Un aggiornamento sulla vicenda delle maestre di un asilo di Bolzano “colpevoli” di aver rinunciato ad una canzone di natale con i loro bimbi (si vedano le Ultimissime del 13 dicembre e del 15 dicembre). Dopo giorni nei quali fanatici di diverso colore politico hanno linciato le maestre sulla stampa locale e nazionale ecco ieri la prima e seria risposta apparsa come “lettera al giornale” sul quotidiano “Alto Adige”.
Siamo un gruppo di mamme le cui figlie frequentano da tre anni la scuola materna ‘Casa del Bosco’. Con questa nostra lettera vorremmo esprimerci in difesa delle maestre le quali sono state le uniche penalizzate e colpevolizzate, riguardo al non cantare una canzone dove si parla di Gesù. Ora mi chiedo (e ci chiediamo) dove erano quei genitori in data il giorno in cui le mastre hanno indetto una riunione in cui è stata fatta la proposta di non cantare una canzone su tre e proponendone in alternativa un’altra. Durante questa riunione nessun genitore è intervenuto con parere contrario. Le maestre hanno pensato che chi tace acconsente. Quello che ci chiediamo e che non capiamo come poi alcuni genitori, abbiano voluto sollevare un caso nazionale. Riteniamo che con il loro comportamento hanno penalizzato e colpevolizzato una scuola materna mettendo a disagio chi ci lavora. Le maestre erano solo coerenti con il loro progetto di pace, uguaglianza e integrazione. Negli anni passati alle feste di Natale, fatte all’interno dell’asilo, i bambini hanno cantato, ballato e si è parlato di pace, del diritto dei minori, e unione dei popoli. Vi sembra poco?
Un gruppo di mamme di Bolzano
Insomma, era in corso un progetto che andava ben al di là di una singola canzone. Sembra che un genitore uscito dalla riunione di cui sopra, abbia incontrato e riferito ad un giornalista il singolo fatto. Ciò che deve fare riflettere, oltre alle fanatiche reazioni tendenti al puro linciaggio delle maestre, è il comportamento della stampa pronta a lanciare un caso, al di là delle reali dimensioni dell’episodio, e, ancor più grave, senza aver riportato la versione delle maestre.
Paolo Gelmo – Circolo Uaar di Bolzano (bolzano@uaar.it)
Che la stampa ami lanciare notizie anche frammentarie pur di far scoppiare un caso è purtroppo normale…
Lavoro anch’io in un asilo come assistente e la maestra, data anche la presenza in classe di una bimba musulmana, ha organizzato una recita natalizia avente come tema la pace, ma che, ahimè, non parlava del natale in quanto nascita di Gesù. Una mamma in particolare si è lamentata di questo e, al mio commento che comunque, secondo il vangelo, Gesù è morto anche per questo, mi sono sentita rispondere che è ora di finirla con queste scuole comuniste e staliniste. A parte il fatto che non capisco cosa c’entri la politica, vorrei sapere chi o cosa impedisce a queste persone di professare liberamente la loro fede senza dare per scontato che tutto il mondo debba prendere esempio da loro. A quando la religione fuori dalle scuole? Utopia!
era un’occasione buona per “scatenare” il caso e l’hanno subito sfruttata; c’è il calcolo, freddo e cinico, dietro questo caso…la voglia di esasperare i toni, di lanciare “l’allarme”…con la complicità di giornalisti e politici. vergogna.
Chi sono questi genitori che hanno scritto al giornale?X favore mandategli un premio!
@Fancy
Hai tutta la ma solidarietà.
Però vorrei dirti che , sebbene capisca il senso di fastidio che provi nei riguardi di persone che ignorano il rispetto per le altrui convinzioni e che non perdono occasione per sciorinare invettive farneticanti nei riguardi di chi svolge il propio lavoro con serietà e responsabilità come te, è importante che simili problemi vengano alla luce……….anche in maniera distorta e fuorviante, come è stato per la scuola di Bolzano, ma è importante che di queste situazioni si cominci a parlare sempre più spesso……il resto verrà col tempo, poichè la ragione ha sempre prevalso sull’oscurantismo bigotto.
@Leo55
Hai perfettamente ragione, riflettendoci prima questi temi erano dei dogmi, guai a contraddirli o a proporre punti di vista diversi….spero che il tuo ottimismo abbia in futuro dei riscontri positivi!
Ci sono due aspetti diversi che riguardano il natale, contrapposti tra di loro. Il primo è il senso pagano e consumistico che questa festa ha di fatto nella società attuale. Il secondo è l’imposizione del rito religioso che viene visuto come una guerra di trincea dai genitori cattolici.
Non si capisce perché questi “ferventi credenti” trovino come unica espressione del loro essere cristiani la canzoncina che nomina gesù a natale e pasqua. Poi tranquillamente possono cristianamente abbufarsi per ore e spendere la tredicessima in playstation e telefonini (che sono poi la vera essenza del natale).
Così, smobilitano il paese intero per diffendere “tu scendi dalle stelle…” mentre il pensiero dei loro figli quando sentono la parola “natale” è rivolto all’ipermercato più che al tempio (menomale, verrebbe da dire).
Intanto sono tranquilli solo quando vedono MIO figlio nominare il LORO dio. La prevaricazione come parte integrante di questo rito pagano.