Battaglia UDC: radici cristiane negli Statuti regionali

Forse hanno perso la testa. Forse nella difficoltà di «distinguersi» da Berlusconi e dal resto della coalizione di centrodestra, gli esponenti dell’Udc di PiCasini e Lorenzo Cesa non sono riusciti a trovare sul mercato nessuna «cifra» identitaria ancora libera, che non fosse il più arretrato integralismo – sebbene i più blasonati teocon e neocon che hanno ispirato oltreoceano la politica di Bush siano falliti miseramente su questa strada, insieme al presidente Usa. La stupefacente novità italiana è infatti l’annuncio di ieri, ufficializzato in una conferenza stampa a Montecitorio dal segretario dell’Udc Cesa, sulla necessità di «inserire in ogni Statuto regionale il riferimento alle radici cristiane». L’illustrazione della «battaglia» in cui si impegneranno «tutti i gruppi regionali del partito, perplime nell’indecisione se rinvenire in Cesa più insipienza o più ipocrisia. Dice infatti il segretario Udc: «Noi non mettiamo in discussione la laicità dello Stato… ma per noi cristiani impegnati in politica è un obbligo far sì che la ‘piattaforma valoriale’ abbia uno sbocco esterno, tangibile e fruibile a tutti». Come si vede, una pretesa squisitamente totalitaria, che vuole imporsi a «tutti», violando i differenti credo religiosi, e laici. […] Una tentazione padronale, il «chi siamo»: tradotto negli Statuti negherebbe cittadinanza simbolica a chi non si riconosca in «radici cristiane». Non è un caso dunque, se proprio nella refrattaria Regione emiliana si dia da fare anche la concorrenza della Margherita: che ieri ha proposto a Bologna un provvedimento per favorire nell’assegnazione degli alloggi le giovani coppie che siano «sposate», trovandosi contro Prc, Verdi, ma anche i Ds. In contemporanea a Milano ieri sera De Angelis, consigliere repubblicano (eletto con Forza Italia, passato al gruppo misto) chiede una seduta del Consiglio comunale «specifica» sulle coppie di fatto: «una unione su quattro non è fondasta sul matrimonio, il consiglio non può non occuparsene». […]

Il testo integrale dell’articolo di Carla Casalini è stato pubblicato sul sito del Manifesto

14 commenti

Daniele Gallesio

E prima le radici d’Italia, poi quelle d’Europa, adesso quelle regionali…

…fra un po’ scopriranno le radici cristiane anche del mio buco del culo! 😀

(Forza New Trolls, vi ho dato il la… scatenatevi!)
(Per la dichiarazione di martirio si prega di prendere il numeretto dall’apposito distributore)

Marja

è necessario trovare un pesticida per uccidere queste radici cristiane che proliferano senza regola altrimenti ci soffocheranno…aiuto!!! Io già non amo molto il mondo dei vegetali poi quando si unisce al cristianesimo…

guido giachetti

“…ma per noi cristiani impegnati in politica è un obbligo far sì che la ‘piattaforma valoriale’ abbia uno sbocco esterno, tangibile e fruibile a tutti…”

E per i mussulmani impegnati in politica non è un obbligo far si che la ‘piattaforma valoriale’ abbia uno sbocco esterno, tangibile e fruibile a tutti?

guido giachetti

Non amo la botanica e sarei contento di sradicare le radici, soprattutto quelle religiose…

Giuseppe C.

A proprosito della “piattaforma valoriale” di cui straparla Cesa:

ogni partito politico dovrebbe rendere pubblica la lista dei propri martiri (= testimoni) della Giustizia (nella lista devono figurare anche i consiglieri comunali).
Una bella lista di:
mafiosi, bancarottieri, corrotti, corruttori, tangentisti, pedofili, ladri,
prescritti.

E cosi’ tutti sapremo in quale humus affondano le radici del partito.

Non sono giustizialista e non ce l’ho con l’uddicci’ 😉

archibald.tuttle

“per noi cristiani impegnati in politica è un obbligo far sì che la ‘piattaforma valoriale’ abbia uno sbocco esterno, tangibile e fruibile a tutti”

se e’ cosi mi pare un ottimo motivo per proibire ai cristiani di fare politica.

paolino

Ma cosa avete capito? Le “radici cristiane” non sono la [presunta] derivazione cristiana degli italiani! Sono le radici che l’UDC vuole mettere negli organismi elettivi!!!
Ma come non capirlo subito! 😀

giovanni

il divorziato fornicatore di CASINI dovrebbe smettere di rompere i c….ni con queste radici cristiane.

gianni

il pluri inquisito Cesa ha perso una buona occasione per tacere, comunque le mie radici religiose si rifanno non al cristianesimo ma a Giano bifronte da cui la mia cità prende il nome (Genova) e magari si potrebbero raccogliere firme per ottenere un finanziamento pubblico per edificare un bel tempio al dio primigenio della citta, col beneplacito dell’arcivescovo bagnasco in nome della libertà religiosa

raphael

piattaforma valoriale…..
Non sono i valori ad essere attaccati almeno non tutti (se ci fornissero la lista di questi benedetti valori cattolici potremmo anche discuterne più diffusamente…) quanto il rimando ad una divinità non riconosciuta.

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