Chiesa ed eutanasia

Gentile direttore, il motivo principale che spinge la Chiesa ad essere contraria all’eutanasia: “La vita e la morte dell’uomo sono…nelle mani di Dio, in suo potere…Egli solo può dire: «Sono io che do la morte e faccio vivere»” (cf Evangelium vitae di Giovanni Paolo II), è infondato. Il fatto che il creato, compresa la vita umana, dipenda da Dio; che Dio possa creare e distruggere, non significa assolutamente che questo potere sia continuamente in atto;  vale a dire, per quanto riguarda la vita umana, che sia Dio a “decidere” di dare la vita e la morte ad ogni individuo. Questo concetto non trova seria rispondenza nelle Scritture, ed è contraddetto dalla ragione e dalla nostra esperienza. E’ assurdo, infatti, attribuire a Dio, ogni particolare nascita o  morte, soprattutto se queste sono disgraziate  o accidentali (si pensi ad un concepimento a seguito di stupro). Per la Chiesa, del resto, l’inviolabilità della vita non è un principio con valore assoluto: viene meno, ad esempio, nel caso della legittima difesa. Non si comprende perché non dovrebbe venir meno nel caso dell’eutanasia, soprattutto qualora questa sia invocata disperatamente, ma anche quando è certo  sarebbe invocata da malati terminali non in condizioni di farlo. Ad esempio: i neonati portatori di malattie  gravissime ed incurabili. Ma perché dobbiamo pensare che debba provvedere Dio a togliere dalla sofferenza creature innocenti, e non piuttosto che sia proprio Dio ad affidarne all’uomo la responsabilità?

La lettera di Renato Pierri è apparsa sul Riformista di oggi. 

2 commenti

andrea

In effetti negare la morte corrisponde ad imporre la vita, ed è dunque esercizio arbitrario dello stesso potere, solo a considerare che altri (in specie il diretto interessato) farebbero diversamente. Certo, questo ragionamento non è decisivo, ma solo perché per la chiesa gli uomini non sono uguali, e soltanto alcuni di essi hanno titolo per dire cosa ne pensa il padreterno, 😀 nonostante la loro più volte ribadita ignoranza dei suoi disegni…

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