Welby, il medico non stacca la spina, ”la legge è contraddittoria”

Dopo l’appello lanciato da Piergiorgio Welby affinché vengano spente le macchine che lo mantengono in vita artificialmente, la palla passa ora nuovamente alla politica. Il medico curante dell’uomo da diversi anni malato di distrofia muscolare, ha precisato infatti di non poter “decidere in prima persona” e di volersi rimettere “alle autorità competenti”. “Su richiesta del paziente – afferma il dottore in una nota – rispettandone la volontà ed essendo egli lucido, dovrei staccare e sedare per evitare sofferenze. Nel momento che il paziente è sedato e quindi non è più in grado di decidere, risultando in pericolo di vita dovrei procedere immediatamente a riattaccarlo e ristabilire la respirazione. Pertanto sono obbligato per legge a rispettare la volontà, ma allo stesso tempo sono obbligato a rispettare la legge nel momento che perde conoscenza e quindi non è più in grado di decidere”. La risposta del medico è stata diffusa, su richiesta dello stesso Welby dall’associazione Luca Coscioni. “Pertanto – scrive ancora il dottore – ritenendo in questo caso di non poter decidere io in prima persona, mi rimetto alle decisioni delle autorità competenti. Ribadisco comunque che il paziente sta soffrendo in una maniera incommensurabile sia dal punto di vista psicologico che spirituale”. […]

Fonte: Repubblica.it

12 commenti

guido giachetti

i cattolici si oppongono all’aborto ai contraccettivi all’omicidio e al suicidio perchè dicono non bisogna forzare il grande dono di Dio:
La vita
Ma se non bisogna forzare il grande dono di Dio allora non si può nemmeno allungere la vita attraverso macchine. Quindi si all’eutanasia.
Ma invece quei grandi logici che sono i cattolici sono contrari all’eutanasia quindi quindi negano alcuni degli assunti fondamentali con cui fanno del male. Si contraddicono da soli!

ALESSIO DI MICHELE

C’ è una contraddizione peggiore: il male esiste perchè dio lo permette (e quindi non è misericordioso) oppure perchè dio non riesce ad impedirlo (e quindi dio è infinitamente sadico) ? Una volta i preti ne uscivano dicendo che dio permette il male per metterci alla prova e quindi per il nostro bene, ma pare che peppino ‘o bavarese lo abbia escluso, e quindi si ritorna daccapo. D’ altra parte stiamo parlando di una religione che ha come simbolo un uomo al patibolo, ma si riempie la bocca con la misericordia. Diciamo che i cattolici sono persone col cuore in mano, almeno quello degli altri.

giops

il medico è una persona corretta e ha ragione a non procedere, purtroppo però, prima che in Italia si possa cambiare la legge passeranno eoni. I cattolici militanti dichiarano cose assurde e non argomentate, non può esserci confronto o mediazione serie, finchè la gente avrà paura della condanna della Chiesa non ci sarà nessunissimo sviluppo in questo senso.

RazionalMENTE.net

Forse la cosa più triste di questa vicenda è che il povero Piergiorgio deve lottare non per vivere, ma per morire.

Lottare contro uno Stato di tipo confessionale, uno Stato etico come spesso viene definito, per far valere il suo diritto all’autodeterminazione.

Intendo dire che si somma sofferenza a sofferenza. Se vivessimo in uno Stato di diritto, nel quale una persona non più autosufficiente possa avere ancora il diritto di decidere della propria vita, allora tutta questa pena, questa vicenda così penosa, triste, drammatica, avrebbe potuto svolgersi in modo infinitamente più sereno. Quella serenità di cui tutti avremmo bisogno nei momenti più difficili della nostra vita. E invece anche questo gli viene negato.

Spero che in futuro nessuno sia più costretto a lottare persino per poter morire serenamente.

RazionalMENTE.net

La Chiesa considera che la vita di un individuo non appartiene a quell’individuo, ma a Dio e quindi l’individuo non ha alcun diritto di disporre della propria vita. Io vorrei sapere ciò come si concilia col famoso libero arbitrio di cui tanto parlano.

Insomma, se Dio ci ha concesso il libero arbitrio, quindi la possibilità di compiere sia il bene che il male, perché ad una persona dev’essere impedito di esercitare tale libero arbitrio?

Insomma la Chiesa non perde occasione per contraddirsi.

Fabris

Quindi per far piacere al loro Dio (sempre che esista!) una persona come Welby e almeno migliaia di altre persone devono soffrire in maniera indicibile.
Bella misericordia.

E se Dio non esiste?
E se ne esiste un altro o un milione di altri dei che vogliono che facciamo come vogliamo noi?
E se Dio davvero esiste e la vita è un dono?
Un dono si può anche rifiutare, magari creando grande dispiacere al ‘donatore’, ma si può restituire al mittente, altrimenti non è più un dono, bensì un obbligo (per definizione).
E in questa situazione la restituzione è la cosa più umana che esista (e appunto per questo, secondo la Chiesa Cattolica, malvagia …)

Come ho già avuto occasione di scrivere nel forum, è esattamente come per molti altri temi, ad esempio il divorzio:
Lo Stato (LAICO) dà ai cittadini (tutti) la possibilità di divorziare, chi vuole poi divorzia, chi non vuole non divorzia, così siamo tutti contenti.
Invece (vedi le campagne di allora per il referendum/ prima metà anni ’70) la Chiesa Cattolica voleva un’imposizione di non-divorzio per tutti, anche se nella Costituzione (credo dal 1948) veniva sancita la libertà di religione…
insomma uno schifo o, per dirla come B. Russel, un’immondizia intellettuale.

Saluti da Tertulliano/ credo quia absurdum.

Daniele Gallesio

Dopo aver sentito a “Ballarò” le cavolate strafottenti di Formigoni, sono sempre più convinto (con rammarico) che non riuscirò più a votare per il Centrodestra.

Dopo aver però sentito Livia Turco alla stessa trasmissione, però, sono anche poco entusiasta di aver votato per questo Governo.

L’unica che ho apprezzato è stata la Bonino, mi consolo pensando che alle ultime elezioni ho votato proprio per la RNP… però certe volte Capezzone e Pannella mi fanno cadere la braccia.

Marja

È proprio in una materia così triste e penosa come quella dell’eutanasia che gli esponenti della cultura cattolica manifestano in pieno tutta l’antiumana crudeltà e prepotenza del loro pensiero. A questo proposito, ho sentito dire una cosa mostruosa: che queste persone, nonostante quello che patiscono, dovrebbero restare in vita per testimoniare l’idea della sacralità e dell’inviolabilità della vita umana. Questa sarebbe l’utilità della loro sofferenza: dimostrare al resto della società che la vita è un valore sempre e comunque e che quindi la felicità, la libertà, di fronte alla vita passano in secondo piano. Dunque, queste persone, che magari questo ideale della sacralità ossia della indisponibilità assoluta della vita umana neppure lo condividono(perché magari se avessero saputo o riflettuto su cosa li aspettava si sarebbero suicidati per tempo), dovrebbero restare in vita(contro ogni loro volontà) per testimoniare quanto siano giuste le idee dei cattolici?!!
Ma dove siamo arrivati: la vita(di qualunque qualità essa sia)vale più della libertà e della dignità della persona vivente?!!!! Ma che sia la stessa persona concretamente interessata a decidere cosa vale di più tra la libertà dalla sofferenza e la vita come idea astratta!
Forse che la Chiesa, non potendo più torturare e condannare eretici al rogo, ha trovato questa nuova strada per torturare i non credenti e per costringerli a testimoniare una verità di fede da essi non condivisa, rendendosi complice delle torture causate dalle malattie irreversibili che affliggono l’uomo in quanto essere perituro e fisicamente deteriorabile? Certo, l’eutanasia non è una materia sulla quale si possa legiferare con leggerezza. Pone seri problemi di ordine pubblico. È ovvio che la sua legalizzazione indiscriminata potrebbe prestarsi ad ignobili abusi. Ma neppure è giusto che l’eutanasia sia vietata in maniera assoluta, senza possibilità di eccezioni in singoli casi concreti. Forse sarebbe opportuno istituire un apposito organo, magari una autorità amministrativa indipendente o un tribunale speciale, formato di esperti, che possa valutare le singole richieste di eutanasia dando l’autorizzazione soltanto dopo aver accertato, in seguito ad una indagine approfondita,l’esistenza di una patologia degenerativa irreversibile, l’impossibilità di migliorare le condizioni di vita del paziente e di attenuare la sofferenza fisica con appositi interventi e soprattutto che la decisione di morire sia il risultato di un processo di scelta libero e cosciente e che non vi siano pressioni o condizionamenti da parte dell’ambiente familiare o sociale in cui il paziente è inserito. In questo modo non ci sarebbe il rischio(o sarebbe comunque drasticamente ridotto)che l’eutanasia diventi una prassi abituale, una scorciatoia per sgravarsi dal peso di dover assistere persone gravemente inferme e non autosufficienti. In ogni caso,la legge non può ignorare totalmente che non tutti reagiscono nello stesso modo di fronte ad una sofferenza immane ed insostenibile, ci sono alcuni che pur in questo stato vogliono a sopravvivere, si aggrappano alla vita ancora di più, ma ci sono anche altri che in quegli istanti di sofferenza indicibile pensano ad una sola cosa:quando finirà? Non pensano neppure più alla vita, nella loro coscienza la vita già non esiste più. E che cosa darà conforto alle persone che sono fatte in questo secondo modo, forse l’omelia del prete o del frate ospedaliero di turno che elogia la bellezza e la sacralità della vita umana? Ma uno che non crede che il padrone della vita umana sia il dio del cattolicesimo con i suoi disegni indiscutibili ed imperscrutabili non deve avere il diritto di scegliere secondo i propri convincimenti etici? La legge ci deve tutti obbligare a vivere e a scegliere come se dio esistesse? E meno male che nella mancanza di valide prove è l’inesistenza di dio che la ragione deve presumere!

cartman666

E’ da tanto tempo che andiamo dicendo le stesse cose, ma e’ come lottare contro i mulini a vento, e’ evidente che in questo stato non tutti sono cattolici,anzi loro sono minoranza,ciononostante permangono nell’obbligare le loro scelte a tutti gli altri, se una persona si trova in condizioni cosi’ tragicamente insopportabili, l’umana pieta’ imporrebbe di fare cessare quelle sofferenze, e invece no, visto che per loro,la vita e’ un dono dei loro fetentissimi idoli, anche chi non ci crede e’ obbligato a vivere tra sofferenze indicibili!
Che vergogna….

RazionalMENTE.net

x Fabris: la vita non può essere un dono, infatti tu puoi regalare qualcosa a qualcuno, non puoi regalare qualcuno a se stesso, non ha senso.

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