Si inaugura venerdì 22 dicembre alle 12 a largo Baracche, sui vicoli di via Toledo, la mostra “Napoli 1799”, quindici ritratti di patrioti napoletani, mentre già dall´8 dicembre i colori della bandiera della repubblica del 1799, blu, giallo e rosso, illuminano i castelli della città e le statue di piazza Dante. Festeggiare il Natale ricordando gli atei giacobini della Repubblica Napoletana? L´idea non poteva venire che a Ernesto Tatafiore, che già nel 2004 aveva posto nella chiesa sconsacrata di via Medina, sull´altare maggiore, un grande dipinto che raffigurava la Déesse Raison con alla destra una statua di Robespierre. L´accostamento rivoluzione-altare, e ora giacobini-Natale, potrà sembrare scandalosa, ma conferma le teorie di chi ha sempre visto in Tatafiore un illuminista teso a indicare un legame etico tra l´arte e la storia. Legame reso oggi ancor più attuale di fronte al rinascere di nuovi fondamentalismi e a un degrado della ragione che a Napoli si ammanta di falsi eroi pericolosi: zappatori e sindaci del rione Sanità che contribuiscono al deterioramento della coscienza civile. Ben vengano quindi gli eroi di Tatafiore: Mario Pagano, Luisa San Felice, Eleonora Pimentel Fonseca, il musicista Cimarosa, autore dell´inno repubblicano, l´ammiraglio Caracciolo, e gli altri patrioti, liberati dalla storiografia e assunti a simboli dell´intelletto e del rigore morale. […] Luci e installazioni hanno indignato librai e commercianti. Tatafiore, che è uno psichiatra oltre che un artista, ipotizza che, nel subconscio, quello che veramente dà fastidio è l´invito a pensare, mentre si vorrebbe il clima festivo “spensierato” per definizione, mandando in vacanza anche il cervello. Per Monteoliveto a lamentarsi sono alcuni bar-ristorante che hanno eretto dei gazebo di legno in mezzo alla piazza e che temono per i loro affari. In pratica, come succede in tutta la città, l´occupazione di suolo pubblico diventa un diritto acquisito. Forse è il caso di ricordare che le strade e le piazze sono luoghi di tutti e che luci e addobbi (provvisori e momentanei) ribadiscono questa appartenenza comune, mentre le occupazioni con bancarelle e prefabbricati sono un abuso, anche se permanente e impunito.
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