Reciprocità tra credenti e atei

Se una legge dello Stato permette qualcosa che la dottrina cattolica vieta, per esempio il divorzio, i cattolici non sono obbligati “per forza” a divorziare. E questo è stato dimostrato storicamente. Viceversa i non cattolici sarebbero obbligati “per forza” a non divorziare se la legge non ci fosse. Come è stato storicamente dimostrato quando la legge sul divorzio non c’era. Questo ragionamento può essere esteso ad aborto, eutanasia, Pacs ecc. Questa pretesa egemonica e antidemocratica delle religioni, tutte, di estendere tramite il diritto pubblico il loro credo anche a chi credente non è, è sempre di maggior attualità, contrariamente al comportamento dei non credenti che lasciano ampio margine di comportamento ai credenti, concedendo loro persino di non ubbidire alle leggi dello Stato con l’obiezione di coscienza. Dico questo non per ribadire la superiorità democratica e civile dell’ateo rispetto al credente, ma per chiedere se non sia giunta l’ora di dire basta alla pretesa che lo Stato sopperisca con le proprie leggi alla incapacità della Chiesa di imporre o di convincere con i suoi soli mezzi; e cioè quelli della predicazione, dell’esempio e della convinzione, i suoi adepti alla coerenza. E i non adepti alla adesione. Se uno è un cattolico serio e convinto non ha bisogno che una legge dello Stato italiano vieti o proibisca questo o quello, egli da serio e coerente cattolico seguirà, senz’altro, solo ciò che dice il Papa ignorando ciò che legifera il Parlamento italiano. Ma, quanti sono i ” cattolici seri”? E’ qui che casca l’asino; questa continua ingerenza negli affari dello Stato è senz’altro indice dell’ estrema debolezza con la quale il messaggio religioso cattolico si fa largo fra la gente, anche la sua. E però tutti gli italiani non possono farsi carico dei limiti storici di una parte di esso. A maggior ragione quando non tutti sono d’accordo sul suo valore storico. Ma chi ha mai provato che la maggioranza degli italiani ritengono il cattolicesimo qualcosa di positivo per il Paese? (basti citare l’unità d’Italia avversata per otto secoli, ed altro). Le assicuro che ce ne sono moltissimi, oggi come ieri, che sono convinti del contrario. Ed allora? Io, noi, non credenti non costringiamo nessun cattolico, men che meno usando leggi dello Stato, a comportamenti atei: è troppo nel 2006 pretendere reciprocità? Luigi Leoni

57 commenti

orso_zen

Secondo me tradurre in reato un peccato va anche contro alla relgiosità (sarebbe interessante l’opinione di qualche credente a proposito).

Se per legge (ovvero con la forza o con la minaccia della forza) non posso peccare, quale valore ha il non peccare? qual è la testimonianza che dò della mia fede?

Faccio un esempio stupido: la religione mi dice che mangiare una mela è peccato. Ora in quanto credente non mangio la mela (sto meglio io perchè so di non sbagliare e testimonio agli altri la mia fede).
Cambia la legge: “mangiare le mele è reato”.
Ora io, credente, sono uguale a tutti gli altri che non mangiano mele, non sto meglio perchè non sono sicuro che la mia rinuncia sia dovuta alla fede o alla legge e perdo anche il valore della testimonianza.
A chi giova tutto ciò?

Ela

“Questa pretesa egemonica e antidemocratica delle religioni, tutte, di estendere tramite il diritto pubblico il loro credo anche a chi credente non è”

Tutte tutte? Sicuri sicuri? Mmm non credo proprio…

darkzero

Ecco, annarosa dovrebbe trarre insegnamento da questo articolo…

Matteo

E il libero arbitrio? dio non ci ha donato il libero arbitrio per poter scegliere tra bene e male? Che senso ha imporre per legge i principi della dottrina cattolica? La chiesa è un intermediario tra dio e l’uomo o ha il compito di correggere gli errori, tra i quali per l’appunto il libero arbitrio, fatti da dio stesso? Ma dio lo sa? E’ d’accordo?

dio mi dona il libero arbitrio e la chiesa me lo toglie… i soliti misteri della fede?

Io ho solo domande, c’è qualche credente, sempre carico di risposte, che mi può aiutare?

Kaworu

di solito i credenti si defilano dai post dove non possono dispensare la loro saggezza o da quelli che più prosaicamente li sputtanerebbero troppo…

Gio

E’ triste che si debba scrivere un’articolo su ciò che dovrebbe essere ovvio, ovvero sul principio di laicità.
L’articolo di Leoni è talmente ovvio che è impossibile non condividerlo.

Silvia Viterbo

orso zen ha scritto
“Se per legge (ovvero con la forza o con la minaccia della forza) non posso peccare, quale valore ha il non peccare? qual è la testimonianza che dò della mia fede?”

Ma quando mai la chiesa si è interessata a queste cose?
Alle gerarchie cattoliche interessa soltanto tener su il loro castello di carte, senza preoccuparsi di creare dei valori condivisi… la loro filosofia è: alla chiesa non occorre aderire, purché comunque le si obbedisca…

cartman666

E’ da tempo che noi andiamo dicendo le stesse cose, ma sembra che i politici abbiano il sacro terrore perfino di dire la parola eutanasia. Mi fa incacchiare non poco quando mi dicono che non ho diritto di disporre della mia vita. Se non e’ mia di chi sarebbe?
Speriamo di ottenere finalmente qualcosa!!

Piuttosto mi chiedevo, come fate a mettere gli emoticon?

davide

Dovete capire che è nell’essenza della religione considerare gli altri che non ne condividono i dettami come delle povere pecorelle smarrite da riportare all’ovile, e poi un cristiano come farà a salvarsi se non conquista al suo buon pastore di porci un’anima persa di qualche ateo? Come farà a consolarsi pensando che chi rifiuta quello che dice sarà destinato all’inferno?(Se poi ha avuto una storia personale che lo ha portato a fare alcune scelte chissenefrega). E poi l’islam, il laicismo che avanza, brrr che paurissima… non dimentichiamoci di questi cattivoni che minano alle radici della nostra cultura italiana.
Quindi perchè pretendere reciprocità quando questa non ci sarà mai? Sarebbe come pretendere che un branco di iene non sbrani un animale ferito

pippo

Capitan Spaulding,
per fare il grassetto dovresti usare i tag [ b ] e [ / b ] (con i simboli tutti attaccati) e inserirvi in mezzo le parole. Esempio:
[ b ]prova grassetto[ / b ] diventa [b]prova grassetto[/b]

cartman666,
per le emoticon devi accostare i classici simboli delle emoticon. Per esempio, unenedo : e ) ottieni 🙂 ; ; e ) ottieni 😉

e così via…

pippo

Ah, ecco: mi ero confuso con i tag del forum! 🙁 🙁

allora, devi usare e , con i simboli uniti 🙂

Ciao!

Daniele Gallesio

x Capitan Spaulding:

Grassetto e corsivo in parole povere:

Il grassetto si apre con <strong> e si chiude con </strong>
E’ deprecato, per cui i puristi non lo userebbero mai, ma su qesto sito funziona ancora: “strong” può essere sostituito con “b” che è molto più breve, ovvero puoi aprire il grassetto con <b> e chiuderlo con </b>

Per cui se scrivi
Ciao <strong>cara</strong> mamma
oppure
Ciao <b>cara</b%gt; mamma
viene fuori
Ciao cara mamma.

Il corsivo si apre con <em> e si chiude con </em>
Deprecato ma più corto: apri con <i> e chiudi con </i>

Daniele Gallesio

Tornando all’articolo di Luigi Leoni

E’ talmente ovvio che non dovrebbe nemmeno esserci bisogno di dirlo.
Purtoppo ce nìè ancora bisogno, per cui benvengano articoli come questi!

Repetita iuvant!

gianni

non tutte le religioni tendono a fare del peccato un reato. I buddhisti non lo fanno ma non a caso il buddhismo è una religione atea e il buddha dice: non credere che una cosa sia buona perchè è scritta in un libro o perchè è detta da una persona che ritieni saggia, ma fanne esperienza diretta e decidi.

lik

@ Davide,

A me non sembra che il laicismo stia avanzando anzi è in regressione. Pensare che l’islam e il laicismo avanzino mano nella mano insieme è veramente avere gli occhi foderati di prosciutto (ops). Poi comunque anche tra gli atei anticlericali ci sono tante persone contrarie ai pacs ed hai diritti dei gay in particolare. E’ inutile prendersela con il papa perché il papa poi è la gente e la gente è maggioritaria contro i diritti dei gay, anche a sinistra.

Capitan Spaulding

OK Grazie
Avevo escluso in partenza che si potessero usare direttamente i tags.
…vediam se ci riesco…

annarosa

Eccomi! Scusate ma anche i cattolici lavorano, tengono famiglia e in questo periodo hanno anche la Novena di Natale, oltre alle recite scolastiche, i regali (shopping in pelliccia per le vie più belle, ecc.) e alla sera vanno a nanna presto (io, almeno).

Guardate che la Chiesa non ritiene che quello che per lei è peccato debba essere ritenuto reato dallo stato, assolutamente. Mangiare carne il venerdì di Quaresima, comunicarsi se non ci si è confessati, non essere caritatevoli, essere smodatamente golosi ecc. sono tutti peccati che non credo siano mai stati considerati reati. E’ vero anche, però, che molti dei 10 comandamenti sono considerati reati senza che nessuno si scandalizzi: non rubare, non uccidere, non dire falsa testimonianza. E altri sono considerati buone norme di comportamento che, sebbene non “obbligatorie”, aiutano il benessere sociale: onorare il padre e la madre, non desiderare la donna d’altri, non desiderare la roba d’altri.
La Chiesa ritiene che vi siano delle “leggi naturali” iscritte nella natura dell’uomo e che la “legge positiva” debba ricercarle e riconoscerle. Questo per quanto riguarda i cosiddetti “diritti umani” fondamentali (non uccidere, non rubare, ecc.) che hanno a che fare con la convivenza umana. Esistono poi le questioni “morali” che riguardano i comportamenti più privati di ogni singolo uomo ma che, comunque, possono essere considerati “buoni” o meno a seconda che rispettino, comunque, la sua “natura” di essere dotato di ragione e sensibilità, e “religiose” che sono un passo in più e che richiedono l’adesione alla fede.
E’ stato proprio Gesù a distinguere i due piani con il famoso “date a Cesare….e date a Dio…”

Daniele Gallesio

Come hai appena fatto, RazionalMente!
Resta il dubbio sull’utilità di un link di quel tipo… 😛

Daniele Gallesio

x Annarosa:

Scusa, ma la CCAR non si è forse battuta per negare (tramite legge dello Stato italiano) il diritto al divorzio anche a coloro che non aderiscono alla fede cattolica?

Non si sta forse battendo per obbligare anche coloro che non aderiscono alla fede cattolica a vedere imposto il simbolo di tale fede in scuole, ospedali e (cosa ancor più grave) tribunali dello Stato italiano?

Non ti sembra che siano esempi in cui Dio (o meglio, i suoi sedicenti ambasciatori) chiedano che venga dato a loro quel che dovrebbe essere di Cesare (anzi, del popolo visto che siamo in una presunta dempcrazia) ?

Damiano

“E’ vero anche, però, che molti dei 10 comandamenti sono considerati reati senza che nessuno si scandalizzi: non rubare, non uccidere, non dire falsa testimonianza. E altri sono considerati buone norme di comportamento che, sebbene non “obbligatorie”, aiutano il benessere sociale: onorare il padre e la madre, non desiderare la donna d’altri, non desiderare la roba d’altri.”

E’ vero, alcune (non tutte ) sono regole di “buon senso” per una convivenza pacifica, altre invece rispecchiano semplicemente la società patriarcale del periodo in cui sono state scritte, ad esempio c’è scritto “non desiderare la donna d’altri” come se non fosse minimamente contemplata anche solo la possibilità per la donna di desiderare, poi ancora “onora il padre e la madre” ad ogni costo? anche se usano violenza coi figli?

“La Chiesa ritiene che vi siano delle “leggi naturali” iscritte nella natura dell’uomo e che la “legge positiva” debba ricercarle e riconoscerle”

La parola chiave è “la chiesa ritiene“, e il ritenere che “sarebbe meglio per se stessi” se uno si comportasse in un determinato modo in virtù di una particolare fede religiosa, non è sufficiente per imporre una regola sociale di carattere generale come “non uccidere”, mi sono spiegato?

“Esistono poi le questioni “morali” che riguardano i comportamenti più privati di ogni singolo uomo ma che, comunque, possono essere considerati “buoni” o meno a seconda che rispettino, comunque, la sua “natura” di essere dotato di ragione e sensibilità, e “religiose” che sono un passo in più e che richiedono l’adesione alla fede.”

E siamo arrivati al punto, la parola chiave è “privati“, eutanasia, aborto, pacs, libertà di ricerca scientifica ecc. tutte cose sulle quali, oggi, la chiesa vorrebbe a tutti i costi imporre il proprio punto di vista con delle leggi dello stato.

Silvia

@Mariarosa
Non scordiamoci poi che questo atteggiamento (pseudo)liberale della chiesa è stato imposto dall’avanzare dello stato laico e della mentalità illuminista: quando i tempi lo consentivano, gli eretici venivano bruciati e, tra le prove addotte per comprovarne la colpevolezza, c’erano anche il non andare a messa, il mangiare carne al venerdì o il non mangiare carne di maiale (se pensavano che fossi segretamente ebreo), il pensare che Maria non fosse vergine…

orso_zen

Alcune considerazioni:
1. “Non rubare”, “Non uccidere” etc. sono considerati reati non perchè siano peccati ma perchè limitano/violano la libertà altrui. Lo scopo dello stato è (o dovrebbe essere) quello di garantire i diritti di tutti ed impedire che questi diritti vengano in qualche modo limitati. (Queste regole valgono infatti anche in stati dove la religione cattolica non c’è o ha un’influenza piccola)

2. “La Chiesa ritiene che vi siano delle “leggi naturali” iscritte nella natura dell’uomo” è una frase che ha delle conseguenze pesantissime. Vorrei sapere chi e come ha dimostrato l’esistenza di queste leggi naturali. Non mi risulta che nessuno, mai, abbia trovato leggi morali in natura, al massimo si sono trovate leggi fisiche.

Marja

Le uniche leggi che è dato di osservare in natura sono in realtà regolarità nell’accadimento di determinati fatti e nelle relazioni tra di essi. Si chiamano dunque leggi per modo di dire, in quanto non prescrivono nulla, si limitano a registrare il modo di essere della realtà cosi come e a spiegarne le cause.
La legge in senso tecnico è sempre espressione della volontà umana e appartiene alla sfera non dell’essere ma del dover essere, la legge non ci dice come è la realtà, ma come deve essere per soddisfare la volontà di chi l’ha posta.
La morale invece è quella forma di disciplina che ogni singolo individuo impone alla propria vita sulla base dei propri sentimenti, della propria fede religiosa o filosofica, delle proprie idiosincrasie esistenziali ed ideologiche.
Ci sono però delle regole morali che rispondono ad esigenze fondamentali di sopravvivenza della specie umana e di pacifica convivenza e che perciò sono tendenzialmente condivise o condivisibili da qualsiasi essere umano, a prescindere dai suoi sentimenti, dalle sue idiosincrasie, dalle sue superstizioni religiose, come ad esempio la regola di non togliere la vita ad un altro uomo se non per ragioni di legittima difesa della propria, perchè in effetti ciascuno vorrebbe che questa regola fosse rispettata anche nei confronti di sè stesso e anche la comune esperienza ci conferma che tutti tendenzialmente la condividono. Lo stesso però non si può dire, per esempio, per la regola non uccidere una cellula uovo fecondata perché è già una persona umana. Perchè sono una minoranza di uomini quelli che in un ovocita fecondato(che è di fatto una forma di vita meramente cellulare)vedono un individuo umano. Il comune senso ci dice che quella è solo una cellula e che quindi impedirne l’impianto in utero non è aborto e che pertanto non esiste ragione per impedire la ricerca sui pre-embrioni(se non le precauzioni dirette ad evitare manipolazioni genetiche per fini criminosi)o l’utilizzo della contraccezione ormonale di emergenza.
Queste ultime regole morali, quelle che possono essere condivise da tutti gli uomini perché in realtà corrispondono a bisogni presenti in tutti gli esseri umani solo queste possono essere assunte nell’etica che deve formare la base della convivenza civile e della legislazione. Le altre quelle che derivano da particolari interpretazioni della realtà di derivazione più o meno religiosa devono restare nella sfera dell’individuo e della sua coscienza.

http://gattomalvagio.blog.espresso.repubblica.it/il_gatto_malvagio/

Daniele Gallesio

« poi ancora “onora il padre e la madre” ad ogni costo? anche se usano violenza coi figli? »

“Onora il padre e onora la madre
e onora anche il loro bastone
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone

Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore
Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore”

cartman666

🙂 vediamo se funziona, ne approfitto per ricordare ad Annarosa, che la chiesa cattolica si e’ detta favorevole ad un paese sudamericano (mi sembra fosse il Nicaragua) che ha introdotto il reato penale per l’omosessualita’. Questa notizia e’ uscita pochi giorni fa sempre su questo sito, e nessuno tg ne ha parlato. Questo smentisce decisamente quanto tu affermi, visto che la chiesa ha per vizio, di voler trasformare i peccati in reati.

cartman666

[:)] E’ solo una prova , per vedere se sono riuscito a evolvermi + di un babbuino

Ela

davide scrive:
18 Dicembre 2006 alle 20:42

“Dovete capire che è nell’essenza della religione considerare gli altri che non ne condividono i dettami come delle povere pecorelle smarrite da riportare all’ovile”

Essenza della religione cattolica o cristiana. Mica vale per tutte le religionI del mondo; non scadiamo nella generalizzazione basata su pochi esempi. Religione non è solo il cristianesimo…

annarosa

x Daniele Gallesio:
Anche “non uccidere” ha delle eccezioni…legittima difesa, guerra difensiva. Non prendete sempre tutto “alla lettera”. Esiste uno “spirito” e una “lettera” in tutte le leggi. E’ ovvio che se tuo padre ti usa violenza non gli devi un granchè…

Per quanto riguarda la legge “naturale” ricordo che la dichiarazione dei diritti dell’uomo parte proprio dal riconoscimento del fatto che nella “natura” dell’uomo ci sono delle “regole” che attraverso l’uso della ragione ogni uomo può riconoscere. E’ nato tutto dal processo di Norimberga dove i Nazisti che si difendevano dai reati contestati loro adducevano a loro discolpa di aver dovuto obbedire a delle leggi. Il tribunale che li ha giudicati colpevoli ha stabilito che andavano condannati perchè la legge “naturale” ha una valenza maggiore rispetto alla legge “positiva” e, se in contrasto, un uomo deve obbedire alla legge naturale che è più importante. Nella fattispecie un nazista non poteva giustificarsi dall’aver comandato l’uccisone degli ebrei perchè “così diceva la legge tedesca”: la legge “naturale” del NON UCCIDERE doveva venire prima.

Damiano

“E’ ovvio che se tuo padre ti usa violenza non gli devi un granchè…”

Sai non credo che ai tempi di Abramo fosse altrettanto ovvio, il padre era il patriarca e aveva potere assoluto sulla sua famiglia (non era forse lui che era pronto a uccidere suo figlio?). Il fatto che oggi a noi sembri ovvio dipende seolo da un’operazione di “pulizia” del testo, spesso i credenti prendono in considerazione solo le parti della bibbia che ritengono “buone” e ignorano quelle più “cattive”, ma questa capacità di giudicare il buono e il cattivo non può derivare dalla bibbia stessa.
Ad esempio oggi “non desiderare la donna d’altri” viene inteso come genericamente “sii fedele al compagno o alla compagna” in modo perfettamente simmetrico, ma… così non c’è scritto.

“Per quanto riguarda la legge “naturale” ricordo che la dichiarazione dei diritti dell’uomo parte proprio dal riconoscimento del fatto che nella “natura” dell’uomo ci sono delle “regole” che attraverso l’uso della ragione ogni uomo può riconoscere.”

Eh si, il problema sta solo nel decidere quali siano. Messa su questo piano, un islamico che affermi essere legge “naturale” il segregare in casa la moglie (o avere più di una moglie) semplicemente perchè glielo dice il suo dio, non può essere smentito in base ad un’altra legge naturale dettata da un dio diverso, perchè nessuno dei due ha argomenti sufficienti a smontare la tesi dell’altro. L’unica via in questi casi, a mio avviso, è massimizzare le libertà personali di ciascuno senza riferimenti a nessun dio in particolare, ma giudicando ciò che è accettabile solo in base ai rapporti tra persone tralasciando gli stili di vita e le scelte personali.

Nello specifico la chiesa cattolica altera spesso la definizione di naturale per farla coincidere con la propria dottrina, ad esempio quando afferma che è naturale la monogamia dice letteralmente il falso, l’unica cosa che la natura richiede e che la specie si perpetui.
Quando la chiesa dice che il matrimonio è “naturale” dice una balla pure più grande della precedente: la natura non ha affatto bisogno del matrimonio, per la conservazione della specie.
Quando la chiesa afferma che vivere ad oltranza è naturale dice il falso: vi sono delle culture umane in cui la morte viene accettata con più serenità senza cercare di sopravvivere ad essa, la natura fornisce l’istinto di sopravvivenza solo infunzione della riproduzione.
Quando la chiesa dice che il sesso deve essere fatto solo per procreare (eh si, negare qualsiasi tipo di anticoncezionale veramente efficace significa dire questo), dice il falso: altre specie animali usano il sesso come “divertimento”.
Ti dirò di più, la legge “NON UCCIDERE” non è affatto naturale, ma è una utile convenzione sociale, è un artificio che ci consente di non sprecare energie per difendere continuamente la propria incolumità e di concentrarsi in attività che possano migliorare la nostra qualità della vita, è una condizione necessaria per la formazione di una complessa struttura sociale, anche in natura gli animali che hanno forme di convivenza sociali complesse tendono ad applicare la regola “non uccidere quelli della tua specie”, ma per il resto l’uccidere non è affatto innaturale, guardati in torno, ti pare che l’uccisione sia “innaturale” ? Era piuttosto naturale anche per la chiesa cattolica fino a qualche tempo fa…

Queste, e molte altre, non sono “leggi naturali”, sono dettami della dottrina della chiesa cattolica.

annarosa

Come al solito fatico a farmi capire. Riprovo a precisare sperando di essere più chiara.
– La differenza tra i “fondamentalisti” e i non-fondamentalisti sta proprio nella capacità di leggere un testo sacro in modo critico, cioè contestualizzandolo storicamente e facendone quella che si chiama esegesi. Non è uno “scegliere” quello che và e “buttare” quello che non piace, si tratta di storicizzare e interpretare. E’ a questo che serve la Tradizione e il Magistero che, a differenza dei Protestanti dove ognuno interpreta la Bibbia come vuole (e in America, soprattutto, si vede la deriva che si può prendere), caratterizza le Chiese cattolica e ortodossa.
– Non dico che ci sono delle leggi morali nella NATURA, ma nella natura dell’UOMO. Non sono una sociologa nè un’antropologa ma credo che l’omicidio gratuito sia reato ovunque. Il 5° comandamento fa riferimento a questo comune “sentire” e cioè che uccidere non è bene, a meno che non ci siano determinati motivi (su quali questi siano poi si potrebbe discutere).
– Il matrimonio non è una cosa della NATURA ma, nella “natura dell’uomo” è una cosa così ovvia che tutte le civiltà, prima o poi, hanno “istituzionalizzato” l’unione tra un uomo e una donna. E’ anche esperienza di tutti (?) pensare, almeno per un certo periodo, che la persona che si ama la si amerà per sempre e solo lei, perchè il desiderio di un amore così (appagante e completo) è nel cuore di ogni uomo. Chi non lo ha più, di solito, è perchè è stato “scottato” ma, almeno una volta nella vita tutti abbiamo avuto questa sensazione almeno come desiderio.

annarosa

x orso_zen

“A vedere i Diritti Umani come diritti naturali (e non più insieme di diritti più o meno benevolmente concessi da qualche autorità), è invece parte del pensiero del Medio Evo, periodo in cui, fra i numerosi giuristi e filosofi che se ne occupano, si distingue la figura di Tommaso d’Aquino.

In età moderna, dopo il movimento del giusnaturalismo, emergono le teorie dell’Illuminismo e l’affermazione del concetto di libertà dell’individuo, soprattutto in opposizione all’assolutismo, la forma di governo caratteristica dell’età moderna.

Le prime evidenze di questa tendenza si riscontrano nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America (1776), che afferma gli “inalienabili diritti” di cui tutti gli uomini sono dotati dal Creatore, fino alla prima e vera propria carta dei diritti dell’uomo, nata nel 1789 dalla prima Rivoluzione francese: conosciuta come Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, e caratterizzata però da un’impostazione più astratta.

Fu poi Napoleone Bonaparte a esportare il concetto di diritti umani negli altri paesi d’Europa, anche se in realtà negandoli di fatto. Pertanto, una vera e propria diffusione degli stessi si ebbe solo dopo i moti del 1848 e la conseguente proclamazione delle prime costituzioni liberali nei vari paesi.

Un’ulteriore grande affermazione dei diritti umani si ebbe con la fine della Seconda guerra mondiale e con la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, siglata a New York nel 1948. Con questa Carta si stabiliva, per la prima volta nella storia moderna, l’universalità di questi diritti, non più limitati unicamente ai paesi occidentali, ma rivolti ai popoli del Mondo intero, e basati su un concetto di dignità umana intrinseca, inalienabile, ed universale.

Esistenza, validità e contenuti dei Diritti Umani continuano ad essere oggetto di dibattito sia in filosofia che nell’ambito delle cosiddette scienze politiche. Da un punto di vista giuridico, i Diritti Umani vengono definiti da convenzioni e leggi internazionali, ma anche dagli ordinamenti giuridici di numerose Nazioni. Va però altresì aggiunto che, secondo molti, la dottrina dei Diritti Umani va al di là delle singole leggi e forma le basi morali fondamentali per regolare l’ordine geo-politico.”

da Wikipedia

Io non ho mai preteso di dire che il termine “legge naturale” fosse citato! E’ della “filosofia” dei diritti umani che parlavo… Non dico nemmeno che sia “giusto” il riconoscere nella natura umana una “universalità” di leggi morali (anche se io lo credo). Dico solo che la teoria dei Diritti dell’Uomo si basa su questo: ci sono dei principi che, nella storia dell’uomo e nella ricerca filosofica, sono emersi e che vengono riconosciuti attraverso l’uso della ragione.
Di filosofia del diritto non so pressochè nulla, ma credo si tratti del gius-naturalismo.

orso_zen

Quello che contesto è che nella “natura dell’uomo” ci siano delle leggi morali.
Se ci fossero queste leggi tutte le persone “per natura” le rispetterebbero e sarebbe quindi inutile normarle.
Se è necessario stabilire che uccidere è reato (e punire chi lo compie) è proprio perchè uccidere non viene per natura vissuto come errore.
Il fatto è che noi viviamo in una società che ha riconosciuto che vivere in una società non violenta sia molto più vantaggioso per il benessere degli individui (che a quella società appartengono).

Cito la tua frase:
“Dico solo che la teoria dei Diritti dell’Uomo si basa su questo: ci sono dei principi che, nella storia dell’uomo e nella ricerca filosofica, sono emersi e che vengono riconosciuti attraverso l’uso della ragione.”
Sono perfettamente d’accordo con questa frase, ma nota che qui non c’è alcun accenno a delle presunte leggi naturali.
La base di tutto è il concetto di libertà personale e di diritti inviolabili dell’uomo che non cadono nè dall’alto nè dalla natura ma dal riconoscimento che senza questi diritti, storicamente, l’uomo non può realizzarsi.
Se poi nel medioevo la pensavano diversamente, vorrei vedere quali prove portavano per dimostrare l’esistenza delle “leggi naturali”, ma nella redazione delli Diritti Umani non ho trovato nessuna affermazione che facesse riferimento (seppure nello spirito) all’esistenza di queste leggi di natura.

annarosa

x orso_zen

Scusa ma se devi “ri-conoscere” (attraverso la ragione) qualcosa bisogna che questo esista sennò “inventi”, “crei”, “ipotizzi” ecc. ma non “conosci”, ti pare?
Direi che stai dicendo che ho ragione ma non lo vuoi ammettere! Non vuoi chiamare questi diritti “naturali” ma ammetti che pre-esistano al loro eventuale (storicamente e geograficamente non è sempre così) riconoscimento.

“senza questi diritti, storicamente, l’uomo non può realizzarsi” sembra quasi una citazione di qualche intellettuale cattolico e io la sottoscrivo in pieno!
Idem per “libertà personale e diritti inviolabili”….
Anche mangiare un chilo di funghi velenosi è espressione di libertà? Sì ma non finalizzata al bene (non morale ma “pratico”). Allora esiste una verità (se mangio funghi velenosi sto male e poi muoio) da riconoscere entro la quale esercitare la libertà (è il caso che io li mangi?mah!).

orso_zen

No, “riconoscere” lo intendevo come “ti rendi conto che”.
Sto appunto dicendo che non pre-esistono. Sto dicendo che alcune scelte morali si sono sviluppate/nate (ma non esistevano) e sono state “riconosciute” come utili.

Esempio: la democrazia. Non esisteva, si è sviluppata ed è stata riconosciuta come positiva. Ma la democrazia non è in qualche modo iscritta nell’uomo, è una sua creazione
La stessa cosa può valere per la legge “non uccidere” etc.

“Anche mangiare un chilo di funghi velenosi è espressione di libertà? Sì ma non finalizzata al bene (non morale ma “pratico”). Allora esiste una verità (se mangio funghi velenosi sto male e poi muoio) da riconoscere entro la quale esercitare la libertà (è il caso che io li mangi?mah!). ”
Sì è così, ma questa è una “verità” dimostrata scientificamente. Ci sono degli esperimenti che dimostrano il fatto.

orso_zen

““senza questi diritti, storicamente, l’uomo non può realizzarsi” sembra quasi una citazione di qualche intellettuale cattolico “. La frase è mia. Perchè la relizzazione dell’uomo dovrebbe importare solo ad un intellettuale cattolico?

Giuseppe Murante

Tutto molto filosofico.
Il punto a mio avviso e’ un altro. Bisognerebbe rendersi conto e fare si che lo stato si renda conto (e qui cito Sam Harris) che il concetto di “reato senza vittima” e’ un abominio che porta lo stato nella direzione dello stato etico, con tutti i pericoli (…Hitler….) che cio’ implica.

Cio’ dovrebbe valere anche fuori dall’ambito religioso.
Esempio: uccidere e’ un reato in senso proprio, perche’ c’e’ una vittima. La morale non c’entra.
Fare sesso consenziente fuori dal matrimonio non e’ un reato, ma se lo fosse, sarebbe senza vittime.
Drogarsi, se non si commettono *altri* reati per farlo, NON DOVREBBE ESSERE REATO perche’ non ha vittime (vale anche per il mettersi le cinture di sicurezza, fumare dove non ci sia nessuno a cui dia fastidio, o simili!).
Lo sforzo della chiesa cattolica e’ tentare di dimostrare che i suoi precetti morali hanno sempre delle vittime. Arrampicandosi sugli specchi in alcuni casi (e.g. cercando di dire che embrione e feto sono gia’ esseri umani e quindi “vittime”) o cadendo nel ridicolo in altri (quando proprio manca la potenziale vittima.. ad esempio, per gli anticoncezionali.. allora si ricorre alla “verita’ naturale”.. perfetta perche’ definisce come vittima di questi presunti reati.. l’intera, inconsapevole, e spesso molto riluttante, umanita’!).

Peraltro, personalmente ritengo che *la chiesa* voglia imporre i suoi precetti come leggi dello stato a meri fini di mantenimento del proprio potere, ed *i suoi fedeli* li vogliano imporre perche’ li trovano difficili da sopportare se qualcun altro mostra loro con l’esempio che si vive benissimo ignorandoli o infrangendoli. Particolarmente vero, questo, per la questione delle unioni di fatto e per la morale sessuale in generale!

orso_zen

@Giuseppe.
In linea di massima sono d’accordo con te.
Quando dico che lo stato dovrebbe garantire i diritti e che quando i diritti sono limitati solo dai diritti altrui, è logico che se non c’è una “vittima” non c’è nessuno che in quell’azione dovrebbe limitare i miei diritti…
Anche se su qualche caso ho dei dubbi. Vendere un rene è reato? Oppure nella storia della società si è visto che permettere questo tipo di azioni è dannoso per tutti?

Sul discorso dell’imposizione, non penso che sia solo un problema della religione cattolica. Qualsiasi “filosofia” che sostiene di conoscere e di dover difendere una verità superiore si comporta nel modo che hai descritto.

annarosa

x Giuseppe e orso_zen

A parte che decidere che nell’aborto non c’è una vittima è decisamente anti-scientifico perchè un feto di 3 mesi ( o anche 5, 8 nei casi di “aborto tardivo”) non può non essere considerato tanto diverso da uno di 9 appena partorito, vedete che, se è l’autodeterminazione dell’individuo a “dettar legge”, ci sono domande (l’esempio del rene è azzeccato) che non hanno risposta se non positiva. Con il rischio che nessuna legge abbia più senso. Per esempio, chi stabilisce che le tasse che io pago corrispondano veramente al servizio che lo Stato mi offre? Perchè io devo contribuire al benessere economico di qualcun altro con il mio lavoro? Se la società è orientata al “bene” di tutti, la volontà del’individuo non può essere l’unico criterio. Anche mangiare i funghi velenosi non deve essere vietato ma, non si può negare, che è una scelta di libertà stupida. Lo stesso vale per la droga o la cintura di sicurezza: lo stato ha anche il compito di “guidare” e “educare” i cittadini (vedi le campagne per l’uso del casco, o l’alimentazione corretta, o il recupero dei rifiuti). Ogni legge ha sempre ANCHE un valore di indicazione “educativa”.

orso_zen

@Annarosa
Non sono d’accordo con il tuo metodo di ragionare.
La legge secondo me deve agire per permettere a ciascuno di scegliere liberamente quello che per lui è il suo bene. Ovviamente, vivendo in una società, ci si scontra con i diritti degli altri e allora la legge deve porre dei limiti x evitare conflitti. Ma non c’è mai un “bene pubblico” che deve prevalere su quello privato, se così fosse (è dimostrato storicamente), si ricade nel totalitarismo.

“Anche mangiare i funghi velenosi non deve essere vietato ma, non si può negare, che è una scelta di libertà stupida”, magari per qualcuno, in alcune circostanze, questa scelta non sarebbe così stupida. Se è veramente una scelta libera, personale e consapevole che diritto hai tu di giudicare x gli altri?

Non credo che lo stato debba avere il compito di guidare ed educare, almeno, non nelle scelte personali/etiche più profonde.
Mentre sono d’accordo quando interviene per risolvere problemi pratici che nell’esperienza della collettività si sono rivelati dannosi per tutti (soprattutto in un sistema sanitario pubblico come il nostro); a questo ragionamento si sono ispirate le leggi sull’aborto, cinture di sicurezza, rifiuti etc. (sulle droghe no, non si è ancora fatto un discorso pragmatico ma solo ideologico)

Cmq ribadisco che non esistono leggi naturali inscritte nell’uomo. Le leggi derivano da un’analisi più o meno consapevole degli effetti di ciascuna sulla possibilità di realizzazione (frase che tanto ti piace) dei singoli individui.

annarosa

x orso_zen
“magari per qualcuno, in alcune circostanze, questa scelta non sarebbe così stupida. Se è veramente una scelta libera, personale e consapevole che diritto hai tu di giudicare x gli altri?”
Davvero mi piacerebbe che un razionalista mi spiegasse qualche ipotetica circostanza in cui una cosa del genere non sarebbe stupida ma frutto di una “scelta libera e conspevole”….. di una qualche utilità per il bene individuale o della società.

archibald.tuttle

“Davvero mi piacerebbe che un razionalista mi spiegasse qualche ipotetica circostanza in cui una cosa del genere non sarebbe stupida ma frutto di una “scelta libera e conspevole”….. di una qualche utilità per il bene individuale o della società.”

il bene individuale e’ assai soggettivo, ad esempio c’e gente che ancora oggi ama pregare inginocchiato sui ceci e nessuno glielo impedisce. questo significa che non puoi essere tu a giudicare se una scelta libera e consapevole e’ un bene individuale, e significa che non lo puoi usare come argomento per decidere sulla legittimita della scelta libera e consapevole.

si potrebbe forse discutere invece sul bene della societa, se la societa ne debba avere uno, su come definirlo e misurarlo, e su come bilanciare quel bene della societa con le liberta individuali. ad esempio a un imbecille che mangia volontariamente e coscientemente funghi velenosi non dovrebbe essere concesso di mettersi in lista per un trapianto di fegato. non e’ che si possa fare molto di piu, come fai a proibire a tutti di mangiare funghi velenosi?

annarosa

Cari orso_zen e archibald.tuttle mi sembra che questi ultimi vostri interventi siano un esempio di come anche gli atei razionalisti si dilettino nella pratica del “Glass-climbing”!

orso_zen

@Annarosa
Potresti fare una critica circostanziata e dirmi perchè secondo te ci stiamo arrampicando sui vetri? Un’accusa così generica non serve nè a me nè a te. Fino ad ora il discorso era interessante.

annarosa

x orso_zen

Perchè, se io ti chiedo di spiegarmi come, razionalmente, qualcuno esercita “utilmente”, per sè o altri, la sua libertà procurandosi del male (l’esempio dei funghi) non mi rispondi concretamente e archibald.tuttle dice che se uno si vuol fare del male (esempio di chi prega sui ceci) sono fatti suoi.

Io cerco di “dimostrare” (parola un po’ troppo grossa per le mie capacità filosofiche..) che la libertà ha senso nella ricerca del “bene” vero che è iscritto nella natura di tutti gli uomini: come esempio facevo quello (magari sciocco ma di difficile confutazione, evidentemente) di chi sceglie di mangiare funghi velenosi. Una libertà tanto per far vedere che faccio come mi pare è una sciocchezza, non è vero esercizio della ragione. Ergo: essere liberi vuol dire riconoscere che ci sono delle leggi da rispettare (ovvero, “non mangiare i funghi velenosi”): qualche volta è proprio rispettando dei limiti e delle regole che si dimostra di “saper scegliere”. E’ una cosa che, per esempio, ogni uomo ha sperimentato con la crescita: da bambini non ci si rende conto del pericolo di scegliere in un modo o in un altro e, qualche volta, ci si procura del male (di solito fisico).
Il significato del peccato originale è proprio questo: se l’uomo vuole essere “libero” di decidere cos’è bene e cos’è male senza tener conto della realtà può scegliere il “male” non solo, o non sempre, in senso “morale” ma anche “pratico”.

archibald.tuttle

“se uno si vuol fare del male (esempio di chi prega sui ceci) sono fatti suoi.”

eppure ero convinto di avere esposto una motivazione inattaccabile per escludere il “bene individuale” dalla discussione sulla legittimita di un comportamento. e’ un male o no pregare sui ceci? perche e’ permesso?

“Io cerco di “dimostrare” (parola un po’ troppo grossa per le mie capacità filosofiche..) che la libertà ha senso nella ricerca del “bene” vero che è iscritto nella natura di tutti gli uomini”

proprio per la natura di tutti gli uomini, a meno che non siano affetti da insensibilita alle rotule, pregare sui ceci FA MALE. io non prego sui ceci, fa male, non sono mica masochista. ma ad alcuni piace farlo. come e’ possibile? chi dei 2 sta interpretando in modo sbagliato la legge di natura che e’ iscritta in tutti gli uomini? l’assenza di un metodo efficace e univoco per interpretare sta legge di natura ne determina una relativizzazione non eliminabile. anche se a te piace far finta che la legge di natura esista non sei in grado di dimostrarlo, quella che tu rispetti e’ solo una tua interpretazione della presunta legge di natura.

“Una libertà tanto per far vedere che faccio come mi pare è una sciocchezza, non è vero esercizio della ragione.”

che si intende con esercizio della ragione? per me essere cattolici significa rinunciare in modo circostritto alla ragione per i misteri della fede. dovrebbe essere illegale? perche no? pregare sui ceci significa forse non esercitare la ragione riguardo al fatto che i ceci fanno male? e mangiare funghi velenosi? o ubriacarsi (senza guidare)? o fumare (all’aperto da soli)?
ci sono casi estremi di persone che tentano il suicidio per vari motivi, molte di queste persone potrebbero essere temporaneamente incapaci di intendere e di volere, ma se vari psichiatri ne dichiarano alcuni perfettamente ragionevoli che facciamo? chi sei tu per dire che non stanno usando la ragione? vuoi sostenere che welby non era capace di usare la ragione?

“Ergo: essere liberi vuol dire riconoscere che ci sono delle leggi da rispettare (ovvero, “non mangiare i funghi velenosi”): qualche volta è proprio rispettando dei limiti e delle regole che si dimostra di “saper scegliere”. ”

no, non ha senso. liberta in astratto non vuol dire niente, va bene per la retorica, per i discorsi dei politici, ecc… per avere senso deve sempre essere associata a un qualcosa. se devi rispettare la “legge” che dice di non mangiare funghi velenosi non sei libero di mangiare funghi velenosi. punto.

“E’ una cosa che, per esempio, ogni uomo ha sperimentato con la crescita: da bambini non ci si rende conto del pericolo di scegliere in un modo o in un altro e, qualche volta, ci si procura del male (di solito fisico).”

sisi, ok, ma ai masochisti un po di male piace. che gli fai, l’elettroshock?

“Il significato del peccato originale è proprio questo: se l’uomo vuole essere “libero” di decidere cos’è bene e cos’è male senza tener conto della realtà può scegliere il “male” non solo, o non sempre, in senso “morale” ma anche “pratico”.”

l’uomo e’ gia libero di scegliere tra bene e male, tenendo conto della realta se vuole, o anche no. per la dottrina cattolica una persona puo finire all’inferno a causa delle scelte effettuate. se ad ogni scelta che affronta tu riesci a impedirgli di scegliere il male contro la sua volonta, non dovrebbe andare lo stesso all’inferno? altrimenti a che mi servirebbe il libero arbitrio se non si puo finire all’inferno? devi convincere l’idiota a non mangiare funghi velenosi, non impedirglielo con la forza.

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