Nel corso di una cerimonia ufficiale in Plenaria, il Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, e il Primo Ministro finlandese, Matti Vanhanen, hanno apposto loro firma in calce al Settimo programma quadro di ricerca e al regolamento REACH concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche. Il settimo programma quadro di ricerca (7PQ) è stato adottato il 30 novembre scorso dal Parlamento europeo sulla base di un accordo raggiunto con il Consiglio in seconda lettura. Si tratta del principale strumento dell’Unione per finanziare la ricerca scientifica e, dotato di 54 miliardi di euro per un periodo di sette anni, rappresenta il terzo strumento finanziario dell’UE. Il 7PQ si appoggerà sui risultati del programma precedente in vista della creazione di uno Spazio europeo della ricerca, ossia l’equivalente di un “mercato comune” nel campo della ricerca. L’obiettivo a lungo termine è di rendere l’UE la principale area per la ricerca nel mondo. Il 7PQ, che prevede procedure di partecipazione e finanziamento semplificate, incoraggerà la ricerca nell’ambito di quattro programmi specifici: “Cooperazione”, “Idee”, “Persone” e “Capacità” e sosterrà anche le azioni dirette scientifiche e tecnologiche non nucleari svolte dal Centro comune di ricerca (“CCR”). I crediti previsti nel quadro del Programma non sono sovvenzioni generali concesse a organismi di ricerca o a imprese, potranno infatti essere utilizzati unicamente per sostenere dei lavori o dei progetti di ricerca specifici. Inoltre, il contributo europeo sarà concesso solamente a progetti che vedono associati partner di Stati membri diversi. Il 7PQ è dotato di 54,582 miliardi di euro per il periodo dal 2007 al 2013. Di questi, 50,521 sono destinati al programma della Comunità europea mentre poco più di 2,7 miliardi andranno alle attività svolte in ambito Euratom fino al 2011 (per il periodo fino al 2013 è previsto, a titolo indicativo, un ulteriore stanziamento di 1,3 miliardi).
Fonte: sito del Parlamento europeo
Su questo programma il governo italiano aveva sfiorato, mesi fa, la crisi. Nei giorni scorsi il quotidiano dei vescovi ‘Avvenire’ aveva chiesto a Romano Prodi di fare l’ennesimo tentativo per bloccarlo. La delusione per l’esito in un articolo di Marina Corradi.