Roma: Offensiva teodem al municipio, «Crocifisso nell’aula consiliare»

Crocifisso nell’aula del consiglio municipale e «in tutti gli uffici». E’ una fissazione per il consigliere dell’Udc del XIX municipio di Roma, Selvitella, tanto da presentarci un ordine del giorno. E trovare appoggio anche nella maggioranza: firma un consigliere della Margherita, uno di una lista civica, due della «lista per Veltroni». E considerati i numeri nei municipi, il suo ordine del giorno potrebbe anche passare. Alla prima calendarizzazione, il 9 novembre, i consiglieri del municipio sono stati accolti da una manifestazione di Militia Christi. «Ci sarà pure libertà di coscienza, ma questa è una chiara strumentalizzazione politica – commenta il consigliere di Rifondazione Claudio Ortale – ai colleghi della maggioranza dico: siamo stati eletti su un mandato che non parla del crocifisso, rispettino i patti». Dopo una riunione con i capigruppo è stato deciso che dell’odg si discuterà in un consiglio pubblico, a gennaio. «E’ stata una mediazione, io penso che non ha alcun senso mettere un crocifisso dove non c’è mai stato», commenta il diessino Federico Falcolini, presidente del consiglio municipale. Che intanto, per dimostrare apertura, ha concesso l’aula consigliare per una funzione natalizia, il 20 dicembre. Lui, d’altronde, non si appassiona troppo: «Sono buddista».

Fonte: ilManifesto.it

12 commenti

kimba

perchè non mettono anche l’acqua santa all’entrata di ogni ufficio?

Stefano

Sta storia del crocifisso ha proprio rotto, va tolto dai luoghi pubblici e basta ed ogniuno a casa propria fa quello che gli pare!

Kaworu

il crocefisso va bene e la scultura di qualche tempo fa di Cattelan (i bambini impiccati per capirci) non va bene?

che differenza c’è tra un cadavere e l’altro?

Emilio Gargiulo

mobilitiamoci tutti per evitare queste derive criminali!

Ela

Le questioni laicità, crocifisso e via dicendo sono periodiche: ogni tot saltano fuori sui media. Il problema è che le pause tra un’uscita e l’altra si stanno riducendo sempre di più. Ci sarebbe da rifletterci bene sopra…

Lorenzo

io credo che quando un cretino qualunque, o uno scaltro politico alla ricerca del (fantomatico) voto cattolico, parla di esposizione di simboli religiosi in uno spazio pubblico, io rispondo sempre chiedendo che pari dignità venga data al dio-elefante Ganesha venerato dagli Indù, che mi sta tanto simpatico con la sua spiritosa proboscide e le tante mani. Ma quando chiedo che un’immagine del divino proboscidato sia affissa proprio a fianco di quella di Gesù in croce, chissà perché, ogni pretesa di democrazia (oltre che di multiculturalismo) salta, e il clericale di turno comincia a sbraitare di “valori condivisi da tutta l’umanità” e insiste che anch’io devo considerarmi cristiano, per amore o per forza.
Tra l’altro, questi rozzi clericali fanno anche una grossolana confusione: i cristiani protestanti, come molti sanno, non esibiscono il crocefisso bensì la croce, dunque non mi chiedono di dichiararmi cristiano, ma cattolico (e integralista).
Ricordo un mio simpatico scambio di email con il cattolico pseudo-progressista Camon, in cui l’ottimo baciapilista diventava sempre più esagitato, fino a che non ha smesso di rispondere per evidente mancanza di argomenti, poaréto 🙂

Baldo Conti

Il marcamento del territorio e’ tipico dei mammiferi, ne abbiamo gia’ parlato altre volte ed e’ un coportamento piuttosto noto agli etologi. Marcano il territorio i cani e gatti con l’orina, gli orsi “grattando” la propria schiena alla corteccia degli alberi e lasciando cosi’ l’odore delle proprie ghiandole, i preti lo marcano con il crocifisso. Se avessero studiato un po’ di scienze naturali si vergognerebbero di equiparare il loro dio a una pisciata di cane.

RazionalMENTE.net

Ma perché continuiamo a chiamarla religione se in realtà è politica allo stato puro? Cosa ha a che fare la Chiesa con la religione? La religione ha a che fare con la fede, è un fatto privato e personale. La Chiesa ha fatto 2000 anni di politica e continua a farla. La Chiesa è un Governo sovranazionale di tipo fascista. La religione è solo un pretesto.

Daniele Gallesio

Ma, caro RazionalMente, una “religione” altro non è che una “superstizione istituzionalizzata allo scopo di controllare le masse”.

Altro che pretesto!
Quella è proprio la definizione di “religione”.

Sarà mica solo la CCAR che fa politica?
Il clero ebraico non fa politica?
Quello islamico?
Quello egizio non la faceva ai suoi tempi?

Trovami un qualsiasi stregone che non abbia usato i suoi presunti poteri per manovrare gli adepti.
Il controllo delle masse è sempre lo scopo di qualsiasi autorità costituita. Anche di quelle imprescindibili, come lo Stato. (Mi perdonino gli anarchici)
Solo che dallo Stato è lecito aspettarsi qualcosa di concreto in cambio, quindi il contratto sociale non è un capestro.

Dalla Chiesa, invece, cosa ricaviamo in cambio dell’abdicazione di gran parte del nostro libero arbitrio?

Daniele Gallesio

Ed è proprio per questo, per non dover offrire una contropartita concreta, che la Chiesa si inventa le contropartite ultraterrene.

E per rendere il discorso più convincente, oltre alla carota del paradiso, si inventa anche il bastone dell’inferno.

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