[…] L’annuncio della morte di Augusto Pinochet lo ha dato l’Ospedale Militare di Santiago, con lo stesso comunicato laconico che fino a ieri aveva accreditato la versione del miracoloso recupero dall’attacco di cuore della settimana passata: «Alle ore 13,30 di domenica il paziente ha subito uno scompenso grave e inatteso, che ha reso necessario il trasferimento in stato critico all’Unità di Cura Intensiva. Là sono state applicate tutte le cure mediche di rianimazione, non ottenendo una risposta clinica positiva. Alle 14,15 il paziente è deceduto». Così sono finiti diciassette anni di dittatura e altrettanti di polemiche, da quando il generale aveva lasciato la presidenza. La famiglia stava andando a messa, a pregare per la salute del patriarca. Il rito si è trasformato nella veglia mortuaria. Da quando Pinochet era stato colpito dall’infarto che aveva obbligato i medici a fargli un’angioplastica, sotto l’ospedale si erano accampati gruppi di sostenitori con cartelli, foto e striscioni. Erano diminuiti ogni giorno, però, perché sembrava che il generale se la cavasse. Quando ieri la fine di un’epoca è diventata innegabile, le strade sono tornate a riempirsi, e sono tornate anche le violenze che il Cile sperava di aver seppellito prima ancora della morte del dittatore. […]
I fedelissimi ce l’hanno con i giornalisti, e dall’altra parte delle transenne sulla strada hanno lanciato bottiglie e menato le mani. In realtà i grandi giornali locali, come «El Mercurio» e «La Tercera», hanno difeso l’eredità storica del dittatore. Ma adesso questo non conta: per i nostalgici, emarginati da quasi vent’anni, chiunque non stia sulla loro barricata è un nemico. […]
Poco lontano, nella piazza Italia, ha sentito il bisogno di celebrare chi finora era stato zitto. In strada sono arrivati manifestanti avvolti nella bandiera cilena, che per loro significa tutta un’altra cosa. In serata duemila di loro hanno raggiunto il palazzo presidenziale della Moneda dove si sono scontrati con la polizia. Nel gruppo più pacifico di piazza Italia c’erano politici e attivisti dei diritti umani e ragazze di liceo come Josefa: «Il padre della mia compagna di banco fu costretto all’esilio: mi dispiace solo che Pinochet non abbia risposto di questi delitti davanti ad un tribunale». […]
la famiglia vorrebbe cremare il corpo, per evitare profanazioni della tomba.
ora si dovrebbe prendere il cadavere è gettarlo in pasto ai maiali. Visto che non esilte l’inferno questo mi sembra il minimo per quella carogna verminosa!
Bisogna pero’ che i maiali in questione siano cannibali
@ Kris
Ma povere bestie, ti sono proprio cos’ì antipatiche? dargli da mangiare roba del genere… altro che BSE si beccano così.
Detto per inciso, pinochet era molto, ma molto, religioso ed osservante, glielo avrà mandato b16 un telegramma di condoglianze?
Il trattamento riservato al cadavere di una persona, chiunque essa sia, per un ateo non produce alcun effetto sulla persona stessa. Infatti ha cessato di esistere come essere senziente nel momento in cui è diventato cadavere.
Il fatto di infierire sul cadavere ha effetti solo su chi ancora vive: familiari, sostenitori ed avversari.
Credo che sia segno di grande maturità di una democrazia rendere ai familiari il cadavere anche del peggior criminale che sia vissuto nella storia.
La cosa importante è che non vi sia alcun luogo pubblico come una tomba che possa offrire un riferimento concreto ai sostenitori ed ai simpatizzanti di un dittatore morto. Per questo motivo credo che si possa concordare con il volere della famiglia di cremare il corpo.
Purtroppo anche un paese di grande tradizione parlamentare e democratica come il Cile, offuscata solo dai 17 anni di dittatura di Pinochet, non è riuscito a condannare di fronte ad un tribunale un dittatore sanguinario. C’è arrivato molto vicino, ma non abbastanza.
Gli effetti concreti di una condanna di Pinochet, in considerazione della sua età e delle condizioni di salute, sarebbero stati pressochè nulli; infatti il generale si trovava già agli arresi domiciliari. Ma una condanna sarebbe stato un segnale di enorme importanza per chi crede nel diritto e nella democrazia.
Ora la parola deve passare al giudizio politico e storico sulla figura di Pinochet. L’azione politica militante deve invece essere concentrata sulle tante situazioni concrete in cui la democrazia deve fare ancora molti passi in avanti. E direi che non manca materiale su cui lavorare.
In casi come questo sono quasi dispiaciuta di non credere che esista l’inferno…
Mi sembra di aver capito che comunque ci sarà un omaggio militare a Pinochet.
Ecco questo non lo trovo per nulla giusto è una mancanza di rispetto per le vittime.
era ora.
Amen!
http://img85.imageshack.us/img85/5148/pinogiovannipaulo2kw2.jpg
Non dimenticate:
http://metilparaben.blogspot.com/2006/12/dittatori.html
“In casi come questo sono quasi dispiaciuta di non credere che esista l’inferno…”
cosa ti fa pensare che non lo aspettino a braccia aperte in paradiso?
questo lurido figlio di P…na, assassino, e andato sempre molto d’accordo con il Vaticano,
d’altronte tra criminali si capiscono.
L’unica cosa che mi dispiace e che sia morto senza aver pagato per i suoi crimini.
Inferno? Ammesso che esista, credo che questo sanguinario creerebbe problemi anche lì.
Guarda la vignetta
ciao
gianfalco
Ratzinger lo farà sicuramente santo.
Qualcuno è in grado di procurarsi la foto che ritrae il boia Pinochet affacciato al balcone del palazzo della Moneda assieme al suo compare papa GP II??
x Leo 55 – Niente di più facile, fai una semplice ricerca su qualsiasi portale (google, yahoo, altavista ecc.), cercando per immagini, digita pinochet e vedrai che la foto con gp2 “santo subito2 la trovi senza problemi.
spero solo ke abbia sofferto come non mai,prima di morire.
a chi dice che b16 lo farà santo,rispondo che ciò non mi stupirebbe.sono due carogne.