Mentre si aspetta la sentenza del Tribunale di Roma, che ieri ha deciso di prendere ancora un po’ di tempo prima di deliberare sul caso di Piergiorgio Welby, il Papa scende in campo sul tema dei malati terminali: “Vanno curati e non abbandonati”, è il suo appello. I radicali, invece, di nuovo si dicono pronti all’azione di disobbedienza civile più volte annunciata: quella di staccare la spina, ”in qualsiasi momento” il protagonista della vicenda lo decida. E sul caso interviene anche Fausto Bertinotti, che scrive ai presidenti delle commissioni Giustizia chiedendo una “ricognizione” parlamentare sul tema dell’eutanasia.
Le parole di Benedetto XVI. In un messaggio preparato per la Giornata mondiale del malato, che si terrà l’11 febbraio prossimo, il Pontefice scrive: “La Chiesa sostiene il malato incurabile e terminale, chiedendo politiche sociali giuste che aiutino ad eliminare le cause di molte malattie e richiamando una sempre maggiore attenzione per il morente e per quei malati per i quali che non ci sono cure disponibili”. “C’è bisogno – prosegue il Papa – di promuovere politiche che creino le condizioni nelle quali gli esseri umani possano sopportare degnamente malattie incurabili ed anche la morte”. Infine, Benedetto XVI esorta “i cari fratelli e sorelle sofferenti a contemplare le sofferenze di Cristo: la Chiesa è al vostro fianco, aiutandovi nell’ora del bisogno”. […]
Rita Bernardini racconta che ”la moglie che lo assiste 24 ore su 24 è costretta a spostare in continuazione la cannula respiratoria che gli fa molto male per trovare posizioni diverse che gli diano un po’ di sollievo”. “Il foro della cannula si sta restringendo – continua – gli induce crisi respiratorie ma non so se vorrà che gliela cambino”.
Il presidente della Camera si fa sponsor dell’indagine conoscitiva sull’eutanasia clandestina richiesta dai radicali e sostenuta, come primo firmatario, proprio da Welby. Per questo Bertinotti invia un documento inviato ai presidenti della commissione Giustizia, Pino Pisicchio, e Affari sociali, Mimmo Lucà. Del documento, trasmesso ai due presidenti, viene sottolineato sottolinea “l’alto significato morale e civile, anche in considerazione della particolarissima situazione della persona promotrice dell’iniziativa”.
Su questo caso così delicato, e in generale sul tema dello ‘staccare la spina’, è intervenuto oggi anche il presidente del Consiglio, Franco Cuccurullo, che in una intervista a Rai Utile ha dichiarato: “La riunione della nostra assemblea sarà tra il 19 e il 22 dicembre. Quindi il nostro parere sarà formalizzato sicuramente prima di Natale”. “Rimane comunque difficile – prosegue – individuare una regola generale univoca, perché ogni caso è diverso dall’altro. Ci può essere un indirizzo, ma rimangono le specificità di casi clinici e pazienti”.
Per il settimanale cattolico, “la domanda di sospendere tutte le cure, comprese quelle ordinarie, è oggettivamente una domanda di eutanasia”. Al caso Welby “Famiglia cristiana” dedica una nota a firma del teologo Luigi Lorenzetti. “Il ricorso alla ventilazione e alimentazioni artificiali è terapia straordinaria?”, si chiede l’articolo. Pur ammettendo che è “saggio e prudente verificare se i trattamenti medici ai quali il malato è sottoposto, rientrano o no nell’ambito di forme di accanimento terapeutico”.
Aperto sul sito di Repubblica un forum per discutere sul rapporto tra Chiesa e politica
e se anzichè “appelli” li chiamasse “ordini perentori”?
perchè è questo che in realtà sono.
Sarebbe opportuno che il papa chiarisse in che modo la chiesa stia aiutando Piergiorgio Welby, visto che per lui l’ora del bisogno è arrivata da un po’: chiunque sia ancora convinto che anche all’ipocrisia debba esserci un limite farebbe bene a ricredersi. Definitivamente.
http://metilparaben.blogspot.com/2006/12/lora-del-bisogno.html
“saggio e prudente verificare se i trattamenti medici ai quali il malato è sottoposto, rientrano o no nell’ambito di forme di accanimento terapeutico”.
beh credo sia ovvio a tutti quelli che hanno due dita di cervello che nel caso di welby le cure a cui è sottoposto sono accanimento terapeutico.
per finire due cose che descrivono la differenza tra un sedicente “amore” e uno vero:
1)Benedetto XVI esorta “i cari fratelli e sorelle sofferenti a contemplare le sofferenze di Cristo: la Chiesa è al vostro fianco, aiutandovi nell’ora del bisogno”. Presa per il culo e nel caso di welby, che non crede, un vomitare sulla sensibilità e sulla sua persona (non è che ci sia da stupirsi, è l’unica cosa che sa fare).
2)Rita Bernardini racconta che ‘’la moglie che lo assiste 24 ore su 24 è costretta a spostare in continuazione la cannula respiratoria che gli fa molto male per trovare posizioni diverse che gli diano un po’ di sollievo”.“Il foro della cannula si sta restringendo – continua – gli induce crisi respiratorie ma non so se vorrà che gliela cambino’’.Questo è vero amore di fronte a cui (“è costretta a spostare in continuazione la cannula respiratoria che gli fa molto male per trovare posizioni diverse che gli diano un po’ di sollievo”) non si può stare rigidi e ipocriti, sempre ammettendo che si abbia un cuore umano
ma se non c’è una cura si deve lasciarli morire tra atroci sofferenze?
il Papa è più spietato di Bruce Lee XD
Quella di Cristo in croce è la più grande cazzata del mondo. Se pure fosse vero, avrebbe sofferto per poche ore. Nulla di comparabile alle sofferenze di certe persone che durano anni, vite intere. E poi, come se Cristo fosse stato l’unico a essere stato torturato. Non pensano ai desaparecidos vittime di Pinochet il cui regime hanno anche appoggiato?
Con questa storia di Cristo in croce hanno proprio rotto i maroni.
Il concetto è: la vita è di proprietà del singolo individuo, oppure è di proprietà di qualcun altro? Se la vita è del singolo individuo, egli ne può disporre come gli pare. Se la vita appartiene ad una divinità, ad uno stato, o altro anche il vicino di casa magari, è altra cosa. Se la divinità è proprietaria della vita la sofferenza mandata e voluta dalla divinità stessa è “cosa buona e giusta” la sofferenza deve essere gioia, renderti felice per la sofferenza. Le vie della divinità sono imperscrutabili, soffri, devi essere contento di soffrire, devi donare la tua sofferenza alla divinità che ne trae “energia e potere”, e cercare di emulare la passione di cristo morto per tutti noi anche i non credenti che pure si possono salvare attraverso il suo sacrificio. Se la tua sofferenza non ti permette di emulare la passione di cristo, pazienza non è un peccato: siamo umani non divinità. Sei scusato. Cristo in croce morente ha forse chiesto ai suoi carnefici che lo aiutassero a dipartire prima del momento assegnato? No, egli ha conferito col padre celeste. In che modo la chiesa possa aiutare chi ritiene che la morte sia liberatoria dalla sofferenza imposta dalla divinità (a suo piacere e per il suo godimento), non lo so. A noi non è dato sapere le intenzioni ed i progetti della divinità nei nostri confronti. Ma quale padre potrebbe essere anche se celeste un padre che trae “potere e piacere” (ricordo il povero Giobbe), dalla sofferenza dei suoi diletti figli? Con Abramo non fece molto di meglio disse: prendi tuo figlio, vai, e scannalo in mio “onore”. Boh! Se la vita appartiene alla divinità stiamo proprio messi male.
Un Dio definito “padre buono” non può godere della sofferenza dei propri figli. E non ha bisogno di preghiere per dare ai propri figli ciò di cui essi hanno bisogno. Oltretutto se è onnisciente dovrebbe già sapere di cosa essi hanno bisogno.
Insomma la religione cristiana è un cumulo di contraddizioni pazzesche.
o meglio di potenziali armi di distruzione di massa per tutto ciò che è stato considerato umano e naturale fin dalla comparsa dell’uomo sulla Terra (amore dei figli, forza, onore cadendo combattendo per cause in cui si crede, bellezza fisica e suo pieno godimento, compassione per chi soffre, cosmopolitismo, ecc.).
avete presente la frase di Michele Paleologo che ha fatto sì infuriare il mondo islamico? Ecco credo che se si sostituisse Cristo a Maometto questa frase sarebbe increibilmente corrispondente alla realtà
Quello che dice questo papa è veramente allucinante. Se le malattie ce le manda questo SIGNORE infinitamente buono e giusto ed il suo volere è quello che noi schiattiamo tra le più atroci sofferenze, perchè noi dobbiamo metterci contro il suo volere? Chi siamo noi per ritardare la morte o allievare le sofferenze dei malati?
Dobbiamo solo eseguire la volontà di questo infinitamente INGIUSTO, CRUDELE, SESSUOFOBO, VIOLENTO, VENDICATIVO, RAZZISTA, GELOSO, ED IMPERFETTO essere o entità che CI HA CREATI.
@ B16
>”Infine, Benedetto XVI esorta “i cari fratelli e sorelle sofferenti a contemplare le sofferenze di Cristo”
Ma a Cristo in croce non è stato forse riconosciuto il diritto all’eutanasia?, se non ricordo male non si era posto fine alle sue sofferenze con un colpo di lancia?
Non dubito di Dio… lui ha dato la vita e la possibilità ad ognuno di noi di saper che gioia infinita possa essere anche un solo secondo in questo mondo. Esistere è una grande parola che non risco ancora a spiegare. Ma un uomo come Welby, con la sua intelligenza, bontà e sofferenza deve essere assecondato; il papa, il governo devono capire! Viziati da tutto questo consumismo e lusso non sappiamo cosa vuol dire sofferenza… ognuno di noi è preso dal Natale dal divertimento e figuratevi se persone Finte e Altolocate muovono un dito.
Rispondono con freddezza, indifferenza, falsita… (pensano ancora di poter salvare la terra dai cattivi).
E’ tutto chiuso in un sedativo per la felicità di chi la vita non l’ha mai potuta toccare!
… e poi se nn ricorso male, spinge affinchè vengano studiate “politiche sociali giuste che elminino le cause di molte malattie” più o meno… ma poi strepita nel nome di dio se qualcuno propone ricerche su staminali, analisi preparto, aborti terapeutici… io credo ke welby adesso sia finalmente in pace, ora tutti i problemi li dovrà affrontare l’anestesista ke ha esaudito UMANAMENTE le sue suppliche. Spero ke arrivi una veloce riforma del sistema giudiziario. per quanto riguarda l’intera vicenda bastano le parole della moglie di Welby ke ha ricordato come da cristiana si spaventasse dell’eutanasia ma poi ha riconosciuto il diritto per ciascuno di scegliere e quindi ancke la necessità di avere leggi meno “cristiane”..