Settimana scorsa l’artista svedese Elisabeth Ohlson Wallin era a Roma per completare una parte della sua nuova esibizione “In hate we trust” (Abbiamo fede nell’odio). L’esibizione consiste in una meditazione fotografica sui crimini di odio, ed un crimine in particolare ha portato Ohlson Wallin a rappresentare Roma a modo suo. L’artista ha detto a The Local “Rappresentava lo stupro di una ragazza lesbica fuori di un nightclub, e la risposta data dai cardinali nel Vaticano”. “Dissero che se sei così aperto riguardo la tua sessualità, questo è ciò che succede.”
“Il nuovo papa è addirittura più conservatore del precedente. Ha equiparato l’omosessualità alla malattia mentale.” ha detto Ohlson Wallin.
Per questa foto aveva pensato a Roma, e dopo aver trovato una piazza tranquilla per la sessione di foto, ha preparato il set. Nella foto la ragazza è violentata da due nazisti, con svastiche sui giubbotti e i boots. Sullo sfondo, sei cardinali vestiti di rosso stanno guardando la scena con delle visibili erezioni.
“Stavo pensando al papa durante la Seconda Guerra Mondiale. Come molti altri Stati, il Vaticano ha giocato a lungo con Hitler.” ha detto l’artista.
Durante il suo lavoro, l’artista non ha notato l’interesse agitato di un’anziana donna che stava facendo passeggiare il cane. Ha in seguito saputo che la donna, disgustata, ha subito chiamato la polizia.
“La polizia è arrivata con luci accese e sirene spiegate. Si sono avvicinati immediatamente ai due ragazzi vestiti da cardinali e hanno intimato loro di togliere quei vestiti.” ha detto Ohlson Wallin.
La polizia era arrivata quando ormai la sessione fotografica era terminata. “Non erano felici di non aver trovato nulla, e si avvicinarono al mio computer, cercando di portarlo via. Presero le nostre carte di identità e andarono alle loro auto. I miei amici [italiani] ci misero un’ora per cercare di parlare loro.”
“Sicuramente sapevo che la religione è importante e che il Vaticano è molto potente in Italia. Ma non mi aspettavo che la polizia italiana fosse così. Dissero ai miei amici di riferirmi che ero nel Paese sbagliato se volevo fare queste cose” ha detto Ohlson Wallin.
L’esibizione “In hate we trust” farà il suo debutto il 28 gennaio al teatro di Norrköpings , poi partirà il tour in tutta la Svezia, e sarà composta da otto fotografie molto grandi (200×150 cm).
Non è la prima volta che il lavoro di Ohlson Wallin provoca reazioni forti. Nel 1998 la sua esibizione “Ecce homo”, che raffigurava Gesù Cristo in una serie di scene di sesso, ha attirato l’attenzione in Svezia e all’estero. KG Hammar, poi arcivescovo della Chiesa di Svezia, ha permesso che l’esibizione fosse messa in mostra nella Cattedrale di Uppsala. Il papa Giovanni Paolo II comunque era meno entusiasta, e cancellò prontamente la sua udienza con il rappresentante ecclesistico.
L’articolo, in lingua inglese, è stato pubblicato sul sito del giornale svedese The Local