Il Papa l’Islam e gli ortodossi

Era inevitabile che il viaggio del papa in Turchia diventasse, in questo particolare momento, un episodio nella storia dei rapporti fra l’Islam e l’Occidente cristiano. Ma è opportuno ricordare, a scanso di equivoci, che la principale motivazione del viaggio non ha nulla a che vedere con i temi della lezione accademica di Ratisbona. Benedetto XVI non è andato in Turchia per dialogare con i musulmani o, tanto meno, per convertirli. Parlerà alle autorità turche dei cristiani che vivono nel loro Paese e che hanno diritto a una maggiore protezione. Ma lo scopo principale della sua visita è probabilmente quello di rendere visita al Patriarca di Costantinopoli nella speranza di comporre il più rapidamente possibile il dissidio che si è aperto durante il regno del suo predecessore. Agli occhi della Chiesa ortodossa Giovanni Paolo II si comportò come un papa polacco, più incline a trattare la cristianità greca come terra di conquista che a dialogare con i suoi maggiori esponenti. Riconquistò i beni degli Uniati, regalati da Stalin agli ortodossi dopo la seconda guerra mondiale. Approfittò del momento in cui la Russia aveva maggiore bisogno di simpatia internazionale per ottenere la creazione di quattro diocesi. E si servì, per l’apostolato della Chiesa cattolica in Europa orientale, principalmente di sacerdoti polacchi, vale a dire di uomini che dovettero apparire, soprattutto a Mosca, le avanguardie di un’antica Polonia dominatrice, divenuta ancora una volta invadente e aggressiva. Questi successi ebbero l’effetto di irritare la Chiesa ortodossa. […] L’attualità impone la sua agenda e la grande dimostrazione nazional- religiosa di Istanbul trasforma il viaggio in una cartina di tornasole da cui molti trarranno indicazioni sull’evoluzione di problemi che Benedetto XVI non può risolvere: l’immigrazione musulmana in Europa, lo «scontro di civiltà», le relazioni tra islamici moderati e fanatici, l’ingresso della Turchia nell’Unione europea. Anche se questa era probabilmente l’ultima delle sue intenzioni, il papa teologo è diventato un papa diplomatico ed è stato caricato di un compito che non gli compete. Toccherà all’Unione europea, dopo la fine del viaggio, riprendere il filo di un discorso che deve essere principalmente politico.

Il testo integrale dell’articolo di Sergio Romano è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera

4 commenti

RazionalMENTE.net

Tra il polonio e lo stronzio non so quale dei due sia il più pericoloso. Meglio starne alla larga.

Ah, ma questo non è il thread sulle sostanze radioattive? Oppsss… chiedo umilmente venia.

ALESSIO DI MICHELE

Caro “razionalmente.net”: buttiamo tutti i suddetti nel cesio e non pensiamoci piu’ !

Tiziana

Invece questo è un articolo interessante perchè per la prima volta un importante editorialista fa un cenno di commento a gp2. e questa mi sembra un tendenza del corriere della sera che già un paio di giorni fa ha pubblicato un analogo articolo tentando un paralleo tra g23, p6 e gp2. Per me, anche se lentamente, qualche critica avanza. Certo se non ci fossero i politici imbelli del csinistra magari qualcosa potrebbe cambiare per lo stato teocratico iraliano.

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