Cles (TN): nozze ”impossibili”: per sposarsi deve diventare islamico

Un giovane imprenditore di Cles, in provincia di Trento, e un’immigrata tunisina di 32 anni si sono innamorati e vorrebbero sposarsi; ma non possono farlo; a bloccare le pubblicazioni di nozze e’ il Comune di Cles, in quanto la sposa e’ priva del nulla osta al matrimonio, che deve esserle rilasciato dal suo Stato d’appartenenza, nel quale e’ vietato il matrimonio tra donne islamiche e uomini di altre religioni che non si convertano e l’imprenditore trentino di convertirsi non ha alcuna intenzione. La coppia non si e’ data per vinta e si e’ rivolta all’avvocato Nicola Degaudenz, specializzato in procedimenti di questo tipo, per cercare di risolvere la situazione. Il legale ha gia’ presentato un ricorso al tribunale di Trento contro il provvedimento con il quale il comune di Cles ha rifiutato le pubblicazioni. […]

Lancio AdnKronos

11 commenti

Stefano

Ma a Cles sono impazziti? Il peggio che può succedere senza il nulla osta è che nel paese di origine dela donna, il matrimonio non venga riconosciuto valido.

netzer

Dovrebbero andarsene in un altro paese europeo, sposarsi tranquillamente e mandare a f…….! Cles, Trento e l’Italia tutta.
Se facessero così tutti quelli che vengono discriminati in italia forse cambierebbe qualcosa

Umberto

E perchè non una bella e sana convivenza, senza preti, imam, sindaci, avvocati e tribunali e senza foraggiare tutto l’armamentario succhiasoldi che si mobilita in queste circostanze?

Mattia

Umberto scrive: perchè non una bella e sana convivenza, senza preti, imam, sindaci, avvocati e tribunali e senza foraggiare tutto l’armamentario succhiasoldi che si mobilita in queste circostanze?

Perché in Italia purtoppo la convivenza non è la stessa cosa del matrimonio

Umberto

Mattia, sono d’accordo con te che la convivenza non è la stessa cosa del matrimonio, ma se hai visto Ballarò martedì scorso, saprai che ormai, nonostante non ci sia una legge che le regolamenti, le convivenze in Italia sono più dei matrimoni.

Vassilissa

La questione è più delicata di come è stata presentata.
Per un extracomunitario sposarsi è il modo più rapido x ottenere la cittadinanza italiana e quindi di accedere a dei diritti, propri e per i figli, che come straniero resisente non hai.
La convivenza è una bella cosa ma già esclude la possibilità x i conviventi italiani di venire riconosciuti dallo stato come eredi ad esempio, figuriamoci x un extracomunitario. Se muore il convivente italiano può succedere di tutto.
Il comune di Cles non credo che blocchi tutto tanto x fare un dispetto, se alla donna manca il nulla osta e quindi il suo matimonio non le viene riconosciuto in patria, la sua posizione giuridica sarà penalizzante. Perchè non dovrebbe avere diritto a un matrimonio/unione pienamente riconosciuto sia qui che nel suo paese di origine?

E’ che la legge è in estremo ritardo rispetto agli sviluppi di una società sempre più multietnica e laica.
I nostri parlamentari cianciano tanto di famiglia ma sono queste le cose , tra le tante, che dovrebbero affrontare.
Capito, signori della margherita!!

Gérard

Vassilissa non ho capito bene cosa cosa intende con ” Perchè non dovrebbe avere diritto a un matrimonio/unione pienamente riconosciuto sia qui che nel suo paese di origine ? ”
In parole povere, cosa dovrebbero votare i nostri parlamentari . Intende che il o la congiunta straniera dovrebbero poter sposarsi senza un nulla osta da parte del paese di origine ? Grazie per un chiarimento ….

Vassilissa

Intendo dire che i nostri parlamentari e/o il parlamento europeo dovrebbero discutere accordi con i principali paesi extracomunitari da cui provengono gli immigrati perchè i loro governi riconoscano ad esempio il matrimonio civile, non dovrebbe essere difficile.
Comunque davvero non se ne può più di queste catene alla libertà , stato e religione dovrebbero essere separati nettamente in tutto il mondo.

Gérard

Allora avevo ben capito cosa intendeva dire . Però è qui che risiede il problema . C’è stato un precedente ” Ultimissimo” che forse Lei non ha visto o letto che si riferiva alle difficoltà che hanno le donne maghrebine per ottenere questo certificato di Nulla Osta presso i loro consolati quando vogliono sposare un non-musulmano .
In effetti, se una donna non musulmana sposa uno musulmano, essa viene considerata musulmana e anche i bambini, che vengono considerati immediatamente cittadini del paese del padre ( Di là tutti problemi che leggiamo sui giornali di bambini di coppie miste separate ) Per le donne ovviamente è diverso visto che gli uomini qui non sono di fede musulmana . Unico paese musulmano dove esiste ( in parte ) la laicita è la Turchia . Per i altri, visto che i loro dirigenti regono il loro potere più o meno sulla religione ( Marocco ne è un bel esempio ) una separazione di ambedue poteri non è previdibile in un futuro prossimo

Gérard

Forse il Marocco, oppure la Tunisia .
Benchè il re del Marocco, che pretende discendere di Maometto e perciò si arroga del titolo di Amir el muminin ( commendatore degli credenti ) ha fatto arrestare ieri 21 imams sospettati di fondamentalismo ( notizia odierna di Al Jezirah )

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