Addio a James Brown, il padrino del soul

Da “Think”, 1960, a “Living in America”, 1985. Decenni di successi poi il sipario che cala. James Brown, 73 anni, è morto nella notte di Natale all’Emory Crawford Long Hospital di atlanta dove, colpito da polmonite, era stato ricoverato il 24 dicembre. L’agente di Brown, Frank Copsidas, ha precisato che le cause del decesso sono ancora da appurare. Nelle ultime settimane aveva cancellato varie date del suo ormai ultimo tour, ma ancora due giorni fa parlava di tornare sul palcoscenico il 27. […]
Con la sua prima band, “The Flames”, incise nel 1955 il suo primo grande successo, Please, Please, Please destinato a scalare le classifiche e a conquistare 40 dischi d’oro. Da allora la sua stella è stata in regolare e costante ascesa. Impegnato anche sul fronte politico e sociale – ha condotto diverse campagne per l’educazione dei bambini poveri e si è schierato in molte controversie per i diritti politici e civili – Brown recentemente era stato in prima fila nella battaglia per salvare dalla lapidazione Amina Lawal, la donna nigeriana condannata a morte per aver avuto una figlia senza essere sposata. Diverse anche le sue performance come attore, da una partecipazioen alla saga di Rocky con Stallone alla celebre parte del predicatore nei Blues Brothers di John Landis.

Fonte: Corriere.it