Una donna di 35 anni, Tiberia D’Agostino, aveva chiesto a don Antonio Granio, parroco della chiesa di Santa Maria della Fiducia, a Roma, di potersi sposare in una parrocchia lontana da casa. Il prete le ha chiesto di pagare una tassa cardinalizia obbligatoria di 260 euro e lei lo ha denunciato per tentata estorsione. “Non c’e’ nessuna legge dello Stato che obblighi a pagare per sposarsi fuori dalla propria chiesa d’appartenenza”, ha spiegato l’avvocato Giacinto Canzona, che difende gli interessi della sposa. “La Chiesa non puo’ far passare quella che dovrebbe essere un’offerta libera per un’imposizione giuridica. Ci sono gli estremi per parlare di una velata estorsione ai danni della mia assistita”, ha detto il legale. Ma don Antonio Granio si difende e attacca: “Sono esterrefatto. Quella tassa va sempre pagata se si vuole contrarre matrimonio in un’altra parrocchia. Non mi muovero’ in nessun senso perche’ non ho sbagliato. Aspettero’ che la giustizia faccia il suo corso”.
Parroco chiede tassa per nulla osta matrimonio, la sposa lo denuncia
30 commenti
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Non c’è mai fine al ridicolo!
Vogliono sposarisi in chiesa e poi vogliono essere difesi dalla leggi dello stato per le c…… che gli vengono imposte!
Sono cattolici è giusto che paghino!
” Ma don Antonio Granio si difende e attacca: “Sono esterrefatto. Quella tassa va sempre pagata se si vuole contrarre matrimonio in un’altra parrocchia. Non mi muovero’ in nessun senso perche’ non ho sbagliato. Aspettero’ che la giustizia faccia il suo corso”.”
Sembrano non rendersi nemmeno conto della differenza che intercorre tra una tassa e un obolo al vaticano.
chissà se la signora Tiberia approfitterà della coincidenza per rendersi conto che è molto meglio sposarsi civilmente, tanto dal punto di vista pratico quanto dal punto di vista spirituale, visto il bassissimo livello morale medio dei preti cattolici.
poi dicono male della legge la finanziaria…
Non mi sembra che le “usanze ecclesiastiche” relative al matrimonio siano di competenza statale… si rivolga al vescovado.
A meno che non sia una questione di ricevute.
Ha ragione BigLuc
“Non c’e’ nessuna legge dello Stato che obblighi a pagare per sposarsi fuori dalla propria chiesa d’appartenenza”
Dovrebbero eventualmente appellarsi al diritto canonico, qualora ve ne fossero i presupposti.
Chi si sposa in chiesa accetta implicitamente le regole della chiesa. Perche’ si tira in ballo lo Stato?
Mi sovviene il commento: ben gli sta!
Sarebbe ora che molti cattolici si rendessero conto che sposarsi in chiesa non vuol dire solo coreografia e cosi’ battezzare e catechizzare i figli implica istillare nelle loro menti in formazione ben determinate dottrine.
Il nostro PdCM , da bravo cattocomunista, ha imparato dai preti come intascare soldi:
non ha proprio inventiva…..riutilizza vecchie strategie clericali.
Questo è il motivo per cui la signorina ha chiesto l’ intervento dello stato !!!!
Il credente cattolico è un ben strano credente. Nessuno obbliga al matrimonio ecclesiastico, salvo accontentare i parenti per tradizione ed evitare che gridino allo scandalo (parenti). Con pochi euro si fa tutto con rito civile. D’altronde come dice Veblen vi è una diffusa necessità di ostentare la ricchezza in società ed in chiesa: vedi un po’ i costi del matrimonio, soprattutto quello religioso. Più spendi meglio è (tanto poi la maggioranza divorzia lo stesso), e nel matrimonio civile si ostenta di meno. Di “spiritualità” ne vedo ben poca. La credente in questione se vuole il matrimonio religioso paghi: anzi sono troppo pochi, proporrei 10.000 euro di “tassa religiosa”. Il prete ha ragione. Ho scritto più volte che se uno ci crede paghi e rispetti le regole della sua associazione. Meno ipocrisia e più fatti! E si rompa di meno con la magistratura che ne ha già le “palle piene”, e magari per questa causa ne ritarda altre ben più importanti.
Ha fatto bene il rappresentante esclusivo di zona del cristo in terra a pretendere quella tangente. Troppo onesto, doveva pretendere,esigere anche lo ” jus primae noctis” sul secondo canale.
Ecchecazzo vogliono sposarsi in chiesa e poi pretendere di modificare le leggi della mafia vaticana?
Idem per battesimi, cresime e funerali: nessuno vi obbliga a baciare il deretano clericale.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso
..dov’è la novità? questa sorta di “simonia” c’è sempre stata…la messa in suffragio per l’anima del caro estinto? devi fare “l’offerta”…il funerale? ..offerta al sacerdote che officia…la benedizione delle case? offerta…perché meravigliarsi?..tutto è denaro, basta pagare e si può fare tutto..matrimonio indissolubile?..solo per i poveracci che non possono permettersi la Sacra Rota…eh, quanta ipocrisia sotto le tonache..
mmmuah uah uah, pagate pagate, loooool!!!!
Piena solidarietà al parroco. Vogliono pavoneggiarsi in Santuari e Basiliche: paghino le tangenti agli sciamani parassiti; se sono “praticanti” Geova od il loro dio predilige, chi e generoso nel donare.
L’acqua benedetta e l’incenso hanno un costo: paghino senza discutere!
Se fossi stato io parroco avrei anche provato a violentarla! Era una prova del signore!
…………………..Aspettero’ che la giustizia faccia il suo corso”………………
Con CINQUE MILIONI di cause arretrate, sarebbe tragicomico che “la giustizia” si occupasse di questi casi di simonia ed abuso di credulità popolare. La richiesta è più che adeguata.
Se la sposa era bella, doveva pretendere….anche una quota in natura per la tassa cardinalizia!
260 euro!!!!!!!!!!!!??????????????Ecco un classico esempio di parassitismo. Beh spero che, al di là dei soldi, di trovare e vivere insieme con una ragazza che abbia la mente libera da tutti questi virus cristiani o che comunque sia in grado di rivendicare una sua autonomia da questi parassiti della società
Se alla gente piace sposarsi in chiesa, allora che ne accettino anche le conseguenze. A parte l’omologazione del matrimonio per la validità in Italia, tutto il resto che riguarda la chiesa, si rifà alle norme di diritto canonico. Se queste norme dicono che quella tassa cardinalizia va pagata, allora deve essere pagata. La prossima volta imparano a fare richieste strane od a non sposarsi in municipio.
Sposarsi in chiesa non è un obbligo.
Se non piacciono le regole del matrimonio cattolico si sposino civilmente.
Non è di competenza dello Stato stabilire se il parroco ha operato correttamente. Sono fatti della Chiesa, quindi si rivolgano alla Curia.
“Sono esterefatto….” E ti credo, se gli togli l’obolo per quale altro motivo un prete dovrebbero sposarti? Al di là del denaro nella chiesa cattolica, con buona pace di tutti i suoi fedeli, non si intravvede altro.
@Daniele:
Tutto vero se non fosse per il piccolo dettaglio del matrimonio concordatatario. Il matrimonio in chiesa ha valore civile quindi in definitiva si tratterebbe di una tassa per celebrare anche un matrimonio civile.
No non è una “tassa” per il matrimonio civile: per quello si sposino con rito civile (costa meno). E’ una “tassa” per la celebrazione del rito religioso. Possono richiedere la sola celebrazione del rito religioso (la trascrizione non è obbligatoria). La valenza civile è un “optional” anche se rientra nello “standard”, e può essere fatta anche a posteriori (in caso di uso), anche se trascrivere il matrimonio religioso per gli effetti civili costa di più che non fare di nuovo tutte le carte ed il rito civile.
pecunia non olet….
Non per essere polemico e sopprattutto dalla parte del suddetto Prevosto supposto estorsore, ma:
1) Ti vuoi sposare in chiesa? Ne accetti le regole
2) A Venezia, per sposarsi in Comune, i non residenti pagano
Saluti
Hanmar
Giusto per far la controcorrente…
Ma tutti i soldi che lo stato italiano – e quindi tutti noi – paghiamo alla chiesa cattolica non possono neppure servire a far sposare chi lo vuole? E a far fare un funerale?
Ma insomma, se non celebra i riti un sacerdote che fa? Stupra ragazzini e rompe le palle a gay e moribondi?
Mi sono data risposta da sola…
Scherzi a parte, personalmente ritengo già un’idiozia sposarsi in comune, figurarsi in chiesa. E chi è scemo, o esibizionista, o ipocrita, va benissimo che paghi. Ciò non vuol dire però che chi si fa pagare non sia un simoniaco (più o meno… credo che Simon Mago fosse accusato di colpe più specifiche…).
La Chiesa è avida di soldi e più ne ha, più ne vuole.
Silvia For President!!!!!!Ti sei dimenticata che i preti fanno anche altro:non perdono occasione x mangiare a sbafo e cerimonie e inaugurazioni varie, vacanze sempre gratis, sparar giudizi s u tutti, essere libidinosi nel confessionale visto che la maggior parte domanda quasi solo dei ‘peccati’ sessuali e mille altre cose ancora.
@Enzo
L’ossessione dei preti per i cosiddetti peccati sessuali è statisticamente sensata.
Siamo sinceri: quanti di noi ammazzano? Quanti rubano? Magari tanti frodano il fisco, ma visto il rapporto quanto meno controverso che ha la Chiesa con “Cesare”, forse è meglio se stanno zitti.
Insomma, per essere sinceri, per quanto riguarda le cose serie siamo in media brave persone e le brave persone non hanno bisogno della Chiesa neppure se credono nella vita eterna: in paradiso ci vanno da soli.
Se insistono sul sesso è perché sono certi che così chiunque praticamente ogni giorno pecca (almeno col pensiero), e se pecchi hai bisogno della chiesa (anche per capire che cos’è un peccato… dimmi un po’ te chi mai penserebbe che masturbarsi possa mai essere una cosa cattiva???).
La Chiesa alimenta la paura e la confusione, perché in queste prospera sovrana. E per di più ci guadagna un pacco di soldi.
Io avrei fissato la tassa/obolo per il matrimonio religioso almeno a 1.000 Euro!
In Germania, dove risiedo da oltre tredici anni, chi vuole far parte come fedele della chiesa (cattolica o protestante), paga una ‘tassa della chiesa’ (Kirchensteuer) pari a circa il 9% (per cento, non per mille!) delle imposte sul reddito che si pagano allo stato.
Se per esempio uno guadagna 40.000 euro l’anno (lordi) e paga un’imposta sul reddito delle persone fisiche al fisco tedesco pari diciamo a 9.000 euro, pagherà come tassa per la chiesa di circa il 9% di 9.000 euro, ovvero circa 810 € all’anno (naturalmente in sovrappiù).
Circa 1/12 di questa cifra viene detratta poi ogni mese dallo stipendio.
Chissa se in Italia ci fosse una prassi di questo tipo quanti cattolici ci sarebbero ….
cs
Propongo la decima. Ogni cattolico dovrà versare ogni mese un decimo del proprio stipendio alla Chiesa Cattolica.
“Chissa se in Italia ci fosse una prassi di questo tipo quanti cattolici ci sarebbero ….”
molto pochi, è per questo che da noi si fa diversamente.
Infatti un cattolicesimo sul modello tedesco sarebbe mitico in italia, penso che davvero chiuderebbero baracca in un secondo. Riguardo all’oggetto del post, nessuno obbliga la coppia a sposarsi in chiesa, paghino e stiano zitti. Dalle mie parti e’ una vera malattia, ho visto degli amici indebitarsi come folli per spendere 20.000 euri x cerimonie religiose, che dannata perversione.
PENSO CHE UN PARROCCO COME DON ANTONIO NELLA SUA TRASPARENZA E CREDIBILITA’ SIA MORALE, CHE CRISTIANA OGGI FACCIA MALE A LAICI CHE OPTANO PER UN MATRIMONIO CHE NON VUOLE AVERE RADICI CRISTIANE MA BEN ALTRO.
GRAZIE DON ANTONIO