Staminali, Prodi riprova al ribasso

Sembra non finire mai il tira e molla italiano sulla ricerca sulle cellule staminali, non finisce nemmeno dopo che l’Europa ha definitivamente approvato il 30 novembre scorso il VII Programma quadro di ricerca che riconosce la possibilità di finanziare con denaro comunitario, e sotto una serie di tutele, i progetti di investigazione sulle linee cellulari embrionarie nei paesi che lo permettono. Tutto è ormai definito, ma Prodi ci tiene a far sapere (probabilmente al Vaticano) che questa non è la sua posizione, che non ci sta. E lo dice a margine dell’insipido Vertice dei 25. […]
L’Italia, afferma il premier, presenterà lunedì una dichiarazione in cui segnala «che sarebbe stata necessaria un cut off day», ossia una data limite oltre cui non finanziare più la creazione di linee cellulari per la ricerca. E questa data dovrebbe essere quella del primo gennaio 2007, quando entra in vigore il VII Programma quadro. La stessa posizione prevista da un emendamento presentato nel Parlamento europeo dai popolari e bocciato due settimane fa. «In questi mesi – dice Prodi – mi sono impegnato in incontri formali ed informali perché l’Europa recepisse la posizione del Senato italiano. Avremmo voluto garantire alcuni confini etici più precisi ma la mediazione democratica ci ha obbligati a risultati più parziali».
La dichiarazione che l’Italia presenterà lunedì doveva essere in realtà un testo a più voci, con l’accompagnamento di Germania, Polonia, Austria, Lituania, Malta e Slovacchia, in pratica di tutti quei paesi firmatati della «dichiarazione etica contro lo sviluppo della ricerca sulle cellule staminali». L’Italia si smarcava a fine maggio da questa cordata ritirando con il ministro Fabio Mussi il suo «sostegno» alla dichiarazione etica e facendo di colpo cadere la minoranza di blocco alla ricerca. Iniziavano però le polemiche dentro e fuori il governo, con Prodi e soci impegnati in bizantinismi che portavano all’ambigua posizione approvata nel Senato. Ieri il tentativo di rientrare parzialmente nel gruppo del blocco, ma la Germania all’ultimo momento ritirava il suo, decisivo, sostegno alla dichiarazione. Berlino ha fatto un passo indietro, indicano fonti tedesche, non tanto per convinzioni etiche quanto per opportunità. La ministra delle ricerca, la democristiana Annette Schavan, voleva infatti far leva sull’Italia per cambiare ancora gli equilibri politici, ma ha ricevuto l’altolà della cancelleria: il primo gennaio inizia la Presidenza tedesca e Berlino non ha intenzione di increspare il clima comunitario con una questione che sembra tanto da uso e consumo italiano.
E difatti le parole del premier scatenano polemiche in patria. […]

Il VII Programma quadro prevede un sistema assai complesso per accedere ai finanziamenti Ue ed esclude espressamente la clonazione, anche quella terapeutica. I progetti devono essere scientificamente necessari, devono poi passare una doppia valutazione etica ed infine approdano al Comitato di regolamentazione. Qui ogni Stato membro deve dare la sua opinione sul finanziamento, che viene approvato con un voto a maggioranza qualificata progetto per progetto. Per questo la posizione di Prodi, molto politica, rischia di fare anche dei seri danni alla ricerca.Fonte: ilManifesto.it

Un commento

giops

Democristianilandia ollè, la ricerca sulle staminali non fa per te!!!
Ci tocca emigrare?
Per fortuna che questo è un governo di sinistra!

Commenti chiusi.