Ratzinger «liberalizza» la messa preconciliare

Si avvicina la pubblicazione del documento papale che renderà più facile l’uso dell’antico messale di San Pio V, il rito in latino rimasto in vigore fino alla riforma post-conciliare. Lo ha confermato ieri il cardinale cileno Jorge Arturo Medina Estevez, membro della commissione «Ecclesia Dei» (nata per favorire il rientro nella piena comunione con Roma dei seguaci di Lefebvre) che si è riunita ieri: «La pubblicazione del Motu Proprio che liberalizzerà la celebrazione secondo l’antico messale è prossima». […]
Da quanto si apprende, la riunione di ieri è stata positiva. È noto che sulla liberalizzazione della vecchia messa e sul rientro dei lefebvriani, le posizioni nella Chiesa sono diverse. Di recente i vescovi francesi avevano sollevato perplessità sul documento papale – che è comunque pronto e in attesa soltanto della data di pubblicazione- così come perplessità aveva suscitato la creazione dell’istituto «Pastor Bonus» per cinque preti e alcuni seminaristi ex lefebvriani a Bordeaux. Benedetto XVI, che vuole procedere con calma e senza strappi, ha nominato membro dell’«Ecclesia Dei» proprio il cardinale Paul Ricard, arcivescovo di Bordeaux e presidente della Conferenza episcopale francese.
All’ordine del giorno della riunione c’era anche la discussione della cornice giuridica nella quale inquadrare i lefebvriani dopo il rientro nella piena comunione con la Santa Sede. […]
L’articolo completo è raggiungibile sul sito del Giornale 

17 commenti

Damiano

poi dicono che non si sanno mettere al passo coi tempi… forse parlare in una lingua che nessuno capisce eviterà che i fedeli si pongano troppe (pericolose) domande su ciò che dicono.

guido

Il rito è sempre connotato da parole magiche, esoteriche, incomprensibili (e tale è il latino per la maggioranza dei partecipanti); non deve essere banalmente partecipativo: non si parla con lo “spirito”, lo si evoca, rimarcando così anche la funzione insostituibile dell’intermediario, lo sciamano.
Dopo la “deriva conciliare” la chiesa cattolica riprende le proprie funzioni nei confronti di una popolazione che di fronte al mondo attuale tende a rifugiarsi in uno stato infantile di felice incoscienza.

Tiziana

capisco bene che questo sito non è luogo di dibattito, ma io ci provo ugualmente. Cosa può importare ad un ateo se la messa viene detta in latino (peraltro una lingua molto importante per noi) o in qualsiasi altra lingua. Il giudizio di un ateo o diversamente credente cambierebbe nel caso il papa si modernizzasse leggendo invece che una cosa un’altra? E le sollecitazioni ad essere più vicino alla gente nascondono un desiderio di essere in qualche modo ammessi? O questo interesse è solo un retaggio dell’educazione assorbita malgrado le proprie convinzioni? In realtà queste domande sono il motivo principale per cui leggo quasi tutti i giorni le risposte che scrivete.

davide

a guido
e così loro che dicono tanto di cercare il dialogo con i non credenti o i fedeli di altre religioni saranno quelli che chiudendosi su sè stessi di fronte alle sfide del XXI secolo saranno destinati alla stessa fine di Sparta: autocollasso. Però, visto che purtroppo molti vescovi e preti sono consci di questa probabile conseguenza, credo che queste siano per lo più rosee illusioni. Infatti c’è scritto “liberalizzare” il messale di Pio V non “reintrodurlo per tutti”

Daniele

per Tiziana:
ci tengo a rispondere alla tua domanda, primo perche’, a differenza di quanto dici, io ho subito un’educazione non solo cattolica, ma assolutamente fanatica, dal punto di vista religioso, e fino a qualche anno fa (ed avevo gia’ 27 anni suonati…) non pensavo minimamente a mettere in dubbio le cose che mi erano state “insegnate”….
il fatto che vengano riproposte queste cose (messe in latino, ecc, anche se ha ragione Davide che e’ solo una liberalizzazione…), dimostra solo una volta di piu’ due cose:
– alla chiesa interessa recuperare fedeli (in questo caso lefebvriani)
– alla chiesa fa comodo che i credenti non si facciano domande
io ti assicuro che, nel momento esatto in cui mi sono fatto la prima domanda, ero gia’ agnostico
poi non sono riuscito ad ammetterlo con me stesso per un po’ di tempo, finche’ mi sono reso conto che quello che non mi faceva ammettere che non credevo piu’, erano le paure inculcate nel cosro degli anni dalla chiesa stessa
superate quelle paure, e iniziato a pensare con testa e cuore (e non con le credenze di altri) ho potuto serenamente ammetterlo, anche a me stesso, e da li’ in avanti ti assicuro che la mia vita spirituale e’ migliorata, e di molto
detto cio’, ognuno e’ libero di credere quel che vuole, il rispetto per tutti e’ cio’ che mi guida.
ciao

Silvia

@Tiziana
è vero, ad un ateo come recitano la messa non importa più di tanto: come la gente spreca le fuggevoli ore della vita, sono fattacci loro…
Però è divertente spettegolare sulle cose che si ritengono sciocche e futili…

Quanto a “E le sollecitazioni ad essere più vicino alla gente nascondono un desiderio di essere in qualche modo ammessi?” direi che proprio non ci siamo… un ateo non ambisce ad essere “ammesso” dalla chiesa. Credo che ambiremmo piuttosto ad una chiesa (cattolica nella fattispecie) più vicina alla gente perché così la smetterebbe di rompere le scatole su eutanasia, pacs, divorzio breve, omosessualità, staminali, aborto etc: nel caso non se ne fossero accorti i cari cattolici, sono tutti diritti umani negati in Italia in gran parte “grazie” al Vaticano (e ai politici baciapile). Purtroppo però per la chiesa è questione di potere, non di buonsenso o di etica…

Daniele Gallesio

x Tiziana

«Cosa può importare ad un ateo se la messa viene detta in latino (peraltro una lingua molto importante per noi) o in qualsiasi altra lingua.»

Sostanzialmente tanto quanto dovrebbe importare a un credente che un ateo si adegui nella forma alla morale cattolica, cioè niente.
Infatti obbligando una miscredente a non abortire per legge, non le salva certo l’anima perché se Dio esiste, Egli sa che la miscredente aveva l’intenzione di abortire, e che non ha scelto di non farlo.
(Eppure tant’è… a trasformare il peccato in reato ci provate sempre!)

Però è divertente spettegolare dei sampdoriani fra genoani, dei laziali fra romanisti, e dei credenti fra atei, come dicevano i miei colleghi… 😀

«Il giudizio di un ateo o diversamente credente cambierebbe nel caso il papa si modernizzasse leggendo invece che una cosa un’altra?»

Il giudizio sull’inesistenza di Dio no.
Il giudizio sulla “contestualizzazione storica” della Chiesa sì.

« E le sollecitazioni ad essere più vicino alla gente nascondono un desiderio di essere in qualche modo ammessi? O questo interesse è solo un retaggio dell’educazione assorbita malgrado le proprie convinzioni? »

Non saremo certo noi a sollecitare il Papa a starci più vicino!
Ci sta già fin troppo alle costole! Più sta lontano meglio è.
Ci limitiamo a rilevare una contraddizione fra l’essere “fra la gente” tanto sbandierato e l’usare una lingua morta (importantissima, siamo d’accordo, ma che le masse non comprendono!)
Secondo te, perché il latino è stato a suo tempo adottato come lingua ufficiale della Chiesa Romana?
Secondo me, non certo perché fosse più suggestivo delle alternative possibili, bensì perché in quell’epoca era la lingua universale dell’impero.
Insomma, perché era quella che consentiva la più facile circolazione dei documenti in tutte le terre conosciute.

Se si volesse continuare in quella direzione, al giorno d’oggi dovrebbe essere adottato l’inglese!

«In realtà queste domande sono il motivo principale per cui leggo quasi tutti i giorni le risposte che scrivete.»

Continua a leggerci… non si sa mai! 😉

Kaworu

l’inglese in italia probabilmente sarebbe compreso ancora meno del latino 😉

RazionalMENTE.net

Tiziana, cosa ti fa pensare che a noi atei non interessi la Santa Messa? Io domenica prossima vado in chiesa ad affiggere al muro il logo dell’UAAR. Poi salirò nudo sull’altare e spiegherò ai fedeli perché sbagliano a mangiare l’insalata. Il mio senso morale non mi permette di astenermi dal convertire voi miseri cattolici miscredenti che peccate contro natura e contro il Peloso Cammello, re della Galassia e Pupazzo Interstellare. Egli non è Dio, ma è il mio pupazzo preferito.

Daniele Gallesio

«Tiziana, cosa ti fa pensare che a noi atei non interessi la Santa Messa?»

Il concetto di “reciproco rispetto” tipicamente espresso dal cattolico è qualcosa del tipo:

Voi non fatevi gli affari nostri intanto che noi ci facciamo i vostri. 😀

paolino

Conosco alcuni che dalle mie parti, dove la diocesi aveva fino al 1997 autorizzato una celebrazione al mese col messale tridentino, la gente andava ma non perchè particolarmente credente: perchè era come uno spettacolo.
Circense, aggiungo… 😀

Tiziana

Rispondo

ma, io trovo che il rito e la ritualità siano importanti per quasi tutto. Infatti mi sembra che inseguano riti gli sportivi, quelli che si iscrivono ai partiti e anche alle associazioni. del resto mi sembra che tutte le religioni mantengano (ma ovviamente so solo della ebraica) la lingua dell’origine. In quanto al fatto che un credente non conosca la lingua, nel caso dei cattolici il latino, un pò mi lascia basita. Ho avuto una educazione molto laica ma da mamma ebrea e constato che gli ebrei anche i più semplici sono in grado di recitare e recepire perfettamente tutte le preghiere e riescono a leggere perfettamente la torah. (cosa che del resto anche io so fare nonostante la mia educazione religiosa light)
Personalmente sono convinta che la presenza del Vaticano oltre al problema non irrilevante per Roma del traffico e dei costi per i romani (inutile ricordare l’acqua la luce l’ici), sia un fattore di sottosviluppo . Mi sembra di percepire però una difficoltà nel prendere le distanze anche da chi diversamente crede. Ovviamente è una sensazione , ma che in parte le vostre risposte mi confermano. Perchè andare fuori ad una chiesa a metter il logo di uaar? perchè fare un albero (che tra l’altro non credo sia cristiano) con i pupazzetti anticlericali? devo dire che quest’anno ambisco molto al natale perchè questa estate non sono andata in vacanza e il 22 parto. Quamto a Gellasio che mi ricorda che illatino era la lingua dell’impero anche lìitaliano è la lingua dellìitalia, che mi sembra il paese prescelto per gli anatemi oggi. Per quanto riguarda le risposte si, continuerò a leggerle mi interessano molto più delle notizie che in linea di massima si sanno dai giornali.

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