Caro Romano, Keith Ellison, neodeputato musulmano al Congresso degli Stati Uniti chiede di giurare sul Corano e non sulla Bibbia. Da cattolica comunque mi domando, gli atei su cosa giurano?
Marilena Allievi
Non so se al Congresso degli Stati Uniti vi siano parlamentari atei. Se esistessero, tuttavia, eviterebbero di confessarlo pubblicamente. In un Paese così diffusamente religioso l’ateismo, per un uomo politico, è un cattivo biglietto da visita.
Sergio Romano
Ma che razza di risposta!
Come si usa fare in questi casi gli atei giurerebbero sulla costituzione!
D’altra parte avrebbe molto piu’ valore che qualsiasi giuramento fatto su di un libro pieno di contraddizioni quali sono la bibbia o il corano…..
non c’e’ etica nella religione
Assolutamente d’accordo con Fabio Milito.
Con una risposta del genere si è persa un’occasione per sottolineare l’assurdità di un atto lesivo dei diritti dell’uomo e per smascherare l’attacco insinuante intrinseco alla domanda secondo cui gli atei avrebbero una sorta di libri sacri. Non si danno per vinti che si possa non essere religiosi e cercano di appiopparci l’etichetta di “ateisti” (termine privo di senso) appena possono, palesemente o, come in questo caso, occultamente.
questa e’ la mail che ho mandato al dott. Romano e alla dott.ssa Allievi che aveva posto la domanda:
come ateo chiederei di giurare sulla costituzione e le leggi del mio paese.
E da quel che leggo e’ quello che accade nei tribunali americani dove si chiede di dire tutta la verita’ o d’incorrere nei rischi legali del caso.
In effetti non vi sono ragioni per cui il giurare sulla bibbia (o altro testo sacro) debba assicurare maggiore veridicità visto che un credente potrebbe essere convinto di aver ricevuto istruzioni dal suo dio (o da qualche suo agente come puo’ esserlo un sacerdote) di non rivelare il vero o addirittura di dire il falso.
A tal proposito consiglio l’ottimo libro di Lecaldano “Un’etica senza fede”.
nel salutarla colgo l’occasione per porgerle i miei piu’ cordiali saluti
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Fabio Milito Pagliara
Dott. Sergio Romano in molti paese della america latina e’ norma per i miscredenti giurare sulla costituzione del paese.
Forse ho equivocato il senso dell’intervista ma S. Romano (è l’ambasciatore?) è uno dei pochi (il solo?) alti funzionari ad aver affermato con chiarezza che l’Italia non è un paese laico “semmai è un paese concordatario”
Negli USA un’ateo eviterebbe di dirlo???
Cazzo, ma che teocrazia di merda sono gli USA!!??
Non è una novità che gli USA sono una teocrazia di merda.
Una teocrazia forse un po’ più “pluralista” della nostra, nel senso che non c’è un’unica religione dominante.
Però nella vita pubblica si dà per scontato che Dio esista (“In God we trust”, “A Nation under God”, etc etc…).
Sergio Romano ha solo detto che il re è nudo.
Questo non significa che Sergio Romano sia contento che il re sia nudo.
Si è limitato a prenderne atto.
Dire “In un Paese così diffusamente religioso l’ateismo, per un uomo politico, è un cattivo biglietto da visita”, equivale -nella sostanza- a dire “guarda che gli USA sono talmente una teocrazia di merda che se uno è musulmano può permettersi di dirlo, ma se è ateo no”.
Solo che nella forma in cui l’ha scritta Romano è pubblicabile sul Corriere, nella forma in cui lo diremmo noi no.
ed ecco la risposta di Marilena:
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Gentile Fabio,
sono perfettamente d’accordo con Lei. La mia domanda era solo una provocazione. E’ logico che sia un’ipocrisia far giurare sui testi sacri.
Sacri solo, per chi ha fede ovviamente.
Forse il Dottor Romano non ha colto esattamente il senso della mia domanda.
Comunque devo ammettere che esiste molto più rispetto negli atei che fra i credenti: avessi scritto qualsiasi provocazione contro un credente( di qualunque credo/setta/religione) e avrei ricevuto decine di lettere tremende!
Lo ammetto, da cattolica.
grazie per avermi scritto
Marilena
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