Torino, problemi in giunta per l’assessore antiabortista

[…] Marco Borgione – l’assessore comunale all’Assistenza finito nel mirino di Comunisti italiani, Rifondazione e Ds (nella persona di Lucia Centillo, presidente della Commissione pari opportunità) – si stupisce dello stupore. Cattolico della Margherita, si è trovato sotto attacco per aver negato l’autorizzazione all’aborto ad alcune minorenni straniere in affidamento al Comune. In un anno e mezzo, non ha mai concesso il via libera. Quanto è bastato perché il giudice Giuseppe Cocilovo sollevasse la questione con il sindaco in un incontro risalente ai mesi scorsi. Da qui la polemica: a scoppio ritardato eppure in grado di dividere il centrosinistra torinese. «Non ho mai concepito la tutela pubblica come un fatto puramente burocratico ma come un fatto genitoriale», si difende Borgione. «Atteggiamento vergognoso – commenta Marco Calgaro, segretario cittadino della Margherita -. L’assessore non ha violato alcuna legge, gli esprimo tutta la mia solidarietà». Se è per questo Borgione incassa pure quella della minoranza. Agostino Ghiglia, An, non ha dubbi: «Ha il mio sostegno. Su un tema così complesso esiste una pluralità di diritti che vanno tutelati: quello della donna, certo, ma anche del bambino». Giudizio condiviso da Forza Italia. «A Borgione vorrei dire due cose – interviene Alberto Mina -. Caro Marco, approvo il tuo operato ma renditi conto delle contraddizioni della coalizione in cui stai». Resta la polemica, che promette di prendere quota nei prossimi giorni: Rifondazione e Comunisti italiani daranno battaglia in Consiglio comunale, mentre la Centillo, diessina, del gruppo dell’Ulivo, ha proposto di rivedere la procedura e affidare i colloqui con le minorenni sotto la tutela del Comune ad assessori donne. […]

Il testo integrale dell’articolo di Alessandro Mondo è stato pubblicato sul sito della Stampa

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