondo la quale il medico deve tenere conto della volonta’ del malato precedentemente espressa, se quest’ultimo non e’ piu’ in grado di pronunciarsi. ‘E’ di fatto e’ un testamento biologico’, afferma Meloni. ‘Se l’intervento dovesse effettuarsi e se si presentassero le condizioni temute, il medico dovrebbe tenere conto della volonta’ previamente espressa’. […] E’ una linea seria e rigorosa, secondo il senatore dei Ds Ignazio Marino, presidente della commissione Sanita’ del Senato, quella adottata dall’Ospedale San Martino di Genova che ha sperimentato una formulazione di testamento biologico per un paziente che si doveva sottoporre ad un delicato intervento alla testa. Ma ancora, ha aggiunto il chirurgo, ‘non legale’. ‘Cosi’ come e’ descritto – ha aggiunto Marino – penso si sia trattato di un paziente che, nelle condizioni di intendere e di volere, abbia indicato il superamento di un limite da lui indicato. Una linea proprio nella filosofia del disegno di legge che ho scritto, cosi’ come nello spirito anche di molti altri dei 7 disegni di legge’. […]
Genova: ospedale accoglie richiesta di morire di un paziente
4 commenti
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Tanto per cambiare la società italiana è più avanti della sua stessa classe dirigente! Mi aspetto comunque che ancora per lungo tempo casi come questo rimarranno nella semiclandestinità, purtroppo! Mi aspetto che però che nella commissione verrà imposto (dall’alto, naturalmente) un qualche prelato, o peggio ancora qualche attivista di scienza e vita.
Non ci credo. Rutelli ha detto che “L’eutanasia non viene praticata negli ospedali italiani”, quindi questa notizia è falsa.
Ha due occhi così belli Rutelli…
Sì, come Eulalia Torricelli da Forlì.
[…] Se ne è parlato al TG1, ma poi la notizia è stata un po’ messa a tacere. Un cittadino genovese è riuscito a far inserire una clausola relativa al testamento biologico all’interno del consenso informato. Isabella Cazzoli, del circolo UAAR di Genova, è andata a intervistarlo e, in esclusiva per il sito UAAR, è riuscita ad avere copia della documentazione. […]