«È una visita importante, in cui un’Europa debole e insincera ha lasciato solo il Papa, investendolo di fatto di un ruolo politico che lo stesso Ratzinger esplicitamente rifiuta in virtù di una laicità correttamente intesa, contrapposta al laicismo oggi imperante, cioè l’esclusione ideologica del ruolo pubblico della religione. Si tratta di un tragico paradosso del Vecchio Continente: non ha leader coraggiosi che affrontino le sfide epocali di oggi, non dice quello che pensa, tacitamente spera che il Pontefice si faccia carico dei suoi problemi politici e istituzionali, eppure non perde occasione di accusarlo di ingerenza e, quando è attaccato, di abbandonarlo». Non è ottimista Marcello Pera e non perde occasione di sferzare quella parte di Occidente che «tenta di giustificare lo Stato liberale e la democrazia su nient’altro che la ragion laica, prescindendo da qualunque fondamento esterno morale o religioso». L’ha detto pochi giorni fa a New York, lo ribadisce sulla scorta degli interventi papali in Turchia. […]
Con l’islam, allora, il dialogo come dovrebbe svilupparsi?
Se proprio dobbiamo portarlo al livello della religione, occorre seguire la lezione di Ratisbona. Bisogna chiedere se anche nel mondo musulmano vi è spazio per il Dio-logos, come accade nel cristianesimo. E abbiamo necessità di risposte chiare, senza ambiguità. Condividiamo la stessa nozione di dignità dell’uomo? Quella che prevede, per intendersi, uguaglianza, parità dei sessi, libertà e democrazia. I cristiani nella loro storia hanno anch’essi peccato e si sono interrogati su tali questioni. Adesso deve farlo l’islam. Il successo del dialogo passa di qui. […]
Come giudica l’apertura della Santa Sede all’ingresso della Turchia nell’Unione europea?
Va sottolineato come in precedenza le cautele del cardinale Ratzinger e della Santa Sede si accompagnassero al favore dei vertici Ue. Mi pare che oggi il Papa, proprio per non assumere un ruolo politico, desideri non interferire con l’autonomia della sfera istituzionale europea. Non è compito suo decidere, lo deve fare l’Europa. Personalmente, continuo a rimanere contrario all’idea di una Turchia europea. Ottanta milioni di cittadini di fede islamica creerebbero un problema non solo politico, ma di identità, benché si tenda ipocritamente a nasconderlo dietro cavilli di varia natura. Rischiamo di cambiare la natura dell’Europa per come è nata. Il riferimento alle radici cristiane è necessario per l’identità dell’Unione. E poi due popoli possono essere amici anche senza unificazione. Ci possono essere altre formule per rendere più stretti i rapporti con Ankara.
Lei ha parlato altre volte di due “Occidenti”. Facciamo un esperimento di (rispettosa) fantapolit ica: se il Papa risiedesse negli Stati Uniti, la situazione sarebbe diversa?
Penso di sì. Il Pontefice, oltre che capo della Chiesa cattolica, sarebbe un leader morale ma i suoi pronunciamenti non verrebbero interpretati come interferenza politica. A Washington, Stato e Chiesa sono rigidamente separati, non esiste nemmeno l’idea di un Concordato, eppure la religione permea la politica, è un elemento costante del discorso pubblico. Il laicismo europeo non ci porterà lontano. È urgente che gli appelli di Benedetto XVI siano presi molto più sul serio e che si riscopra quella tradizione che sostiene le nostre democrazie.
Pera: il Papa deve supplire alla Ue debole e insincera
15 commenti
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I soliti discorsi a pera del prof. pera, ma non era meglio se rimaneva un impiegato di banca? e pensare che un simile idiota è stato per cinque anni la seconda carica dello stato.
“continuo a rimanere contrario all’idea di una Turchia europea.”
“È urgente che gli appelli di Benedetto XVI siano presi molto più sul serio”
l’ultimo appello era per la turchia nell’unione europea…
Pera: un nome, una garanzia. L’oppio dei popoli, i popoli si fanno una Pera.
Ci sono tanti modi di rincoglionire, ma Pera ha scelto quello più pericoloso. In quanto al Papa negli US sarebbe bellissimo, pensate far pagare lo 0,8% agli americani…. dovrebbe sostituire la Papamobile con un carroarmato.
Se facessimo anche noi come in America il papa sarebbe solo uno fra tanti…
Che schifo d’uomo!
Se fosse per lui e quelli che gli vanno dietro finiremmo per uscire noi dall’Europa…
Ma parla ancora sto coglione?
che la civiltà europea si identifichi con il cristianesimo e soprattutto con il cristianesimo cattolico è una cosa che esiste solo nella testa di pera, di ratzinger e della piccola schiera di teocrati che li seguono, è almeno dalla fine del 1700 che l’equazione Europa = cristianesimo è cessata…
il pensiero laico, la laicità delle istituzioni sono la vera forza della civiltà europea, pur in tutte le sue contraddizioni,ed è su questo piano, su quello dei valori laici e libertari che si deve cercare il compromesso con la civiltà islamica.
agli islamici noi non dobbiamo contrapporre una teocrazia cristiana, ma il valore della laicità delle istituzioni pubbliche, valore che non contrasta con il diritto di ciascun gruppo o individuo di seguire nella propria sfera privata la propria religione
Soltanto dove le istituzioni pubbliche sono laiche(nel senso di neutrali rispetto ai contenuti religiosi)è possibile l’integrazione tra persone e gruppi che sono portatori di religioni, filosofie, sensibilità e tradizioni diverse con pari libertà e opportunità per tutti.
Se le istituzioni pubbliche di un paese sono permeate dai contenuti di una religione tutti i cittadini che in quella religione non si riconoscono avvertiranno inevitabilmente un senso di estraneità e di antagonismo rispetto alla collettività organizzata in cui vivono e non avranno una spinta sufficiente all’integrazione e alla identificazione in un nucleo di valori fondamentali realmente condivisibili da qualsiasi essere umano ragionevole.
Inoltre, la Turchia(che altro non è che l’ex impero romano d’oriente)storicamente appartiene alla civiltà europea,di cui condivide le radici romano-ellenistiche, anche se ad un certo punto della sua storia è stata attratta nella sfera islamica. Il suo ingresso in Europa è una grande opportunità, non credo che causerà alcun danno all’identità europea.
Inoltre il viaggio in Turchia è stato una iniziativa del pontefice,a suo dire, mossa da finalità di tipo pastorale legate alla sua missione religiosa, quindi non vedo perché dovrebbe essere sostenuto in questo suo compito specifico dalle istituzioni della UE.
per fortuna c’é qualcuno che la pensa diversamente dalle pere…
http://www.iheu.org/node/2429
(per chi conosce l’inglese)
dal discorso di David Pollock
Including a reference to Christianity is not required by the guarantee of freedom of religion or belief in Article 9 of the ECHR. Instead, including it would breach the ECHR’s Article 14 on non-discrimination.
It amounts to an assertion of Christian superiority that contradicts the very values of equality and mutual respect the churches claim to share – in fact, it verges on the imperialist.
If we look to the time when Christianity was dominant in Europe, say from the c5th to the c15th, there was little equality, liberty, freedom of expression or democracy – and the church was not struggling for such ideals against the secular powers but firmly on the other side.
Our shared values in fact come from many sources: from Christianity in part, but also from the ancient pre-Christian world and the c17th and c18th Enlightenment, when (for example) The Rights of Man was written, not any bishop, but by the rebel Tom Paine.
si riscopra quella tradizione che sostiene le nostre democrazie. che non mi pare sia quella cattolica che sia alla base della democrazia moderna
La solita pera marcia!!