‘Non tenete in vita il dolore’: anche due ministri per Welby

“Non ci si può accanire a tenere in vita il dolore”. Le parole sono di Fabio Mussi, ministro per l’Università e la Ricerca, e sanciscono un intervento del governo sul caso di Piergiorgio Welby dopo che il ministro Emma Bonino che ha iniziato lo sciopero della fame per l’uomo – malato di distrofia muscolare – che ha chiesto ufficialmente di “staccare la spina” delle macchine che lo tengono in vita. Tuttavia, osserva la segretaria dei Radicali italiani Rita Bernardini, in sciopero della fame a favore di Welby da 12 giorni, “la solidarietà del ministro Mussi non basta: quello che chiediamo è una risposta chiara e rapida a tutte le istituzioni”. “Dalle istituzioni non abbiamo ancora avuto risposte. Il solo Ignazio Marino (il presidente della commissione Sanità del Senato, ndr) a suo modo è intervenuto nel dibattito, ma non basta. Quello di Welby non è un caso unico in Italia – ha detto ancora Bernardini – e sarebbe meglio che nessuno si nascondesse dietro al dito della polemica politica”. Oggi e domani sono previste due giornate di mobilitazione a favore di Welby.
Intanto il ministro della Salute Livia Turco ha insediato questa mattina la Commissione sulla terapia del dolore, le cure palliative e la dignità del fine vita. La Commissione, coordinata dalla stessa Turco, è composta da 30 membri di diversa estrazione professionale e ha come finalità quella di elaborare un documento di riferimento generale sullo stato dei servizi e delle procedure inerenti la terapia del dolore, le cure palliative e le cure di fine vita. […]

Fonte: Repubblica.it 

5 commenti

raphael

Da sempre radicale non ho mai capito l’utilità dello sciopero della fame come azione di persuasione nei confronti di chi ,oggi più di ieri, non ha la sensibilità giusta per apprezzarla.
Formigoni, Casini, Buttiglione & c. sono così annullati nel loro credo che farsi del male mi sembra eccessivo

Simone il pescatore

@ Pietro Ancona:

Scusa, ma tu come ti mobiliti? Partecipi al digiuno?

Tanto per sapere, sei socio UAAR o nutri solo una certa simpatia per l’UAAR, oppure nutri proprio antipatia per noi… Cioè: sei uno di quei cattolici che vengono qui a criticare tanto per baloccarsi?

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