E’ stato trovato nell’archivio di un museo nella Svezia settentrionale un antico manoscritto che contiene informazioni inedite riguardo i processi alle streghe nella Svezia del nord. “Una storia vera riguardo la natura della stregoneria” è stato scritto da un ministro chiamato Jöns Hornaeus.
La maggior parte del testo è già reperibile al National Library of Sweden.
Il nonno dell’autore era uno dei cacciatori di streghe più famosi della Svezia. Come risultato di alcune sue ricerche in una contea, un totale di 71 sospette streghe, di cui 65 donne, furono decapitate e bruciate in quella che diventò la più grande esecuzione di massa di streghe in Svezia in un solo giorno.
Un totale di circa 300 streghe furono uccise in Svezia durante il diciassettesimo secolo.
La notizia integrale è riportata dal giornale svedese the Local, in lingua inglese
A Piergiorgio Welby, come più volte sottolineato da Marco Pannella, viene invece riservata una tortura molto più lenta e dolorosa, per la sola colpa di essere malato.
In questo caso, evidentemente, l’odore di stregoneria consiste nell’ostinarsi a voler decidere in prima persona della propria vita.
http://metilparaben.blogspot.com/2006/12/immonda-tortura-di-stato_05.html
Approvata nella notte la mozione per le unioni affettive
Non si tratta dei pacs ma di una norma approvata nel ’54
Padova dice sì alle coppie conviventi
Pollastrini: “Un atto di civiltà”
Padova dice sì alle coppie conviventi
Pollastrini: “Un atto di civiltà”
PADOVA – Padova è la prima città italiana nella quale le coppie di fatto, sia etero che omosessuali, potranno ottenere il riconoscimento anagrafico, come famiglia fondata su vincoli affettivi. Lo prevede una mozione approvata in nottata dal consiglio comunale con 26 voti a favore (tutto il centrosinistra, esclusi i Verdi, non in giunta), 7 contrari e un astenuto. Si tratta di un provvedimento ben diverso dal registro delle coppie di fatto (da creare al di fuori della sfera anagrafica), e che sfrutta una possibilità offerta dal regolamento attuativo (1989) della legge sull’anagrafe datata 1954.
In sostanza, la mozione, proposta dal consigliere Ds Alessandro Zan, presidente dell’Arcigay Veneto, impegna il sindaco e la giunta a istruire l’Ufficio comunale perché rilasci, su richiesta degli interessati, l’attestazione di famiglia anagrafica basata su legami affettivi. Un atto simbolico, ma che secondo Zan dimostra che quello dei diritti civili e della tutela delle coppie omosessuali “è un tema che sta entrando pian piano nelle corde della politica italiana”.
Sulla mozione divisioni nettissime in ambito politico: se per il ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, si tratta di “un atto di civiltà”, per Riccardo Pedrizzi, responsabile di An per le politiche della famiglia, si tratta di una decisione “incostituzionale, poichè equipara dal punto la famiglia fondata sul matrimonio ad una fantomatica famiglia basata su vincoli affettivi”.
“Propaganda pura” per Alessandra Mussolini, eurodeputata e leader di Alternativa sociale, di parere diametralmente opposto Franco Grillini, deputato dell’Ulivo e già presidente dell’Arcigay, che invece la definisce “una pagina importante per il riconoscimento dei gay”. Grillini ricorda poi che a prevedere il riconoscimento delle unioni di fatto è appunto la legge che “non fa altro che applicare la Costituzione e dare attuazione alla legge del 1954, voluta dai democristiani”.
Bisogna fare attenzione però perché la decisione presa a Padova rimescola le carte sinora in tavola, visto che si basa su una legge del 1954 – la 1228 – in cui per “famiglia anagrafica” si intende “un insieme di persone legate da vincoli affettivi e coabitanti”. Non i Pacs, quindi, che dividono l’anima moderata dalla sinistra dell’Unione, nè i registri delle coppie di fatto già sperimentati in alcuni comuni.
(5 dicembre 2006)
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/cronaca/padova-pacs/padova-pacs/padova-pacs.html