Passare col rosso. Mi capita, a volte. Specialmente in bicicletta. Sul passare la mano, tolto il poker, cerco di evitare. Meglio affrontarle tutte le sfide, anche quelle in cui il gioco sembra non valere la candela. Di passare il testimone non ne ho proprio voglia. Come anche di passare da cretino. E ci provo, mi ci impegno, anche quando non ci riesco. Lo stesso dicasi per quelle volte in cui, incazzandomi, rischio di passare dalla parte del torto. Ma passare da stronzo, così, gratuitamente e stupidamente, in modo sì consapevole e allo stesso tempo incosciente, non mi era mai successo. Far la parte del lupo cattivo intento a mangiarsi l’agnello, quando l’agnello è in realtà il lupo travestito che ha teso la sua trappola prima alla nonna e poi a Cappuccetto rosso. Questo no, non va bene. Ma è proprio quello che mi è successo due giorni fa… Ospite del talk-show politico Monitor di Rete 37, sono caduto in una trappola vecchia come il cucco. Tesami da un prete agghindato come un martire e da una conduttrice-moderatrice che di moderato aveva solo la pettinatura. Tema: simboli religiosi nei luoghi pubblici. Un classico per me. Uno dei miei cavalli di battaglia. Eppure. Pur preparato. Pur conscio della delicatezza del tema. Pur duro e puro come mamma m’ha fatto (pur non volendo). Pur tutto quello che vi pare… Mi sono lasciato vincere dal nervosismo e dominare dalle emozioni. La conduttrice-moderatrice mi ha fatto un ostruzionismo inaccettabile. Mentre il monsignore poteva parlare liberamente. Libero da ostacoli e libero anche dalla leggi della logica. Tanto nessuno lo interrompeva mai, né gli faceva la seconda domanda, quella per mettere in crisi la precedente affermazione. Mentre io venivo interrotto ad ogni discorso, non riuscendo mai a concludere un ragionamento compiuto. Boicottaggio. Come chiamarlo sennò? Ostruzionismo. Partigianeria della conduttrice e imparzialità di trattamento. Deontologicamente simile al brunovespismo. Mi hanno fatto incazzare. Innervosito, ho reagito. E di fronte all’ultima bestialità logica espressa dalla mia controparte – “il crocifisso non è il simbolo di una parte, ma è simbolo che rappresenta la laicità dello Stato” – non ci ho visto più e m’è scappato un: “Ma questa è una cazzata grande come l’universo”. Seguito da un più incisivo: “Di fronte ad un’argomentazione così scema, non c’è risposta”. Già, ero in tv e ho detto le parole cazzata e argomentazione scema. A quel punto mi hanno accusato di offese personali, di aver dato dell’imbecille ad un povero vecchietto con la faccia da agnellino. Sono passato per il lupo cattivo. Il povero preticello con sguardo umile e fare da martire ha fatto ovviamente la figura del cucciolo sgozzato. E di conseguenza sono stato cacciato e bandito per sempre dall’emittente in questione. Ma che potevo fare? Che potevo dire? Ero preparato a rispondere a qualsiasi obiezione. Poteva dire la cosa più assurda del mondo, l’avrei accettata. Poteva dire che il crocifisso è simbolo di bontà, di umanità, di unità nazionale, di radici culturali… Poteva anche dire che il crocifisso profuma di fragola o che ha il sapore della mortadella. Avrei accettato anche che dicesse che il crocifisso è verde o che si alimenta a benzina, pur potendo essere convertito ad idrogeno. Avrei accettato tutto. Ma di fronte all’affermazione che il crocifisso rappresenta la laicità dello Stato, non c’era risposta. È una cazzata. Come la definisci una cazzata? Una cazzata è una cazzata. È autodefinentesi. E basta.
Crocifisso e laicità: il lupo e l’agnello
8 commenti
Commenti chiusi.
smetti di fumare e datti na calmata……. siamo noi cattolici che ci stiamo stufando, non tu.
x paolo
non ha meglio da fare che rompere su questo sito?
anja,
il paolotroll viene qui apposta per fare come il prete vestito da agnellino: provoca e fa la vittima.
Sono tutti così, gli piace travestirsi
“il crocifisso non è il simbolo di una parte, ma è simbolo che rappresenta la laicità dello Stato”
Che ignoranza!
Quasi quasi converrebbe non partecipare a queste trasmissioni. Che se la suonino e se la cantino da soli. Il problema è che un finto laico lo trovano e poi è peggio. Un po’ come quei giornalisti fatti passare per indipendenti e che curiosamente ad ogni scemenza che diceva Berlusconi non avevano mai nulla da eccepire.
Ora appendo una bella svastica e per fugare dubbi ci metto anche l’aquila del reich.
Hey che avete capito non lo sapete che è un simbolo che rappresenta la tolleranza e l’amicizia tra i popoli!!??
Ottima cosa questa radicalizzazione della lotta voluta da paparaz
Che di discuta, che se ne parli sempre e dovunque anche a sproposito ma che se ne parli (della laicità intendo e di tutto ciò che è a corredo)
una CAZZATA! Ci vorrebbe quasi la cantilena delle Iene!
Anzi, ora che ci penso è anche simbolo di tolleranza e libertà di espressione. Che cazzata!
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