Somiglia molto alla teocrazia.
[…] Per comprendere l’autentico significato della laicità e spiegarne le odierne accezioni, occorre tener conto dello sviluppo storico che il concetto ha avuto. La laicità, nata come indicazione della condizione del semplice fedele cristiano, non appartenente né al clero né allo stato religioso, durante il Medioevo ha rivestito il significato di opposizione tra i poteri civili e le gerarchie ecclesiastiche, e nei tempi moderni ha assunto quello di esclusione della religione e dei suoi simboli dalla vita pubblica mediante il loro confinamento nell’ambito del privato e della coscienza individuale. È avvenuto così che al termine di laicità sia stata attribuita un’accezione ideologica opposta a quella che aveva all’origine. In realtà, oggi la laicità viene comunemente intesa come esclusione della religione dai vari ambiti della società e come suo confino nell’ambito della coscienza individuale. La laicità si esprimerebbe nella totale separazione tra lo Stato e la Chiesa, non avendo quest’ultima titolo alcuno ad intervenire su tematiche relative alla vita e al comportamento dei cittadini; la laicità comporterebbe addirittura l’esclusione dei simboli religiosi dai luoghi pubblici destinati allo svolgimento delle funzioni proprie della comunità politica: da uffici, scuole, tribunali, ospedali, carceri, ecc. In base a queste molteplici maniere di concepire la laicità si parla oggi di pensiero laico, di morale laica, di scienza laica, di politica laica. In effetti, alla base di tale concezione c’è una visione a-religiosa della vita, del pensiero e della morale: una visione, cioè, in cui non c’è posto per Dio, per un Mistero che trascenda la pura ragione, per una legge morale di valore assoluto, vigente in ogni tempo e in ogni situazione. Soltanto se ci si rende conto di ciò, sì può misurare il peso dei problemi sottesi a un termine come laicità, che sembra essere diventato quasi l’emblema qualificante della post-modernità, in particolare della moderna democrazia. È compito, allora, di tutti i credenti, in particolare dei credenti in Cristo, contribuire ad elaborare un concetto di laicità che, da una parte, riconosca a Dio e alla sua legge morale, a Cristo e alla sua Chiesa il posto che ad essi spetta nella vita umana, individuale e sociale, e, dall’altra, affermi e rispetti la «legittima autonomia delle realtà terrene», intendendo con tale espressione, come ribadisce il Concilio Vaticano II, che «le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri, che l’uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare» (Gaudium et spes, 36). […]
Il testo integrale del discorso di Benedetto XVI è stato pubblicato sul sito del Vaticano
È compito, allora, di tutti i credenti, in particolare dei credenti in Cristo, contribuire ad elaborare un concetto di laicità che, da una parte, riconosca a Dio e alla sua legge morale, a Cristo e alla sua Chiesa il posto che ad essi spetta nella vita umana, individuale e sociale, e, dall’altra, affermi e rispetti la «legittima autonomia delle realtà terrene», intendendo con tale espressione, come ribadisce il Concilio Vaticano II, che «le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri, che l’uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare» (Gaudium et spes, 36). […]
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Ma questo teocrate ha una faccia di piombo! Adesso sarebbero i credenti nelle religioni e in particolare i cristiani a dover stabilire i limiti in cui la società può essere laica. Va bene, vuol dire che non useremo più la parola laicità(che a quanto pare è anch’essa di dominio della Chiesa cattolica), bensì l’espressione NEUTRALITA’ DELLE ISITITUZIONI PUBBLICHE E DELLE LEGGI nei confronti dei CONTENUTI RELIGIOSI E FILOSOFICI. Secondo a Cristo e alla Chiesa non spetta a priori nessun posto nella vita umana e nella società, coloro che vogliono cristo e la chiesa nella propria vita sono liberi di accoglierli(sia che si tratti di individui sia che si tratti di gruppi privati),ma i gruppi e gli individui che cristo e la chiesa nella propria vita non li vogliono hanno il sacrosanto diritto di poter vivere a modo proprio! E poi ancora con con la vecchia solfa che la natura contiene le leggi morali! Ma se così fosse perché la chiesa continua a condannare l’omosessualità: l’omosessualità è nella natura delle cose, è stata osservata negli uomini di ogni tempo e società e di recente in una miriade di specie animali…. Ma a chi crede di darla a bere questo teocrate!
Ma con quale incredibile e smisurata faccia di bronzo Ratzinger insegna allo Stato Italiano cosa è la laicità?
La laicità, principio importantissimo, nato proprio per difendersi dal fondamentalismo di cui lui è il capo supremo, insegnata da ratzinger? MA STIAMO SCHERZANDO??
QUELLA CHE INTENDE LUI NON E’ LAICITA’, E’ INTEGRALISMO CATTOLICO.
QUINDI SI METTA IL CUORE IN PACE, E CI PENSI 10.000 VOLTE PRIMA DI DIRE CERTE CAZZATE.
“Ma a chi crede di darla a bere questo teocrate!”
Cara Marja (a proposito, la j sta per differenziarsi dalla più famosa Maria fecondata spiritualmente e ascesa in cielo come un razzo missile, i circuiti di mille valvole…?) purtroppo la da’ a bere a tantissima gente, e molti di questi ci comandano pure. 🙁
si la j è anche per differenziarmi da quella sciagurata fanciulla di Nazareth al cui posto non avrei mai voluto essere, il nome che mi hanno dato l’ho sempre vissuto come una offesa, ma cambiarlo porterebbe troppi problemi burocratici… io non penso però che a quelli che ci comandano la dia a bere, la verità è che piuttosto a gran parte della classe politica e dirigente italiana fa comodo appoggiarsi alla Chiesa anche se di fatto non ne condivide gli orientamenti(dimostrandolo con l’esempio della propria vita personale)…
“…di scienza laica,…”
Di scienza ce n’è, ce n’è stata e ce ne sarà sempre una e una sola. Né laica, né cattolica, né calvinista, né confuciana, né marxista, né voodoo. Intesa come comunità universale però la comunità scientifica potrebbe essere una “chiesa cattolica”…qualcuno glielo dovrebbe suggerire. Ci allieterebbe per anni con citazioni a sproposito tutte le domeniche!
Probabilmente per lui la parola “scienza” ha un senso tutto particolare, tutto suo. Forse la vede come la nuova ancella della teologia.
La sento spesso questa lagna che il laicismo vuole confinare la religione (perche’ poi una sola?) nella sfera privata.
Quello che non si dice e’ che il laicismo difende la liberta’ religiosa (oltre ovviamente alla libarta’ dalla religione) e con essa la liberta’ di associarsi e di esprimersi in culti, riti, processioni, politica, sociale, ecc. ecc ma al apri di ogni altra associazione
Invece le gerarchie religiose voglioni piu’ di questi diritti, vogliono privilegi (mantenere gli attuali e conquistarne altri).
Se una associazione religiosa (che puo’ essere una chiesa o una sua emanazione) vuole fare politica, che la faccia! Ma che poi non si lamenti se viene trattata come tutte le altre associazioni che fanno politica. Troppo comodo fare politica con una mano e invocare il diritto di non essere pubblicamente contraddetti perche’ religione.
Nessuno si sogna di irrompere in chiesa e, non dico interrompere, ma solo chiedere la parola per replicare alla predica del parroco. Ma se questo avviene nello spazio pubblico, lo esponente religioso diventa uno come tutti gli altri. E rischia di prendersi fischi e pernacchi.
Ciao
Roberto Grendene
per Benedetto XVI la sana laicità coincide con l’accezione originaria della parola laico che indicava “il semplice fedele cristiano”non appartenente né al clero,nè ad alcuna congregazione religiosa. Insomma per Benedetto XVI i veri laici sono i cittadini che credono in Cristo e che si impegnano per imporre il cristianesimo sia nelle istituzioni pubbliche che nella società civile! Non è invece un vero e sano laico chi vuole che lo stato assuma una posizione di neutralità rispetto al fatto religioso, negandone la rilevanza pubblicistica! Capito i veri laici sono i cittadini cristiani!!!!!
A me non preoccupa il papa, ma i politici e i mass-media che fanno a gara a chi gli da piu’ragione!!!!!
Ma possibile che non ci sia uno che difende a spada tratta la vera laicita’
(non quella che intende il papa) e che abbia il coraggio di portare avanti
le ragioni di chi non crede!!!!
“la laicità comporterebbe addirittura l’esclusione dei simboli religiosi dai luoghi pubblici destinati allo svolgimento delle funzioni proprie della comunità politica: da uffici, scuole, tribunali, ospedali, carceri, ecc.”
Ha ragione!!! Bisogna imporre per legge di esporre in tutti i pubblici uffici la sacra immagine del Flying Spaghetti Monster!!!
È compito, allora, di tutti i credenti, in particolare dei credenti in Cristo, contribuire ad elaborare un concetto di laicità che, da una parte, riconosca a Dio e alla sua legge morale, a Cristo e alla sua Chiesa il posto che ad essi spetta nella vita umana, individuale e sociale, e, dall’altra, affermi e rispetti la «legittima autonomia delle realtà terrene», intendendo con tale espressione, come ribadisce il Concilio Vaticano II, che «le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri, che l’uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare» (Gaudium et spes, 36). In altre parole i credenti in Cristo devono comandare sulle coscienze altrui e sbattersene altamente i maroni se questo vuol dire causare sofferenze inutili a chi la pensa diversamente (gay e welby tanto per citare i casi più lampanti). E poi riguardo al posto che dovrebbe spettare alla Chiesa e a Cristo nella vita umana non ha forse detto quest’ultimo:”voi siete nel mondo ma non siete del mondo”? E poi se la Chiesa è pellegrina nel mondo, perchè dovrebbe avere un posto che va a intaccare, o meglio a sottomettere dal punto di vista ideologico e legislativo anche quello di chi non condivide quello che questa afferma?
Dalle conclusioni del dibattito tenuto a Villa del Vascello dal Gran Maestro della Massoneria (Palazzo Giustiniani), Gustavo Raffi, in occasione delle celebrazioni del XX Settembre 2006:
“La Massoneria, dunque, è quella scuola di onestà, di identità, quello spazio libero e non dogmatico in cui i valori della laicità e il principio della tolleranza sono stati concepiti ed elaborati da uomini liberi che li hanno potuti dibattere all’interno delle Logge fin dal lontano 1717. Mi sembra importante, oggi, ribadire – con un certo senso di orgoglio che non voglio celare – che questa Istituzione (denominata dei Liberi Muratori, perché i suoi membri nel Medioevo erano affrancati dai tributi e avevano la possibilità di circolare liberamente, avendo la protezione e i privilegi da Re, Imperatori e Papi), in quegli anni bui, seppe rompere con quei mondi, per affermare che la libertà non era e non è un privilegio, ma un diritto. Questa è la storia della Libera Muratoria. Su questa strada oggi proseguiamo il nostro cammino e andiamo avanti.
Ha ragione giuliano marte60:i politici di tutti gli schieramenti fanno a gara a chi si prostra di più al “pastore tedesco”.ma non rispecchiano assolutamente la società!Come x la guerra:in parlamento tutti (o quasi) avotare per le “missioni umanitarie” mentre i sondaggi dicevano che oltre il 50% degli italiani era contrario!E questi sarebbero i “rappresentanti del popolo”?!?!?!?X non parlare dei mass-media:quì a Brescia, x esempio, i giornali e le Tv locali sono solo messe e oratori e visite del vescovo.A livello nazionale anche peggio!Mi dicono che spesso poi rischiamo di scadere nell’anticlericalismo integralista(come loro!)ma a volte rimpiango che non ci sia una rivista come l’Asino….
penso che sarebbe ora di azioni concrete da parte degli atei, sarebbe ora di far capire ai politici che non ci sentiamo rappresentati, dichiarando in massa di astenerci dal votare, se raggiungessimo un certo numero di adesione forse riusciremmo a far si che si accorgano che esistiamo
Approvo quanto dice Gianni e includerei anche la comunità GLBT. Bisognerebbe mobilitarsi, coalizzarsi e minacciare un’astensione in massa dalle votazioni sia politiche che amministrative.
sono d’accordo con gianni ” e’ ora di azioni concrete”. Non so quali ma e’ ora di muoversi. Dobbiamo dire basta all’intolleranza, basta all’ingerenza, basta all’imposizione. O si danno una regolata o li ricacciamo nelle catacombe!!!
“dichiarando in massa di astenerci dal votare”
ma la vogliamo piantare con sta storia? non vedono l’ora che la piantiamo di votare, ci vanno a nozze.
Guardate che il buffone vende i biglietti del suo circo perche’ la gente si diverte un sacco a sentirsi dire che vivra’ in eterno pagando solo un merdoso obolo allo stato del vaticano.
Per assurdo che possa sembrare, dovranno essere coloro che credono veramente in Gesu Cristo a smascherare questo pagliaccio che si atteggia a faraone e i suoi sgherri mummificati.
Ma di questi ce ne sono talmente pochi…
non ce ne frega un accidente del suo concetto di laicità, vogliamo i diritti civili.
Anche io penso sia il caso di mobilitarsi, ovviamente nel rispetto delle regole, ma mobilitarsi.
ha perfettamente ragione archibald.
un eventuale “non expedit” ateo sarebbe un vero proprio harakiri
Penso che gli italiani potrebbero invidiare questi due punti della costituzione francese
– Lo stato francese è basato sulle leggi della repubblica ( Costituzione italiana : lo stato italiano è basato sulle valori della famiglia ..)
– La repubblica francese NON RICONOSCE nessuna religione….
Dunque il discorso di Benedikt XVI non riguarda i francesi ….almeno che loro cambiassero la loro costituzione .