Il direttore generale della televisione algerina Hamraoui Habib Chawki è stato rieletto per un secondo mandato di due anni alla presidenza dell’Unione delle radio e televisioni arabe (Asbu) nel corso della 26esima assemblea generale che si è tenuta nel fine settimana a Tunisi. L’assemblea ha poi nominato direttore generale dell’Unione il tunisino Salah Eddine Maaoui. Chawki ha dichiarato che l’Asbu deve impegnarsi in un lavoro di marketing perché «l’audiovisivo arabo è sommerso da una pioggia di informazioni e dati, radiofonici… Leggi tutto »
Archivi Giornalieri: mercoledì, Dicembre 20, 2006
Il Belpaese dell’antislamismo
Pochi soldi, poca istruzione, meno lavoro. Essere seguaci di Maometto nell’Unione europea significa affrontare ostacoli e barriere in più rispetto agli altri. Il rapporto «I musulmani nell’Unione europea: discriminazione ed islamofobia» diffuso ieri dall’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia (Eumc) rivela un’Europa poco accogliente. E in Italia le cose non vanno meglio. Nel nostro paese (così come in Spagna, Olanda e Portogallo) i musulmani sono più soggetti alla discriminazione di tipo religioso. Il primo elemento che salta all’occhio… Leggi tutto »
La pubblicità non arriva, Gay tv costretta alla chiusura
L’obiettivo era quello «di spiegare da un punto di vista nuovo, con un nuovo linguaggio, la realtà omosessuale e non solo, tentando di debellare pregiudizi e luoghi comuni in nome di un’uguaglianza». Ma Gay tv non ce l’ha fatta. Dal 31 gennaio la tv satellitare sarà costretta a chiudere, dopo 5 anni, per mancanza di pubblicità. «Il coraggio di Gay Tv – constatano i responsabili – non è stato premiato e proprio il coraggio è la virtù che è mancata… Leggi tutto »
Eluana, scrivono i genitori: un problema di libertà
«Attraverso il caso di nostra figlia, abbiamo già portato a conoscenza delle massime cariche dello Stato e di moltissimi cittadini un problema fondamentale di libertà, che siamo stati gli unici ad aver sollevato, dopo esserci caduti dentro. Il caso ha voluto che a caderci dentro fossimo proprio noi: Eluana, Saturna e Beppino. Noi che con il dialogo avevamo già ben definito le nostre rispettive concezioni di libertà, dignità, vita e morte». Con una lettera ancora una volta i genitori della… Leggi tutto »
Il caso Eluana
Come Piergiorgio Welby, neanche Eluana Englaro ha il diritto di morire. E questo anche se gli ultimi 15 anni della sua vita li ha passati in uno stato di coma. A deciderlo è stata la corte d’Appello di Milano respingendo il ricorso presentato dal padre di Eluana, Beppino Englaro, che da anni si batte perché i giudici gli consentano di staccare la spina alla figlia. Quello di ieri è il settimo ricorso che l’uomo si vede respingere da un magistrato,… Leggi tutto »
Il regno dei preti
«Odio il regno dei borghesi, il regno dei poliziotti e dei preti, ma odio ancora di più chi come me non lo odia con tutte le sue forze». Così scriveva nel 1931 il poeta francese Paul Eluard. Si sentirebbe davvero molto solo nell’Italia di oggi Eluard, soprattutto nei giornali che servili corteggiano i borghesi, sommessi obbediscono ai poliziotti, e untuosi s’inchinano al cospetto dei prelati. Non c’è telegiornale «laico» da cui non imperversi il cardinale di turno. Non c’è elezione… Leggi tutto »
Torna in libertà David Irving, lo storico inglese che negò la Shoah
Torna in libertà David Irving. Dopo oltre un anno di detenzione, la corte d’appello di Vienna ha sospeso questa mattina la sentenza nei confronti dello storico negazionista inglese, condannato lo scorso febbraio nella capitale austriaca a tre anni in base alla legge che vieta in Austria l’apologia del nazismo. Lo storico autodidatta, che ha 68 anni, aveva presentato ricorso contro la sentenza ma la corte di cassazione l’aveva respinto e rinviato per la decisione definitiva alla corte di appello. La… Leggi tutto »
Vaticano: Se c’è accanimento terapeutico si può staccare la spina
Per definire la nozione di accanimento terapeutico «si può fare una legge», specialmente al fine di prevedere il «testamento biologico», ma preservando, al contempo, la possibilità di scegliere la continuazione delle cure: lo sostiene il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del pontificio consiglio per la Pastorale della salute. «Penso che l’accanimento terapeutico si possa definire per legge in genere, specificando però che non lo si proibisce ma non lo si impone», ha detto il porporato messicano rispondendo, questa mattina, alle… Leggi tutto »