Shortbus vietato ai minori

“È come negli anni 60, però con minor speranza”. Dice il saggio del film, che è il travestito Justin Bond, facendosi largo tra i corpi nudi impegnati in un’orgia che, se uno non ne ha mai viste, ne resta favorevolmente impressionato. E poi: “A questa gente l’11 settembre è la sola cosa vera che gli sia mai capitata”. Lo confida a una nuova ospite, una Cenerentola del sesso, di professione terapista di coppia, a caccia del suo primo inafferrabile orgasmo in questo locale di New York dove tutto è permesso tranne il pregiudizio e la castità. Il locale si chiama Shortbus (il bus che porta a scuola i bambini con problemi fisici o caratteriali) ed è il titolo del film del regista gay John Cameron Mitchell, 43 anni, (già cult al suo primo film “Hedwig-La diva con qualcosa in più”) accolto con dotto entusiasmo da quasi tutta la critica americana. Oggi, vietato ai minori, esce sui nostri schermi, pochi, perché alcuni esercenti l’hanno rifiutato; secondo il distributore De Paolis per pura miopia, oppure secondo altri, per pudicizia familistica e soprattutto per non essere scocciati dalla senatrice Paola Binetti o da qualche anziana Eminenza. Avvertimento per eventuali spettatori non miopi, però impacciati rispetto a quelle cose là, oppure contrari ai Pacs e che addirittura hanno considerato la pia lesbo-fiction di Banfi, “Il padre delle spose”, vuoi inopportuna, vuoi scandalosa; per evitare di scandalizzarsi, di dire vade retro Satana, di ricorrere alla censura, di avere incubi notturni, di appellarsi all’ONU, lasciate perdere, non è obbligatorio andare a vedere un film già definito da tutti porchissimo. Non si può dire poi, dopo esserselo goduto, non lo sapevo, vergogna! […]

Fonte: Repubblica.it

4 commenti

Giuseppe

Per la cronaca, il giudizio della CEI è inaccettabile/malsano.

UAAR Ultimissime » Archivio » La mancata censura di Apocalypto

[…] Non entro nel merito del caso-Apocalypto. Ma mi pongo una domanda: dove stanno lorsignori quando si censurano film come “My Summer of Love” (vedi Ultimissima del 18 giugno 2005), come “Reinas” (vedi Ultimissima del 25 dicembre 2005) o come “Shortbus” (vedi Ultimissima del 24 novembre 2006)? O quando un film come “Passion” uscì senza divieti perché piaceva al papa? Distratti, o semplicemente bacchettoni? Apocalypto, censura, cinema, morale cattolica […]

Commenti chiusi.