Università, arriva l’esenzione Iva per i collegi della Chiesa

I teodem non vogliono gli sgravi fiscali per le coppie di fatto, ma li chiedono (e li ottengono) per i collegi universitari «gestiti da fondazioni, enti morali nonché enti ecclesiastici». Anche questa una disposizione finita nel maxi-emendamento alla finanziaria redatto a Palazzo Chigi. Il comma 605 garantisce infatti a questi soggetti l´esenzione Iva. La misura pesa per «soli» due milioni annui sulle casse dello Stato, ma certo dopo la battaglia per gli adeguamenti Ici degli immobili della Chiesa con finalità commerciali, questa dell´esenzione Iva appare a prima vista un controsenso. Anche se la norma in questione ha una solida base normativa in un decreto presidenziale del 1972 che stabilisce che siano esentate dall´imposta sul valore aggiunto le prestazioni educative per l´infanzia e la gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l´aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale.
Sacrosanto, si dirà, esentare dall´Iva chi offre tali servizi utili alla collettività. Ma la disposizione (cioè lo sconto) è resa possibile grazie al comma precedente, il 604, che in realtà costituisce l´obiettivo primario dell´intervento. In quella disposizione infatti tutti i collegi gestiti da fondazioni e enti ecclesiastici (tutti, nessuno escluso) vengono equiparati ai collegi universitari legalmente riconosciuti. L´unica richiesta è che siano iscritti ai registri delle prefetture. Cioè agli elenchi che dal 1990 le prefetture devono redigere per il riconoscimento delle persone giuridiche private.
Che significa essere legalmente riconosciuti? Lo spiega senza mezzi termini la scheda di lettura redatta dal servizio studi della Camera. «L’equiparazione consentirà anche ai collegi universitari di cui al comma in esame di usufruire dei finanziamenti – si legge – per interventi per gli alloggi e le residenze degli studenti universitari» previsti da una legge del 2000. La tabella C della Finanziaria destina a questi interventi poco meno di 32 milioni di euro per ciascun anno dal 2007 al 2009. Insomma, con questa disposizione potranno accedere a questi fondi nuovi istituti (privati) che finora ne erano esclusi.
Nulla da dire, viste le nobili finalità degli enti «premiati» dalla norma. Se non fosse che tutto il «pacchetto» sul diritto allo studio (borse di studio, case dello studente) nell´ultima manovra ha subito un taglio di 10 milioni di euro rispetto all´anno scorso. E che dire delle ultime proteste dei rettori? Evidentemente il rigore di bilancio non è uguale per tutti.

Fonte: Unita.it

4 commenti

Damiano

Ennesimo regalo di babbo natale con i soldi pubblici italiani… questo dimostra che non c’è scampo l’intera classe politica è con la lingua incollata al culo di B16 e Ruini.

giops

Che schifo! Evidentemente i nobili che non pagano le tasse esistono ancora!
Vorrei sapere in base a cosa ottengono questi sgravi! Vergogna!

Serafino

No Ragazzi io nn ce la faccio più… SOLO IN ITALIA NON ABBIAMO I COGLIONI… Qua ci vuole una occupazione delle Università come quella in Francia… Cazzo a noi ci fanno prendere la medicina e alla chiesa danno lo zuccherino? No BASTA questi maledetti democristiani ci hanno rotto….

Marja

la politica italiana è ostaggio della CEI e del VATICANO, che orrore!
QUALCHE “AMANTE” DELLA LIBERTA’ HA PAURA DI LIBERTYBLOG?
Stranamente,infatti, questo pomeriggio LIBERTYBLOG era stato disattivato, compariva una pagina con i link agli articoli ma senza che il testo di questi ultimi potesse essere visualizzato. Ha dovuto dunque essere ri-pubblicato. Non posso fare a meno di mettere in relazione questo strano evento con il fatto che ieri ho pubblicato l’elenco di quelli che a mio oggettivo parere sono i partiti politici italiani più regressivi e liberticidi. In questo mio giudizio io infatti mi sono fondata esclusivamente sui loro programmi politici dichiarati, sulle affermazioni dei loro esponenti. In ogni caso il Gatto Malvagio continuerà la sua attività di smascheramento nei confronti di tutti quei movimenti falsamente progressisti e libertari che cercano di captare il consenso degli elettori sprovveduti al fine di consegnare il paese nelle mani di una minoranza di nostalgici di un vecchio ordine della società ormai estraneo alla coscienza della maggior parte dei cittadini.
http://gattomalvagio.blog.espresso.repubblica.it/il_gatto_malvagio/

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