Cordoba: vescovo rifiuta preghiera musulmani nella cattedrale ex-moschea

Il vescovo di Cordoba, nella Spagna meridionale, ha respinto la richiesta della comunità musulmana di pregare nella cattedrale cattolica della città andalusa denunciando indebite “pressioni” che non contribuiscono alla concordia. Il presidente della Giunta Islamica spagnola Mansur Escudero ha reagito prostrandosi a pregare Allah davanti al tempio cattolico affermando di sperare di poter spiegare la questione direttamente al papa Benedetto XVI cui aveva nei giorni scorsi scritto una lettera in proposito. In una nota, il vescovo mons. Juan Jose Asenjo, afferma che l’idea avanzata dalla comunità musulmana genererebbe “confusione” tra i credenti e “non contribuirebbe alla convivenza pacifica delle differenti fedi”. Secondo il vescovo “debbono essere rispettate” le radici cristiane di Cordoba dove i cattolici vogliono vivere in pace con le altre fedi ma “senza essere sottoposti di continuo a pressioni che non contribuiscono alla concordia”. Escudero ha reagito alla decisione del vescovo prostrandosi, a piedi nudi su un tappeto, a pregare Allah davanti alla chiesa che fu moschea durante l’occupazione araba prima di essere convertita in cattedrale nel XIII secolo. […]

Fonte: Swissinfo

13 commenti

Enrico Bacciardi

Ma prima della reconquista c’è stato un bel periodo in cui Cordoba era territorio arabo, no? Ma queste radici non potrebbero essere una commistione di influssi? Troppo difficile da accettare quest’idea? Troppo relativista?
Mah.

Skadivargr

Sta cosa delle radici cristiane sta cominciando a rompere il cazzo, prima c’erano i musulmani, probabilmente prima qualche tempio romano, probabilmente prima qualche tempio pagano o sito o forse nulla. E poi che problemi si creano, pregano lo stesso dio e si rompono il cazzo tra di loro e lo rompono anche a noi!

archibald.tuttle

“l’idea avanzata dalla comunità musulmana genererebbe “confusione” tra i credenti”

non piu dell’idea di un papa che prega nella moschea blu…

gabriele

@ENRICO
vedi caro, quando anche in arabia si potra pregare e costruire chiese allora i maomettani potranno pregare in chiese cattoliche.
non si chiama relativismo, bensi reciprocità

Enrico Bacciardi

@gabriele

vedi carissimo, allora il vescovo avrebbe dovuto parlare di reciprocità. Non lo ha fatto. Dunque la tua giustificazione non significa nulla.

IN OGNI CASO, vediamo se riesci a capire perché il concetto di reciprocità è sbagliato. Ci provo, eh! Che tanti di voi non lo riescono proprio a capire. E guarda che (sorpresa!) scoprirai d’essere TU il relativista, e io (ateo) sono quello coi valori più chiari e netti. Il tuo ragionamento sulla reciprocità è, a mio giudizio, una sparata populista da bar sulla statale dei Giovi.

ESEMPIO UNO.
Un tuo vicino di casa non paga le tasse. Tu dici: eh, ma finché non le paga lui, non le pago nemmeno io, scusa! Ecché devo essere l’unico idiota?

ESEMPIO DUE.
Un uomo proveniente da un paese arabo vorrebbe costruire una moschea su suolo italiano. Tu: eh no! Noi non possiamo costruirle nel suo paese, le chiese!

Ma scusa, non hai dei principi a priopri? Io sì, e sono quelli della Costituzione. Se tu sei un relativista che ragiona “occhio per occhio, dente per dente”, potresti trovarti male non mondo libero. Se pago le tasse, lo faccio per principio. Se lascio libertà religiosa la lascio per principio; non sto a piagnucolare come un bambino idiozie tipo “ma da loro non si può…”. Che vuol dire? Se un paese è una squallida dittatura teocratica debbo pretendere che ci scappa qui sia costretto a seguire le sue assurde leggi anche all’estero??? Ma siamo impazziti?
Se hai dei principi a priori, e questi principi sono
– democrazia
– uguaglianza
– libertà (anche di culto)
– legalità
non dovresti nemmeno porti il problema che hai posto.

antonella_621

Enrico condivido al 100% il tuo post. Il problema è fare in modo che i principi a priori siano sentiti e di comune dominio, non “coscienze” sopite da influssi religiosi, mediatici, consumistici, ecc. E quello è un bel problema!

Enrico Bacciardi

Grazie antonella. Ma il mio post è pieno di errori di battitura!!! (sai, quando uno scrive compulsivamente…). Ad esempio:

non = nel
ci = chi

ma spero si capisca.

Rudy

-# gabriele scrive:

-vedi caro, quando anche in arabia si potra pregare e costruire chiese allora i maomettani -potranno pregare in chiese cattoliche.
-non si chiama relativismo, bensi reciprocità

Cara Gabriele, per fortuna non siamo in Arabia.

lik

@ Bacciardi

Sono d’accordo con te sul principio che esponi, ma non starti a credere che l’avanzata dell’islam in Europa sia una buona notizia per noi atei e agnostici. Non farà che rafforzare l’identità cristiano-cattolica e non certo quella laica dato che se c’è una categoria di fedeli che odiano maggiormnete la laicità sono proprio i musulmani in generale.

Steve

La recirpocità è lo strumento dell’intolleranza. E difatti è un concetto molto difuso tra i talebani-vaticani di casa nostra.

La nostra civiltà è quella dei diritti degli individui, dove tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.

Tornate nelle caverne da cui siete fuggiti. Questo mondo non è fatto per voi.

g.b.

Non sarebbe meglio che ognuno pregasse nelle chiese prorie? Anche per evitare il fronte unico multiconfessionale contro i non credenti.

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