«Party vietati, Guardie svizzere in rivolta»

Le festività natalizie e di fine d’anno avrebbe fatto esplodere nel Corpo della Guardia svizzera risentimenti che, secondo il quotidiano inglese The Independent, covavano da tempo nella caserma vaticana, strategicamente costruita negli anni Trenta fra piazza San Pietro ed il confine di Porta Angelica. Il giornale chiama in causa l’eccessiva severità del comandante, il colonnello Elmar Theodore Mader come responsabile di un progressivo «scontento».
Una «gola profonda» avrebbe segnalato al corrispondente del quotidiano che a far traboccare il vaso dell’insofferenza sarebbe stata la decisione del comandante Mader di «mettere al bando i tradizionali veglioni che si sono sempre tenuti sulle terrazze delle caserme. Perfino gli ufficiali avrebbero ricevuto l’ordine di evitare ogni cocktail party e non per semplici motivi di sicurezza». Da parte loro gli alabardieri sarebbero particolarmente irritati «perché il regolamento che impedisce loro di rientrare in caserma dopo la mezzanotte è stato applicato con grande rigidità nel periodo delle feste, mentre lo stesso colonnello Mader passerebbe molte notti fuori del Vaticano». Il comandante Mader, indignato, ha subito smentito attraverso la Sala stampa della Santa Sede e ha minacciato querele. «Nessuna disposizione — ha assicurato — è stata data circa il Capodanno se non quella di un prolungamento dell’orario di rientro in caserma». «Tra l’altro — fa osservare —, non vi sono terrazze sul tetto degli alloggi della guardia». Il che è vero: esiste solo una terrazza privata di un sottufficiale che si affaccia sul famoso Passetto di Borgo e che è praticamente inutilizzata. C’è poi la terrazza che copre la palazzina riservata al comandante ed agli ufficiali, quella stessa dalla quale fu fantasiosamente insinuato che il comandante Alois Estermann, assassinato nel 1998 dal caporale Cedric Tornay, sorvegliasse i movimenti di Emanuela Orlandi, quando ancora era un semplice ufficiale. Insomma, «le notizie riportate sono tutte false» per cui il colonnello «si riserva di adire alle vie legali contro chi ha diffuso queste notizie false che ledono il buon nome del Corpo delle Guardie svizzere».
E fra le notizie denunciate emerge quella che rischia di provocare una riservatissima inchiesta interna: il sequestro di venti bottiglie di vino d’annata ai danni di un indispettito alabardiere. Il quotidiano segnala infatti che una guardia svizzera aveva ricevuto per le feste una cassetta di 25 bottiglie. «Quando sono tornato nei miei alloggiamenti ne restavano solo 5 — ha dichiarato l’alabardiere —. Le altre erano state portate via per disposizione del comandante, per uso personale». Ma a prescindere dall’episodio, le «accuse» rivolte al comandante sarebbero di «preferenze estranee alla tradizione del corpo» manifestate nel corso di tutto il 2006, in occasione delle varie celebrazioni per i cinque secoli di vita del piccolo esercito mercenario. Impossibile verificare se ci siano state parzialità nella scelta dei collaboratori incaricati di gestire le iniziative dell’anno giubilare che, in ogni caso, hanno prodotto un grande successo di immagine. È certo però che il nuovo comandante ha cercato di ovviare alle antiche tensioni fra soldati di lingua tedesca e francofoni, evidenti ai tempi del caporale Tornay, affidando molte responsabilità al suo vice, il tenente colonnello Jean Daniel Pitteloud, originario di un cantone di lingua francese.

Fonte: Corriere.it

9 commenti

paolo di palmanova

Uno stato teocratico, assoluto, unico tra i componenti dell’ONU a non aver sottoscritto la convenzione sui diritti dell’uomo, tra gli ultimi, tra quelli che l’hanno abolita, ad aver abolito la pena di morte, che utilizza mercenari come propria milizia, pretende di dare ad altri stati lezioni di etica e democrazia. Questo in fondo non mi disturba più di tanto, dal proprio pulpito ognuno può sparare le castronate più demenziali e potrebbe coprirsi di ridicolo fino all’inverosimile, quello che mi sconcerta è che anche se le spara esagerate, trova una schiera di energumeni disposta trasversalmente tra gli schieramenti politici del nostro parlamento disposta a prendere sul serio tutta la melma che deborda da oltre Tevere, e pronta a giustificare ed a coprire insabbiare qulsiasi vicenda anche se banale e miseranda che sfiori le sottane cardinalizie. Il signor Mader, che frega il vino ai propri subalterni, che impedisce agli stessi di fare quello che lui fa, non è che la logica conseguenza del comportamento delle alte cariche vaticane, pronte a reprimere il comportamanto del prossimo, ma molto indulgente con se stessa. Mi ripeto, di quello che succede in vaticano non me ne può fregar di meno, ma perche in Italia ci sono tanti caproni che al momento del voto scambiano il risottocon la merda?

Vassilissa

PAZZE ISTERICHE
Proibiscono i festini “en travesti” e loro fanno la rivoluzione.. Ma perchè non affittate una discoteca dico io, così potete scatenarvi ragazze.

Alessandro Masini

sto leggendo “Bugia di sangue in Vaticano”, della Kaos, altro che party ste guarde svizzere!!

Sua Beatitudine Marcinkus IV Patriarca di Ciaparat in Gattonia

Ecchecazzo, hanno anche ragione a “rivoltarsi”
Prestanti con ottima salute, spiati continuamente se vogliono trombare qualche senegalese in libera uscita,obbligati a rientrare prima di mezzanotte in caserma, finisce che cadono in depressione.
Il caso Comandante Estermann/Caporale Tornay non ha insegnato niente a codesti despota
arroganti e prepotenti ad intromettersi nella vita privata degli alabardieri?
Nei primi mesi di pontificato Maledetto 4×4 aveva promesso di accettare la raccomandazione dell’Unione Europea che imponeva la parità dei sessi anche tra i mercenari vigilantes svizzeri.
Ora tutti gli eserciti europei hanno una componente femminile: se il vaticano persiste a calpestare la CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’UOMO deve essere dichiarato “STATO CANAGLIA” e subito espulso come osservatore dall’Unione Europea e da tutti gli organismi ufficiali ONU!
Quote rosa subito: il 50% dell’organico guardie svizzere devono essere donne!

Giuseppina Chiabotto teologa

Se L’ONU imporrà al Vaticano le “quote rosa” vedrei con simpatia come vice comandante delle guardie Michelle Hunziker.
E’ svizzera, intelligente, simpatica, porterebbe aria nuova tra gli alabardieri.
Sono certa che tutte le proteste e minacciate rivolte rientrerebbero subito!

RazionalMENTE.net

Il corpo della Guardia Svizzera Pontificia è al servizio del Papa fin dal lontano 1506. Il 22 gennaio di quell’anno un gruppo di 150 svizzeri, al comando del capitano Kaspar von Silenen, del Canton d’Uri, entrò per la prima volta attraverso Porta del Popolo in Vaticano al servizio di Papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con i confederati, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici. Successivamente il corpo delle Guardie si ampliò ulteriormente.

Le Guardie Svizzere non furono solo impiegate come scorta personale del Papa, ma parteciparono a numerose battaglie, prima fra tutte quella avvenuta il 6 maggio 1527 durante il sacco di Roma da parte delle milizie del contestabile di Borbone, permettendo con il loro sacrificio a Papa Clemente VII di avere salva la vita. Dei 189 svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, cioè quelli che all’ultimo momento, avevano accompagnato Clemente VII nella fuga lungo il Passetto di Borgo, il passaggio che collega il Vaticano a Castel Sant’Angelo. Il 5 giugno Clemente VII si arrendeva. Per aver salva la vita dovette accettare pesanti condizioni (l’abbandono delle fortezze di Ostia, Civitavecchia e Civita Castellana e delle città di Modena, Parma e Piacenza oltre che al pagamento di quattrocentomila ducati). La guarnigione papale fu sostituita con mercenari spagnoli e lanzichenecchi. Il Papa ottenne che gli svizzeri sopravvissuti fossero inclusi nella nuova Guardia, ma solo 12 di essi accettarono.

Con la conquista di Roma da parte delle truppe italiane nel 1870, le Guardie Svizzere rimasero a difesa personale del Papa nei suoi alloggi, e Papa Pio X nel 1914 decise di fissare il numero dei militi che compongono questo speciale corpo a 100, più 6 ufficiali, tra cui il comandante.

Al giorno d’oggi la Guardia Svizzera si occupa della sicurezza del Papa e della città del Vaticano, sorvegliando alloggi papali e mantenendo l’ordine durante le cerimonie religiose.

Per essere ammessi a far parte della Guardia Svizzera bisogna possedere ben determinati requisiti:

* sesso maschile
* cittadinanza svizzera
* essere cattolici
* aver svolto il servizio militare nell’Esercito Svizzero ed aver ottenuto un certificato di buona condotta
* avere un’età compresa tra 19 e 30 anni
* avere un’altezza non inferiore a 174 centimetri
* essere celibe (il matrimonio è ammesso solo dai caporali in su).

da Wikipedia

(circa la lunghezza del pene non vengono forniti particolari, ma credo debba essere non inferiore ai 20 cm – al Papa piacciono belli, prestanti, atletici, virili… nei limiti del possibile)

Scherzi a parte, queste guardie svizzere nel 1500 erano una masnada di briganti, violenti e volgari che bevevano si ubriacavano, violentavano uomini, donne, vecchi e bambini, ammazzavano un sacco di gente, ruttavano e scorreggiavano dalla mattina alla sera dopo essersi ingozzati di pollo arrosto con patate, si mettevano le dita nel naso, nelle orecchie e in tutti i buchi possibili, puzzavano come capre marce parzialmente vomitate da iene in fase pre-mestruale.

Adesso niente niente li vogliono far diventare dei ballerini di danza classica che fanno l’inchino e la riverenza.

Bah!

Anche il Papa scorreggia, ma lo fa solo nelle sale del Vaticano prive di eco e riverbero dopo averle asperse con incenso pregiato.

Damiano

Come direbbe mio nonno: “non glielo ha mica ordinato il dottore” (di fare da servi ad un teocrate…)

Vassilissa

Perchè spendere soldi, fare centinaia di chilometri, affrontare i disagi e le incertezze del viaggio per andare a Disneyland quando qui, proprio vicino a casa abbiamo

IL MONDO INCANTATO DI VATICALAND !!!

un meraviglioso luogo dove il tempo si è fermato al medioevo, la vita scorre serena sotto lo sguardo severo ma amoroso del vecchio monarca e dove i sudditi, come formichine operose, lavorano incessantemente per rendere il loro regno ancora più opulento e bello.
Potrete ammirare anche voi, pagando una modica cifra e lasciando il cervello all’ingresso, gli usi e i costumi pittoreschi di questo popolo: i palazzi, i soldatini di latta che sfoggiano orgogliosi il loro elmo piumato, i buffi abiti di antica foggia, le solenni feste a corte così sfarzose e colorate da sembrare uscite dal pennello di un artista. E i mille tesori d’arte e oreficeria, da far schiattare d’invidia anche i marajà del lontano oriente.
Ma quello che vi strabilierà sarà vedere come a Vaticaland TUTTO può succedere, è veramente il regno della fantasia: vedrete il denaro di sporchi affari tramutarsi in incenso, sanguinari dittatori diventare candidi agnellini, politicanti mangiapreti liquefarsi come cera…

eh sì, siamo proprio fortunati

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