La sofferenza del turismo procreativo

“Turismo” evoca sensazioni piacevoli e immagini di spiagge assolate o cime montuose innevate. “Procreativo” fa pensare alle guanciotte paffute di un bimbo desiderato o allo scalpiccio di piedi incerti che esplorano il mondo. La loro unione però (turismo procreativo) non raddoppia la piacevolezza ma implica sofferenza e frustrazione. Sofferenza e frustrazione per tutti gli esclusi dalla legge sulla procreazione medicalmente assistita: persone affette o portatrici di malattie geneticamente trasmissibili e sieropositivi. Ma anche quanti sono affetti da una sterilità cui la medicina non può rimediare, e che avrebbero bisogno di ricorrere alla donazione di un gamete altrui, maschile o femminile, e le donne sole. La legge 40 vieta l’accesso alla procreazione assistita ai non sterili e a chi non ha un legame stabile da almeno 3 anni, e vieta la fecondazione eterologa. E così un esercito silenzioso e sempre più numeroso si rivolge a centri all’estero: Spagna Svizzera Gran Bretagna Stati Uniti. Chi non vuole rinunciare al desiderio di avere un figlio è costretto ad intraprendere viaggi desolanti e rischiosi. E costosi. Viaggi che, naturalmente, non offrono alcuna garanzia di successo e che spesso si moltiplicano. I dati raccolti dall’Osservatorio del Turismo Procreativo, resi pubblici oggi in una conferenza stampa a Roma, parlano di oltre 4.000 coppie di esuli. Prima della legge 40 erano poco più di 1.000. Si badi: non è perché esiste il turismo procreativo che la legge 40 è una legge condannabile. Ma, al contrario, il turismo procreativo è un ennesimo effetto di una legge oscena e ingiustificabile.

L’articolo di Chiara Lalli è stato pubblicato su E-Polis di ieri

3 commenti

Stefano

La colpa di tutte queste sofferenze oltre che essere dei soliti talebani che siedono in parlamento e che per certe loro uscite avrebbero bisogno del tratamento sanitario obbligatorio (tanto per rimanere in tema medico), è anche dei cittadini italiani che non si sono saputi ribellare ad una legge simile nemmeno attraverso il referndum. Questo è successo non solo perchè l’italiano medio non capiva una parola del testo della domanda del referendum ed ha avuto un bombardamento mediatico da parte sia dei contrari che degli astensionisti, ma anche per il fatto che tutte queste persone se ne sono fregate di tutta la questione e anzichè approfondire, quella domenica preferirono starsene a casa o andare a fare una passeggiata!

PaoloZ

La cosa che mi dava più fastidio quando in tv discutevano della legge 40, era il fatto che, per essere corretti, i sostenitori della legge avrebbero dovuto dire: la legge 40 vieta, AI POVERI, di praticare la selezione degli embrioni, la fecondazione eterologa, ecc. ecc. Invece, AI RICCHI, non può vietare nulla, in quanto I RICCHI potranno sepre andare all’estero. Ma su questo argomento tutti glissarono: sia i favorevoli che i contrari. A pensarci bene, la stragrande maggioranza delle PROIBIZIONI sono tali solo per I POVERI, in quanto I RICCHI possono sempre prendere aereo o yacht e andarsene in zone libere a fare quel caxxo che gli pare. Ma la Chiesa vuole proprio questo: dominare e controllare le vite DEI POVERI. Perchè sa benissimo che AI RICCHI non può imporre un bel niente.

P.s., io non sono comunista. Sono liberale.

davide

é proprio vero quello che dici PaoloZ. anche realizzare il sogno di essere padri e madri se la natura non te lo permette a causa di questa legge è ormai diventato un lusso

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