Pubblicati oggi, a pag. 28 di “Repubblica”, due interessanti interventi di Michele Serra e Corrado Augias sul controverso tema delle unioni di fatto. Di fronte alle pretese vaticane i toni dei due opinionisti sono, se possibile, più critici del solito. E’ evidente che la Chiesa cattolica sta veramente superando ogni limite con il proprio interventismo. Scrive Serra:
[…] Devono avere ben poca fiducia nei loro sacramenti, nel loro dio, nel loro amore, nei loro mariti e nelle loro mogli, per reagire con tanta piccineria e iracondia al bisogno di legge e di rispetto di chi non è come loro, non vive come loro, non ama come loro. Il rispetto degli altri è sempre direttamente proporzionale alla fiducia in se stessi. Evidentemente non hanno molte certezze sulla propria morale, questi tremebondi tutori della tradizione. Se non odiano gli omosessuali come i giovinastri rapati che ululano contro i “culattoni” inalberando le loro croci celtiche, e al riparo delle piazze “liberali” che li ospitano, è solo perché trovano più socialmente conveniente provare pena, e oggettivo disprezzo. […]
Corrado Augias rivolge invece un fuoco di fila di domande al cardinal Poupard, che ha recentemente ribadito il primato della famiglia.
[…] Il prete o il sindaco che pronunciano certe formule sono sufficiente garanzia che la famiglia nasca bene e prosegua meglio? I cardinali leggono i giornali? Seguono i delitti che avvengono in famiglia? Quante mogli picchiate o uccise sono state sposate in chiesa? Quanti bambini allevati (anche solo per forza di esempio) nel culto del lusso, della prepotenza, dell’ineducazione civile, sono figli di sposi benedetti davanti a un altare? […] Quanti di coloro che si proclamano buoni cattolici e tuonano contro i Pacs vivono come concubini, cioè in peccato mortale? Gli eminentissimi cardinali hanno niente da dire al riguardo? Sanno che gli onorevoli parlamentari, cattolici e no, zitti zitti hanno già esteso l’assicurazione sanitaria anche ai loro conviventi? E che negano oggi ai cittadini ciò che hanno già concesso da anni a se stessi? Agli eminentissimi vengono per caso in mente quelle dure parole sui sepolcri imbiancati? Si vorrebbero per cortesia pronunciare in merito?
Vedremo se a Corrado Augias, già oggetto di una violenta critica dai gesuiti di “Civiltà cattolica” per il suo libro “Inchiesta su Gesù” scritto insieme a Mauro Pesce, sarà ancora una volta riservato cotanto onore. Critiche da parte delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti di Pierferdinando Casini, giusto il più famoso dei concubini in peccato mortali, non se ne sono mai viste. Probabilmente restano chiuse nel confessionale. Ammesso e non concesso che almeno lì gliele formulino.
Caro Augias, anche se lavori a Rai3 non credere di essere troppo al sicuro!
Evidentemente nessuno guarda la sua trasmissione in quella fascia oraria, ragion per cui lo considerano innocuo.
Bella Corrà!!
Finalmente due con la schiena dritta!
Ho letto il libro di Augias con il biblista prof.Pesce, un grande esperto del settore. Quel che fa paura ai Gesuiti è proprio lo stile: serio e documentato, ma non serioso, e appassionante.
Sinceramente leggendo il libro la figura di Gesù appare come quella di un anarchico non violento. Il Vaticano e la Chiesa Cattolica, essendo organi di potere non democratici, non possono non opporsi violentemente a questo visione di Gesù, che invece mi appare interessante.
Caro Augias, credo che lei a un rapporto privilegiato con la RAI 3 e’ anche dentro il sistema di potere italiano chiamato sinistra, ma la maggioranza degli italiani non a’ spazio democratico, per quella raggione siamo lontani dei paesi nordichi…
Due interventi chiari e lucidi. come non essere d’accordo?
Qualcuno che si dice sia esistito veramente (mah!) avrebbe detto: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Infatti i cattolici amano il loro prossimo solo se e’ come loro stessi.