Solo tre parole: «Sexual & reproductive health». Per queste il Vaticano non sottoscriverà la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità adottata lo scorso 13 dicembre dall’Assemblea generale dell’Onu. Dietro la dizione «salute sessuale e riproduttiva» ci sarebbe infatti una battaglia per l’inclusione o meno fra i diritti riproduttivi anche dell’aborto. Gli stati membri – dice l’articolo 25 – riconoscono che le persone con disabilità hanno diritto a godere del più alto livello di salute potenzialmente raggiungibile, senza alcuna discriminazione basata sul loro grado di disabilità. A tale scopo mettono in campo «misure appropriate per assicurare l’accesso dei disabili ai servizi sanitari» dovendo «garantire ad essi lo stesso livello e la stessa qualità» dei servizi sanitari offerti alle altre persone, siano essi gratuiti o a pagamento, e compresi quelli inseriti «nell’area della salute sessuale e riproduttiva». Solo un inciso, ma nulla da fare, come racconta il sito www.superabile.it. «La Santa Sede – ha spiegato l’Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, mons. Celestino Migliore – si oppone perché in alcuni paesi i servizi sanitari e riproduttivi comprendono l’aborto».
Il Vaticano non vota la convenzione Onu sui disabili
13 commenti
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IL VATICANO è UNO STATO CANAGLIA, TUTTI GLI STATI CIVILI DOVREBBERO DISPORRE L’EMBARGO NEI SUOI CONFRONTI
L’embargo non basta, bisogna raderlo al suolo (mi dispiace per le opere d’arte, ma a mali estremi estremi rimedi).
Possiamo sempre traslocare prima le opere e radere al suolo il resto…
perchè una donna disabile non deve aver il diritto di abortire?….oddio diventano sempre piu contorti
Campioni universali assoluti nell’ ARRAMPICATA SUGLI SPECCHI e nella ROTTURA DI CO***GLIONI!!
http://www.uaar.it/news/2006/12/19/turchia-dottoresse-velate-rifiutano-cure-malato-orchite/
Eventualmente si potrebbero radere al suolo le sedi dell’UAAR, è molto più semplice, molto più proficuo, non ci sono opere d’arte da salvare, coinvolgerebbe molte meno persone di sicuro mediamente più capaci nello sport della “ROTTURA DEI CO***GLIONI”.
Comunque non potete aspettarvi che la Santa Sede firmi qualche cosa che va contro i principi etici e sociali che promuove.
guarda francesco che nessuno batte preti, pretazzi e baciapile nella rottura di coglioni.
Per prima cosa Kaworu il tuo intervento sembra proprio una predica da prete.
A prescindere da questo era proprio nella presentazione dell’associazione UAAR che nella vecchia versione del sito i soci si definivano come degli “intolleranti che non intendevano essere tollerati”. Non ti pare essere rompicoglioni questo?
Comunque credo che il confronto sia sempre costruttivo… se non ci sono offese in mezzo.
uhm… ah si?
ora i preti predicano così?
beh devo dire che si sono modernizzati, quando ancora mi trascinavano a messa erano decisamente più pallosi 😉
io comunque non sono socia uaar, ma simpatizzante, per ora 😉
Per Francesco
Vorrei proprio capire dove avresti trovato quella frase. L’UAAR non ha mai dichiarato nulla del genere, men che meno sul suo sito, e le sue tesi e il suo statuto sono lì a dimostrarlo.
In attesa di tue delucidazioni in merito, ti consiglio la lettura di questo florilegio: http://www.uaar.it/ateismo/dicono-di-noi/
Ti do comunque ragione sulle sedi: ne abbiamo veramente poche. Sai, senza accesso all’otto per mille e alla percentuale sugli oneri di urbanizzazione, la vita è decisamente molto dura…
A proposito di principi: com’è che nelle scuole cattoprivate non accettano i disabili?
X FRANCESCO:
quello stato canaglia del vaticano dovrebbe, prima di essere saccheggiato delle opera d’arte e raso al suolo, essere espulso dall’ONU o, almeno, non godere piu’ di quello status unico di osservatore permanente.
Campagna per privare il Vaticano dello status di ‘osservatore’ all’ONU:
http://www.seechange.org/
Mi sa che la campagna è un po’ ferma, d’altra parte credo che l’unico modo sarebbe che l’ONU deliberasse autonomamente.