La Corte Suprema pakistana ha bloccato per la seconda volta l’approvazione del controverso Hasba Bill nella provincia della Frontiera di nord ovest (Nwfp). A novembre scorso, l’Assemblea provinciale aveva approvato questa legge d’ispirazione islamica tra cori di proteste di attivisti e minoranze religiose che ne denunciavano il tentativo di “talebanizzare la provincia e, da lì, tutto il Paese”. La Corte ha imposto al governatore della Nwfp di non firmare il disegno di legge, finché non sarà presa una decisione definitiva a riguardo. All’Hasba Bill si oppone lo stesso presidente pakistano Pervez Musharraf, da più parti accusato di non attuare nella pratica l’idea di islam moderato da lui promossa per il Paese.
Già a luglio 2005 l’Assemblea della provincia, guidata dalla Muttahida Majlis-e-Amal (MMA, coalizione di 6 partiti islamici), aveva votato a favore del disegno di legge, con il quale istituiva la figura del muhtasib, una sorta di garante religioso per vigilare sull’aderenza dei cittadini ai valori islamici e alla sharia.
Nel settembre successivo la Corte Suprema aveva annullato il testo, definendolo “incostituzionale e discriminatorio”. Il 13 novembre scorso l’Assemblea provinciale ne ha approvato gli emendamenti, attenendosi – dice il governo locale – alle direttive dei giudici..
La Corte Suprema ha stabilito che affronterà di nuovo il caso dell’Hasba Bill nella terza settimana di gennaio […]
Secondo analisti locali, il verdetto dei giudici e le proteste dei fondamentalisti evidenziano in modo chiaro lo scontro in atto ai vertici pakistani tra forze conservatrici e moderate.